[LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
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[LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
Germania, l’immagine di Michael Jackson gestita da un manager. Illecitamente?
FRANCOFORTE – Pochi sono gli artisti redditizi come Michael Jackson, e tra quelli morti, Jackson per volume di soldi generati, è preceduto solo da Elvis Presley e, forse, John Lennon. Già nei pochi mesi seguiti alla sua morte, malgrado la recessione, un fiume di denaro legato alla pop star ha preso a scorrere. I due esecutori testamentari della star hanno ufficialmente guadagnato 310 milioni di dollari alla fine del 2010 mentre Sony ne ha pagati 250 per ottenere i diritti dei futuri, postumi album della star. Un affare probabilmente azzeccato, visto che solo nell’anno seguente alla sua morte, sono stati venduti 31 milioni di cd.
Michael Jackson è un affare che non finisce mai. All’immagine della sua vita disordinata e, negli ultimi anni, sofferente, i problemi e gli affaire legati al “patrimonio Jackson” non cessano di riempire le cronaca. L’ultimo sorprendente capitolo dell’eredità del cantante afroamericano si sta svolgendo nelle aule di un tribunale di Francoforte. La storia tedesca della fortuna di Jackson comincia però in una cittadina dell’Assia, non distante da Francoforte. Qui, in un quartiere commerciale, ha sede l’agenzia del manager musicale Dieter Wiesner. Nell’ufficio, arredato con sobri mobili neri, pendono alle pareti moltissime foto; in quasi ognuna di questa il gracile cantante si trova affianco al robusto Wiesner.
L’osservatore attento potrà perfino notare una foto in cui Jackson si trova all’hotel Adlon, a Berlino, nel 2002, e mostra ad una folla di fan il suo bambino. Tutti conoscono quel momento di demenza, quando il cantante fece quasi scivolare il neonato. La particolarità di quella foto è però un’altra. A differenza delle altre, non è presa dalla strada, bensì dalla camera stessa.
Dieter Wiesner è stato il manager di Michael Jackson negli ultimi anni della sua carriera. «Non eravamo solo partner – dice oggi il manager – ma anche amici, ottimi amici». A riprova di questo legame, afferma perfino di aver dormito a Neverland, la stravagante dimora che il cantante si era fatto costruire nei pressi di Santa Barbara. A quanto pare l’amicizia però non gli ha impedito nel 2007 di chiedere, ed ottenere, da un tribunale californiano un risarcimento milionario da parte di Jackson.
La storia tedesca dei soldi del cantante comincia però qualche anno prima, quando nel 2000, la compagnia MJ Net Entertainment riesce ad ottenere un contratto di licenza con Jackson e la sua compagnia Triumph International, grazie all’intercessione di Wiesner. In questo modo, i tedeschi ottengono i diritti esclusivi della commercializzazione dell’immagine di Jackson. Molti imprenditori, soprattutto dalla Germania, investono in quello che sembra un affare d’oro e la Triumph International comincia a ricevere milioni di dollari grazie alla licenza.
In realtà sembra infatti che l’intera faccenda commerciale non sia mai stata portata avanti correttamente. Un’altra compagnia americana, la Signature Network, reclama diritti analoghi a quelli dei tedeschi. Probabilmente Jackson, sommerso dai debiti causati da una vita sfarzosa, ha venduto la sua immagine due volte.
Eppure, Wiesner ed il presidente della MJ tengono nascosta agli azionisti le difficoltà della compagnia, fino a che nel 2004, la compagnia è dissolta da una corte tedesca che rifiuta di avviare la procedura di bancarotta per mancanza di patrimonio sufficiente. Secondo una perizia, nel 2002 la compagnia ha avuto entrate pari a meno di 1000 euro e, dopo diversi processi, Wielder nel 2007 riceve solo una risibile multa, di qualche centinaio di euro.
L’affare sembra essere definitivamente risolto, fino a quando, pochi mesi fa, si scopre che Wielder ha ricevuto nel 2007 da Michael Jackson circa 3 milioni e mezzo di dollari. In una procedura risolta in via amichevole, le due parti si erano accordate nel riconoscere che la MJ aveva versato indebitamente alla pop star un totale di 9 milioni di euro legati allo sfruttamento della sua immagine.
Quei soldi, sostengono ora gli imprenditori danneggiati dalla bancarotta della MJ, costituivano quel patrimonio della compagnia che la bancarotta mancata non ha potuto recuperare. Wiesner tra l’altro non sarebbe nuovo a questo genere di operazioni illecite, essendo stato condannato per frode ed altri reati legati al patrimonio.
La vita lussuosa e stravagante del re del pop continua ad avere ripercussioni sul mondo della musica e degli affari. Non sempre, pare, Jackson ha saputo circondarsi di persone fidate. Il suo nome equivaleva ad un mare di soldi, e in molti, fin dalla sua infanzia hanno saputo approfittarne, perfino in un posto lontano anni luce da Neverland, Rodgau, vicino a Francoforte.
blitzquotidiano.it
FRANCOFORTE – Pochi sono gli artisti redditizi come Michael Jackson, e tra quelli morti, Jackson per volume di soldi generati, è preceduto solo da Elvis Presley e, forse, John Lennon. Già nei pochi mesi seguiti alla sua morte, malgrado la recessione, un fiume di denaro legato alla pop star ha preso a scorrere. I due esecutori testamentari della star hanno ufficialmente guadagnato 310 milioni di dollari alla fine del 2010 mentre Sony ne ha pagati 250 per ottenere i diritti dei futuri, postumi album della star. Un affare probabilmente azzeccato, visto che solo nell’anno seguente alla sua morte, sono stati venduti 31 milioni di cd.
Michael Jackson è un affare che non finisce mai. All’immagine della sua vita disordinata e, negli ultimi anni, sofferente, i problemi e gli affaire legati al “patrimonio Jackson” non cessano di riempire le cronaca. L’ultimo sorprendente capitolo dell’eredità del cantante afroamericano si sta svolgendo nelle aule di un tribunale di Francoforte. La storia tedesca della fortuna di Jackson comincia però in una cittadina dell’Assia, non distante da Francoforte. Qui, in un quartiere commerciale, ha sede l’agenzia del manager musicale Dieter Wiesner. Nell’ufficio, arredato con sobri mobili neri, pendono alle pareti moltissime foto; in quasi ognuna di questa il gracile cantante si trova affianco al robusto Wiesner.
L’osservatore attento potrà perfino notare una foto in cui Jackson si trova all’hotel Adlon, a Berlino, nel 2002, e mostra ad una folla di fan il suo bambino. Tutti conoscono quel momento di demenza, quando il cantante fece quasi scivolare il neonato. La particolarità di quella foto è però un’altra. A differenza delle altre, non è presa dalla strada, bensì dalla camera stessa.
Dieter Wiesner è stato il manager di Michael Jackson negli ultimi anni della sua carriera. «Non eravamo solo partner – dice oggi il manager – ma anche amici, ottimi amici». A riprova di questo legame, afferma perfino di aver dormito a Neverland, la stravagante dimora che il cantante si era fatto costruire nei pressi di Santa Barbara. A quanto pare l’amicizia però non gli ha impedito nel 2007 di chiedere, ed ottenere, da un tribunale californiano un risarcimento milionario da parte di Jackson.
La storia tedesca dei soldi del cantante comincia però qualche anno prima, quando nel 2000, la compagnia MJ Net Entertainment riesce ad ottenere un contratto di licenza con Jackson e la sua compagnia Triumph International, grazie all’intercessione di Wiesner. In questo modo, i tedeschi ottengono i diritti esclusivi della commercializzazione dell’immagine di Jackson. Molti imprenditori, soprattutto dalla Germania, investono in quello che sembra un affare d’oro e la Triumph International comincia a ricevere milioni di dollari grazie alla licenza.
In realtà sembra infatti che l’intera faccenda commerciale non sia mai stata portata avanti correttamente. Un’altra compagnia americana, la Signature Network, reclama diritti analoghi a quelli dei tedeschi. Probabilmente Jackson, sommerso dai debiti causati da una vita sfarzosa, ha venduto la sua immagine due volte.
Eppure, Wiesner ed il presidente della MJ tengono nascosta agli azionisti le difficoltà della compagnia, fino a che nel 2004, la compagnia è dissolta da una corte tedesca che rifiuta di avviare la procedura di bancarotta per mancanza di patrimonio sufficiente. Secondo una perizia, nel 2002 la compagnia ha avuto entrate pari a meno di 1000 euro e, dopo diversi processi, Wielder nel 2007 riceve solo una risibile multa, di qualche centinaio di euro.
L’affare sembra essere definitivamente risolto, fino a quando, pochi mesi fa, si scopre che Wielder ha ricevuto nel 2007 da Michael Jackson circa 3 milioni e mezzo di dollari. In una procedura risolta in via amichevole, le due parti si erano accordate nel riconoscere che la MJ aveva versato indebitamente alla pop star un totale di 9 milioni di euro legati allo sfruttamento della sua immagine.
Quei soldi, sostengono ora gli imprenditori danneggiati dalla bancarotta della MJ, costituivano quel patrimonio della compagnia che la bancarotta mancata non ha potuto recuperare. Wiesner tra l’altro non sarebbe nuovo a questo genere di operazioni illecite, essendo stato condannato per frode ed altri reati legati al patrimonio.
La vita lussuosa e stravagante del re del pop continua ad avere ripercussioni sul mondo della musica e degli affari. Non sempre, pare, Jackson ha saputo circondarsi di persone fidate. Il suo nome equivaleva ad un mare di soldi, e in molti, fin dalla sua infanzia hanno saputo approfittarne, perfino in un posto lontano anni luce da Neverland, Rodgau, vicino a Francoforte.
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Ultima modifica di Giuspe il Ven Nov 25, 2011 9:42 pm - modificato 1 volta.
Giuspe- INVINCIBLE
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Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
già tutte quelle meledette persone che volevano i suoi soldi!
michael my hope- INVINCIBLE
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Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
Grazie. Questo articolo però non mi piace: non è stato un "momento di demenza" quello a Berlino...e poi "vita sfarzosa, lussuosa e stravagante"...penso che ci siano diversi modi per dare la stessa informazione, e questo è un modo fuorviante e tendenzioso.
Poi dire che Michael ha venduto la sua immagine due volte, forse inconsapevolmente, lascia intendere che fosse proprio disperato e forse non più così lucido..
Io penso che Michael fosse così incasinato perchè umanamente una persona sola non può star dietro ad un patrimonio così immenso, e per forza deve delegare agli altri..con questi "altri" sono arrivati i problemi..
Poi dire che Michael ha venduto la sua immagine due volte, forse inconsapevolmente, lascia intendere che fosse proprio disperato e forse non più così lucido..
Io penso che Michael fosse così incasinato perchè umanamente una persona sola non può star dietro ad un patrimonio così immenso, e per forza deve delegare agli altri..con questi "altri" sono arrivati i problemi..
smelly jackson- INVINCIBLE
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Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
Prendete la stampa italiana come tale..
Che abbia firmato molti contratti sotto effetto di farmaci è cmq purtroppo noto, quindi non c'è da meravigliarsi di nulla.
Che abbia firmato molti contratti sotto effetto di farmaci è cmq purtroppo noto, quindi non c'è da meravigliarsi di nulla.
Ultima modifica di Giuspe il Ven Apr 29, 2011 9:27 pm - modificato 1 volta.
Giuspe- INVINCIBLE
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Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
grazie
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Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
DALLA CONFERENZA DI CANNES PER I PROFUMI:
Questa la copertina del libro di Dieter Weisner in uscita il prossimo 9 Novembre:
Amazon.de
Prezzo: €22,99
Giuspe ha scritto:
[...] Joe Jackson è stato accompagnato dall' ex manager di Michael Jackson, Dieter Wiesner, che ha parlato di un libro che sta scrivendo del suo periodo con Michael. "Il mio periodo con Michael è stato bello e anche un momento difficile. Michael è morto e ho pensato che avrei parlato della mia esperienza con lui in un libro ", ha detto.
Questa la copertina del libro di Dieter Weisner in uscita il prossimo 9 Novembre:
Amazon.de
Prezzo: €22,99
Giuspe- INVINCIBLE
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Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
RECENSIONE: Dieter Wiesner: Michael Jackson The True Story
(Np) - Dieter Wiesner era da molto tempo direttore generale e consigliere accanto a Michael Jackson. Ha lavorato nel settore del merchandising, ha incontrato Michael Jackson nel 1995, lo ha conquistato con una bevanda energetica, per la quale ha voluto mettere la star sotto contratto.
Dal breve incontro Wiesner lo ha trasformaro in un rapporto d'affari e anche un amicizia che si è formata nel corso degli anni e un rapporto stretto e di fiducia.
Wiesner ha accompagnato Michael Jackson nel suo leggendario HIStory Tour, è stato costantemente al suo fianco, e visse per un certo tempo anche a Neverland Ranch.
Dieter Wiesner nel sul libro dal l titolo "Michael Jackson: The True Story" dice "vorrei che l'immagine che il pubblico ha di Michael Jackson venga riabilitata e corretta"
Wiesner racconta che ha davvero avuto un interesse per lui, al lettore illustra come Michael Jackson è arrivato al ruolo di superstar mondiale, quale erano i suoi piani futuri e sul perchè il pubblico ha recepito un'immagine sbagliata del cantante.
Il libro parla molto positivamente del Re del Pop.
Wiesner unisce gli affari temporali ad esperienze divertenti, tristi o empatiche della sua vita privata o aziendale.
Michael Jackson è mostrato come una persona molto affettuosa e accattivante. Wiesner cerca di descrivere i comportamenti normali da essere umano di Michael Jackson, a cui piaceva mangiare al finger food e guidare le sue automobili nel suo Neverland Ranch, più che mostrare la superstar o l'uomo d'affari.
Si mostra subito quanto fosse difficile per il cantante lavorare nel mondo della musica, quali limiti ha dovuto subire dal "sistema" e quello che è stato costretto a fare dal suo brand di lavoro. "Un uccello in una gabbia d'oro" questa era la vita di Michael Jackson, che in un punto culminante del racconto, non voleva essere riconosciuto mentre mangiava la pizza sul sedile posteriore della sua auto.
Allo stesso modo Wiesner descrive la pianificazione dei nuovi progetti di Jackson, il nuovo stile di musica da presentare allo show-business, cui Michael Jackson è sempre stato più privato per la sua creatività musicale e la libertà che sentiva e doveva avere. Wiesner come ultimo ma non meno importante punto si riferisce a Michael Jackson che per molti non solo era un artista, ma soprattutto una "macchina da soldi" che doveva essere spremuta con qualsiasi mezzo, costi quel che costi.
Infine, anche la sua vita!
Tutti i progetti previsti che erano già stati parzialmente portati sulle scene, all'improvviso erano esplosi, a causa del documentario di Bashir, trasmesso nel 2003, sotto il quale è stata emessa anche l'accusa di abusi sui minori.
In questo contesto, i tentativi dell'ex manager, che era convinto dell'innocenza del cantante fin dall'inizio per spiegare i motivi per cui in realtà sono arrivati a queste accuse. L'invidia, l'avidità e la curiosità nel vedere la caduta di una megastar in profondità, sono stati alcuni dei motivi.
Così si legge facilmente e rapidamente. Tra foto o documenti che illustrano il testo - forse troppo limitati per sostenere le loro rivendicazioni e rispettive prove.
Wiesner esercita praticamente senza critica al contrario dei media e di molte superstar che sono molto spesso fraintese. Forse il libro è a volte un po' troppo acritico.
Anche se molti fan non hanno una buona opinione di Dieter Wiesner, il libro dovrebbe essere un dovere per ogni sostenitore di Michael Jackson. Scritto semplicemente perché è il più amabile e rispettoso nei confronti di Michael Jackson. Ma anche per i non appassionati, il libro vale la pena di leggerlo, perché fornisce una visione nel mondo dello spettacolo molto dura, a volte si avvicina a una criminalità economica.
dtoday.de
(Np) - Dieter Wiesner era da molto tempo direttore generale e consigliere accanto a Michael Jackson. Ha lavorato nel settore del merchandising, ha incontrato Michael Jackson nel 1995, lo ha conquistato con una bevanda energetica, per la quale ha voluto mettere la star sotto contratto.
Dal breve incontro Wiesner lo ha trasformaro in un rapporto d'affari e anche un amicizia che si è formata nel corso degli anni e un rapporto stretto e di fiducia.
Wiesner ha accompagnato Michael Jackson nel suo leggendario HIStory Tour, è stato costantemente al suo fianco, e visse per un certo tempo anche a Neverland Ranch.
Dieter Wiesner nel sul libro dal l titolo "Michael Jackson: The True Story" dice "vorrei che l'immagine che il pubblico ha di Michael Jackson venga riabilitata e corretta"
Wiesner racconta che ha davvero avuto un interesse per lui, al lettore illustra come Michael Jackson è arrivato al ruolo di superstar mondiale, quale erano i suoi piani futuri e sul perchè il pubblico ha recepito un'immagine sbagliata del cantante.
Il libro parla molto positivamente del Re del Pop.
Wiesner unisce gli affari temporali ad esperienze divertenti, tristi o empatiche della sua vita privata o aziendale.
Michael Jackson è mostrato come una persona molto affettuosa e accattivante. Wiesner cerca di descrivere i comportamenti normali da essere umano di Michael Jackson, a cui piaceva mangiare al finger food e guidare le sue automobili nel suo Neverland Ranch, più che mostrare la superstar o l'uomo d'affari.
Si mostra subito quanto fosse difficile per il cantante lavorare nel mondo della musica, quali limiti ha dovuto subire dal "sistema" e quello che è stato costretto a fare dal suo brand di lavoro. "Un uccello in una gabbia d'oro" questa era la vita di Michael Jackson, che in un punto culminante del racconto, non voleva essere riconosciuto mentre mangiava la pizza sul sedile posteriore della sua auto.
Allo stesso modo Wiesner descrive la pianificazione dei nuovi progetti di Jackson, il nuovo stile di musica da presentare allo show-business, cui Michael Jackson è sempre stato più privato per la sua creatività musicale e la libertà che sentiva e doveva avere. Wiesner come ultimo ma non meno importante punto si riferisce a Michael Jackson che per molti non solo era un artista, ma soprattutto una "macchina da soldi" che doveva essere spremuta con qualsiasi mezzo, costi quel che costi.
Infine, anche la sua vita!
Tutti i progetti previsti che erano già stati parzialmente portati sulle scene, all'improvviso erano esplosi, a causa del documentario di Bashir, trasmesso nel 2003, sotto il quale è stata emessa anche l'accusa di abusi sui minori.
In questo contesto, i tentativi dell'ex manager, che era convinto dell'innocenza del cantante fin dall'inizio per spiegare i motivi per cui in realtà sono arrivati a queste accuse. L'invidia, l'avidità e la curiosità nel vedere la caduta di una megastar in profondità, sono stati alcuni dei motivi.
Così si legge facilmente e rapidamente. Tra foto o documenti che illustrano il testo - forse troppo limitati per sostenere le loro rivendicazioni e rispettive prove.
Wiesner esercita praticamente senza critica al contrario dei media e di molte superstar che sono molto spesso fraintese. Forse il libro è a volte un po' troppo acritico.
Anche se molti fan non hanno una buona opinione di Dieter Wiesner, il libro dovrebbe essere un dovere per ogni sostenitore di Michael Jackson. Scritto semplicemente perché è il più amabile e rispettoso nei confronti di Michael Jackson. Ma anche per i non appassionati, il libro vale la pena di leggerlo, perché fornisce una visione nel mondo dello spettacolo molto dura, a volte si avvicina a una criminalità economica.
dtoday.de
Giuspe- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 5581
Data d'iscrizione : 22.03.10
Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
La recensione è molto profonda, mi ha colpito molto il punto in cui dice:
Grazie comunque.
Se diamo retta a tutti i libri che sono usciti dopo la morte di Michael e che usciranno, non si dovrebbe far altro ... che leggere!fornisce una visione nel mondo dello spettacolo molto dura, a volte si avvicina a una criminalità economica
Grazie comunque.
Marina- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1463
Età : 56
Località : Roma
Data d'iscrizione : 19.12.09
Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
Non dirlo a me che non è ho mai comprato nemmeno uno.....posseggo solo i due ufficiali di MJ, il resto lo prendo dalla rete....ci sono molti Ebook da scaricare se proprio si vuol leggere...
Giuspe- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 5581
Data d'iscrizione : 22.03.10
Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
io invece li compro tutti, o quasi....mi piace leggere di chi lo descrive con affetto anche parlando dei momenti neri. E quasi sempre scopro che certe idee he mi sono fatta corrispondono a quanto descritto.
Anche questo libro dovrebbe essere interessante...specie per il punto che ha evidenziato Marina.
Grazie Giuspe
Anche questo libro dovrebbe essere interessante...specie per il punto che ha evidenziato Marina.
Grazie Giuspe
lila- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 5042
Età : 70
Località : toscana
Data d'iscrizione : 11.01.10
Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
smelly jackson ha scritto:Grazie. Questo articolo però non mi piace: non è stato un "momento di demenza" quello a Berlino...e poi "vita sfarzosa, lussuosa e stravagante"...penso che ci siano diversi modi per dare la stessa informazione, e questo è un modo fuorviante e tendenzioso.
Poi dire che Michael ha venduto la sua immagine due volte, forse inconsapevolmente, lascia intendere che fosse proprio disperato e forse non più così lucido..
Io penso che Michael fosse così incasinato perchè umanamente una persona sola non può star dietro ad un patrimonio così immenso, e per forza deve delegare agli altri..con questi "altri" sono arrivati i problemi..
come non quotarti smelly!!!mi hai tolto le parole di bocca!!!
Cmq quasi sicuramente (x me) questo libro è migliore di quello dei cascio e di quello scritto da jermaine!ma non lo comprerei cmq!
Faby-Jackson98- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 3029
Località : in My world
Data d'iscrizione : 01.09.11
michael my hope- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 8856
Età : 33
Località : Verona
Data d'iscrizione : 13.11.10
Re: [LIBRO] "Michael Jackson: The True Story" - Dieter Weisner e polemiche
L'ex impresario di MJ "La fine di Michael Jackson non era quello che ci si aspettava"
In Brasile per firmare il contratto con il produttore del cantante portoghese Lucenzo - (quella del 'kuduro') - il tedesco Dieter Wiesner ha parlato degli ultimi anni della pop star.
VIDEO - CLICCA QUI
Nei primi anni '90, il tedesco Dieter Wiesner ha lavorato su un progetto per una bevanda energetica che avrebbe avuto il nome della star. In cima alla lista dei possibili candidati che avrebbero avuto la sua faccia stampata sul prodotto c'era la pop star Michael Jackson.
Ma l'impresario tedesco dagli occhi azzurri riusciva a malapena a avvicinarsi al cantante. "Ho passato anni cercando di convincere i loro manager a parlare con noi. Un giorno ho ricevuto una telefonata dicendo che dovevo andare in America per incontrare Michael Jackson. Ho pensato, 'Questo deve essere un trucco,'", ha detto Wiesner.
Pochi anni dopo è diventato manager di Jackson, e in un certo periodo anche suo consulente personale. Nel corso di quasi 15 anni ha lavorato con il cantante, è stato il responsabile nell'aiutarlo a chiudere contratti e affari, a cosa a cui era molto interessato, secondo Wiesner.
"Michael è stato in anticipo sui tempi. Ha fatto clip che erano quasi film, cui nessuno aveva mai realizzato prima. Sapeva quello che stava per scoppiare prima dello scoppio. Ha comprato il catalogo dei Beatles perché sapeva che valeva soldi. E volevo comprare la Marvel prima di morire, "dice.
Ma Jackson ha tradito il desiderio di questo imprenditore.
"Un sacco di persone erano dietro di lui solo per soldi. Finora è stato cosi. Non hanno pubblicato un album in cui non canta nemmeno lui? Michael non lo avrebbe mai permesso", dice Wiesner.
Tuttavia, lo stesso ex-manager può essere incluso in questa categoria, poiché, dopo la morte del cantante, è stato accusato di aver rubato milioni di dollari in contratti firmati per la star, e l'anno scorso ha pubblicato un libro (Michael Jackson : The True Story), dove parla degli anni trascorsi a lavorare con la cantante. Wiesner seguito come responsabile di altri musicisti dopo la morte di Jackson, come il cantante portoghese Lucenzo (Kuduro de Danza, il tema del romanzo 'Brazil Avenu'e).
Ma ormai per tutti gli scopi, sarà sempre "l'ex manager di Michael Jackson," anche se ha lavorato con il cantante solo per pochi anni. Anche la sua visita in Brasile, per firmare un contratto con un produttore che gestisce Lucenzo in Sud America (il Sync Productions), è stata interessata solo per questo motivo.
Wiesner assicura che era intimo con Jackson.
"Ci rivolgiavamo l'un l'altro come amici intimi. Sono andato a vivere a Neverland Ranch, aveva una casa separata lì. Ho visto i figli crescere e noi eravamo come una famiglia. Due mesi fa, ero a Los Angeles e ho trascorso del tempo con la madre e i suoi bambini. Sono anche molto vicino a suo padre, Joe ", dice il tedesco, che parla apertamente dei segreti del cantante.
"Non voleva andare in tour con il 'This Is It' è stato difficile per lui, ma c'erano un sacco di pressioni da parte dell'etichetta e dei fans. Michael era una persona che quando faceva qualcosa doveva essere al 100%.
Voleva fare il suo ultimo tour, ma solo 10 spettacoli, e improvvisamente, il contratto prevedeva 50 spettacoli. Hanno venduto queste presentazioni come 'il ritorno di Michael,' e non lo era, era la sua fine. Non poteva sopportare di fare 10 spettacoli, era molto esile, ma era forte, per rendere tale spettacolo ", dice.
A Wiesner quando viene chiesto un commento sul medico Conrad Murray, colpevole di omicidio colposo del cantante dice:
"Non ho mai avuto niente a che fare con lui. Fu assunto dalla AEG, società di produzione di Jackson. E 'stato qualcosa di nuovo nella sua vita. Non ho mai parlato con lui e non posso dire molto di più. Ho detto tanto nel mio libro e hanno cercato di farmi causa. Bisogna stare attenti quando si fanno nomi" avverte.
"Non posso dire se la colpa sia sua o no per la morte di Michael. Ma se si guarda alla storia e la vita di Michael, era chiaro quello che stava facendo. Dopo tutte le accuse [di pedofilia], si è fermato tutto il suo lavoro e andava in tribunale. Alla fine della giornata, non era colpevole, ma la sua vita era stata distrutta. La fine di Michael non era quello che si ci aspettava. "
In Brasile per firmare il contratto con il produttore del cantante portoghese Lucenzo - (quella del 'kuduro') - il tedesco Dieter Wiesner ha parlato degli ultimi anni della pop star.
VIDEO - CLICCA QUI
Nei primi anni '90, il tedesco Dieter Wiesner ha lavorato su un progetto per una bevanda energetica che avrebbe avuto il nome della star. In cima alla lista dei possibili candidati che avrebbero avuto la sua faccia stampata sul prodotto c'era la pop star Michael Jackson.
Ma l'impresario tedesco dagli occhi azzurri riusciva a malapena a avvicinarsi al cantante. "Ho passato anni cercando di convincere i loro manager a parlare con noi. Un giorno ho ricevuto una telefonata dicendo che dovevo andare in America per incontrare Michael Jackson. Ho pensato, 'Questo deve essere un trucco,'", ha detto Wiesner.
Pochi anni dopo è diventato manager di Jackson, e in un certo periodo anche suo consulente personale. Nel corso di quasi 15 anni ha lavorato con il cantante, è stato il responsabile nell'aiutarlo a chiudere contratti e affari, a cosa a cui era molto interessato, secondo Wiesner.
"Michael è stato in anticipo sui tempi. Ha fatto clip che erano quasi film, cui nessuno aveva mai realizzato prima. Sapeva quello che stava per scoppiare prima dello scoppio. Ha comprato il catalogo dei Beatles perché sapeva che valeva soldi. E volevo comprare la Marvel prima di morire, "dice.
Ma Jackson ha tradito il desiderio di questo imprenditore.
"Un sacco di persone erano dietro di lui solo per soldi. Finora è stato cosi. Non hanno pubblicato un album in cui non canta nemmeno lui? Michael non lo avrebbe mai permesso", dice Wiesner.
Tuttavia, lo stesso ex-manager può essere incluso in questa categoria, poiché, dopo la morte del cantante, è stato accusato di aver rubato milioni di dollari in contratti firmati per la star, e l'anno scorso ha pubblicato un libro (Michael Jackson : The True Story), dove parla degli anni trascorsi a lavorare con la cantante. Wiesner seguito come responsabile di altri musicisti dopo la morte di Jackson, come il cantante portoghese Lucenzo (Kuduro de Danza, il tema del romanzo 'Brazil Avenu'e).
Ma ormai per tutti gli scopi, sarà sempre "l'ex manager di Michael Jackson," anche se ha lavorato con il cantante solo per pochi anni. Anche la sua visita in Brasile, per firmare un contratto con un produttore che gestisce Lucenzo in Sud America (il Sync Productions), è stata interessata solo per questo motivo.
Wiesner assicura che era intimo con Jackson.
"Ci rivolgiavamo l'un l'altro come amici intimi. Sono andato a vivere a Neverland Ranch, aveva una casa separata lì. Ho visto i figli crescere e noi eravamo come una famiglia. Due mesi fa, ero a Los Angeles e ho trascorso del tempo con la madre e i suoi bambini. Sono anche molto vicino a suo padre, Joe ", dice il tedesco, che parla apertamente dei segreti del cantante.
"Non voleva andare in tour con il 'This Is It' è stato difficile per lui, ma c'erano un sacco di pressioni da parte dell'etichetta e dei fans. Michael era una persona che quando faceva qualcosa doveva essere al 100%.
Voleva fare il suo ultimo tour, ma solo 10 spettacoli, e improvvisamente, il contratto prevedeva 50 spettacoli. Hanno venduto queste presentazioni come 'il ritorno di Michael,' e non lo era, era la sua fine. Non poteva sopportare di fare 10 spettacoli, era molto esile, ma era forte, per rendere tale spettacolo ", dice.
A Wiesner quando viene chiesto un commento sul medico Conrad Murray, colpevole di omicidio colposo del cantante dice:
"Non ho mai avuto niente a che fare con lui. Fu assunto dalla AEG, società di produzione di Jackson. E 'stato qualcosa di nuovo nella sua vita. Non ho mai parlato con lui e non posso dire molto di più. Ho detto tanto nel mio libro e hanno cercato di farmi causa. Bisogna stare attenti quando si fanno nomi" avverte.
"Non posso dire se la colpa sia sua o no per la morte di Michael. Ma se si guarda alla storia e la vita di Michael, era chiaro quello che stava facendo. Dopo tutte le accuse [di pedofilia], si è fermato tutto il suo lavoro e andava in tribunale. Alla fine della giornata, non era colpevole, ma la sua vita era stata distrutta. La fine di Michael non era quello che si ci aspettava. "
Giuspe- INVINCIBLE
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