She loving me / Chicago.....la storia...
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She loving me / Chicago.....la storia...
Bella testimonianza del lavoro in studio con MJ con qualche ulteriore dettaglio dei problemi con Sony durante il periodo di "Invincible" [SM=g27822]
Il 24 febbraio 1999 lo Shrine Auditorium di Los Angeles ospitò la 41° edizione dei Grammy Awards, parteciparono i più grandi artisti, produttori e dirigenti del settore musicale.
A quel tempo Elliot Straite, un autore di talento e produttore, più conosciuto nel mondo della musica come "Dr. Freeze ", era abbastanza fortunato per aver da poco iniziato a collaborare con il Re del Pop, Michael Jackson, sulle idee per il suo prossimo album.
Registrarono in diversi studi, tra cui The Hit Factory di New York e il Record One di Los Angeles, così come nello studio personale di Jackson nel suo Neverland Ranch.
Ma quando ci furono i Grammy Awards del 1999 la coppia stava lavorando nella Marvin's Room - un iconico studio di registrazione di Hollywood di proprietà di John McClain - un amico comune di Freeze e Jackson.
L'etichetta discografica di Jackson, Sony Music, sperava di pubblicare l'album in lavorazione, ma dopo vari rinvii divenne chiaro che Jackson non si stava preoccupando di soddisfare i loro desideri per le loro scadenze. All'inizio del 1999 la casa discografica non aveva sentito nulla del nuovo materiale.
Ma questo stava per cambiare.
Cory Rooney, Vice Presidente Senior di Sony Music Entertainment dell'epoca, ricorda che fu invitato in studio da Jackson per una rara sessione di ascolto con alcuni dei dirigenti della Epic Records.
"Michael ci invitò in studio per ascoltare della musica perché eravamo tutti lì per i Grammy".
La prospettiva di ascoltare ciò su cui Jackson stava lavorando era da far venire l'acquolina in bocca ai dirigenti dell'etichetta.
"Sai, Michael che voleva svelare un po' di musica era un grande piacere per noi, perché non ha mai fatto nulla di simile", ha spiegato Rooney. "Potevi raramente avere la possibilità di ascoltare ciò su cui stava lavorando."
Naturalmente il team Epic Records, tra cui Rooney, accettò la straordinaria offerta di Jackson e si presentò alla Marvin's Room, in cui Jackson era pronto a far sentire loro la nuova musica.
"Eravamo io, Tommy Mottola, John Doelp, Polly Anthony e David Glew - tutti i migliori della Epic Records", ricorda Rooney.
"Quindi entrammo in studio e lui ci fece sentire una registrazione. Una sola registrazione".
La canzone che Jackson presentò nella sessione fu "Break of Dawn", prodotta da Freeze - un brano che finì nell'album 'Invincible' due anni e mezzo dopo.
Anche se erano andati aspettandosi di sentire più di una canzone, i dirigenti della Epic erano entusiasti di quello che avevano sentito. Tommy Mottola, in particolare, commentò che se il resto del dissco era buono come "Break of Dawn", avevano la garanzia di un successo nelle loro mani.
L'appetito di Mottola era stato stuzzicato. Voleva sentire di più.
"Michael ci promise che avrebbe mandato un'altra registrazione qualche settimana dopo", dice Rooney.
Durante il loro volo per tornare da Los Angeles a New York, Mottola propose che Rooney, che stava ottenendo enorme successo producendo hit per una serie di altri artisti, avrebbe dovuto produrre una canzone con Michael.
Rooney colse al volo l'occasione e si mise subito al lavoro.
"Così tornai a casa, andai a casa mia e creai questa canzone - 'She Was Lovin' Me'. Feci la musica a casa mia, poi portai la traccia musicale agli studios di Sony per lavorare sulla demo".
Rooney aveva appena finito di assemblare la traccia quando Mottola la sentì per la prima volta.
"Tommy (Mottola) venne in studio con Danny DeVito", ricorda Rooney. "E' divertente, Danny era incuriosito. Amava la traccia così tanto che diceva 'Falla sentire ancora una volta, falla sentire di nuovo. Oh mio dio questo è incredibile!'"
Anche Mottola rimase colpito e insistette che Jackson sentisse la traccia il più presto possibile.
"Tommy prese una demo molto, molto grezza e disse 'Amico questa è una grande canzone, la mando subito a Michael'. E gliela mandè, grezza così com'era".
Inizialmente Rooney era apprensivo, preoccupato del fatto che inviare a Jackson la suo demo incompleta poteva scoraggiare Jackson dal voler registrare la traccia.
"Mi dicevo, 'Non so se è stata una buona idea', perché, sai, se la sentirà nella sua fase grezza potrei perdere la mia occasione".
Mottola inviò la demo grezza di Rooney a Jackson quella notte, un giovedì. Jackson, che era ancora a Los Angeles in quel momento, la ebbe la mattina successiva.
"Tommy (Mottola) la inviò giovedì, Michael la sentì venerdì, e ti giuro che il lunedì dopo era a New York", ricorda Rooney. "Chiamò a casa mia e mi disse: 'Io sono pronto. Sono pronto. Sono pronto a cantare la canzone'. E lui era pronto. Rimasi senza parole"
Nonostante fosse già un produttore, autore e discografico affermato, l'opportunità di lavorare con il Re del Pop è stata un onore per Rooney.
"Avevo già avuto tanto successo nella mia carriera con Mariah Carey, Jennifer Lopez, Marc Anthony, Mary J. Blige e le Destiny Child - poi tutto ad un tratto c'è Michael Jackson che ti chiama e dice, 'Amo la tua canzone'. Non riuscivo a crederci".
Lo studio di registrazione Hit Factory al 421 di West 54th Street a New York sarebbe diventato la casa di Jackson e Rooney per quasi un mese, tra la fine di marzo e la metà di aprile del 1999.
Rooney era in ansia per come sarebbe potuta essere l'esperienza con Jackson, e qual era il suo processo creativo durante la registrazione di brani di altre persone.
"A volte persone come Marc Anthony ti dicono che amano la canzone, ma vogliono cambiare questo verso e vogliono cambiare questa melodia."
Con sorpresa di Rooney, Jackson arrivò in studio e disse che amava la demo esattamente com'era, e non volle apportare modifiche.
"Riavvolgilo. Riavvolgilo. Mi piace il tuo modo di fraseggiare questo. Aspetta. Fammelo fare di nuovo. Voglio essere sicuro di avere preso il tempo come te "Rooney ricorda che gli disse Jackson.
"Rimasi senza parole. Pensavo 'Questo è incredibile!' Che questo ragazzo accettasse e amasse ogni piccola parte della mia canzone, ogni parte di essa, sai, era così surreale. Ti emoziona".
Quando arrivò il momento di mettere le parti vocali nel brano, Jackson aveva solo una richiesta. Su consiglio del suo vocal coach di lunga data, Seth Riggs, Jackson propose di registrare le parti vocali per il brano in due giorni distinti.
"Nella canzone 'She Was Lovin' Me' lui passa da cantare in tonalità davvero basse nei versi fino a tonalità molto alte nei ritornelli", ha spiegato Rooney. "Perciò erano due tipi diversi di voci. Era la voce di Michael Jackson in Billie Jean e in Dirty Diana in una sola registrazione ."
"Lui fu molto gentile. Mi chiese, disse 'Um, se per te va bene vorrei cantare i versi oggi perché ho scaldato la mia voce per la parte con la tonalità bassa. E poi vorrei cantare le parti alte del coro domani, perché quando faccio canzoni e urlo, tipo 'Dirty Diana', mi piace riscaldare la mia voce per quella in particolare'".
"Pensavo che fosse incredibile che lui mi chiedesse se andava bene, e il mio permesso per farlo in questo modo quando sai, eccolo, lui è Michael Jackson."
"In effetti, mi aspettavo che mi dicesse come lavora - quello che fa e quello che non lo fa - perché tanti artisti sono così. Se fosse stato Jennifer Lopez, o anche Lindsay Lohan, mi avrebbero dato ordini. Ma non Michael."
Dopo circa venti minuti di esercizi di riscaldamento Jackson, vestito con una camicia rossa con il colletto abbottonato e pantaloni neri, si tolse gli occhiali da sole ed entrò nella cabina.
"Era nella cabina vocale al The Hit Factory e oscurammo le luci per lui, lasciandogli giusto la possibilità di leggere il suo foglio con il testo", ricorda Rooney.
"L'ho incontrata sulla strada per Chicago, e lei era tutta sola come me, così le ho chiesto il suo nome," cantò Jackson in un tono basso sexy al suono dello schiocco delle sue dita.
"La sua voce era così armoniosa e così perfetta, ma la parte più sorprendente di lui nella cabina era che ballava. Ballava tra una ripresa e l'altra. Ballava durante la ripresa. Faceva schioccare le dita. Pestava i piedi. Si può a malapena a sentire una ripresa senza che lui schiocchi le dita o pesti i piedi a tempo".
"Quando Bruce Swedien registrava Michael creava un palco intero, come una piattaforma su cui lui stava in modo che non si percepisse troppo il microfono - così non stava sullo stesso piano del microfono", ha spiegato Rooney. "Ma io non avevo una piattaforma del genere al momento. Su tutte le mie registrazioni se togli la musica senti lui cantare, ma anche che schiocca le dita, mescola i fogli, pesta i piedi e si fa trasportare dal ritmo".
"Alcuni cantanti entrano ed escono dalla cabina vocale. Dentro e fuori. Dentro e fuori. Ma Michael rimase nella cabina vocale fino a quando non ebbe finito".
Dopo aver completato la prima sessione - le parti dalle tonalità più basse della traccia ed i cori - Jackson chiese a Rooney a che ora doveva tornare il giorno seguente per registrare i ritornelli.
"Dissi 'Michael a che ora preferisci lavorare?' E lui disse: 'Cory non mi importa, tu sei il produttore. Sono qui per lavorare con te. Sei tu il capo. Quindi tu mi dici che ora vuoi che io sia qui. Se vuoi che io sia qui alle 7 di mattina andrò a casa e riposerò un po' e sarò qui per le 7'. Fu strabiliante".
La mattina dopo, Jackson non si fece vedere. Si era ammalato e non si sentiva sufficientemente bene per partecipare alla sessione prevista.
"Normalmente se stai lavorando con persone come J-Lo o Mariah [Carey], puoi stare in studio per giorni aspettando che si facciano vedere. E non si prenderanno molto la briga di chiamare per farti sapere che stanno arrivando, o sono in ritardo, o non vengono affatto. "
Michael Jackson invece non solo fu abbastanza gentile da chiamare, inviò anche un pacco regalo per esprimere le sue scuse per non essere venuto alla sessione.
"Mi mandò un cesto così grande che dovetti chiamare un corriere solo per farlo portare a casa", ricorda Rooney. "Era pieno di DVD, un lettore DVD, un piccolo produttore di pop-corn, tutti questi fantastici libretti sul cinema - quasi come fumetti - come piccole riviste d'epoca sui film d'epoca e cose del genere. Era davvero un uomo fantastico."
Ad accompagnare il cesto c'era una nota scritta a mano da Jackson.
"La nota, che ho ancora, la conservo ancora, era semplicemente una cosa mi aveva mandato per dire, 'Perdonami per non essere stato in grado di venire', a causa della sua malattia."
Rooney chiamò Jackson per ringraziarlo per il pacchetto, ed i due finirono per parlare al telefono per un bel po' di tempo.
Dopo un paio di giorni di riposo Jackson tornò in studio, sempre con il vocal coach Seth Riggs al seguito.
Jackson invitava Riggs a ogni sessione, e lui faceva scaldare la voce di Michael in base al tipo di suono che mirava a raggiungere durante la sessione. In questo caso era il grintoso stile "rock" per le parti del coro.
Jackson, un vero professionista, fece le parti vocali in modo rapido e senza problemi.
"Si poteva sentire la magia nella stanza. Tutti erano eccitati, fu pazzesco!", ricorda Rooney.
Una volta che tutte le parti vocali erano state registrate l'unica cosa da fare era esaminarle e compilarle.
"Michael stesso compose la sua parte vocale finale", ha rivelato Rooney. "Compilò tutta la sua roba. Si sedette lì con carta e penna, esaminò tutte le registrazioni ed estrapolò le sue preferite. Mise tutto insieme. Gli ci volle circa mezz'ora perché avevo fatte diverse performance".
"Se ascolti le registrazioni puoi sentirlo dire piccole cose e imitare strumenti e suoni. Abbiamo anche usato alcune delle parti vocali che ho registrato dal suo riscaldamento con Seth Riggs. Le abbiamo usati come improvvisazioni nel mezzo della canzone, perché suonavano così sorprendenti. Lui era molto soddisfatto."
Una volta che Jackson era soddisfatto della composizione vocale mandò Rooney dal suo arrangiatore di fiducia, Brad Buxer, per rifinire le transizioni.
Buxer, un musicista di talento, è meglio conosciuto per i suoi contributi in alcuni dei pezzi più acclamati di Jackson, tra cui "Who Is It", "Stranger In Moscow" e "Earth Song".
"Michael mi mandò ad incontrare Brad Buxer, che mi aiutò a fare un paio di modifiche qua e là per ripulire quello che avevamo composto insieme come sua parte vocale."
Anche se il processo di registrazione non prese molto tempo, Jackson e Rooney trascorsero quasi un mese in studio a lavorare sulla traccia.
"Trascorremmo così tanto tempo - direi che abbiamo lavorato per ben due settimane - solo sugli aggiustamenti. Non solo la voce ma cose diverse, composizioni. E ci vollero due settimane perché passammo più tempo a ridere e scherzare e parlare e divertendoci in studio. Allungammo (il tempo necessario) solo per divertirci. Alla fine passammo la maggior parte del mese di aprile in studio a tramare e pianificare. Lo usavamo un po' come il nostro quartier generale per mettere in ordine la registrazione".
Ad un certo punto durante la loro sedute al The Hit Factory, Jackson e Rooney lasciarono lo studio per guardare il mago David Blaine eseguire un trucco in cui veniva sepolto vivo.
Blaine venne sepolto a circa sei metri di profondità nel terreno in un area di proprietà di Donald Trump, di fronte alla sopraelevata di New York West Side Highway, lungo il fiume Hudson.
"Era come un grande schermo e tutti andavano a vederlo. Sai, dove potevi guardare giù e vederlo attraverso il plexiglas. E Michael era tutto un 'Wow!' Così andammo laggiù".
Anche se era il lavoro di Rooney produrre canzoni di successo per artisti, sentiva che Jackson aveva bisogno di qualcosa in più del suo nome in cima alle classifiche.
Sentiva che Jackson aveva bisogno sia di un alleato alla casa discografica che di un amico.
"Avrei potuto approfittare della situazione e cercare di produrre sei canzoni e convincere Michael a registrale, ma non mi importava di questo. In quel momento volevo solo dargli tutto quello di cui aveva bisogno. E sentivo che aveva bisogno di divertirsi e di avere un amico più che gente che cercava di spingerlo a fare canzoni. Questo era veramente quello che sentivo nel mio cuore. Abbiamo passato dei grandi momenti insieme".
Sei settimane prima, al Marvin's Room di Los Angeles, Jackson aveva promesso che avrebbe mandato a Tommy Mottola altro suo nuovo materiale. Fedele alla sua parola, poco dopo aver concluso le sessioni di "She Was Lovin’ Me” con Rooney, Jackson inviò a Mottola un'altra traccia.
"Ero nell'ufficio di Mottola a parlare con lui di qualcosa e lui stava pranzando e ha detto, 'Oh, mentre siete qui, Michael ha inviato un altra registrazione. Ascoltiamola'".
"Lui mette su il CD e si sente solo, ‘Your love is magical. That’s how I feel.’ E', lo sai, la canzone 'Speechless'. Fu semplicemente fantastico. Tommy disse, 'Oh mio Dio, hai sentito che voce? Ora questo è il Michael di cui sto parlando!' Voglio dire, solo quell'intro lasciò Tommy senza parole. E poi passa a:‘Speechless, speechless, that’s how you make me feel.’ Lo impressionò davvero".
"Speechless" era solo la seconda traccia dal nuovo progetto di Jackson che Mottola aveva sentito. A questo punto non aveva nemmeno sentito la versione di Jackson di "She Was Lovin 'Me".
Jackson era molto protettivo della musica su cui metteva la sua voce, e anche se le parti vocali erano complete, Rooney non aveva ancora completato il mix finale della traccia.
Tuttavia fu in quel momento che subentrò il rapporto di collaborazione tra Jackson e Rodney "Darkchild" Jerkins.
"Era mio compito finire la musica (per' She Was Lovin 'Me'), per rendere il brano musicale migliore e più forte", ha spiegato Rooney. "E persi completamente l'opportunità di farlo, perché rimasi coinvolto nel tentativo di aiutare Rodney Jerkins a creare per Michael."
"'She Was Lovin' Me' era una grande canzone, ma non sarebbe stato il primo singolo. Non era quello che la casa discografica stava cercando. Michael voleva che fosse un singolo ad un certo punto, ma voleva quella grande cosa ritmica per il singolo principale, sai, e non l'avevamo ancora ottenuto nella registrazione".
Rooney credeva fortemente che Jerkins fosse l'uomo in grado di portare il tipo di traccia per cui Jackson stava lottando. Tuttavia, dopo il loro primo incontro in merito a una possibile collaborazione, Jackson non era convinto.
"Non è che lui non abbia talento - lui ha molto talento", disse Jackson di Jerkins, dice Rooney. "Ma il suo lavoro suona come tutto ciò che è fuori adesso. Ho bisogno di un nuovo suono 'Michael Jackson'. Non voglio suonare come Brandy e Monica. Voglio portare la gente dove non è mai stata dal punto di vista sonoro".
Perciò invece di rifinire la musica per “She Was Loving Me”, Rooney passò buona parte dell'anno successivo alimentando il rapporto tra Jerkins, il suo team di scrittura/produzione "Darkchild", e Jackson.
Per indirizzarlo nella giusta direzione Rooney ricorda di aver dato a Jerkins qualche consiglio che precedentemente era stato dato a lui da Carole Bayer Sager, un'amica e co-autrice di Jackson.
"Carole mi disse che Michael è un narratore. Disse che Michael ama raccontare storie nella sua musica. Se ascolti 'Billie Jean', è una storia. Se ascolti 'Thriller', è una storia. Se ascolti 'Beat It', è una storia. Ama raccontare una storia."
E così Jerkins e il suo gruppo misero in pratica quel consiglio, scrivendo storie nelle forme di canzoni R&B di forte impatto per Jackson.
I risultati hanno incluso brani come "You Rock My World" (il primo brano di Darkchild registrato da Jackson e primo singolo estratto dall'album 'Invincible' due anni dopo), "Unbreakable" (preferenza personale di Jackson per il primo singolo) , "Heartbreaker", "Privacy" e "Threatened", tra gli altri.
"Prima di saperlo il disco era finito", ricorda Rooney.
"Allora [Michael] e Tommy (Mottola) iniziarono a litigare. E poiché tutti sapevano che lavoravo così a stretto contatto con Tommy, la gente iniziò a cercare di mettere zizzania fra noi. "
"Mottola giocò una specie di partita con me, tenendomi lontano dal progetto di MJ e iniziando un album di Jennifer Lopez, un album di Marc Anthony, e un album di Jessica Simpson allo stesso tempo. Perciò ero così preso da tutto quello che la nave 'Invincible' iniziò a navigare e non potei tornare sui miei passi per finire 'She Was Lovin' Me '".
Quindo uscì 'Invincible' a fine ottobre 2001 tra Jackson e Sony le cose erano ormai degenerate.
I concetti di Jackson, tra cui un cortometraggio di 18 minuti per il brano "Unbreakable", venivano trascurati e il marketing per l'album veniva tenuto al minimo. Sony rifiutò di comprare uno spazio pubblicitario durante il concerto per la celebrazione del 30° anniversario di Jackson, che sarebbe stato visto da 26 milioni di americani.
Più tardi, Jackson accusò Sony - vale a dire il presidente dell'etichetta Tommy Mottola - di sabotare le vendite dell'album, tra le altre cose. E a causa della stretta relazione di lavoro di Rooney con Mottola, tutti i tipi di voci cominciarono a turbinare, tra cui una affermazione che Rooney si comportava come "spia" personale di Mottola.
Rooney insiste che queste voci erano del tutto false e dice che Jackson lo implorò di non lasciare che i media e i dirigenti discografici con secondi fini di rovinare la loro amicizia.
"Michael mi contattò personalmente e disse, 'Cory, non lasciare che queste persone facciano a noi e alla nostra amicizia quello che fanno a tutti gli altri.'"
Rooney sostiene che vedeva se stesso come forse l'unico vero alleato di Jackson alla casa discografica.
Una volta pubblicato l'album 'Invincible' Rooney cominciò a chiedersi quale sarebbe stato il destino dell'inedito "She Was Lovin 'Me" .
"Ogni volta che ho parlato con lui o sono imbattuto in lui dopo 'Invincible' lui parlava della canzone. Diceva, 'Senti, qualunque cosa tu faccia non dare la canzone alla casa discografica, perché tutto quello che faranno è buttarla in qualche compilation'".
"L'ultima volta che ho parlato con lui è stato circa otto mesi prima che morisse. Abbiamo parlato della traccia e riso e scherzato su un paio di cose. Mi ha detto che era a Las Vegas e che stava facendo avanti e indietro. Gli ho detto che avevo in programma di andare a Las Vegas e speravo ci potessimo incontrare quando fossi arrivato. Ma in realtà non sono mai andato a Las Vegas."
"In quella conversazione finale abbiamo parlato di 'She Was Lovin' Me 'per il suo prossimo progetto. Stava parlando di mettersi in una posizione in cui avrebbe iniziato a mettere insieme nuove canzoni e cose del genere. Disse, 'Questo disco è così buono che dobbiamo tirare fuori qualcosa di buono da farci'."
Purtroppo Michael Jackson non ha mai avuto la possibilità di ascoltare "She Was Lovin 'Me" nel suo stato finale. Invece Rooney, con l'aiuto del nipote di Jackson, Taryll, ha portato la musica del brano a compimento dopo la sua morte. La coppia ha fatto un lavoro incredibile.
(??? parla della demo o del brano contenuto in xscape?)
Jackson offre una parte vocale emotivamente potente nella traccia, piena di dolore e frustrazione. I versi raccontano con delicatezza la storia intima dell'incontro di Jackson con una donna che lui crede innamorata di lui, prima di scatenare il furore della chitarra nei cori.
"Chiunque abbia ascoltato quella canzone dice che è una delle migliori canzoni che abbia sentito da Michael negli ultimi dieci anni della sua carriera", dice Rooney - e hanno ragione. E' il Re del Pop che tira fuori il meglio di sé.
www.damienshields.com/exclusive-story-michael-jacksons-she-was-l...
Il 24 febbraio 1999 lo Shrine Auditorium di Los Angeles ospitò la 41° edizione dei Grammy Awards, parteciparono i più grandi artisti, produttori e dirigenti del settore musicale.
A quel tempo Elliot Straite, un autore di talento e produttore, più conosciuto nel mondo della musica come "Dr. Freeze ", era abbastanza fortunato per aver da poco iniziato a collaborare con il Re del Pop, Michael Jackson, sulle idee per il suo prossimo album.
Registrarono in diversi studi, tra cui The Hit Factory di New York e il Record One di Los Angeles, così come nello studio personale di Jackson nel suo Neverland Ranch.
Ma quando ci furono i Grammy Awards del 1999 la coppia stava lavorando nella Marvin's Room - un iconico studio di registrazione di Hollywood di proprietà di John McClain - un amico comune di Freeze e Jackson.
L'etichetta discografica di Jackson, Sony Music, sperava di pubblicare l'album in lavorazione, ma dopo vari rinvii divenne chiaro che Jackson non si stava preoccupando di soddisfare i loro desideri per le loro scadenze. All'inizio del 1999 la casa discografica non aveva sentito nulla del nuovo materiale.
Ma questo stava per cambiare.
Cory Rooney, Vice Presidente Senior di Sony Music Entertainment dell'epoca, ricorda che fu invitato in studio da Jackson per una rara sessione di ascolto con alcuni dei dirigenti della Epic Records.
"Michael ci invitò in studio per ascoltare della musica perché eravamo tutti lì per i Grammy".
La prospettiva di ascoltare ciò su cui Jackson stava lavorando era da far venire l'acquolina in bocca ai dirigenti dell'etichetta.
"Sai, Michael che voleva svelare un po' di musica era un grande piacere per noi, perché non ha mai fatto nulla di simile", ha spiegato Rooney. "Potevi raramente avere la possibilità di ascoltare ciò su cui stava lavorando."
Naturalmente il team Epic Records, tra cui Rooney, accettò la straordinaria offerta di Jackson e si presentò alla Marvin's Room, in cui Jackson era pronto a far sentire loro la nuova musica.
"Eravamo io, Tommy Mottola, John Doelp, Polly Anthony e David Glew - tutti i migliori della Epic Records", ricorda Rooney.
"Quindi entrammo in studio e lui ci fece sentire una registrazione. Una sola registrazione".
La canzone che Jackson presentò nella sessione fu "Break of Dawn", prodotta da Freeze - un brano che finì nell'album 'Invincible' due anni e mezzo dopo.
Anche se erano andati aspettandosi di sentire più di una canzone, i dirigenti della Epic erano entusiasti di quello che avevano sentito. Tommy Mottola, in particolare, commentò che se il resto del dissco era buono come "Break of Dawn", avevano la garanzia di un successo nelle loro mani.
L'appetito di Mottola era stato stuzzicato. Voleva sentire di più.
"Michael ci promise che avrebbe mandato un'altra registrazione qualche settimana dopo", dice Rooney.
Durante il loro volo per tornare da Los Angeles a New York, Mottola propose che Rooney, che stava ottenendo enorme successo producendo hit per una serie di altri artisti, avrebbe dovuto produrre una canzone con Michael.
Rooney colse al volo l'occasione e si mise subito al lavoro.
"Così tornai a casa, andai a casa mia e creai questa canzone - 'She Was Lovin' Me'. Feci la musica a casa mia, poi portai la traccia musicale agli studios di Sony per lavorare sulla demo".
Rooney aveva appena finito di assemblare la traccia quando Mottola la sentì per la prima volta.
"Tommy (Mottola) venne in studio con Danny DeVito", ricorda Rooney. "E' divertente, Danny era incuriosito. Amava la traccia così tanto che diceva 'Falla sentire ancora una volta, falla sentire di nuovo. Oh mio dio questo è incredibile!'"
Anche Mottola rimase colpito e insistette che Jackson sentisse la traccia il più presto possibile.
"Tommy prese una demo molto, molto grezza e disse 'Amico questa è una grande canzone, la mando subito a Michael'. E gliela mandè, grezza così com'era".
Inizialmente Rooney era apprensivo, preoccupato del fatto che inviare a Jackson la suo demo incompleta poteva scoraggiare Jackson dal voler registrare la traccia.
"Mi dicevo, 'Non so se è stata una buona idea', perché, sai, se la sentirà nella sua fase grezza potrei perdere la mia occasione".
Mottola inviò la demo grezza di Rooney a Jackson quella notte, un giovedì. Jackson, che era ancora a Los Angeles in quel momento, la ebbe la mattina successiva.
"Tommy (Mottola) la inviò giovedì, Michael la sentì venerdì, e ti giuro che il lunedì dopo era a New York", ricorda Rooney. "Chiamò a casa mia e mi disse: 'Io sono pronto. Sono pronto. Sono pronto a cantare la canzone'. E lui era pronto. Rimasi senza parole"
Nonostante fosse già un produttore, autore e discografico affermato, l'opportunità di lavorare con il Re del Pop è stata un onore per Rooney.
"Avevo già avuto tanto successo nella mia carriera con Mariah Carey, Jennifer Lopez, Marc Anthony, Mary J. Blige e le Destiny Child - poi tutto ad un tratto c'è Michael Jackson che ti chiama e dice, 'Amo la tua canzone'. Non riuscivo a crederci".
Lo studio di registrazione Hit Factory al 421 di West 54th Street a New York sarebbe diventato la casa di Jackson e Rooney per quasi un mese, tra la fine di marzo e la metà di aprile del 1999.
Rooney era in ansia per come sarebbe potuta essere l'esperienza con Jackson, e qual era il suo processo creativo durante la registrazione di brani di altre persone.
"A volte persone come Marc Anthony ti dicono che amano la canzone, ma vogliono cambiare questo verso e vogliono cambiare questa melodia."
Con sorpresa di Rooney, Jackson arrivò in studio e disse che amava la demo esattamente com'era, e non volle apportare modifiche.
"Riavvolgilo. Riavvolgilo. Mi piace il tuo modo di fraseggiare questo. Aspetta. Fammelo fare di nuovo. Voglio essere sicuro di avere preso il tempo come te "Rooney ricorda che gli disse Jackson.
"Rimasi senza parole. Pensavo 'Questo è incredibile!' Che questo ragazzo accettasse e amasse ogni piccola parte della mia canzone, ogni parte di essa, sai, era così surreale. Ti emoziona".
Quando arrivò il momento di mettere le parti vocali nel brano, Jackson aveva solo una richiesta. Su consiglio del suo vocal coach di lunga data, Seth Riggs, Jackson propose di registrare le parti vocali per il brano in due giorni distinti.
"Nella canzone 'She Was Lovin' Me' lui passa da cantare in tonalità davvero basse nei versi fino a tonalità molto alte nei ritornelli", ha spiegato Rooney. "Perciò erano due tipi diversi di voci. Era la voce di Michael Jackson in Billie Jean e in Dirty Diana in una sola registrazione ."
"Lui fu molto gentile. Mi chiese, disse 'Um, se per te va bene vorrei cantare i versi oggi perché ho scaldato la mia voce per la parte con la tonalità bassa. E poi vorrei cantare le parti alte del coro domani, perché quando faccio canzoni e urlo, tipo 'Dirty Diana', mi piace riscaldare la mia voce per quella in particolare'".
"Pensavo che fosse incredibile che lui mi chiedesse se andava bene, e il mio permesso per farlo in questo modo quando sai, eccolo, lui è Michael Jackson."
"In effetti, mi aspettavo che mi dicesse come lavora - quello che fa e quello che non lo fa - perché tanti artisti sono così. Se fosse stato Jennifer Lopez, o anche Lindsay Lohan, mi avrebbero dato ordini. Ma non Michael."
Dopo circa venti minuti di esercizi di riscaldamento Jackson, vestito con una camicia rossa con il colletto abbottonato e pantaloni neri, si tolse gli occhiali da sole ed entrò nella cabina.
"Era nella cabina vocale al The Hit Factory e oscurammo le luci per lui, lasciandogli giusto la possibilità di leggere il suo foglio con il testo", ricorda Rooney.
"L'ho incontrata sulla strada per Chicago, e lei era tutta sola come me, così le ho chiesto il suo nome," cantò Jackson in un tono basso sexy al suono dello schiocco delle sue dita.
"La sua voce era così armoniosa e così perfetta, ma la parte più sorprendente di lui nella cabina era che ballava. Ballava tra una ripresa e l'altra. Ballava durante la ripresa. Faceva schioccare le dita. Pestava i piedi. Si può a malapena a sentire una ripresa senza che lui schiocchi le dita o pesti i piedi a tempo".
"Quando Bruce Swedien registrava Michael creava un palco intero, come una piattaforma su cui lui stava in modo che non si percepisse troppo il microfono - così non stava sullo stesso piano del microfono", ha spiegato Rooney. "Ma io non avevo una piattaforma del genere al momento. Su tutte le mie registrazioni se togli la musica senti lui cantare, ma anche che schiocca le dita, mescola i fogli, pesta i piedi e si fa trasportare dal ritmo".
"Alcuni cantanti entrano ed escono dalla cabina vocale. Dentro e fuori. Dentro e fuori. Ma Michael rimase nella cabina vocale fino a quando non ebbe finito".
Dopo aver completato la prima sessione - le parti dalle tonalità più basse della traccia ed i cori - Jackson chiese a Rooney a che ora doveva tornare il giorno seguente per registrare i ritornelli.
"Dissi 'Michael a che ora preferisci lavorare?' E lui disse: 'Cory non mi importa, tu sei il produttore. Sono qui per lavorare con te. Sei tu il capo. Quindi tu mi dici che ora vuoi che io sia qui. Se vuoi che io sia qui alle 7 di mattina andrò a casa e riposerò un po' e sarò qui per le 7'. Fu strabiliante".
La mattina dopo, Jackson non si fece vedere. Si era ammalato e non si sentiva sufficientemente bene per partecipare alla sessione prevista.
"Normalmente se stai lavorando con persone come J-Lo o Mariah [Carey], puoi stare in studio per giorni aspettando che si facciano vedere. E non si prenderanno molto la briga di chiamare per farti sapere che stanno arrivando, o sono in ritardo, o non vengono affatto. "
Michael Jackson invece non solo fu abbastanza gentile da chiamare, inviò anche un pacco regalo per esprimere le sue scuse per non essere venuto alla sessione.
"Mi mandò un cesto così grande che dovetti chiamare un corriere solo per farlo portare a casa", ricorda Rooney. "Era pieno di DVD, un lettore DVD, un piccolo produttore di pop-corn, tutti questi fantastici libretti sul cinema - quasi come fumetti - come piccole riviste d'epoca sui film d'epoca e cose del genere. Era davvero un uomo fantastico."
Ad accompagnare il cesto c'era una nota scritta a mano da Jackson.
"La nota, che ho ancora, la conservo ancora, era semplicemente una cosa mi aveva mandato per dire, 'Perdonami per non essere stato in grado di venire', a causa della sua malattia."
Rooney chiamò Jackson per ringraziarlo per il pacchetto, ed i due finirono per parlare al telefono per un bel po' di tempo.
Dopo un paio di giorni di riposo Jackson tornò in studio, sempre con il vocal coach Seth Riggs al seguito.
Jackson invitava Riggs a ogni sessione, e lui faceva scaldare la voce di Michael in base al tipo di suono che mirava a raggiungere durante la sessione. In questo caso era il grintoso stile "rock" per le parti del coro.
Jackson, un vero professionista, fece le parti vocali in modo rapido e senza problemi.
"Si poteva sentire la magia nella stanza. Tutti erano eccitati, fu pazzesco!", ricorda Rooney.
Una volta che tutte le parti vocali erano state registrate l'unica cosa da fare era esaminarle e compilarle.
"Michael stesso compose la sua parte vocale finale", ha rivelato Rooney. "Compilò tutta la sua roba. Si sedette lì con carta e penna, esaminò tutte le registrazioni ed estrapolò le sue preferite. Mise tutto insieme. Gli ci volle circa mezz'ora perché avevo fatte diverse performance".
"Se ascolti le registrazioni puoi sentirlo dire piccole cose e imitare strumenti e suoni. Abbiamo anche usato alcune delle parti vocali che ho registrato dal suo riscaldamento con Seth Riggs. Le abbiamo usati come improvvisazioni nel mezzo della canzone, perché suonavano così sorprendenti. Lui era molto soddisfatto."
Una volta che Jackson era soddisfatto della composizione vocale mandò Rooney dal suo arrangiatore di fiducia, Brad Buxer, per rifinire le transizioni.
Buxer, un musicista di talento, è meglio conosciuto per i suoi contributi in alcuni dei pezzi più acclamati di Jackson, tra cui "Who Is It", "Stranger In Moscow" e "Earth Song".
"Michael mi mandò ad incontrare Brad Buxer, che mi aiutò a fare un paio di modifiche qua e là per ripulire quello che avevamo composto insieme come sua parte vocale."
Anche se il processo di registrazione non prese molto tempo, Jackson e Rooney trascorsero quasi un mese in studio a lavorare sulla traccia.
"Trascorremmo così tanto tempo - direi che abbiamo lavorato per ben due settimane - solo sugli aggiustamenti. Non solo la voce ma cose diverse, composizioni. E ci vollero due settimane perché passammo più tempo a ridere e scherzare e parlare e divertendoci in studio. Allungammo (il tempo necessario) solo per divertirci. Alla fine passammo la maggior parte del mese di aprile in studio a tramare e pianificare. Lo usavamo un po' come il nostro quartier generale per mettere in ordine la registrazione".
Ad un certo punto durante la loro sedute al The Hit Factory, Jackson e Rooney lasciarono lo studio per guardare il mago David Blaine eseguire un trucco in cui veniva sepolto vivo.
Blaine venne sepolto a circa sei metri di profondità nel terreno in un area di proprietà di Donald Trump, di fronte alla sopraelevata di New York West Side Highway, lungo il fiume Hudson.
"Era come un grande schermo e tutti andavano a vederlo. Sai, dove potevi guardare giù e vederlo attraverso il plexiglas. E Michael era tutto un 'Wow!' Così andammo laggiù".
Anche se era il lavoro di Rooney produrre canzoni di successo per artisti, sentiva che Jackson aveva bisogno di qualcosa in più del suo nome in cima alle classifiche.
Sentiva che Jackson aveva bisogno sia di un alleato alla casa discografica che di un amico.
"Avrei potuto approfittare della situazione e cercare di produrre sei canzoni e convincere Michael a registrale, ma non mi importava di questo. In quel momento volevo solo dargli tutto quello di cui aveva bisogno. E sentivo che aveva bisogno di divertirsi e di avere un amico più che gente che cercava di spingerlo a fare canzoni. Questo era veramente quello che sentivo nel mio cuore. Abbiamo passato dei grandi momenti insieme".
Sei settimane prima, al Marvin's Room di Los Angeles, Jackson aveva promesso che avrebbe mandato a Tommy Mottola altro suo nuovo materiale. Fedele alla sua parola, poco dopo aver concluso le sessioni di "She Was Lovin’ Me” con Rooney, Jackson inviò a Mottola un'altra traccia.
"Ero nell'ufficio di Mottola a parlare con lui di qualcosa e lui stava pranzando e ha detto, 'Oh, mentre siete qui, Michael ha inviato un altra registrazione. Ascoltiamola'".
"Lui mette su il CD e si sente solo, ‘Your love is magical. That’s how I feel.’ E', lo sai, la canzone 'Speechless'. Fu semplicemente fantastico. Tommy disse, 'Oh mio Dio, hai sentito che voce? Ora questo è il Michael di cui sto parlando!' Voglio dire, solo quell'intro lasciò Tommy senza parole. E poi passa a:‘Speechless, speechless, that’s how you make me feel.’ Lo impressionò davvero".
"Speechless" era solo la seconda traccia dal nuovo progetto di Jackson che Mottola aveva sentito. A questo punto non aveva nemmeno sentito la versione di Jackson di "She Was Lovin 'Me".
Jackson era molto protettivo della musica su cui metteva la sua voce, e anche se le parti vocali erano complete, Rooney non aveva ancora completato il mix finale della traccia.
Tuttavia fu in quel momento che subentrò il rapporto di collaborazione tra Jackson e Rodney "Darkchild" Jerkins.
"Era mio compito finire la musica (per' She Was Lovin 'Me'), per rendere il brano musicale migliore e più forte", ha spiegato Rooney. "E persi completamente l'opportunità di farlo, perché rimasi coinvolto nel tentativo di aiutare Rodney Jerkins a creare per Michael."
"'She Was Lovin' Me' era una grande canzone, ma non sarebbe stato il primo singolo. Non era quello che la casa discografica stava cercando. Michael voleva che fosse un singolo ad un certo punto, ma voleva quella grande cosa ritmica per il singolo principale, sai, e non l'avevamo ancora ottenuto nella registrazione".
Rooney credeva fortemente che Jerkins fosse l'uomo in grado di portare il tipo di traccia per cui Jackson stava lottando. Tuttavia, dopo il loro primo incontro in merito a una possibile collaborazione, Jackson non era convinto.
"Non è che lui non abbia talento - lui ha molto talento", disse Jackson di Jerkins, dice Rooney. "Ma il suo lavoro suona come tutto ciò che è fuori adesso. Ho bisogno di un nuovo suono 'Michael Jackson'. Non voglio suonare come Brandy e Monica. Voglio portare la gente dove non è mai stata dal punto di vista sonoro".
Perciò invece di rifinire la musica per “She Was Loving Me”, Rooney passò buona parte dell'anno successivo alimentando il rapporto tra Jerkins, il suo team di scrittura/produzione "Darkchild", e Jackson.
Per indirizzarlo nella giusta direzione Rooney ricorda di aver dato a Jerkins qualche consiglio che precedentemente era stato dato a lui da Carole Bayer Sager, un'amica e co-autrice di Jackson.
"Carole mi disse che Michael è un narratore. Disse che Michael ama raccontare storie nella sua musica. Se ascolti 'Billie Jean', è una storia. Se ascolti 'Thriller', è una storia. Se ascolti 'Beat It', è una storia. Ama raccontare una storia."
E così Jerkins e il suo gruppo misero in pratica quel consiglio, scrivendo storie nelle forme di canzoni R&B di forte impatto per Jackson.
I risultati hanno incluso brani come "You Rock My World" (il primo brano di Darkchild registrato da Jackson e primo singolo estratto dall'album 'Invincible' due anni dopo), "Unbreakable" (preferenza personale di Jackson per il primo singolo) , "Heartbreaker", "Privacy" e "Threatened", tra gli altri.
"Prima di saperlo il disco era finito", ricorda Rooney.
"Allora [Michael] e Tommy (Mottola) iniziarono a litigare. E poiché tutti sapevano che lavoravo così a stretto contatto con Tommy, la gente iniziò a cercare di mettere zizzania fra noi. "
"Mottola giocò una specie di partita con me, tenendomi lontano dal progetto di MJ e iniziando un album di Jennifer Lopez, un album di Marc Anthony, e un album di Jessica Simpson allo stesso tempo. Perciò ero così preso da tutto quello che la nave 'Invincible' iniziò a navigare e non potei tornare sui miei passi per finire 'She Was Lovin' Me '".
Quindo uscì 'Invincible' a fine ottobre 2001 tra Jackson e Sony le cose erano ormai degenerate.
I concetti di Jackson, tra cui un cortometraggio di 18 minuti per il brano "Unbreakable", venivano trascurati e il marketing per l'album veniva tenuto al minimo. Sony rifiutò di comprare uno spazio pubblicitario durante il concerto per la celebrazione del 30° anniversario di Jackson, che sarebbe stato visto da 26 milioni di americani.
Più tardi, Jackson accusò Sony - vale a dire il presidente dell'etichetta Tommy Mottola - di sabotare le vendite dell'album, tra le altre cose. E a causa della stretta relazione di lavoro di Rooney con Mottola, tutti i tipi di voci cominciarono a turbinare, tra cui una affermazione che Rooney si comportava come "spia" personale di Mottola.
Rooney insiste che queste voci erano del tutto false e dice che Jackson lo implorò di non lasciare che i media e i dirigenti discografici con secondi fini di rovinare la loro amicizia.
"Michael mi contattò personalmente e disse, 'Cory, non lasciare che queste persone facciano a noi e alla nostra amicizia quello che fanno a tutti gli altri.'"
Rooney sostiene che vedeva se stesso come forse l'unico vero alleato di Jackson alla casa discografica.
Una volta pubblicato l'album 'Invincible' Rooney cominciò a chiedersi quale sarebbe stato il destino dell'inedito "She Was Lovin 'Me" .
"Ogni volta che ho parlato con lui o sono imbattuto in lui dopo 'Invincible' lui parlava della canzone. Diceva, 'Senti, qualunque cosa tu faccia non dare la canzone alla casa discografica, perché tutto quello che faranno è buttarla in qualche compilation'".
"L'ultima volta che ho parlato con lui è stato circa otto mesi prima che morisse. Abbiamo parlato della traccia e riso e scherzato su un paio di cose. Mi ha detto che era a Las Vegas e che stava facendo avanti e indietro. Gli ho detto che avevo in programma di andare a Las Vegas e speravo ci potessimo incontrare quando fossi arrivato. Ma in realtà non sono mai andato a Las Vegas."
"In quella conversazione finale abbiamo parlato di 'She Was Lovin' Me 'per il suo prossimo progetto. Stava parlando di mettersi in una posizione in cui avrebbe iniziato a mettere insieme nuove canzoni e cose del genere. Disse, 'Questo disco è così buono che dobbiamo tirare fuori qualcosa di buono da farci'."
Purtroppo Michael Jackson non ha mai avuto la possibilità di ascoltare "She Was Lovin 'Me" nel suo stato finale. Invece Rooney, con l'aiuto del nipote di Jackson, Taryll, ha portato la musica del brano a compimento dopo la sua morte. La coppia ha fatto un lavoro incredibile.
(??? parla della demo o del brano contenuto in xscape?)
Jackson offre una parte vocale emotivamente potente nella traccia, piena di dolore e frustrazione. I versi raccontano con delicatezza la storia intima dell'incontro di Jackson con una donna che lui crede innamorata di lui, prima di scatenare il furore della chitarra nei cori.
"Chiunque abbia ascoltato quella canzone dice che è una delle migliori canzoni che abbia sentito da Michael negli ultimi dieci anni della sua carriera", dice Rooney - e hanno ragione. E' il Re del Pop che tira fuori il meglio di sé.
www.damienshields.com/exclusive-story-michael-jacksons-she-was-l...
smelly jackson- INVINCIBLE
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Re: She loving me / Chicago.....la storia...
Grazie Smelly,bella storia..mi piace sapere che Michael qualche amico prima di...ehm...quello...cel'aveva...
ed è vero Chicago\She Was Lovin' Me è bellissima...mi piace veramente tanto...mi ricorda un pò Who Is It e adoro anche quella canzone...
ed è vero Chicago\She Was Lovin' Me è bellissima...mi piace veramente tanto...mi ricorda un pò Who Is It e adoro anche quella canzone...
Giulia Jackson Smile- INVINCIBLE
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Località : La Spezia ma la mia testolina è a Neverland con Michael!
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Re: She loving me / Chicago.....la storia...
Grazie Smelly per questo interessante articolo, è bello immaginare Michael mentre registra le canzoni continuando a schioccare le dita, battere il tempo ecc, poi è sorprendente il suo livello di umilta' al contrario di molte altre star(solitamente piu' sono famosi piu' sono antipatici!), lui si preoccupava proprio di non offendere nessuno.PS non ho capito bene neanch'io la storia della canzone che non ha mai ascoltato in fase finale, cioe' se si riferisce a quella che c'è su xcape è pur completa la canzone quindi come fa a non averla sentita? chi mi illumina per favore?poi aggiungo che amo questa canzone è una delle mie preferite
katia75- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 4469
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Re: She loving me / Chicago.....la storia...
Anche io non ho capito a cosa si riferisce quando dice che Michael non ha potuto ascoltare la canzone in fase finale
Però devo dire che Chicago è meravigliosa..l'interpretazione di Michael è come al solito sorprendente..trasmette esattamente la rabbia e la sensualità di un amante ferito, questa canzone è in assoluto la mia preferita dell'album, e a costo di essere ripetitiva, per me la demo resta la migliore, la base musicale più lenta e affannosa è quello che ci voleva per comunicare lo stato d'animo di uomo deluso e amareggiato che trova il coraggio di confessare tutto al marito della donna amata.
Però devo dire che Chicago è meravigliosa..l'interpretazione di Michael è come al solito sorprendente..trasmette esattamente la rabbia e la sensualità di un amante ferito, questa canzone è in assoluto la mia preferita dell'album, e a costo di essere ripetitiva, per me la demo resta la migliore, la base musicale più lenta e affannosa è quello che ci voleva per comunicare lo stato d'animo di uomo deluso e amareggiato che trova il coraggio di confessare tutto al marito della donna amata.
trilli80- INVINCIBLE
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Data d'iscrizione : 11.05.11
Re: She loving me / Chicago.....la storia...
quoto ogni lettera che hai scrittotrilli80 ha scritto:Però devo dire che Chicago è meravigliosa..l'interpretazione di Michael è come al solito sorprendente..trasmette esattamente la rabbia e la sensualità di un amante ferito, questa canzone è in assoluto la mia preferita dell'album, e a costo di essere ripetitiva, per me la demo resta la migliore, la base musicale più lenta e affannosa è quello che ci voleva per comunicare lo stato d'animo di uomo deluso e amareggiato che trova il coraggio di confessare tutto al marito della donna amata.
Giulia Jackson Smile- INVINCIBLE
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Località : La Spezia ma la mia testolina è a Neverland con Michael!
Data d'iscrizione : 14.03.14
Re: She loving me / Chicago.....la storia...
Anche io quoto tutto, persino le virgole!
katia75- INVINCIBLE
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Re: She loving me / Chicago.....la storia...
La adoro,meravigliosa! E' la mia preferita di Xscape *_* Non so quante volte l'abbia ascoltata da quando ho comprato l'album...la sera stessa forse 20 volte
Cmq credo si riferisca al mix finale ovvero la canzone completa quella che è oggi nell'album (che è un po' diversa da She Loving me). Le canzoni che sentiamo negli album sono frutto di numerose registrazioni e cambiamenti. Quindi puo' essere che la demo di She loving me sia cmq un po' diversa da Chicago...
Cmq credo si riferisca al mix finale ovvero la canzone completa quella che è oggi nell'album (che è un po' diversa da She Loving me). Le canzoni che sentiamo negli album sono frutto di numerose registrazioni e cambiamenti. Quindi puo' essere che la demo di She loving me sia cmq un po' diversa da Chicago...
Re: She loving me / Chicago.....la storia...
Si, Cico condivido la tua passione per questa canzone , anch'io l'ascolto e riascolto in continuazione! grazie per la spiegazione, potrebbe porio essere come dici tu, cosi' avrebbe un senso.
katia75- INVINCIBLE
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