The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
+6
MJforever♥you
KrisMichael
*ILoveMJ*
RORYJACKSON
JACKSON GIRLS
2 Bad
10 partecipanti
Pagina 2 di 6
Pagina 2 di 6 • 1, 2, 3, 4, 5, 6
The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Promemoria primo messaggio :
Ciao, vorrei proporvi un romanzo d'avventura scritto da me che ha come tema principale i pirati. Inizio col postare il prologo, e poi una volta al giorno o poco più, posterò i capitoli successivi. Sperando che venga letto da molti di voi, e che soprattutto sia di vostro gradimento, accetto volentieri considerazioni, positive o negative, non importa!
Ecco dunque il prologo!
THE GOLD EYE
-Ehi, guarda lì Todd-
-Come capitano?-
-Lì, guarda quello stemma, cosa ti ricorda?-
-Ma, sbaglio o è la bandiera dei pirati del sud, i cosiddetti “Hunters”?-
-Già proprio così; è molto strano, sono quasi dieci anni che non se ne sente parlare, si diceva che ormai la loro nave e l’intero equipaggio fossero sul fondo dell’oceano.-
-Capitano, che ne dice se diamo un’occhiata?-
-Non so, potrebbe essere rischioso, ma sono anche io curioso, raduna tutti i nostri uomini e andiamo.-
PROLOGO - TUTTO INIZIÒ COSÌ
Dopo aver riunito la sua ciurma di appena ventitré uomini, ma tra i più valorosi a quei tempi, il capitano Steve, e il suo vice, nonché miglior amico Todd, si apprestarono a lasciare la loro nave, la “Golden Sun” alla volta della nave misteriosa. Non senza difficoltà, l’intera ciurma salì sull’imbarcazione. La nave si presentava deserta, ma molto, molto grande, sembrava abbandonata da anni, il capitano ordinò ai suoi uomini di dividersi e iniziare a perlustrare.
D’un tratto Todd fece notare a Steve quella che doveva essere la stanza del capitano, dimostrando ancora una volta la sua attenzione, Todd era infatti un tipo molto acuto, attento ai particolari ed era colui che aveva maggiori abilità intellettive nell’equipaggio, questo aiutava molto il capitano Steve che faceva della sua forza e l’imponente stazza i suoi punti di forza.
Entrati nella stanza, che si mostrava buia e maleodorante, Todd cercò subito una lampada a carbone per far luce, e Steve subito notò uno scheletro umano, e poi un altro, erano cinque in tutto; un altro, che sembrava essere quello del capitano dal vestiario, sedeva su di un grande scrigno, che Todd, incuriosito anche da delle strane mappe, alcune incomplete riposte su un tavolo, consigliò di aprire.
Spostato il capitano, denominato da Josh, un altro membro della ciurma molto simpatico, “Baffo d’oro” per via dei suoi biondi baffi, Steve aprì lo scrigno, impresa che si rivelò più facile del previsto. Dopo aver analizzato l’interno della grande cassa, che si rivelò per la maggior parte vuota, Steve focalizzò la sua attenzione su alcuni grafici contenenti delle coordinate da lui mai sentite nominare, Josh, invece, fece notare un medaglione che pareva molto prezioso, rivelatasi poi una bussola, la cosa “stranissima” secondo Todd era che in qualsiasi direzione fosse orientata puntasse sempre a Est.
-È molto strano.-
Disse Josh in modo sarcastico.
-Non capisco cosa ci sia di divertente.-
Rispose Todd.
-Su, radunate gli uomini e torniamo alla nave.-
Disse il capitano.
Giunti sulla propria imbarcazione, l’intera ciurma si riunì nella stanza del capitano per decidere sul da farsi.
Concordi di non avere altri importanti obbiettivi, Steve e il suo vice decisero di prendere il mare in direzione Est, così come indicato dalla bussola appena trovata e cercando di scoprire a cosa si riferissero quelle coordinate, sperando magari che li avrebbero condotti verso il leggendario e ambitissimo tesoro di cui tutti i pirati parlavano ed erano a conoscenza, il “Gold Eye” un cannocchiale ripieno d’oro la cui lente, così come da leggenda, permetteva di vedere Duskland, l’isola su cui il vero tesoro giaceva.
Ciao, vorrei proporvi un romanzo d'avventura scritto da me che ha come tema principale i pirati. Inizio col postare il prologo, e poi una volta al giorno o poco più, posterò i capitoli successivi. Sperando che venga letto da molti di voi, e che soprattutto sia di vostro gradimento, accetto volentieri considerazioni, positive o negative, non importa!
Ecco dunque il prologo!
THE GOLD EYE
-Ehi, guarda lì Todd-
-Come capitano?-
-Lì, guarda quello stemma, cosa ti ricorda?-
-Ma, sbaglio o è la bandiera dei pirati del sud, i cosiddetti “Hunters”?-
-Già proprio così; è molto strano, sono quasi dieci anni che non se ne sente parlare, si diceva che ormai la loro nave e l’intero equipaggio fossero sul fondo dell’oceano.-
-Capitano, che ne dice se diamo un’occhiata?-
-Non so, potrebbe essere rischioso, ma sono anche io curioso, raduna tutti i nostri uomini e andiamo.-
PROLOGO - TUTTO INIZIÒ COSÌ
Dopo aver riunito la sua ciurma di appena ventitré uomini, ma tra i più valorosi a quei tempi, il capitano Steve, e il suo vice, nonché miglior amico Todd, si apprestarono a lasciare la loro nave, la “Golden Sun” alla volta della nave misteriosa. Non senza difficoltà, l’intera ciurma salì sull’imbarcazione. La nave si presentava deserta, ma molto, molto grande, sembrava abbandonata da anni, il capitano ordinò ai suoi uomini di dividersi e iniziare a perlustrare.
D’un tratto Todd fece notare a Steve quella che doveva essere la stanza del capitano, dimostrando ancora una volta la sua attenzione, Todd era infatti un tipo molto acuto, attento ai particolari ed era colui che aveva maggiori abilità intellettive nell’equipaggio, questo aiutava molto il capitano Steve che faceva della sua forza e l’imponente stazza i suoi punti di forza.
Entrati nella stanza, che si mostrava buia e maleodorante, Todd cercò subito una lampada a carbone per far luce, e Steve subito notò uno scheletro umano, e poi un altro, erano cinque in tutto; un altro, che sembrava essere quello del capitano dal vestiario, sedeva su di un grande scrigno, che Todd, incuriosito anche da delle strane mappe, alcune incomplete riposte su un tavolo, consigliò di aprire.
Spostato il capitano, denominato da Josh, un altro membro della ciurma molto simpatico, “Baffo d’oro” per via dei suoi biondi baffi, Steve aprì lo scrigno, impresa che si rivelò più facile del previsto. Dopo aver analizzato l’interno della grande cassa, che si rivelò per la maggior parte vuota, Steve focalizzò la sua attenzione su alcuni grafici contenenti delle coordinate da lui mai sentite nominare, Josh, invece, fece notare un medaglione che pareva molto prezioso, rivelatasi poi una bussola, la cosa “stranissima” secondo Todd era che in qualsiasi direzione fosse orientata puntasse sempre a Est.
-È molto strano.-
Disse Josh in modo sarcastico.
-Non capisco cosa ci sia di divertente.-
Rispose Todd.
-Su, radunate gli uomini e torniamo alla nave.-
Disse il capitano.
Giunti sulla propria imbarcazione, l’intera ciurma si riunì nella stanza del capitano per decidere sul da farsi.
Concordi di non avere altri importanti obbiettivi, Steve e il suo vice decisero di prendere il mare in direzione Est, così come indicato dalla bussola appena trovata e cercando di scoprire a cosa si riferissero quelle coordinate, sperando magari che li avrebbero condotti verso il leggendario e ambitissimo tesoro di cui tutti i pirati parlavano ed erano a conoscenza, il “Gold Eye” un cannocchiale ripieno d’oro la cui lente, così come da leggenda, permetteva di vedere Duskland, l’isola su cui il vero tesoro giaceva.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
benissimo, allora siamo liete di darti una mano!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ecco il nuovo capitolo
THE GOLD EYE
CAPITOLO V - ALTINIA, IL VILLAGGIO ANTICO
Arrivato il mattino, la Golden Sun si apprestava a raggiungere il villaggio natale di Silver e Max, e quando tutto l’equipaggio fu sveglio, e pronto ad attraccare, un rumore assordante fece tremare tutti. Si trattava di una cannonata che aveva centrato in pieno la parte anteriore della nave, la prua, fortunatamente senza causare feriti.
-Maledizione, chi ci sta attaccando?!!
-Tutti al riparo!
-Ma che dici, qualcuno ai cannoni, presto!
Altre due cannonate colpirono la nave, stavolta provocando qualche ferito.
-Ci sparano da Altinia, perché?!
Steve, nella confusione generale andò da Max, e prendendolo per la gola gli disse:
-Cosa diavolo succede, ne eri al corrente, ci hai teso un’imboscata!
-Calmati Steve, sono anni che manco di qui, non ne so nulla, davvero!
Steve lasciò andare Max, e ordinò di passare al contrattacco.
-Dottor Johnson si occupi dei feriti, tu Alfred ai cannoni, anche voi lì, presto! Tu Todd vieni qui, trova un modo per aggirare il fuoco nemico e metterci al sicuro!
Durante la battaglia tutti si impegnavano, e Steve notò come Max impartiva ordini precisi ai suoi uomini. Dopo parecchi minuti molto intensi, e ricchi di imprecazioni, le cannonate nemiche cessarono.
-Sembra che ne abbiano prese abbastanza.
Steve ordinò di fermarsi, ed aspettare prima di raggiungere il villaggio, dopodiché si recò subito in infermeria, e vide che fortunatamente i feriti erano solo tre, Luke, che si era procurato la rottura di una gamba cadendo dalla vedetta, Brock, e Albert, questi ultimi non gravi.
Dopo aver inquadrato bene la situazione, Steve decise di ammainare il jolly roger, forse era stato quello il motivo dell’attacco.
-Strano, non ricordavo che fossero ostili ai pirati, quando c’ero io non hanno mai attaccato nessuno.
Disse Max.
-Beh, lo chiederemo direttamente a loro il motivo per cui ci hanno attaccato, preparatevi a scendere, resteranno di guardia sette uomini, tra cui lei dottor Johnson, che si occuperà dei feriti, voi altri state molto attenti una volta a terra, potremmo essere vittima di nuovi attacchi, e, Max, ho visto come impartivi ordini che si sono rivelati vincenti, sai farlo anche nelle lotte a terra?-
-Sì, credo di sì.
-Se è così, vorrei nominarti comandante, durante le battaglie intendo.
-Per me va benissimo, avevo lo stesso compito anche con il vecchio equipaggio, ora mi manca solo quello di capitano della nave.
-Non ci sperare troppo!
Todd finalmente notò che Steve e Max iniziavano a scherzare tra loro, e pensò che questo teneva di buon umore anche il resto del gruppo, nonostante fossero appena stati feriti tre compagni.
Dopo essere attraccati, diciassette uomini lasciarono la nave, cercando di non dare nell’occhio, anche se, la Golden Sun, era l’unica nave presente.
Camminando per il villaggio, l’intera ciurma era sorpresa dell’indifferenza della gente, fino a che, alcuni membri della stessa, udirono la voce di un uomo, anziano, che chiedeva a gran voce:
-Ehi Max! Max, mi senti?!
Gli uomini che sentirono il vecchio, videro che Max era un po’più avanti, e che, probabilmente, non riusciva a comprendere. Dopo averlo fermato e fattogli notare l’anziano, Max corse subito da lui, abbracciandolo. A questo punto, la ciurma tutta si avvicinò ai due, e Steve disse:
-Vi conoscete?
-Certo, è mio padre!
Esclamò Max con tanta gioia.
Dopo aver chiacchierato un po’con suo padre ed avergli fatto un paio di domande riguardanti la sua famiglia, Max riferì a Steve che erano appena stati invitati a casa sua per parlare del Gold Eye, fare qualche domanda e bere qualcosa.
Durante il tragitto che li avrebbe portati all’abitazione, Steve e gli altri, notavano che le case, le strade, i ponti, le insegne e qualsiasi altra cosa erano davvero malridotte, e nel mentre, furono distratti da uno strano tizio, che sedeva sulla strada, e che possedeva alcune taglie. Tra di esse, vi era una la quale foto, mostrava un volto molto simile a quello di Max, che in quel momento era distratto nello scambiar parole con il proprio padre.
-Più tardi ci torneremo.
Disse Steve a Josh e Todd.
Arrivati a destinazione, Steve, Todd, Josh, Abrahm e i proprietari, entrarono in casa, e molto pacatamente iniziarono a discutere.
-Ragazzi, prima che cominciate a fare domande, vorrei chiedere a mio padre dov’è mio fratello.
-Non ci hai detto che ne avessi uno.
Disse Josh.
-Tuo fratello ha ripreso il mare.
-Come! Avevo detto di trattenerlo!
-Non ho potuto, e poi era così determinato.
-Non dirmi che è tornato su quella nave!
-Invece sì, si è imbarcato sulla Sea Queen.
-La nave di Silver?!-
Esclamò un incuriosito e alquanto incredulo Steve.
-Sì, purtroppo è così.
Disse Max.
-Perché purtroppo, sei preoccupato per lui?
-No, è solo che, stando lì si è procurato una pessima fama, è uno dei pirati più ricercati al mondo, insieme allo stesso Silver.
-Prima hai detto che è tornato, puoi spiegarci?
-Beh, se volete vi racconto la storia, mettetevi comodi, è molto lunga.
Mio padre, era amico di infanzia di Silver, un giorno, all’incirca quando i due avevano diciotto anni, ebbero una forte discussione sull’esistenza di Duskland, e in particolare Silver si arrabbiò molto con mio padre perché lo riteneva un debole e non coraggioso come lui per cimentarsi nella sua ricerca. Silver, decise quindi di riunire un po’ di uomini, per la maggior parte ragazzi come lui, e partire. Stette in viaggio per quasi venti anni, per poi tornare qui, dove ritrovò mio padre con mio fratello, Jason, appena tredicenne; mio padre non riconosceva più in Silver, la stessa persona che venti anni prima lasciò Altinia, era infatti cambiato, lo vedeva più altezzoso, e si credeva superiore a tutti, tuttavia a Jason, si presentava molto cordiale e sorridente, lo convinse che la vita per mare fosse ricca di avventure bellissime, e gli promise che una parte del tesoro trovato sarebbe stata sua. Mio fratello, affascinato da quest’uomo, le sue parole e l’immensa imbarcazione accettò di seguirlo, nonostante la forte opposizione del padre. All’incirca dieci anni fa, gli Hunters tornarono, e stavolta trovarono me, che ero stato informato di tutto; feci la conoscenza del famoso Silver e di mio fratello, il quale fu informato anch’egli della situazione, e gli fu detto che nacqui tre anni dopo la sua partenza, e che nostra madre morì nel parto. Jason decise di fermarsi per un po’ qui, per starmi vicino ed aiutare nostro padre con il quale si riappacificò; negli anni, è partito svariate volte, ma sempre per brevi periodi. Arrivato a ventuno anni, qualche anno fa, decisi io di intraprendere la via del mare, semplicemente perché stufo della vita qui; ma riuscii a strappargli la promessa di non tornare più con quell’equipaggio.
-Una storia davvero intrigante.
Commentò Todd.
-Cosa lo ha spinto secondo te, ad infrangere la promessa?
Chiese Abrahm.
-Le parole di Silver, ne sono certo. Quell’uomo, è un ottimo oratore, e in qualche modo è riuscito a farsi seguire. Io capisco Jason, la vita qui è monotona, stando per mare invece, si ha la possibilità di visitare nuove terre e conoscere altre persone, inoltre mio fratello è molto temerario e forte.
-Quindi dovrebbe ricoprire un ruolo importante sulla Sea Queen.
-Infatti è proprio così, per le sue doti nel combattimento, nella navigazione, e anche perché ha fatto parte a lungo dell’equipaggio è stato vice capitano.
-Il braccio destro di Silver?!
Chiese stupìto Josh.
-Esatto, ed il fatto che rinunciò a questo ruolo per stare con me e con nostro padre, mi convinceva che non sarebbe più tornato con gli Hunters.
-Ma ora è tornato ad essere il vice?
-Non so, sicuramente durante la sua assenza penso che qualcun altro abbia preso il suo posto.
-Ehi Max, tu e tuo fratello vi somigliate?
Chiese il capitano Steve.
-Sì, abbastanza.
-Quindi la taglia che aveva quel vecchio in paese era quella di Jason!
-Non so, potrebbe essere, ha una taglia molto alta. Comunque ragazzi, volevo dirvi una cosa che precedentemente non vi ho raccontato, semplicemente perché non vi conoscevo bene e non sapevo se potermi fidare di voi.
-Non ti preoccupare, ti capiamo, dicci pure.
-Beh, a mio fratello, Silver ordinava di creare delle trappole, che servivano a disorientare, e a volte attaccare i pirati nemici. Dopo aver preso il controllo delle altre navi, facendone fuori l’intero equipaggio, Jason aveva il compito di issare lo stemma degli hunters, così da attirare le altre imbarcazioni e far sembrare la nave come abbandonata, vestendo addirittura un cadavere con dei vestiti che ricordassero proprio Silver, questo allo scopo di far credere che fosse morto.
-Aspetta un attimo, è proprio quello che è successo a noi!
-Lo so, voi mi avete detto che gli uomini a bordo erano solo sei e tutti ridotti a scheletri, e questo mi fa pensare che fosse stata una delle prime navi illusorie.
-Quindi la bussola che punta sempre ad Est potrebbe essere stata portata da Silver per ingannare chi l’avrebbe trovata.
-No, che io sappia, Jason lasciava le navi al loro stato originario, forse quella bussola non è stata vista durante i saccheggiamenti.
-Quindi, anche le mappe incomplete, non hanno alcun valore, e andando verso Est potremmo non trovare nulla!
-Sì, ma Steve, ora come ora è l’unica pista che abbiamo.
Disse Todd, anch’egli scoraggiato.
-Maledizione non va bene! Questa dannata bussola potrebbe essere semplicemente smagnetizzata!
Preso dalla rabbia e dalla delusione, Steve gettò a terra il medaglione contenente la bussola, e una volta rottosi, tutti poterono vedere sul pavimento un piccolo biglietto, con su scritto: Silver Swein.
-Questa è la prova che questo oggetto era di proprietà di Silver!
Esclamò Josh.
-Potrebbe averlo perso durante la lotta.
Disse Steve.
-Strano, lo abbiamo trovato chiuso in un forziere, e lo scheletro vestito come Silver era seduto sopra, come se volesse suggerirci di aprirlo, che è poi quello che abbiamo fatto.
Disse Todd.
-Non so, davvero strano, a questo punto potrei pensare che Silver lo avesse messo lì per attirare i primi che lo trovassero verso Est.
Disse Max.
-Sì, probabilmente è così, ma allora Silver e la sua ciurma potrebbero tenderci un’imboscata, o un’altra trappola.
Disse Josh.
-Già, ad ogni modo si sta facendo tardi, andiamo a dare un’occhiata alle taglie di quello strano tizio, e poi riprenderemo il viaggio, ancora verso Est, sei con noi Max?
-Certo Steve, ormai faccio parte del tuo equipaggio.
Dopo essersi congedati dal signor Branford, Steve e gli altri andarono nel vicolo in cui avevano precedentemente visto l’uomo con le taglie, e una volta lì, gli chiesero se potevano averle, ma questo gli rispose che una, costava cinquanta danari.
Steve accettò, e prese le taglie di Silver, che ammontava ad ottantuno milioni, quella di Jason, settantatre milioni, e quella di un certo Freijan, la cui cifra era di settantacinque milioni.
-Quest’ultimo dovrebbe essere colui che ha sostituito mio fratello nel ruolo di vice capitano.
Disse Max.
-Sì, lo penso anch’io.
-Bene, ora dovremmo partire, siete pronti?
-Certo capitano.
L’intera ciurma tornò sulla Golden Sun, e, proprio mentre ci si apprestava a salpare, Todd fece notare agli altri che proseguendo verso Est, avrebbero trovato un’isola, che finora risultava deserta, e che poi inevitabilmente, avrebbero dovuto continuare la navigazione verso Nord, infatti proseguire verso Est li avrebbe portati quasi al punto di partenza, andando a Sud invece, sarebbero arrivati nei pressi delle terre ghiacciate.
-Per ora esploriamo l’isola che ci attende, e se sarà necessario varieremo la nostra direzione verso Nord. Bene gente siete pronti? Si parte!
THE GOLD EYE
CAPITOLO V - ALTINIA, IL VILLAGGIO ANTICO
Arrivato il mattino, la Golden Sun si apprestava a raggiungere il villaggio natale di Silver e Max, e quando tutto l’equipaggio fu sveglio, e pronto ad attraccare, un rumore assordante fece tremare tutti. Si trattava di una cannonata che aveva centrato in pieno la parte anteriore della nave, la prua, fortunatamente senza causare feriti.
-Maledizione, chi ci sta attaccando?!!
-Tutti al riparo!
-Ma che dici, qualcuno ai cannoni, presto!
Altre due cannonate colpirono la nave, stavolta provocando qualche ferito.
-Ci sparano da Altinia, perché?!
Steve, nella confusione generale andò da Max, e prendendolo per la gola gli disse:
-Cosa diavolo succede, ne eri al corrente, ci hai teso un’imboscata!
-Calmati Steve, sono anni che manco di qui, non ne so nulla, davvero!
Steve lasciò andare Max, e ordinò di passare al contrattacco.
-Dottor Johnson si occupi dei feriti, tu Alfred ai cannoni, anche voi lì, presto! Tu Todd vieni qui, trova un modo per aggirare il fuoco nemico e metterci al sicuro!
Durante la battaglia tutti si impegnavano, e Steve notò come Max impartiva ordini precisi ai suoi uomini. Dopo parecchi minuti molto intensi, e ricchi di imprecazioni, le cannonate nemiche cessarono.
-Sembra che ne abbiano prese abbastanza.
Steve ordinò di fermarsi, ed aspettare prima di raggiungere il villaggio, dopodiché si recò subito in infermeria, e vide che fortunatamente i feriti erano solo tre, Luke, che si era procurato la rottura di una gamba cadendo dalla vedetta, Brock, e Albert, questi ultimi non gravi.
Dopo aver inquadrato bene la situazione, Steve decise di ammainare il jolly roger, forse era stato quello il motivo dell’attacco.
-Strano, non ricordavo che fossero ostili ai pirati, quando c’ero io non hanno mai attaccato nessuno.
Disse Max.
-Beh, lo chiederemo direttamente a loro il motivo per cui ci hanno attaccato, preparatevi a scendere, resteranno di guardia sette uomini, tra cui lei dottor Johnson, che si occuperà dei feriti, voi altri state molto attenti una volta a terra, potremmo essere vittima di nuovi attacchi, e, Max, ho visto come impartivi ordini che si sono rivelati vincenti, sai farlo anche nelle lotte a terra?-
-Sì, credo di sì.
-Se è così, vorrei nominarti comandante, durante le battaglie intendo.
-Per me va benissimo, avevo lo stesso compito anche con il vecchio equipaggio, ora mi manca solo quello di capitano della nave.
-Non ci sperare troppo!
Todd finalmente notò che Steve e Max iniziavano a scherzare tra loro, e pensò che questo teneva di buon umore anche il resto del gruppo, nonostante fossero appena stati feriti tre compagni.
Dopo essere attraccati, diciassette uomini lasciarono la nave, cercando di non dare nell’occhio, anche se, la Golden Sun, era l’unica nave presente.
Camminando per il villaggio, l’intera ciurma era sorpresa dell’indifferenza della gente, fino a che, alcuni membri della stessa, udirono la voce di un uomo, anziano, che chiedeva a gran voce:
-Ehi Max! Max, mi senti?!
Gli uomini che sentirono il vecchio, videro che Max era un po’più avanti, e che, probabilmente, non riusciva a comprendere. Dopo averlo fermato e fattogli notare l’anziano, Max corse subito da lui, abbracciandolo. A questo punto, la ciurma tutta si avvicinò ai due, e Steve disse:
-Vi conoscete?
-Certo, è mio padre!
Esclamò Max con tanta gioia.
Dopo aver chiacchierato un po’con suo padre ed avergli fatto un paio di domande riguardanti la sua famiglia, Max riferì a Steve che erano appena stati invitati a casa sua per parlare del Gold Eye, fare qualche domanda e bere qualcosa.
Durante il tragitto che li avrebbe portati all’abitazione, Steve e gli altri, notavano che le case, le strade, i ponti, le insegne e qualsiasi altra cosa erano davvero malridotte, e nel mentre, furono distratti da uno strano tizio, che sedeva sulla strada, e che possedeva alcune taglie. Tra di esse, vi era una la quale foto, mostrava un volto molto simile a quello di Max, che in quel momento era distratto nello scambiar parole con il proprio padre.
-Più tardi ci torneremo.
Disse Steve a Josh e Todd.
Arrivati a destinazione, Steve, Todd, Josh, Abrahm e i proprietari, entrarono in casa, e molto pacatamente iniziarono a discutere.
-Ragazzi, prima che cominciate a fare domande, vorrei chiedere a mio padre dov’è mio fratello.
-Non ci hai detto che ne avessi uno.
Disse Josh.
-Tuo fratello ha ripreso il mare.
-Come! Avevo detto di trattenerlo!
-Non ho potuto, e poi era così determinato.
-Non dirmi che è tornato su quella nave!
-Invece sì, si è imbarcato sulla Sea Queen.
-La nave di Silver?!-
Esclamò un incuriosito e alquanto incredulo Steve.
-Sì, purtroppo è così.
Disse Max.
-Perché purtroppo, sei preoccupato per lui?
-No, è solo che, stando lì si è procurato una pessima fama, è uno dei pirati più ricercati al mondo, insieme allo stesso Silver.
-Prima hai detto che è tornato, puoi spiegarci?
-Beh, se volete vi racconto la storia, mettetevi comodi, è molto lunga.
Mio padre, era amico di infanzia di Silver, un giorno, all’incirca quando i due avevano diciotto anni, ebbero una forte discussione sull’esistenza di Duskland, e in particolare Silver si arrabbiò molto con mio padre perché lo riteneva un debole e non coraggioso come lui per cimentarsi nella sua ricerca. Silver, decise quindi di riunire un po’ di uomini, per la maggior parte ragazzi come lui, e partire. Stette in viaggio per quasi venti anni, per poi tornare qui, dove ritrovò mio padre con mio fratello, Jason, appena tredicenne; mio padre non riconosceva più in Silver, la stessa persona che venti anni prima lasciò Altinia, era infatti cambiato, lo vedeva più altezzoso, e si credeva superiore a tutti, tuttavia a Jason, si presentava molto cordiale e sorridente, lo convinse che la vita per mare fosse ricca di avventure bellissime, e gli promise che una parte del tesoro trovato sarebbe stata sua. Mio fratello, affascinato da quest’uomo, le sue parole e l’immensa imbarcazione accettò di seguirlo, nonostante la forte opposizione del padre. All’incirca dieci anni fa, gli Hunters tornarono, e stavolta trovarono me, che ero stato informato di tutto; feci la conoscenza del famoso Silver e di mio fratello, il quale fu informato anch’egli della situazione, e gli fu detto che nacqui tre anni dopo la sua partenza, e che nostra madre morì nel parto. Jason decise di fermarsi per un po’ qui, per starmi vicino ed aiutare nostro padre con il quale si riappacificò; negli anni, è partito svariate volte, ma sempre per brevi periodi. Arrivato a ventuno anni, qualche anno fa, decisi io di intraprendere la via del mare, semplicemente perché stufo della vita qui; ma riuscii a strappargli la promessa di non tornare più con quell’equipaggio.
-Una storia davvero intrigante.
Commentò Todd.
-Cosa lo ha spinto secondo te, ad infrangere la promessa?
Chiese Abrahm.
-Le parole di Silver, ne sono certo. Quell’uomo, è un ottimo oratore, e in qualche modo è riuscito a farsi seguire. Io capisco Jason, la vita qui è monotona, stando per mare invece, si ha la possibilità di visitare nuove terre e conoscere altre persone, inoltre mio fratello è molto temerario e forte.
-Quindi dovrebbe ricoprire un ruolo importante sulla Sea Queen.
-Infatti è proprio così, per le sue doti nel combattimento, nella navigazione, e anche perché ha fatto parte a lungo dell’equipaggio è stato vice capitano.
-Il braccio destro di Silver?!
Chiese stupìto Josh.
-Esatto, ed il fatto che rinunciò a questo ruolo per stare con me e con nostro padre, mi convinceva che non sarebbe più tornato con gli Hunters.
-Ma ora è tornato ad essere il vice?
-Non so, sicuramente durante la sua assenza penso che qualcun altro abbia preso il suo posto.
-Ehi Max, tu e tuo fratello vi somigliate?
Chiese il capitano Steve.
-Sì, abbastanza.
-Quindi la taglia che aveva quel vecchio in paese era quella di Jason!
-Non so, potrebbe essere, ha una taglia molto alta. Comunque ragazzi, volevo dirvi una cosa che precedentemente non vi ho raccontato, semplicemente perché non vi conoscevo bene e non sapevo se potermi fidare di voi.
-Non ti preoccupare, ti capiamo, dicci pure.
-Beh, a mio fratello, Silver ordinava di creare delle trappole, che servivano a disorientare, e a volte attaccare i pirati nemici. Dopo aver preso il controllo delle altre navi, facendone fuori l’intero equipaggio, Jason aveva il compito di issare lo stemma degli hunters, così da attirare le altre imbarcazioni e far sembrare la nave come abbandonata, vestendo addirittura un cadavere con dei vestiti che ricordassero proprio Silver, questo allo scopo di far credere che fosse morto.
-Aspetta un attimo, è proprio quello che è successo a noi!
-Lo so, voi mi avete detto che gli uomini a bordo erano solo sei e tutti ridotti a scheletri, e questo mi fa pensare che fosse stata una delle prime navi illusorie.
-Quindi la bussola che punta sempre ad Est potrebbe essere stata portata da Silver per ingannare chi l’avrebbe trovata.
-No, che io sappia, Jason lasciava le navi al loro stato originario, forse quella bussola non è stata vista durante i saccheggiamenti.
-Quindi, anche le mappe incomplete, non hanno alcun valore, e andando verso Est potremmo non trovare nulla!
-Sì, ma Steve, ora come ora è l’unica pista che abbiamo.
Disse Todd, anch’egli scoraggiato.
-Maledizione non va bene! Questa dannata bussola potrebbe essere semplicemente smagnetizzata!
Preso dalla rabbia e dalla delusione, Steve gettò a terra il medaglione contenente la bussola, e una volta rottosi, tutti poterono vedere sul pavimento un piccolo biglietto, con su scritto: Silver Swein.
-Questa è la prova che questo oggetto era di proprietà di Silver!
Esclamò Josh.
-Potrebbe averlo perso durante la lotta.
Disse Steve.
-Strano, lo abbiamo trovato chiuso in un forziere, e lo scheletro vestito come Silver era seduto sopra, come se volesse suggerirci di aprirlo, che è poi quello che abbiamo fatto.
Disse Todd.
-Non so, davvero strano, a questo punto potrei pensare che Silver lo avesse messo lì per attirare i primi che lo trovassero verso Est.
Disse Max.
-Sì, probabilmente è così, ma allora Silver e la sua ciurma potrebbero tenderci un’imboscata, o un’altra trappola.
Disse Josh.
-Già, ad ogni modo si sta facendo tardi, andiamo a dare un’occhiata alle taglie di quello strano tizio, e poi riprenderemo il viaggio, ancora verso Est, sei con noi Max?
-Certo Steve, ormai faccio parte del tuo equipaggio.
Dopo essersi congedati dal signor Branford, Steve e gli altri andarono nel vicolo in cui avevano precedentemente visto l’uomo con le taglie, e una volta lì, gli chiesero se potevano averle, ma questo gli rispose che una, costava cinquanta danari.
Steve accettò, e prese le taglie di Silver, che ammontava ad ottantuno milioni, quella di Jason, settantatre milioni, e quella di un certo Freijan, la cui cifra era di settantacinque milioni.
-Quest’ultimo dovrebbe essere colui che ha sostituito mio fratello nel ruolo di vice capitano.
Disse Max.
-Sì, lo penso anch’io.
-Bene, ora dovremmo partire, siete pronti?
-Certo capitano.
L’intera ciurma tornò sulla Golden Sun, e, proprio mentre ci si apprestava a salpare, Todd fece notare agli altri che proseguendo verso Est, avrebbero trovato un’isola, che finora risultava deserta, e che poi inevitabilmente, avrebbero dovuto continuare la navigazione verso Nord, infatti proseguire verso Est li avrebbe portati quasi al punto di partenza, andando a Sud invece, sarebbero arrivati nei pressi delle terre ghiacciate.
-Per ora esploriamo l’isola che ci attende, e se sarà necessario varieremo la nostra direzione verso Nord. Bene gente siete pronti? Si parte!
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ed ecco il nuovo capitolo
THE GOLD EYE
CAPITOLO VI - L’ISOLA DEL MISTERO
La navigazione proseguì nel corso della notte, mentre buona parte della ciurma riposava. Arrivato il mattino, tutti gli uomini erano pronti per raggiungere l’isola misteriosa, proseguendo a quella velocità infatti ci sarebbero arrivati poco prima dell’imbrunire.
La mattinata scorse tranquilla, ma mentre l’equipaggio pranzava, Trevor, che si era allontanato un attimo per andare in infermeria, tornò di corsa gridando a tutti di aver appena visto la Sea Queen.
-La Sea Queen? Davvero?
Steve fece un balzo dalla sedia che cadde per terra e si precipitò sul ponte della nave seguito da tutto l’equipaggio.
-Eccola, è proprio la nave di Silver!
Esclamò Josh.
-E questa nebbia quando si è formata?
Chiese Steve.
-Strano, fino a qualche ora fa non c’era.
Disse Todd.
-Non ci permette di vedere bene, ora la nave sembra scomparsa!
-Che sia stato un miraggio?
-No, sono convinto di averla vista.
Affermò Trevor.
-Forse era un’altra trappola illusoria?
-No, Jason non arrivava a tanto.
Disse Max.
-Beh non importa. Lo vedremo con i nostri occhi, a tutta velocità, dobbiamo raggiungerla!
Gli addetti alla sala motori eseguirono gli ordini di Steve portando la nave alla sua velocità massima e, nel mentre, Todd avvicinò il suo capitano:
-Steve, sembra che anche loro stiano andando verso l’isola.
-Strano vero?
-Già, loro dovrebbero essere in viaggio da molto tempo, e quindi aver superato quest’isola.
-Quindi sostieni ancora che sia un mirag...Ehi, ma che succede?
Un violento acquazzone si abbatté sulla nave, e cominciò un forte temporale, e delle onde si alzavano al livello della nave.
-È una tempesta, e anche molto forte!
-Tutti al riparo! Ammainate le vele! Tre uomini al timone, tutti gli altri sotto coperta, presto!
Ordinò a fatica Steve.
Dopo alcuni minuti di lotta contro la forza della natura, la nave fu sommersa da un’onda gigantesca e fu spazzata sulle coste dell’isola.
-Todd, Todd, mi senti?
-Josh, dove siamo?
-Alzati, l’onda ci ha spazzati via dalla nave e ci siamo divisi dal resto del gruppo, con noi ci sono Trevor, Andrew, Martin e Kyle.
-E Steve dov’è?
-Non lo so, spero stia bene.
-Forse sarebbe meglio iniziare a cercarli.
-Sì, mettiamoci in cammino, dovremmo trovare per prima la nave.
Todd notò come il tempo era tornato alla normalità, e per la prima volta si lasciò scappare un’imprecazione.
-Avevo sentito di un’isola in cui le condizioni climatiche cambiassero da un momento all’altro, ma pensavo fossero solo dicerie.
Disse Kyle.
-Come?, allora potrebbe accadere di nuovo!
Esclamò Martin.
-Ehi Josh, cosa abbiamo con noi?
-Poco, io ho la mia pistola, un pugnale ed una mela.
-Per fortuna ne porti sempre una con te, io ho invece solo un pugnale ed una corda.
-Che ci fai con una corda?
-Beh, in casi come questo potrebbe servire, e voi ragazzi?
-In totale abbiamo due pistole, un pugnale, e un po’di tabacco.
-Non siamo messi bene, dovremo raccogliere qualcosa durante il cammino.
Todd, andò su una scogliera per osservare il mare, sperando di vedere la Golden Sun, ma senza risultati, così disse agli altri:
-Abbiamo due possibilità, addentrarci nel bosco e iniziare ad esplorare l’isola cercando anche il resto del gruppo, oppure aspettare qui e sperare che siano gli altri a trovarci.
-Sì ma se anche gli altri decidono di aspettare, non ci incontreremo mai, quindi io suggerisco di proseguire, ovviamente con prudenza.
-Effettivamente hai ragione Josh, andiamo avanti.
Kyle, Andrew e Martin, si limitarono a seguire i due vedendo in loro, in mancanza di Steve, dei superiori.
Steve fu svegliato da un forte pugno sulla testa, al quale rispose senza pensarci un attimo con un altro pugno.
-Ehi!, calma Stevie sono io!
-Max! Per prima cosa non permetterti più di chiamarmi così, e poi dove siamo, e dove sono gli altri?
-Rilassati, qui ci siamo solo io, te, e il dottor Johnson.
-Tutto bene capitano Steve?
Disse il dottore.
-Sì, ma ti ho detto di chiamarmi semplicemente Steve; secondo lei dove possono essere gli altri?
-Spero siano ancora sulla nave, sono molto preoccupato per la loro salute, in particolare per Luke.
-Di qui la nave non si vede, cominciamo ad esplorare l’isola cercando il resto del gruppo.
Disse Max.
-Per l’ultima volta, sono io che do gli ordini qui.
-Andiamo Stevie, siamo solo noi due qui.
-Veramente ci sarei anche io…
Disse il dottor Johnson.
Steve urtò di proposito la spalla di Max e si incamminò per il sentiero, seguito dai due uomini.
-Che cos’hai con te?
-Solo la pistola e i miei pugni, e tu Steve?
-Ho anche io la pistola, oltre ad un pugnale, e lei dottore?
-Fortunatamente ho delle garze, dei cerotti e qualche antidoto.
-Benissimo, ci sarà molto utile.
Dopo alcuni minuti di cammino i tre giunsero ad un bivio; in lontananza, era possibile vedere che un percorso portava ad un bosco, l’altro proseguiva per molto tempo ancora.
-Da dove si và?
Chiese Steve ai due.
-A sinistra, ovviamente.
Disse Max.
-Mi dispiace ma non ho alcuna intenzione di avventurarmi in un bosco.
-Perché? Il capitano Steve ha paura?
-Semplicemente odio i boschi, paludi e tutte le cose circondate da insetti.
-Eviterei anch’io di entrare nel bosco, contiene sicuramente più pericoli, potremmo essere attaccati da dei serpenti velenosi e non abbiamo medicazioni che ci mettano al sicuro.
Disse il dottor Johnson.
-Quindi si và verso destra.
Steve, Max e il dottore, proseguirono per quasi un’ora e ad un tratto, videro poco distante un uomo che giaceva per terra, dolorante. I tre lo raggiunsero e videro che era un uomo di media età, capelli neri e vestiti mal ridotti, riusciva a stento a parlare e sembrava chiedere aiuto, quindi il dottor Johnson si avvicinò e gli chiese come stesse, l’uomo indicò il suo polpaccio e il dottore subito capì che si trattasse di un morso di serpente.
-Steve, ha bisogno di essere curato, dovrei avere l’antidoto, ci vorranno un paio di minuti.
-No, fermo, non ce la farebbe comunque, e inoltre non abbiamo abbastanza medicinali.
-Se lo curo adesso si riprenderà nel giro di qualche ora.
-Ci sarebbe solo di intralcio, lascialo.
-Ma…
-Curalo, svelto.
-Ehi! Sono io il capo, proseguiamo.
-Avanti, che aspetti? Curalo!
Insistette Max.
-Sì!
Il dottore cominciò le sue cure contro il parere di Steve, che nel mentre era occupato a discutere con Max.
Passarono alcuni minuti, e le cure erano quasi al termine.
-Visto? Ci ho messo pochissimo, ora sarebbe meglio potarlo con noi, gli ho dato un po’d’acqua e ora può parlare.
-No, e non si discute.
-Io discuto, avanti dottore aiutami a metterlo in piedi.
-Fermi, ci sarà d’intralcio.
-No, zoppicherà solo un po’.
Disse il dottore.
-Maledizione, state facendo troppo come volete.
-Scommetto che non era così prima del mio arrivo.
Disse Max al dottor Johnson.
-Già. Ehi tu, come ti chiami, e cosa ci fai qui?
-Mi chiamo Gordon, circa una settimana fa sono stato abbandonato qui…da Silver, in persona.
In quello stesso momento Todd e Josh, si erano già addentrati nel bosco ed erano arrivati davanti ad una piccola cascata che terminava in un lago, qui Todd e gli altri decisero di bere un po’d’acqua, mangiare qualche frutto raccolto durante il cammino e riprendere le energie.
-Todd guarda lì, sembra l’uscita del bosco.
-Sì, è vero ma tu guarda di fronte a me.
-Cosa sono? Sembrano delle antiche case in rovina.
-Già, andiamo a controllare.
Raggiunti quelli che sembravano degli antichi ruderi, i cinque pirati cominciarono a cercare degli indizi o qualcosa di utile e ad un tratto, Todd esclamò:
-Ragazzi! Guardate qui!
-Dove?, non vedo niente.
-Qui, c’è questa scritta che dice IN ESW.
-E cosa significherebbe?
-Beh, potrebbe significare tante cose.
-Todd, hai notato che l’incisione sembra fatta recentemente rispetto alle condizione delle rocce?
-Sì hai ragione, quindi significa che qualcun altro è stato qui nel breve periodo.
-Chi potrebbe essere?
-Non so, per ora voglio concentrarmi e decifrare il codice, spero si riferisca alla posizione del Gold Eye, o a dove è necessario puntarlo per vedere Duskland.
-Che facciamo, proseguiamo o usciamo da questo bosco?
-Forse sarebbe meglio uscire, non credo infatti che dal mare si possa essere spazzati fin dentro un bosco.
-Sì sono d’accordo avviamoci all’uscita, e tu cerca di capire cosa significa quell’incisione.
Dopo essere tornati alla cascata, e proprio mentre si apprestava ad uscire dal bosco, Todd all’improvviso disse:
-Fermi! Ho trovato la soluzione!
Steve intanto, era rimasto a dir poco sorpreso da quanto sentito.
-Silver? Sei stato abbandonato da lui una settimana fa? Questo significa che Silver è stato qui!
-Sì esatto, ma ci è stato per poco tempo, e mentre mi colpiva dicendo che sarei rimasto qui, mi sembra di ricordare che abbia detto fosse prossimo a raggiungere Duskland.
-Davvero? Quindi è già in possesso del Gold Eye!
-Questo non lo so, io non l’ho mai visto sulla nave.
-E perché ti ha lasciato qui?
-Non lo so davvero, non penso di esagerare infatti, se dico che ero uno dei membri più rispettati dell’equipaggio.
-Davvero strano.
Josh subito disse a Todd di rivelare la soluzione.
-Non ne sono pienamente convinto, ma dovrebbero essere le coordinate per puntare il Gold Eye, secondo me il codice andrebbe letto così, IN EAST SOUTH WEST.
-Cioè Est, Sud e Ovest?
-Sì, una volta trovato il Gold Eye si dovrà guardare in quei punti.
-Ma da che punto d’osservazione?
-Penso da dove troveremo il Gold Eye.
-Io ho i miei dubbi, affrettiamoci a trovare gli altri in modo da chiedere i loro pareri.
Usciti dal bosco, Todd e i suoi compagni camminarono per alcuni minuti, finché Josh iniziò ad urlare:
-Steve! Steve!
-Cosa? Steve?
I cinque pirati andarono di corsa verso il loro capitano e subito gli chiesero cosa ne fosse stato degli altri, Steve rispose che non ne sapesse nulla, e Todd e il suo migliore amico si spiegarono l’un l’altro cosa fosse accaduto.
-Quindi tu sei Gordon, e Silver era qui una settimana fa… Un attimo! Allora il codice potrebbe essere stato lasciato proprio da lui!
-Calmati Todd, che senso avrebbe, anche Silver sta cercando Duskland ricordi?
-Già, è vero.
A quel punto intervenne il dottor Johnson, rimasto in silenzio per tutto il tempo
-Ma avete notato che IN ESW, anagrammandolo forma Swein, il cognome di Silver?
-Sì! Sì! Proprio così!
Disse Todd che sembrava molto entusiasta.
-Ti piacciono troppo queste cose, non è vero Todd?
-Beh sì, comunque grazie dottore ha risolto il mistero!
-Ne siete proprio convinti?
Disse Gordon.
-Sì, è l’unica soluzione plausibile.
-Già, ma non sappiamo ancora dove sia il Gold Eye.
-Dovremo proseguire con il viaggio, mi sembra ovvio.
Steve si avvicinò a Todd e disse a tutti:
-Per proseguire ci serve la nave e il resto del gruppo, quindi calmiamoci tutti e continuiamo a cercare, tu che fai Gordon?
-Ormai mi sono ripreso e sono in debito con voi, se è la vostra nave che cercate potrei aiutarvi, ho visto l’onda gigantesca che l’ha sommersa, proveniva dalla stessa spiaggia dove sono stato abbandonato, è poco distante da qui, ed è lì che dovrebbe esserci la vostra imbarcazione.
-Bene, facci strada.
Disse Steve.
Dopo qualche minuto di cammino durante il quale nessuno parlava, Todd ruppe il silenzio:
-Gordon, hai detto che sei stato qui una settimana, le condizioni climatiche cambiano spesso?
-Sì, da quel che ho notato, le variazioni avvengono da un momento all’altro senza preavviso, e si passa da forti acquazzoni al sole cocente, che è quello accaduto adesso.
-Sai a cosa è dovuto?
-No, sinceramente.
A quel punto Max chiese a Gordon che ruolo avesse suo fratello Jason sulla Sea Queen.
-Così tu e Jason siete fratelli, non parlava molto di te, comunque lo conosco da parecchio tempo, è un uomo molto forte e astuto ed è lui che ha il compito di preparare le trappole e le strategie di attacco, è stato vice capitano, ed ora è il braccio destro di Freijan, l’attuale vice di Silver.
-Grazie, per ora basta così.
Disse Max.
Il cammino proseguì per altri minuti fino a che tutti videro il sole dorato sul jolly roger.
-Eccola è la nostra nave!
Il gruppo si precipitò verso la Golden Sun, e mentre gli altri riabbracciavano i compagni, Silver si assicurò che fossero presenti tutti i membri dell’equipaggio.
Passò circa un’ora, e la ciurma era di nuovo sulla nave, Silver chiamò tutti sul ponte, fu spiegato agli altri quanto successo e poi si rivolse a Gordon:
-Per prima cosa ti devo delle scuse, se si fosse fatto a modo mio tu non saresti qui, ho notato che sei abbastanza valoroso, e dato che potrebbe servirci un uomo in più, in particolare se è stato sulla Sea Queen, vorrei chiederti se sei disposto a viaggiare con noi.
-In effetti ora non so dove andare, e se il vostro viaggio vi porterà da Silver, vorrei chiedergli perché mi ha lasciato qui, quindi sì, se mi volete vengo con voi.
-Benvenuto a bordo, Kyle ti mostrerà la nave. Bene, a questo punto non resta che andare a Nord, e vorrei ora che tutti diate il vostro meglio, perché da qui in avanti, non sappiamo più cosa ci attende.
THE GOLD EYE
CAPITOLO VI - L’ISOLA DEL MISTERO
La navigazione proseguì nel corso della notte, mentre buona parte della ciurma riposava. Arrivato il mattino, tutti gli uomini erano pronti per raggiungere l’isola misteriosa, proseguendo a quella velocità infatti ci sarebbero arrivati poco prima dell’imbrunire.
La mattinata scorse tranquilla, ma mentre l’equipaggio pranzava, Trevor, che si era allontanato un attimo per andare in infermeria, tornò di corsa gridando a tutti di aver appena visto la Sea Queen.
-La Sea Queen? Davvero?
Steve fece un balzo dalla sedia che cadde per terra e si precipitò sul ponte della nave seguito da tutto l’equipaggio.
-Eccola, è proprio la nave di Silver!
Esclamò Josh.
-E questa nebbia quando si è formata?
Chiese Steve.
-Strano, fino a qualche ora fa non c’era.
Disse Todd.
-Non ci permette di vedere bene, ora la nave sembra scomparsa!
-Che sia stato un miraggio?
-No, sono convinto di averla vista.
Affermò Trevor.
-Forse era un’altra trappola illusoria?
-No, Jason non arrivava a tanto.
Disse Max.
-Beh non importa. Lo vedremo con i nostri occhi, a tutta velocità, dobbiamo raggiungerla!
Gli addetti alla sala motori eseguirono gli ordini di Steve portando la nave alla sua velocità massima e, nel mentre, Todd avvicinò il suo capitano:
-Steve, sembra che anche loro stiano andando verso l’isola.
-Strano vero?
-Già, loro dovrebbero essere in viaggio da molto tempo, e quindi aver superato quest’isola.
-Quindi sostieni ancora che sia un mirag...Ehi, ma che succede?
Un violento acquazzone si abbatté sulla nave, e cominciò un forte temporale, e delle onde si alzavano al livello della nave.
-È una tempesta, e anche molto forte!
-Tutti al riparo! Ammainate le vele! Tre uomini al timone, tutti gli altri sotto coperta, presto!
Ordinò a fatica Steve.
Dopo alcuni minuti di lotta contro la forza della natura, la nave fu sommersa da un’onda gigantesca e fu spazzata sulle coste dell’isola.
-Todd, Todd, mi senti?
-Josh, dove siamo?
-Alzati, l’onda ci ha spazzati via dalla nave e ci siamo divisi dal resto del gruppo, con noi ci sono Trevor, Andrew, Martin e Kyle.
-E Steve dov’è?
-Non lo so, spero stia bene.
-Forse sarebbe meglio iniziare a cercarli.
-Sì, mettiamoci in cammino, dovremmo trovare per prima la nave.
Todd notò come il tempo era tornato alla normalità, e per la prima volta si lasciò scappare un’imprecazione.
-Avevo sentito di un’isola in cui le condizioni climatiche cambiassero da un momento all’altro, ma pensavo fossero solo dicerie.
Disse Kyle.
-Come?, allora potrebbe accadere di nuovo!
Esclamò Martin.
-Ehi Josh, cosa abbiamo con noi?
-Poco, io ho la mia pistola, un pugnale ed una mela.
-Per fortuna ne porti sempre una con te, io ho invece solo un pugnale ed una corda.
-Che ci fai con una corda?
-Beh, in casi come questo potrebbe servire, e voi ragazzi?
-In totale abbiamo due pistole, un pugnale, e un po’di tabacco.
-Non siamo messi bene, dovremo raccogliere qualcosa durante il cammino.
Todd, andò su una scogliera per osservare il mare, sperando di vedere la Golden Sun, ma senza risultati, così disse agli altri:
-Abbiamo due possibilità, addentrarci nel bosco e iniziare ad esplorare l’isola cercando anche il resto del gruppo, oppure aspettare qui e sperare che siano gli altri a trovarci.
-Sì ma se anche gli altri decidono di aspettare, non ci incontreremo mai, quindi io suggerisco di proseguire, ovviamente con prudenza.
-Effettivamente hai ragione Josh, andiamo avanti.
Kyle, Andrew e Martin, si limitarono a seguire i due vedendo in loro, in mancanza di Steve, dei superiori.
Steve fu svegliato da un forte pugno sulla testa, al quale rispose senza pensarci un attimo con un altro pugno.
-Ehi!, calma Stevie sono io!
-Max! Per prima cosa non permetterti più di chiamarmi così, e poi dove siamo, e dove sono gli altri?
-Rilassati, qui ci siamo solo io, te, e il dottor Johnson.
-Tutto bene capitano Steve?
Disse il dottore.
-Sì, ma ti ho detto di chiamarmi semplicemente Steve; secondo lei dove possono essere gli altri?
-Spero siano ancora sulla nave, sono molto preoccupato per la loro salute, in particolare per Luke.
-Di qui la nave non si vede, cominciamo ad esplorare l’isola cercando il resto del gruppo.
Disse Max.
-Per l’ultima volta, sono io che do gli ordini qui.
-Andiamo Stevie, siamo solo noi due qui.
-Veramente ci sarei anche io…
Disse il dottor Johnson.
Steve urtò di proposito la spalla di Max e si incamminò per il sentiero, seguito dai due uomini.
-Che cos’hai con te?
-Solo la pistola e i miei pugni, e tu Steve?
-Ho anche io la pistola, oltre ad un pugnale, e lei dottore?
-Fortunatamente ho delle garze, dei cerotti e qualche antidoto.
-Benissimo, ci sarà molto utile.
Dopo alcuni minuti di cammino i tre giunsero ad un bivio; in lontananza, era possibile vedere che un percorso portava ad un bosco, l’altro proseguiva per molto tempo ancora.
-Da dove si và?
Chiese Steve ai due.
-A sinistra, ovviamente.
Disse Max.
-Mi dispiace ma non ho alcuna intenzione di avventurarmi in un bosco.
-Perché? Il capitano Steve ha paura?
-Semplicemente odio i boschi, paludi e tutte le cose circondate da insetti.
-Eviterei anch’io di entrare nel bosco, contiene sicuramente più pericoli, potremmo essere attaccati da dei serpenti velenosi e non abbiamo medicazioni che ci mettano al sicuro.
Disse il dottor Johnson.
-Quindi si và verso destra.
Steve, Max e il dottore, proseguirono per quasi un’ora e ad un tratto, videro poco distante un uomo che giaceva per terra, dolorante. I tre lo raggiunsero e videro che era un uomo di media età, capelli neri e vestiti mal ridotti, riusciva a stento a parlare e sembrava chiedere aiuto, quindi il dottor Johnson si avvicinò e gli chiese come stesse, l’uomo indicò il suo polpaccio e il dottore subito capì che si trattasse di un morso di serpente.
-Steve, ha bisogno di essere curato, dovrei avere l’antidoto, ci vorranno un paio di minuti.
-No, fermo, non ce la farebbe comunque, e inoltre non abbiamo abbastanza medicinali.
-Se lo curo adesso si riprenderà nel giro di qualche ora.
-Ci sarebbe solo di intralcio, lascialo.
-Ma…
-Curalo, svelto.
-Ehi! Sono io il capo, proseguiamo.
-Avanti, che aspetti? Curalo!
Insistette Max.
-Sì!
Il dottore cominciò le sue cure contro il parere di Steve, che nel mentre era occupato a discutere con Max.
Passarono alcuni minuti, e le cure erano quasi al termine.
-Visto? Ci ho messo pochissimo, ora sarebbe meglio potarlo con noi, gli ho dato un po’d’acqua e ora può parlare.
-No, e non si discute.
-Io discuto, avanti dottore aiutami a metterlo in piedi.
-Fermi, ci sarà d’intralcio.
-No, zoppicherà solo un po’.
Disse il dottore.
-Maledizione, state facendo troppo come volete.
-Scommetto che non era così prima del mio arrivo.
Disse Max al dottor Johnson.
-Già. Ehi tu, come ti chiami, e cosa ci fai qui?
-Mi chiamo Gordon, circa una settimana fa sono stato abbandonato qui…da Silver, in persona.
In quello stesso momento Todd e Josh, si erano già addentrati nel bosco ed erano arrivati davanti ad una piccola cascata che terminava in un lago, qui Todd e gli altri decisero di bere un po’d’acqua, mangiare qualche frutto raccolto durante il cammino e riprendere le energie.
-Todd guarda lì, sembra l’uscita del bosco.
-Sì, è vero ma tu guarda di fronte a me.
-Cosa sono? Sembrano delle antiche case in rovina.
-Già, andiamo a controllare.
Raggiunti quelli che sembravano degli antichi ruderi, i cinque pirati cominciarono a cercare degli indizi o qualcosa di utile e ad un tratto, Todd esclamò:
-Ragazzi! Guardate qui!
-Dove?, non vedo niente.
-Qui, c’è questa scritta che dice IN ESW.
-E cosa significherebbe?
-Beh, potrebbe significare tante cose.
-Todd, hai notato che l’incisione sembra fatta recentemente rispetto alle condizione delle rocce?
-Sì hai ragione, quindi significa che qualcun altro è stato qui nel breve periodo.
-Chi potrebbe essere?
-Non so, per ora voglio concentrarmi e decifrare il codice, spero si riferisca alla posizione del Gold Eye, o a dove è necessario puntarlo per vedere Duskland.
-Che facciamo, proseguiamo o usciamo da questo bosco?
-Forse sarebbe meglio uscire, non credo infatti che dal mare si possa essere spazzati fin dentro un bosco.
-Sì sono d’accordo avviamoci all’uscita, e tu cerca di capire cosa significa quell’incisione.
Dopo essere tornati alla cascata, e proprio mentre si apprestava ad uscire dal bosco, Todd all’improvviso disse:
-Fermi! Ho trovato la soluzione!
Steve intanto, era rimasto a dir poco sorpreso da quanto sentito.
-Silver? Sei stato abbandonato da lui una settimana fa? Questo significa che Silver è stato qui!
-Sì esatto, ma ci è stato per poco tempo, e mentre mi colpiva dicendo che sarei rimasto qui, mi sembra di ricordare che abbia detto fosse prossimo a raggiungere Duskland.
-Davvero? Quindi è già in possesso del Gold Eye!
-Questo non lo so, io non l’ho mai visto sulla nave.
-E perché ti ha lasciato qui?
-Non lo so davvero, non penso di esagerare infatti, se dico che ero uno dei membri più rispettati dell’equipaggio.
-Davvero strano.
Josh subito disse a Todd di rivelare la soluzione.
-Non ne sono pienamente convinto, ma dovrebbero essere le coordinate per puntare il Gold Eye, secondo me il codice andrebbe letto così, IN EAST SOUTH WEST.
-Cioè Est, Sud e Ovest?
-Sì, una volta trovato il Gold Eye si dovrà guardare in quei punti.
-Ma da che punto d’osservazione?
-Penso da dove troveremo il Gold Eye.
-Io ho i miei dubbi, affrettiamoci a trovare gli altri in modo da chiedere i loro pareri.
Usciti dal bosco, Todd e i suoi compagni camminarono per alcuni minuti, finché Josh iniziò ad urlare:
-Steve! Steve!
-Cosa? Steve?
I cinque pirati andarono di corsa verso il loro capitano e subito gli chiesero cosa ne fosse stato degli altri, Steve rispose che non ne sapesse nulla, e Todd e il suo migliore amico si spiegarono l’un l’altro cosa fosse accaduto.
-Quindi tu sei Gordon, e Silver era qui una settimana fa… Un attimo! Allora il codice potrebbe essere stato lasciato proprio da lui!
-Calmati Todd, che senso avrebbe, anche Silver sta cercando Duskland ricordi?
-Già, è vero.
A quel punto intervenne il dottor Johnson, rimasto in silenzio per tutto il tempo
-Ma avete notato che IN ESW, anagrammandolo forma Swein, il cognome di Silver?
-Sì! Sì! Proprio così!
Disse Todd che sembrava molto entusiasta.
-Ti piacciono troppo queste cose, non è vero Todd?
-Beh sì, comunque grazie dottore ha risolto il mistero!
-Ne siete proprio convinti?
Disse Gordon.
-Sì, è l’unica soluzione plausibile.
-Già, ma non sappiamo ancora dove sia il Gold Eye.
-Dovremo proseguire con il viaggio, mi sembra ovvio.
Steve si avvicinò a Todd e disse a tutti:
-Per proseguire ci serve la nave e il resto del gruppo, quindi calmiamoci tutti e continuiamo a cercare, tu che fai Gordon?
-Ormai mi sono ripreso e sono in debito con voi, se è la vostra nave che cercate potrei aiutarvi, ho visto l’onda gigantesca che l’ha sommersa, proveniva dalla stessa spiaggia dove sono stato abbandonato, è poco distante da qui, ed è lì che dovrebbe esserci la vostra imbarcazione.
-Bene, facci strada.
Disse Steve.
Dopo qualche minuto di cammino durante il quale nessuno parlava, Todd ruppe il silenzio:
-Gordon, hai detto che sei stato qui una settimana, le condizioni climatiche cambiano spesso?
-Sì, da quel che ho notato, le variazioni avvengono da un momento all’altro senza preavviso, e si passa da forti acquazzoni al sole cocente, che è quello accaduto adesso.
-Sai a cosa è dovuto?
-No, sinceramente.
A quel punto Max chiese a Gordon che ruolo avesse suo fratello Jason sulla Sea Queen.
-Così tu e Jason siete fratelli, non parlava molto di te, comunque lo conosco da parecchio tempo, è un uomo molto forte e astuto ed è lui che ha il compito di preparare le trappole e le strategie di attacco, è stato vice capitano, ed ora è il braccio destro di Freijan, l’attuale vice di Silver.
-Grazie, per ora basta così.
Disse Max.
Il cammino proseguì per altri minuti fino a che tutti videro il sole dorato sul jolly roger.
-Eccola è la nostra nave!
Il gruppo si precipitò verso la Golden Sun, e mentre gli altri riabbracciavano i compagni, Silver si assicurò che fossero presenti tutti i membri dell’equipaggio.
Passò circa un’ora, e la ciurma era di nuovo sulla nave, Silver chiamò tutti sul ponte, fu spiegato agli altri quanto successo e poi si rivolse a Gordon:
-Per prima cosa ti devo delle scuse, se si fosse fatto a modo mio tu non saresti qui, ho notato che sei abbastanza valoroso, e dato che potrebbe servirci un uomo in più, in particolare se è stato sulla Sea Queen, vorrei chiederti se sei disposto a viaggiare con noi.
-In effetti ora non so dove andare, e se il vostro viaggio vi porterà da Silver, vorrei chiedergli perché mi ha lasciato qui, quindi sì, se mi volete vengo con voi.
-Benvenuto a bordo, Kyle ti mostrerà la nave. Bene, a questo punto non resta che andare a Nord, e vorrei ora che tutti diate il vostro meglio, perché da qui in avanti, non sappiamo più cosa ci attende.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
bellissimo ed avvincente, non vediamo l'ora di leggere il seguito!!!!!!!!!! davvero bravissimo!!!!!
nell'ultimo capitolo, negli ultimi righi hai scritto 2 volte Silver anzichè Steve!XD
è inutile dire che abbiamo una stima profonda per max... è il giusto mix di umanità e forza... siamo ufficialmente sue fan!XD
fede: " se posso permettermi, ti dò un consiglio che una prof diede a me: non separare MAI il soggetto dal suo verbo con la virgola.... ho notato che negli ultimi 2 capitoli lo hai fatto piuyttosto spesso... invece i dialoghi sono favolosissimi.... lo sai che potresti fare lo sceneggiatore?"
nell'ultimo capitolo, negli ultimi righi hai scritto 2 volte Silver anzichè Steve!XD
è inutile dire che abbiamo una stima profonda per max... è il giusto mix di umanità e forza... siamo ufficialmente sue fan!XD
fede: " se posso permettermi, ti dò un consiglio che una prof diede a me: non separare MAI il soggetto dal suo verbo con la virgola.... ho notato che negli ultimi 2 capitoli lo hai fatto piuyttosto spesso... invece i dialoghi sono favolosissimi.... lo sai che potresti fare lo sceneggiatore?"
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Grazie mille per i complimenti e i consigli
Un grande errore di distrazione quello di Silver, ehm... Steve... Silver
Addirittura lo sceneggiatore, grazie
Un grande errore di distrazione quello di Silver, ehm... Steve... Silver
Addirittura lo sceneggiatore, grazie
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
fugurati alex caro! non vediamo l'ora che continui!!!!!!!!!!!
cmq... certo che puoi fare lo sceneggiatore! con dei dialoghi così incisivi e ben strutturati, che altro potresti fare se non lo scrittore?
cmq... certo che puoi fare lo sceneggiatore! con dei dialoghi così incisivi e ben strutturati, che altro potresti fare se non lo scrittore?
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Hehehe, grazie ancora, ed ecco il seguito
THE GOLD EYE
CAPITOLO VII - STEVE IN PERICOLO
Passarono alcuni giorni nei quali la navigazione proseguì tranquilla, e tutto l’equipaggio si impegnò per portare la Golden Sun in ordine dopo l’incidente.
In infermeria aumentò il numero di persone, Luke aveva aggravato la sua situazione, mentre Gordon necessitava solo un po’di riposo, gli altri feriti non erano gravi.
A pranzo Steve disse a tutti la prossima destinazione, Menis, una città un tempo conosciuta per la sua ricchezza.
-Menis e le zone circostanti sono molto fredde per via della loro vicinanza col polo Nord, quindi è abitata da poche persone, ci vive una civiltà ostile e chiusa al commercio, per cui lasceremo la nave poco distante dalla costa, quanto basta per non incutere loro timore. Staremo lì il più breve tempo possibile, infatti compreremo e se necessario saccheggeremo. Raggiungeremo le loro coste a nuoto attraverso le gelide acque del Nord, per questo ci andremo in pochi, solo chi è sicuro di potercela fare.
-E tu? Sei sicuro di farcela Steve?
-Certo Max, e voglio che tu venga con me.
-Sarei venuto comunque.
-Vengo anch’io Steve.
Disse Kyle.
-Ci serve almeno un altro, forza.
-Eccomi.
-Ne sei convinto Josh?
-Sì, certo.
-Bene, tra qualche ora saremo abbastanza vicini e ci dovremo fermare, non porteremo armi con noi, solo qualche pugnale ben nascosto, chiaro?
Steve e gli altri cominciarono a prepararsi e subito giunse il momento di tuffarsi.
-Noi andiamo Todd, affido a te il comando della nave. Se domani a quest’ora non siamo qui, elabora un piano d’attacco e inizia a cercarci d’accordo?
-Certo capo.
La nuotata sembrò durare un’eternità, e una volta raggiunta la costa tutti necessitarono qualche minuto per riprendersi.
-Bene, cercate di non attirare l’attenzione, siamo qui solo per fare rifornimenti.
I quattro iniziarono a camminare per la città, che al contrario di quanto affermato da Steve si presentava abbastanza affollata.
-Maledizione! Quando ci è venuta tutta questa gente?
-Sei già stato qui Stevie?
-No, ma da quel che si diceva…
-Forse qui non ci è mai stato nessuno, anche se pare un paese con un buon giro di commercio.
-Abbiamo bisogno di cibo e carbone per alimentare la nave, quindi Kyle e Josh, voi vi occuperete del cibo, io e Max del carbone.
-Anche se non mi sopporti mi vuoi sempre con te, eh Stevie?
-Semplicemente so che posso contare su di te, e ora muoviamoci.
Le due coppie si separarono e Josh non dovette allontanarsi molto prima di trovare un uomo che vendeva frutta e carne, lui e Kyle non avendo soldi stordirono il commerciante convinti di non esser stati visti da nessuno, e dopo aver preso quel che loro serviva andarono verso Steve e Max, che trovarono dopo qualche minuto.
-Ehi Steve, avete finito?
-Che ci fate qui?! Andatevene subito, avete le guardie con voi!
-Guardie? Maledizione, quando ci hanno visto?
Le guardie di Menis videro che Steve e Max avevano stordito due uomini, e così non ci misero molto a catturare i quattro pirati, che nel giro di pochi minuti si trovarono in prigione, in delle piccole celle separati l’uno dall’altro.
-Ottimo lavoro, per quale diavolo di motivo siete venuti lì?! E come avete fatto a non accorgervi di essere seguiti!
-Scusaci capo abbiamo sbagliato.
-Già, ora dovremo stare qui fino a domani sperando che Todd e gli altri trovino un modo per portarci fuori di qua.
Sulla Golden Sun intanto tutti cominciarono a preoccuparsi al calare del sole, e Todd iniziò a pensare cosa fosse potuto accadere e a come avrebbe potuto risolvere la situazione. Passò la notte insonne sperando nell’arrivo di Steve che non avvenne, e così all’ora di pranzo comunicò le sue intenzioni al resto del gruppo.
-Ho intenzione di andare lì da solo.
-Per fare che?
-Credo che Steve e gli altri siano stati catturati, mi recherò in prigione sperando che siano lì e chiederò il loro rilascio, se invece sono stati rapiti o peggio uccisi da un’altra banda di pirati, tornerò indietro e decideremo insieme cosa fare.
-Come otterrai il loro rilascio?
-Semplice, con l’astuzia. Mi fingerò un’alta carica giudiziaria e convincerò solo le guardie che li controllano ad aprire le celle e poi fuggiremo, una volta in mare saremo al sicuro, dato che qui a Menis non ci sono navi, per cui dovremo solo tornare qui, quindi state attenti, partiremo subito dopo. Per quanto riguarda me vale cosa detto da Steve, se domani non sarò tornato correte a cercarci, agite come volete.
-Spero che la tua sicurezza non ti giochi un brutto scherzo.
-Già, lo spero anch’io.
Todd si gettò in acqua, e dopo parecchi minuti arrivò sulla costa. Qui cambiò i vestiti con gli indumenti portati all’interno di una piccola cassa di legno.
Arrivato in città si recò verso la prigione, e chiese ad una delle guardie se fossero stati da poco catturati dei pirati. La guardia rispose affermativamente, confermando che fossero quattro.
Todd cercò di fare conversazione sperando di distrarre la guardia e dopo alcuni minuti di inutili chiacchiere si arrivò a parlare di Silver, così Todd decise di approfittarne per saperne di più. L'uomo che sorvegliava la prigione sembrava molto informato e disse che Silver era stato in città pochi giorni fa ed era partito per il prossimo paese, Timber. Todd lo ringraziò, ma vedendo che non accennasse a distrazioni, provò a fingersi un superiore, e con sua enorme sorpresa la guardia lo fece passare.
Todd raggiunse le celle dove vide i suoi quattro amici, ma erano presenti due guardie. Todd non sapesse come agire, quando all’improvviso fu chiamato da Steve.
Le guardie permisero di avvicinarsi, e così Steve si fece passare un pugnale dal suo amico e chiamò a sé una guardia, Steve con un gesto fulmineo portò il pugnale alla gola di quest'ultima e rivolgendosi al suo collega disse di consegnare le chiavi delle celle a Todd, altrimenti per il suo amico sarebbe stata la fine.
L'uomo obbedì e Todd liberò per primo Max, che si occupò di tener ferma la guardia e poi tutti gli altri. Max e Steve stordirono silenziosamente i due uomini e rubarono loro le pistole e divise.
-Abbiamo un problema.
Disse Todd.
-Quale?
-Il mio vestiario va bene, e due di noi potranno indossare le divise, ma restano due persone che faranno fatica ad uscire di qui.
-Maledizione, hai ragione!
Disse Josh.
-Todd, mi deludi avresti dovuto pensarci tu.
-Beh, scusate.
-Ho io la soluzione.
-Tu Max?
-Sì esatto.
Su ordine di Max, Steve e Kyle indossarono le divise e Todd parlò con l’addetto della prigione dicendogli che due detenuti sarebbero dovuti essere giustiziati, quindi ottenne il permesso di portarli fuori dal carcere.
Steve e gli altri non si fecero prendere dal panico e riuscirono in poco tempo a raggiungere la costa, ma qui un pescatore, insospettito nel vedere cinque uomini tuffarsi in acqua corse a chiamare le guardie, ma d’un tratto si udì un colpo di pistola.
-Che diavolo hai fatto!
-L’ho sparato alla gamba, non preoccuparti Todd.
-Così attirerai l’attenzione.
-Ci vorrà qualche minuto, per cui affrettiamoci.
Tutti nuotarono più velocemente possibile, ma delle guardie cominciarono a sparare dalla costa. Steve e gli altri cercarono di evitare i colpi ma Kyle fu ferito ad una spalla, e una volta fuori dalla portata delle armi fu aiutato da Max fino al raggiungimento della Golden Sun, dove furono tutti aiutati a salire e subito soccorsi.
Il dottor Johnson si occupò di Kyle mentre la nave era già partita su ordine di Steve per dirigersi a Timber, un paese di cui Steve non era a conoscenza ma dove, secondo quanto detto dalla guardia di Menis a Todd, avrebbero dovuto trovare Silver.
THE GOLD EYE
CAPITOLO VII - STEVE IN PERICOLO
Passarono alcuni giorni nei quali la navigazione proseguì tranquilla, e tutto l’equipaggio si impegnò per portare la Golden Sun in ordine dopo l’incidente.
In infermeria aumentò il numero di persone, Luke aveva aggravato la sua situazione, mentre Gordon necessitava solo un po’di riposo, gli altri feriti non erano gravi.
A pranzo Steve disse a tutti la prossima destinazione, Menis, una città un tempo conosciuta per la sua ricchezza.
-Menis e le zone circostanti sono molto fredde per via della loro vicinanza col polo Nord, quindi è abitata da poche persone, ci vive una civiltà ostile e chiusa al commercio, per cui lasceremo la nave poco distante dalla costa, quanto basta per non incutere loro timore. Staremo lì il più breve tempo possibile, infatti compreremo e se necessario saccheggeremo. Raggiungeremo le loro coste a nuoto attraverso le gelide acque del Nord, per questo ci andremo in pochi, solo chi è sicuro di potercela fare.
-E tu? Sei sicuro di farcela Steve?
-Certo Max, e voglio che tu venga con me.
-Sarei venuto comunque.
-Vengo anch’io Steve.
Disse Kyle.
-Ci serve almeno un altro, forza.
-Eccomi.
-Ne sei convinto Josh?
-Sì, certo.
-Bene, tra qualche ora saremo abbastanza vicini e ci dovremo fermare, non porteremo armi con noi, solo qualche pugnale ben nascosto, chiaro?
Steve e gli altri cominciarono a prepararsi e subito giunse il momento di tuffarsi.
-Noi andiamo Todd, affido a te il comando della nave. Se domani a quest’ora non siamo qui, elabora un piano d’attacco e inizia a cercarci d’accordo?
-Certo capo.
La nuotata sembrò durare un’eternità, e una volta raggiunta la costa tutti necessitarono qualche minuto per riprendersi.
-Bene, cercate di non attirare l’attenzione, siamo qui solo per fare rifornimenti.
I quattro iniziarono a camminare per la città, che al contrario di quanto affermato da Steve si presentava abbastanza affollata.
-Maledizione! Quando ci è venuta tutta questa gente?
-Sei già stato qui Stevie?
-No, ma da quel che si diceva…
-Forse qui non ci è mai stato nessuno, anche se pare un paese con un buon giro di commercio.
-Abbiamo bisogno di cibo e carbone per alimentare la nave, quindi Kyle e Josh, voi vi occuperete del cibo, io e Max del carbone.
-Anche se non mi sopporti mi vuoi sempre con te, eh Stevie?
-Semplicemente so che posso contare su di te, e ora muoviamoci.
Le due coppie si separarono e Josh non dovette allontanarsi molto prima di trovare un uomo che vendeva frutta e carne, lui e Kyle non avendo soldi stordirono il commerciante convinti di non esser stati visti da nessuno, e dopo aver preso quel che loro serviva andarono verso Steve e Max, che trovarono dopo qualche minuto.
-Ehi Steve, avete finito?
-Che ci fate qui?! Andatevene subito, avete le guardie con voi!
-Guardie? Maledizione, quando ci hanno visto?
Le guardie di Menis videro che Steve e Max avevano stordito due uomini, e così non ci misero molto a catturare i quattro pirati, che nel giro di pochi minuti si trovarono in prigione, in delle piccole celle separati l’uno dall’altro.
-Ottimo lavoro, per quale diavolo di motivo siete venuti lì?! E come avete fatto a non accorgervi di essere seguiti!
-Scusaci capo abbiamo sbagliato.
-Già, ora dovremo stare qui fino a domani sperando che Todd e gli altri trovino un modo per portarci fuori di qua.
Sulla Golden Sun intanto tutti cominciarono a preoccuparsi al calare del sole, e Todd iniziò a pensare cosa fosse potuto accadere e a come avrebbe potuto risolvere la situazione. Passò la notte insonne sperando nell’arrivo di Steve che non avvenne, e così all’ora di pranzo comunicò le sue intenzioni al resto del gruppo.
-Ho intenzione di andare lì da solo.
-Per fare che?
-Credo che Steve e gli altri siano stati catturati, mi recherò in prigione sperando che siano lì e chiederò il loro rilascio, se invece sono stati rapiti o peggio uccisi da un’altra banda di pirati, tornerò indietro e decideremo insieme cosa fare.
-Come otterrai il loro rilascio?
-Semplice, con l’astuzia. Mi fingerò un’alta carica giudiziaria e convincerò solo le guardie che li controllano ad aprire le celle e poi fuggiremo, una volta in mare saremo al sicuro, dato che qui a Menis non ci sono navi, per cui dovremo solo tornare qui, quindi state attenti, partiremo subito dopo. Per quanto riguarda me vale cosa detto da Steve, se domani non sarò tornato correte a cercarci, agite come volete.
-Spero che la tua sicurezza non ti giochi un brutto scherzo.
-Già, lo spero anch’io.
Todd si gettò in acqua, e dopo parecchi minuti arrivò sulla costa. Qui cambiò i vestiti con gli indumenti portati all’interno di una piccola cassa di legno.
Arrivato in città si recò verso la prigione, e chiese ad una delle guardie se fossero stati da poco catturati dei pirati. La guardia rispose affermativamente, confermando che fossero quattro.
Todd cercò di fare conversazione sperando di distrarre la guardia e dopo alcuni minuti di inutili chiacchiere si arrivò a parlare di Silver, così Todd decise di approfittarne per saperne di più. L'uomo che sorvegliava la prigione sembrava molto informato e disse che Silver era stato in città pochi giorni fa ed era partito per il prossimo paese, Timber. Todd lo ringraziò, ma vedendo che non accennasse a distrazioni, provò a fingersi un superiore, e con sua enorme sorpresa la guardia lo fece passare.
Todd raggiunse le celle dove vide i suoi quattro amici, ma erano presenti due guardie. Todd non sapesse come agire, quando all’improvviso fu chiamato da Steve.
Le guardie permisero di avvicinarsi, e così Steve si fece passare un pugnale dal suo amico e chiamò a sé una guardia, Steve con un gesto fulmineo portò il pugnale alla gola di quest'ultima e rivolgendosi al suo collega disse di consegnare le chiavi delle celle a Todd, altrimenti per il suo amico sarebbe stata la fine.
L'uomo obbedì e Todd liberò per primo Max, che si occupò di tener ferma la guardia e poi tutti gli altri. Max e Steve stordirono silenziosamente i due uomini e rubarono loro le pistole e divise.
-Abbiamo un problema.
Disse Todd.
-Quale?
-Il mio vestiario va bene, e due di noi potranno indossare le divise, ma restano due persone che faranno fatica ad uscire di qui.
-Maledizione, hai ragione!
Disse Josh.
-Todd, mi deludi avresti dovuto pensarci tu.
-Beh, scusate.
-Ho io la soluzione.
-Tu Max?
-Sì esatto.
Su ordine di Max, Steve e Kyle indossarono le divise e Todd parlò con l’addetto della prigione dicendogli che due detenuti sarebbero dovuti essere giustiziati, quindi ottenne il permesso di portarli fuori dal carcere.
Steve e gli altri non si fecero prendere dal panico e riuscirono in poco tempo a raggiungere la costa, ma qui un pescatore, insospettito nel vedere cinque uomini tuffarsi in acqua corse a chiamare le guardie, ma d’un tratto si udì un colpo di pistola.
-Che diavolo hai fatto!
-L’ho sparato alla gamba, non preoccuparti Todd.
-Così attirerai l’attenzione.
-Ci vorrà qualche minuto, per cui affrettiamoci.
Tutti nuotarono più velocemente possibile, ma delle guardie cominciarono a sparare dalla costa. Steve e gli altri cercarono di evitare i colpi ma Kyle fu ferito ad una spalla, e una volta fuori dalla portata delle armi fu aiutato da Max fino al raggiungimento della Golden Sun, dove furono tutti aiutati a salire e subito soccorsi.
Il dottor Johnson si occupò di Kyle mentre la nave era già partita su ordine di Steve per dirigersi a Timber, un paese di cui Steve non era a conoscenza ma dove, secondo quanto detto dalla guardia di Menis a Todd, avrebbero dovuto trovare Silver.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ecco un nuovo capitolo
THE GOLD EYE
CAPITOLOVIII - SULLE TRACCE DI SILVER
Quasi tutto l’equipaggio andò a dormire, tranne Brock che sostituiva Luke sulla vedetta e Todd, che trattenne Josh per chiedergli come vedeva il comportamento di Steve negli ultimi giorni.
-Lo vedo abbastanza sereno, nonostante gli incidenti accaduti.
-Già, ma non è strano? All’inizio del viaggio sembrava molto più teso.
-Sì, secondo me è più rilassato perché ha reclutato due nuovi membri valorosi ed ha visto che può davvero fidarsi di tutti noi.
-Vero, ma ora stiamo per incontrare Silver, il quale non credo ci aspetterà a braccia aperte.
-Sì ma se ci limitiamo a fare delle domande, non dovrebbe aver motivo di attaccarci.
-C’è da vedere quale sarà il comportamento di Max nel rivedere suo fratello.
-Non credo che sarà lui il problema, mi preoccuperei invece di Gordon, che potrebbe attaccare Silver per averlo lasciato su quell’isola.
-Già, credi che dovremo dire a Max e Gordon di non fare mosse avventate?
-Sì, ma lo faremo domani, ora sono molto stanco.
-Voglio riposare anch’io, buonanotte.
Una volta mattina, Steve parlò a tutto l’equipaggio dicendo che una volta davanti a Silver sarebbero stati solo lui, Todd, Max, Gordon e Josh a parlare, per evitare degli scontri; aggiunse anche di non agire impulsivamente, riferendosi agli ultimi due arrivati.
-Beh, ci ha pensato lui.
Disse Todd a Josh.
Passarono quasi due giorni e Brock avvisò tutti che erano prossimi a Timber, ma in particolare alla Sea Queen, che si poteva vedere nella sua grandezza ormeggiata sulla costa.
-Ora siamo sicuri che non siamo saliti sulla vera Sea Queen, questa è almeno tre volte più grande.
-Già, penso sia la nave più grande che abbia visto.
Dissero Steve e Josh.
-Preparatevi, stiamo per fermarci e non sappiamo se Silver e i suoi più stretti compagni siano a bordo, quindi io tenterò di parlare con un membro del loro equipaggio, e chiederò di poter parlare con Silver, o dove è andato, tutto chiaro?
-Sì capo.
Rispose tutta la ciurma.
Steve fece accostare la sua nave alla Sea Queen, dalla quale subito si affacciò un uomo, che chiese con tono scherzoso:
-Posso esservi d’aiuto?
-Sì, vorrei sapere se Silver è a bordo.
Disse Steve accennando un sorriso.
-Perché lo cercate?
Disse il pirata tornando subito serio.
-Niente di grave, vogliamo solo parlargli.
-Beh, ora non è qui.
-Potresti dirmi dove è andato?
-Ha lasciato la nave poco fa, dovrebbe essere alla taverna.
-Grazie, posso lasciare la mia nave qui vero?
-Sì, non sappiamo che farcene.
-Va bene allora andiamo a cercarlo.
Steve, Todd, Josh, Max e Gordon furono i soli a lasciare la nave, mentre tutti gli altri restarono a bordo di guardia con l’ordine ben preciso di non dare problemi agli Hunters, la ciurma di Silver.
Senza perder tempo, Steve e gli altri cercarono subito la taverna, e una volta entrati notarono subito Silver dal vuoto intorno a lui, era affiancato solo da altri due uomini, e sedeva al bancone mentre beveva del rum; si presentava abbastanza in forma anche se, guardandolo si poteva subito capire che la sua età fosse intorno ai cinquantacinque anni, Todd inoltre notò come i vestiti che aveva indosso fossero gli stessi che aveva lo scheletro sulla Sea Queen, e soffermò anche lo sguardo sui biondi baffi.
-Ecco mio Fratello.
Disse Max.
-E quello dovrebbe essere Freijan.
-Calma, lasciate parlare me.
Disse Steve, che lentamente si avvicinò al bancone.
-Sei tu il famoso Silver?
-Sì, e questi sono Freijan e Jason, i miei uomini più fidati, e voi chi siete?
-Io sono Steve, capitano della Golden Sun, e con me ci sono Todd, il vice capitano, Josh, Max e Gordon, due vostre vecchie conoscenze.
-Gordon…sapevo che li avresti portati da me.
Disse Silver.
-Maledetto, sapevo che non dovevo fidarmi di te!
Disse Steve prendendo Gordon per la gola.
-Calmati! Non so di cosa stia parlando!
Disse Gordon che fu lasciato da Steve.
-Certo che non lo sai, non ti ho detto nulla, secondo te perché ti ho abbandonato su un’isola?
-Già, mi hai tradito e stavo quasi morendo lì, bastardo!
Steve e Max trattennero Gordon che stava avventandosi su Silver, mentre Josh notava che Jason e Freijan continuavano a bere come se nulla fosse.
-Hai fatto un errore Silver.
Disse Todd.
-Io errori? Mai.
-Invece sì, hai pensato che saremmo arrivati su quell’isola entro due giorni massimo, e che quindi Gordon avrebbe capito il motivo del tuo abbandono, cioè quello di portarci da te, ma abbiamo tardato e Gordon è stato solo per una settimana, rischiando la morte e alimentando odio e rancore nei tuoi confronti. Dico bene?
-Non so se il suo piano era questo ma certamente non vi ho portato qui per fargli un favore.
Disse Gordon.
-Come ti chiami?
Disse Silver.
-Todd.
-Sei intelligente, hai capito il mio piano e trovato il mio…errore, lo ammetto questa volta ho sbagliato, e mi scuso con te Gordon, ma l’importante nella vita è ottenere ciò che si vuole e io l’ho appena fatto, siete qui davanti a me e immagino sarete curiosi di sapere cosa voglio da voi.
-Esatto, inoltre vorremmo porvi anche delle domande.
Disse Steve.
Sedetevi e prendete da bere allora, ne avremo per le lunghe.
THE GOLD EYE
CAPITOLOVIII - SULLE TRACCE DI SILVER
Quasi tutto l’equipaggio andò a dormire, tranne Brock che sostituiva Luke sulla vedetta e Todd, che trattenne Josh per chiedergli come vedeva il comportamento di Steve negli ultimi giorni.
-Lo vedo abbastanza sereno, nonostante gli incidenti accaduti.
-Già, ma non è strano? All’inizio del viaggio sembrava molto più teso.
-Sì, secondo me è più rilassato perché ha reclutato due nuovi membri valorosi ed ha visto che può davvero fidarsi di tutti noi.
-Vero, ma ora stiamo per incontrare Silver, il quale non credo ci aspetterà a braccia aperte.
-Sì ma se ci limitiamo a fare delle domande, non dovrebbe aver motivo di attaccarci.
-C’è da vedere quale sarà il comportamento di Max nel rivedere suo fratello.
-Non credo che sarà lui il problema, mi preoccuperei invece di Gordon, che potrebbe attaccare Silver per averlo lasciato su quell’isola.
-Già, credi che dovremo dire a Max e Gordon di non fare mosse avventate?
-Sì, ma lo faremo domani, ora sono molto stanco.
-Voglio riposare anch’io, buonanotte.
Una volta mattina, Steve parlò a tutto l’equipaggio dicendo che una volta davanti a Silver sarebbero stati solo lui, Todd, Max, Gordon e Josh a parlare, per evitare degli scontri; aggiunse anche di non agire impulsivamente, riferendosi agli ultimi due arrivati.
-Beh, ci ha pensato lui.
Disse Todd a Josh.
Passarono quasi due giorni e Brock avvisò tutti che erano prossimi a Timber, ma in particolare alla Sea Queen, che si poteva vedere nella sua grandezza ormeggiata sulla costa.
-Ora siamo sicuri che non siamo saliti sulla vera Sea Queen, questa è almeno tre volte più grande.
-Già, penso sia la nave più grande che abbia visto.
Dissero Steve e Josh.
-Preparatevi, stiamo per fermarci e non sappiamo se Silver e i suoi più stretti compagni siano a bordo, quindi io tenterò di parlare con un membro del loro equipaggio, e chiederò di poter parlare con Silver, o dove è andato, tutto chiaro?
-Sì capo.
Rispose tutta la ciurma.
Steve fece accostare la sua nave alla Sea Queen, dalla quale subito si affacciò un uomo, che chiese con tono scherzoso:
-Posso esservi d’aiuto?
-Sì, vorrei sapere se Silver è a bordo.
Disse Steve accennando un sorriso.
-Perché lo cercate?
Disse il pirata tornando subito serio.
-Niente di grave, vogliamo solo parlargli.
-Beh, ora non è qui.
-Potresti dirmi dove è andato?
-Ha lasciato la nave poco fa, dovrebbe essere alla taverna.
-Grazie, posso lasciare la mia nave qui vero?
-Sì, non sappiamo che farcene.
-Va bene allora andiamo a cercarlo.
Steve, Todd, Josh, Max e Gordon furono i soli a lasciare la nave, mentre tutti gli altri restarono a bordo di guardia con l’ordine ben preciso di non dare problemi agli Hunters, la ciurma di Silver.
Senza perder tempo, Steve e gli altri cercarono subito la taverna, e una volta entrati notarono subito Silver dal vuoto intorno a lui, era affiancato solo da altri due uomini, e sedeva al bancone mentre beveva del rum; si presentava abbastanza in forma anche se, guardandolo si poteva subito capire che la sua età fosse intorno ai cinquantacinque anni, Todd inoltre notò come i vestiti che aveva indosso fossero gli stessi che aveva lo scheletro sulla Sea Queen, e soffermò anche lo sguardo sui biondi baffi.
-Ecco mio Fratello.
Disse Max.
-E quello dovrebbe essere Freijan.
-Calma, lasciate parlare me.
Disse Steve, che lentamente si avvicinò al bancone.
-Sei tu il famoso Silver?
-Sì, e questi sono Freijan e Jason, i miei uomini più fidati, e voi chi siete?
-Io sono Steve, capitano della Golden Sun, e con me ci sono Todd, il vice capitano, Josh, Max e Gordon, due vostre vecchie conoscenze.
-Gordon…sapevo che li avresti portati da me.
Disse Silver.
-Maledetto, sapevo che non dovevo fidarmi di te!
Disse Steve prendendo Gordon per la gola.
-Calmati! Non so di cosa stia parlando!
Disse Gordon che fu lasciato da Steve.
-Certo che non lo sai, non ti ho detto nulla, secondo te perché ti ho abbandonato su un’isola?
-Già, mi hai tradito e stavo quasi morendo lì, bastardo!
Steve e Max trattennero Gordon che stava avventandosi su Silver, mentre Josh notava che Jason e Freijan continuavano a bere come se nulla fosse.
-Hai fatto un errore Silver.
Disse Todd.
-Io errori? Mai.
-Invece sì, hai pensato che saremmo arrivati su quell’isola entro due giorni massimo, e che quindi Gordon avrebbe capito il motivo del tuo abbandono, cioè quello di portarci da te, ma abbiamo tardato e Gordon è stato solo per una settimana, rischiando la morte e alimentando odio e rancore nei tuoi confronti. Dico bene?
-Non so se il suo piano era questo ma certamente non vi ho portato qui per fargli un favore.
Disse Gordon.
-Come ti chiami?
Disse Silver.
-Todd.
-Sei intelligente, hai capito il mio piano e trovato il mio…errore, lo ammetto questa volta ho sbagliato, e mi scuso con te Gordon, ma l’importante nella vita è ottenere ciò che si vuole e io l’ho appena fatto, siete qui davanti a me e immagino sarete curiosi di sapere cosa voglio da voi.
-Esatto, inoltre vorremmo porvi anche delle domande.
Disse Steve.
Sedetevi e prendete da bere allora, ne avremo per le lunghe.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ecco un nuovo capitolo
THE GOLD EYE
CAPITOLO IX - I MISTERI SVELATI
-Per prima cosa vorrei dirvi perché desidero parlarvi. Max, so che hai tante cose da dire a me e in particolare a Jason, ma devo chiederti di farlo in un secondo momento, ora ascoltate tutti attentamente, vorrei che voi ci aiutaste nella ricerca del Gold Eye.
Tutti si stupirono, e i due uomini di Silver mostrarono finalmente interesse.
-Quindi non lo avete ancora trovato.
Disse Josh.
-Beh, diciamo che dobbiamo ancora prenderlo, ora vi spiego tutto, per cui non interrompetemi.
Disse Silver, che subito proseguì:
-Io e il mio primo equipaggio arrivammo fin qui tantissimi anni fa, all’incirca quaranta, a quei tempi ero un ragazzino. Trovammo il Gold Eye, era nascosto in una foresta su una piccola isola qui vicino, ci imbattemmo per puro caso essendo in esplorazione. Un mio amico vide un forziere in una buca non molto profonda e sembrava incustodito nonostante le ottime condizioni. Decidemmo di aprirlo, e quando due membri del mio gruppo lo fecero, vidi le loro facce felici, e un attimo dopo udii dei colpi di fucile che centrarono i miei amici. Noi, il resto della ciurma, eravamo rimasti indietro proprio per evitare delle trappole, e tutti insieme accorremmo verso i nostri compagni e uno di loro, Kevin, mi disse che era lì, riferendosi al Gold Eye, prima di morire tra le mie braccia. Non ebbi neppure il tempo per rattristarmi, che fummo circondati da circa sessanta uomini che ci puntavano contro il fucile; io per primo alzai le mani in segno di resa, e lo stesso fecero i miei amici. Quei bastardi ci dissero di andare e non tornare mai più, altrimenti avremmo fatto la fine degli altri due. Ora non so perché quegli uomini proteggevano il Gold Eye e non lo usavano per trovare Duskland e quindi il tesoro, ma so che molto probabilmente li troverò ancora lì, forse anche di più la prossima volta, per questo vi chiedo di aiutarmi a sconfiggerli.
-Com’erano questi uomini, dei semplici abitanti delle foreste o sembravano più organizzati?
Chiese Todd a Silver.
-Non so, dei vestiti li avevano, sembravano dei pirati molto rozzi.
-Tralasciando questo, una volta arrivati al Gold Eye, che si fa, chi lo prende?
Disse Steve, a cui subito rispose Silver:
-Se vi mostrerete fedeli e disposti a collaborare cercheremo Duskland insieme e potremmo dividerci il tesoro.
-Che garanzie mi dai?
-Una te l’ho già data, avete trovato l’indizio sull’isola vero?
-Sì.
-E sei riuscito a decifrarlo Todd?
-Sì, Est, South e West sono i punti cardinali dove puntare il Gold Eye giusto?
-Esatto, e ho aggiunto IN per comporre il mio cognome, in modo da farvi capire che ero io a fornirvi l’indizio.
-Sì, una bella trovata.
Disse Todd.
-Ma chi mi dice che siano giusti quei punti?
Disse Steve.
-Non ti resta che venire con noi e scoprirlo, in fondo pensaci, perché dovrei mentirti? Ho aspettato così tanto tempo per trovare i pirati più forti.
-E saremmo noi?
Chiese Steve.
-Sì, continuo a raccontarvi la mia storia, dopo che fummo cacciati da quell’isolotto, tutta la ciurma lasciò la vita di mare, e il vecchio capitano della Sea Queen l'abbandonò cedendola a me perchè fui il solo che volle proseguire il viaggio. Anche il qui presente Freijan se ne andò ma da qualche anno è tornato con me. Decisi allora di formare un nuovo gruppo e reclutai subito tanti uomini che erano affascinati dalla grandezza della mia imbarcazione, e tornai da un mio vecchio amico, il padre di Jason e Max e reclutai proprio Jason, allora tredicenne. Ma dopo una decina d’anni, nonostante fossimo la ciurma più potente, sentivo che non ce l’avremmo fatta contro quelli lì, volevo essere sicuro, voglio, essere sicuro di annientarli, e così ordinai a Jason di preparare delle trappole come navi fantasma, che ci portassero da noi, ma non in un posto qualsiasi, proprio qui, vicinissimi a quell’isola. E sono sicuro della vostra forza perché siete gli unici ad essere giunti fin qui, forse siete anche più potenti di noi, essendo così pochi.
-Siamo venticinque, e quelle trappole erano perfette, i tuoi vestiti sullo scheletro erano identici, e i baffi poi…
Disse Steve.
-Tutto merito di Jason.
Disse Silver.
-Quindi anche quelle mappe incomplete servivano solo a disorientarci?
Chiese Josh.
-Esatto, ne abbiamo tantissime e sono tutte uguali.
Rispose Silver.
-Però ha fatto un errore, la bussola che avrebbe dovuto portarci verso Est era proprio la tua Silver, infatti cadendo a terra abbiamo scoperto che conteneva un biglietto su cui era scritto il tuo nome.
Disse Todd.
-No, non è un errore, la bussola è effettivamente mia, ma sapevo che era lì, per me ha un valore affettivo, essendomi stata regalata da mio padre, ed è infatti questa la mia vera garanzia, tenetela voi.
-Ok, mi hai convinto Silver, vi aiuteremo, e una volta lì decideremo cosa fare, quindi se sei d’accordo torniamo alle navi a riposare, domani ci prepareremo al viaggio e salperemo.
Disse Steve.
-D’accordo, andiamo.
Tutti lasciarono la taverna e raggiunsero il porto dove li attendevano le loro navi. Durante il tragitto però, Max avvicinò Jason e gli chiese il motivo per cui decise di tornare con Silver, lasciando solo suo padre. Jason fece notare come anche lui aveva lasciato il villaggio, e a quel punto Max chiese scusa, dicendo di capire Jason, e che molto probabilmente avrebbe fatto anch’egli la sua scelta, vista la sicurezza che Silver e la sua imbarcazione riuscivano a trasmettere; Max quindi, perdonò Jason, e gli chiese se potevano davvero fidarsi di lui e in particolare di Silver e la sua ciurma. Jason lo rassicurò, dicendo che conosceva Silver da tantissimi anni, e che se avesse in mente un piano per ostacolarli, certamente non ne era a conoscenza. Max sembrava finalmente sereno dopo le parole del fratello, così gli augurò una buonanotte perché erano giunti alle loro navi, i due si separarono e raggiunsero le rispettive ciurme, che a loro volta andarono immediatamente a riposare.
THE GOLD EYE
CAPITOLO IX - I MISTERI SVELATI
-Per prima cosa vorrei dirvi perché desidero parlarvi. Max, so che hai tante cose da dire a me e in particolare a Jason, ma devo chiederti di farlo in un secondo momento, ora ascoltate tutti attentamente, vorrei che voi ci aiutaste nella ricerca del Gold Eye.
Tutti si stupirono, e i due uomini di Silver mostrarono finalmente interesse.
-Quindi non lo avete ancora trovato.
Disse Josh.
-Beh, diciamo che dobbiamo ancora prenderlo, ora vi spiego tutto, per cui non interrompetemi.
Disse Silver, che subito proseguì:
-Io e il mio primo equipaggio arrivammo fin qui tantissimi anni fa, all’incirca quaranta, a quei tempi ero un ragazzino. Trovammo il Gold Eye, era nascosto in una foresta su una piccola isola qui vicino, ci imbattemmo per puro caso essendo in esplorazione. Un mio amico vide un forziere in una buca non molto profonda e sembrava incustodito nonostante le ottime condizioni. Decidemmo di aprirlo, e quando due membri del mio gruppo lo fecero, vidi le loro facce felici, e un attimo dopo udii dei colpi di fucile che centrarono i miei amici. Noi, il resto della ciurma, eravamo rimasti indietro proprio per evitare delle trappole, e tutti insieme accorremmo verso i nostri compagni e uno di loro, Kevin, mi disse che era lì, riferendosi al Gold Eye, prima di morire tra le mie braccia. Non ebbi neppure il tempo per rattristarmi, che fummo circondati da circa sessanta uomini che ci puntavano contro il fucile; io per primo alzai le mani in segno di resa, e lo stesso fecero i miei amici. Quei bastardi ci dissero di andare e non tornare mai più, altrimenti avremmo fatto la fine degli altri due. Ora non so perché quegli uomini proteggevano il Gold Eye e non lo usavano per trovare Duskland e quindi il tesoro, ma so che molto probabilmente li troverò ancora lì, forse anche di più la prossima volta, per questo vi chiedo di aiutarmi a sconfiggerli.
-Com’erano questi uomini, dei semplici abitanti delle foreste o sembravano più organizzati?
Chiese Todd a Silver.
-Non so, dei vestiti li avevano, sembravano dei pirati molto rozzi.
-Tralasciando questo, una volta arrivati al Gold Eye, che si fa, chi lo prende?
Disse Steve, a cui subito rispose Silver:
-Se vi mostrerete fedeli e disposti a collaborare cercheremo Duskland insieme e potremmo dividerci il tesoro.
-Che garanzie mi dai?
-Una te l’ho già data, avete trovato l’indizio sull’isola vero?
-Sì.
-E sei riuscito a decifrarlo Todd?
-Sì, Est, South e West sono i punti cardinali dove puntare il Gold Eye giusto?
-Esatto, e ho aggiunto IN per comporre il mio cognome, in modo da farvi capire che ero io a fornirvi l’indizio.
-Sì, una bella trovata.
Disse Todd.
-Ma chi mi dice che siano giusti quei punti?
Disse Steve.
-Non ti resta che venire con noi e scoprirlo, in fondo pensaci, perché dovrei mentirti? Ho aspettato così tanto tempo per trovare i pirati più forti.
-E saremmo noi?
Chiese Steve.
-Sì, continuo a raccontarvi la mia storia, dopo che fummo cacciati da quell’isolotto, tutta la ciurma lasciò la vita di mare, e il vecchio capitano della Sea Queen l'abbandonò cedendola a me perchè fui il solo che volle proseguire il viaggio. Anche il qui presente Freijan se ne andò ma da qualche anno è tornato con me. Decisi allora di formare un nuovo gruppo e reclutai subito tanti uomini che erano affascinati dalla grandezza della mia imbarcazione, e tornai da un mio vecchio amico, il padre di Jason e Max e reclutai proprio Jason, allora tredicenne. Ma dopo una decina d’anni, nonostante fossimo la ciurma più potente, sentivo che non ce l’avremmo fatta contro quelli lì, volevo essere sicuro, voglio, essere sicuro di annientarli, e così ordinai a Jason di preparare delle trappole come navi fantasma, che ci portassero da noi, ma non in un posto qualsiasi, proprio qui, vicinissimi a quell’isola. E sono sicuro della vostra forza perché siete gli unici ad essere giunti fin qui, forse siete anche più potenti di noi, essendo così pochi.
-Siamo venticinque, e quelle trappole erano perfette, i tuoi vestiti sullo scheletro erano identici, e i baffi poi…
Disse Steve.
-Tutto merito di Jason.
Disse Silver.
-Quindi anche quelle mappe incomplete servivano solo a disorientarci?
Chiese Josh.
-Esatto, ne abbiamo tantissime e sono tutte uguali.
Rispose Silver.
-Però ha fatto un errore, la bussola che avrebbe dovuto portarci verso Est era proprio la tua Silver, infatti cadendo a terra abbiamo scoperto che conteneva un biglietto su cui era scritto il tuo nome.
Disse Todd.
-No, non è un errore, la bussola è effettivamente mia, ma sapevo che era lì, per me ha un valore affettivo, essendomi stata regalata da mio padre, ed è infatti questa la mia vera garanzia, tenetela voi.
-Ok, mi hai convinto Silver, vi aiuteremo, e una volta lì decideremo cosa fare, quindi se sei d’accordo torniamo alle navi a riposare, domani ci prepareremo al viaggio e salperemo.
Disse Steve.
-D’accordo, andiamo.
Tutti lasciarono la taverna e raggiunsero il porto dove li attendevano le loro navi. Durante il tragitto però, Max avvicinò Jason e gli chiese il motivo per cui decise di tornare con Silver, lasciando solo suo padre. Jason fece notare come anche lui aveva lasciato il villaggio, e a quel punto Max chiese scusa, dicendo di capire Jason, e che molto probabilmente avrebbe fatto anch’egli la sua scelta, vista la sicurezza che Silver e la sua imbarcazione riuscivano a trasmettere; Max quindi, perdonò Jason, e gli chiese se potevano davvero fidarsi di lui e in particolare di Silver e la sua ciurma. Jason lo rassicurò, dicendo che conosceva Silver da tantissimi anni, e che se avesse in mente un piano per ostacolarli, certamente non ne era a conoscenza. Max sembrava finalmente sereno dopo le parole del fratello, così gli augurò una buonanotte perché erano giunti alle loro navi, i due si separarono e raggiunsero le rispettive ciurme, che a loro volta andarono immediatamente a riposare.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
caro, il capitolo VII è stupendo!!!!!
fede: " e max è sempre più simpatico!!!! perchè nn lo descrivi di aspetto??? @.@ "
eleo: " a me piace di più steve! ^^ perchè nonostante sia il più ""importante"" sa ammettere le qualità degli altri...anche quando non gli stanno simpatici! xD e poi non fa il saputello! e si fa rispettare nella misura giusta! che figo!!!!!!!!! XD"
c'è un errorino causato dalla foga di trascrivere il flusso di pensieri: hai scritto Todd non sapesse anzichè Todd non sapeva
:-*
abbiamo letto anche il capitolo VIII... uao, che reazione steve! forte! silver invece è subdolo, ha l'ideologia di machiavelli (il fine giustifica i mezzi)... non ci piace per niente!
fede: " e max è sempre più simpatico!!!! perchè nn lo descrivi di aspetto??? @.@ "
eleo: " a me piace di più steve! ^^ perchè nonostante sia il più ""importante"" sa ammettere le qualità degli altri...anche quando non gli stanno simpatici! xD e poi non fa il saputello! e si fa rispettare nella misura giusta! che figo!!!!!!!!! XD"
c'è un errorino causato dalla foga di trascrivere il flusso di pensieri: hai scritto Todd non sapesse anzichè Todd non sapeva
:-*
abbiamo letto anche il capitolo VIII... uao, che reazione steve! forte! silver invece è subdolo, ha l'ideologia di machiavelli (il fine giustifica i mezzi)... non ci piace per niente!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Grazie per aver letto anche questi capitoli, sono contento che la storia vi piaccia
E grazie anche per la segnalazione dell'errore
Di Max per ora si sa solo che è molto alto, quanto Steve, dunque immaginatelo come volete e come più vi piace
Steve è davvero un bravo capitano u.u
Mentre Silver... ne parliamo a fine storia
E grazie anche per la segnalazione dell'errore
Di Max per ora si sa solo che è molto alto, quanto Steve, dunque immaginatelo come volete e come più vi piace
Steve è davvero un bravo capitano u.u
Mentre Silver... ne parliamo a fine storia
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
per noi è sempre un piacere! ^^ cmq a volte è bello lasciare all'immaginazione....
eleo : " beh si si sono d'accordo con te ale! steve è proprio bravo! io sono sua fan! ^^"
eleo : " beh si si sono d'accordo con te ale! steve è proprio bravo! io sono sua fan! ^^"
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Infatti, immaginandolo inoltre non si può essere delusi dalla descrizione dell'autore
Domani posto il decimo capitolo
Domani posto il decimo capitolo
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
E come promesso ecco il decimo capitolo
THE GOLD EYE
CAPITOLO X - …È QUESTO?
Giunta mattina, Steve si svegliò e andò sul ponte. Qui vide che il sole stava appena sorgendo e capì che era ancora molto presto, non avendo sonno però, cominciò ad ammirare la Sea Queen, ancorata a qualche metro di distanza, e, non vedendovi a bordo membri della ciurma, decise di salirci per guardarla meglio e magari scoprire qualcosa. Ci arrivò con l’aiuto di una corda, non senza fatica.
Una volta su, notò subito due pirati che facevano da guardia, e subito pensò a quanto fosse stato ingenuo a lasciar riposare tutti i suoi uomini. Camminando in maniera furtiva, a volte anche a gattoni, esplorò tutto l’esterno della nave impiegandoci circa mezz’ora, ma non avendo trovato nulla decise di andare verso la stanza del capitano. Giuntovi davanti, rimase sorpreso dell’assenza di sorveglianza nella parte forse più importante della nave. Dopo aver spiato dalla serratura ed essersi assicurato che all’interno fosse tutto tranquillo, cercando di far meno rumore possibile, utilizzò il pugnale che portava sempre con se per forzare la porta, che inaspettatamente si aprì.
La stanza era molto buia, e si poteva ben sentire Silver russare. Steve accese un fiammifero, e vide come la camera fosse enorme. Cominciò a perlustrarla, camminando in punta di piedi, e di interessante notò solamente il diario di bordo, una bussola, dei fogli sui quali sembravano esserci schematizzati dei piani di attacco e nient’altro. Ma ad un tratto, urtò qualcosa con il piede destro, che provocò un forte dolore e rumore, che però non svegliò Silver. Steve fece luce col suo fiammifero e vide uno scrigno, che al primo tentativo si aprì, non essendo chiuso da alcun lucchetto; Steve incuriosito, subito guardò dentro, e notò quello che sembrava essere un cannocchiale d’oro, ma abbastanza piccolo. Steve subito pensò:
«Il Gold Eye…È questo?»
A quel punto udì Silver dire qualcosa, e spaventato decise di rimetterlo a posto e uscire dalla stanza, appena fuori, guardò il cielo e notò che il sole era ormai alto, e quindi si affrettò nel ritornare alla sua nave, fece come prima, e proprio mentre tutti si stessero svegliando, entrò nella sua camera.
THE GOLD EYE
CAPITOLO X - …È QUESTO?
Giunta mattina, Steve si svegliò e andò sul ponte. Qui vide che il sole stava appena sorgendo e capì che era ancora molto presto, non avendo sonno però, cominciò ad ammirare la Sea Queen, ancorata a qualche metro di distanza, e, non vedendovi a bordo membri della ciurma, decise di salirci per guardarla meglio e magari scoprire qualcosa. Ci arrivò con l’aiuto di una corda, non senza fatica.
Una volta su, notò subito due pirati che facevano da guardia, e subito pensò a quanto fosse stato ingenuo a lasciar riposare tutti i suoi uomini. Camminando in maniera furtiva, a volte anche a gattoni, esplorò tutto l’esterno della nave impiegandoci circa mezz’ora, ma non avendo trovato nulla decise di andare verso la stanza del capitano. Giuntovi davanti, rimase sorpreso dell’assenza di sorveglianza nella parte forse più importante della nave. Dopo aver spiato dalla serratura ed essersi assicurato che all’interno fosse tutto tranquillo, cercando di far meno rumore possibile, utilizzò il pugnale che portava sempre con se per forzare la porta, che inaspettatamente si aprì.
La stanza era molto buia, e si poteva ben sentire Silver russare. Steve accese un fiammifero, e vide come la camera fosse enorme. Cominciò a perlustrarla, camminando in punta di piedi, e di interessante notò solamente il diario di bordo, una bussola, dei fogli sui quali sembravano esserci schematizzati dei piani di attacco e nient’altro. Ma ad un tratto, urtò qualcosa con il piede destro, che provocò un forte dolore e rumore, che però non svegliò Silver. Steve fece luce col suo fiammifero e vide uno scrigno, che al primo tentativo si aprì, non essendo chiuso da alcun lucchetto; Steve incuriosito, subito guardò dentro, e notò quello che sembrava essere un cannocchiale d’oro, ma abbastanza piccolo. Steve subito pensò:
«Il Gold Eye…È questo?»
A quel punto udì Silver dire qualcosa, e spaventato decise di rimetterlo a posto e uscire dalla stanza, appena fuori, guardò il cielo e notò che il sole era ormai alto, e quindi si affrettò nel ritornare alla sua nave, fece come prima, e proprio mentre tutti si stessero svegliando, entrò nella sua camera.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
abbiamo letto il capitolo IX... cavolo che colpo di scena! o.O silver voleva collaborare!!!!!! insospettabileeee!!!
fede: " quant'è stato dolce max col suo fratellino jason!!! "
eleo : " ha ragione fede fa tenerezza! e poi vabbè...c'è steve che è pur sempre steve... "
e abbiamo letto pure il capitolo X... mamma mia che ghiro silver!XD troppo forte! XD
2 cosucce portate dalla solita foga di scrivere: al quarto rigo suona meglio se sostituisci uno dei due subito per evitare ripetizioni, mentre all'ultimo rigo un si stessero ha soffiato il posto a un si stavano XD
fede: " quant'è stato dolce max col suo fratellino jason!!! "
eleo : " ha ragione fede fa tenerezza! e poi vabbè...c'è steve che è pur sempre steve... "
e abbiamo letto pure il capitolo X... mamma mia che ghiro silver!XD troppo forte! XD
2 cosucce portate dalla solita foga di scrivere: al quarto rigo suona meglio se sostituisci uno dei due subito per evitare ripetizioni, mentre all'ultimo rigo un si stessero ha soffiato il posto a un si stavano XD
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Eh già, era tutto un piano di Silver, il dormiglione! u.u
Grazie ancora per le correzioni
Grazie ancora per le correzioni
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
ahahah! ma figurati! non ci costa nulla e ci fa piacere aiutarti!
fede: " se mai scriverai un sequel, io vorrei essere la ragazza di max! è così figo! O_______O io me lo immagino alto, bruno, abbronzato, con gli occhi neri e lo sguardo intenso, misterioso e penetrante... "
fede: " se mai scriverai un sequel, io vorrei essere la ragazza di max! è così figo! O_______O io me lo immagino alto, bruno, abbronzato, con gli occhi neri e lo sguardo intenso, misterioso e penetrante... "
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Brava Fede! anch'io lo immaginavo così mentre scrivevo, davvero! Anche perchè essendo un po' il rivale di Steve, è il suo contrario, dato che Steve è alto, biondo, capelli lunghini e occhi celesti
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
eleo : " biondo con gli occhi celesti???? mmmmm non saprei...sono colori troppo delicati per uno come lui...xD vabbè il personaggio è tuo però....xD"
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ok, gli occhi celesti effettivamente stonano, però è biondino di sicuro
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
2 Bad ha scritto:Ok, gli occhi celesti effettivamente stonano, però è biondino di sicuro
beh si magari con i capelli biondi ma non troppo chiari e non troppo lunghi... e perchè non gli fai un bel paio di occhi verdi? sai di quelli proprio intensi che ti fanno tremare a guardarli...con qualche sfumatura sul grigio e i riflessi anche sull'arancio... belliiiiii! che dici?
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Occhi verdi come me dunque Ok, aggiudicata la vostra descrizione
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
2 Bad ha scritto:Occhi verdi come me dunque Ok, aggiudicata la vostra descrizione
eleo : " ahaha davvero hai gli occhi verdi!!!! cavoli ho azzeccato in pieno!"
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
non dirci che sei anche biondo!XD
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Pagina 2 di 6 • 1, 2, 3, 4, 5, 6
Argomenti simili
» Alex & Kris (o Kris & Alex) presentano: "Tra Cielo e Terra" una storia scritta a quattro mani (ma quante dita?) da noi!
» Giornata MJJ su MTV Gold!!!!
» Settimana Legend su MTV Gold
» MTV GOLD FASHION WEEK (con Michael)
» Immagini MJ con il costume Gold Outfit
» Giornata MJJ su MTV Gold!!!!
» Settimana Legend su MTV Gold
» MTV GOLD FASHION WEEK (con Michael)
» Immagini MJ con il costume Gold Outfit
Pagina 2 di 6
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.