The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
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The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ciao, vorrei proporvi un romanzo d'avventura scritto da me che ha come tema principale i pirati. Inizio col postare il prologo, e poi una volta al giorno o poco più, posterò i capitoli successivi. Sperando che venga letto da molti di voi, e che soprattutto sia di vostro gradimento, accetto volentieri considerazioni, positive o negative, non importa!
Ecco dunque il prologo!
THE GOLD EYE
-Ehi, guarda lì Todd-
-Come capitano?-
-Lì, guarda quello stemma, cosa ti ricorda?-
-Ma, sbaglio o è la bandiera dei pirati del sud, i cosiddetti “Hunters”?-
-Già proprio così; è molto strano, sono quasi dieci anni che non se ne sente parlare, si diceva che ormai la loro nave e l’intero equipaggio fossero sul fondo dell’oceano.-
-Capitano, che ne dice se diamo un’occhiata?-
-Non so, potrebbe essere rischioso, ma sono anche io curioso, raduna tutti i nostri uomini e andiamo.-
PROLOGO - TUTTO INIZIÒ COSÌ
Dopo aver riunito la sua ciurma di appena ventitré uomini, ma tra i più valorosi a quei tempi, il capitano Steve, e il suo vice, nonché miglior amico Todd, si apprestarono a lasciare la loro nave, la “Golden Sun” alla volta della nave misteriosa. Non senza difficoltà, l’intera ciurma salì sull’imbarcazione. La nave si presentava deserta, ma molto, molto grande, sembrava abbandonata da anni, il capitano ordinò ai suoi uomini di dividersi e iniziare a perlustrare.
D’un tratto Todd fece notare a Steve quella che doveva essere la stanza del capitano, dimostrando ancora una volta la sua attenzione, Todd era infatti un tipo molto acuto, attento ai particolari ed era colui che aveva maggiori abilità intellettive nell’equipaggio, questo aiutava molto il capitano Steve che faceva della sua forza e l’imponente stazza i suoi punti di forza.
Entrati nella stanza, che si mostrava buia e maleodorante, Todd cercò subito una lampada a carbone per far luce, e Steve subito notò uno scheletro umano, e poi un altro, erano cinque in tutto; un altro, che sembrava essere quello del capitano dal vestiario, sedeva su di un grande scrigno, che Todd, incuriosito anche da delle strane mappe, alcune incomplete riposte su un tavolo, consigliò di aprire.
Spostato il capitano, denominato da Josh, un altro membro della ciurma molto simpatico, “Baffo d’oro” per via dei suoi biondi baffi, Steve aprì lo scrigno, impresa che si rivelò più facile del previsto. Dopo aver analizzato l’interno della grande cassa, che si rivelò per la maggior parte vuota, Steve focalizzò la sua attenzione su alcuni grafici contenenti delle coordinate da lui mai sentite nominare, Josh, invece, fece notare un medaglione che pareva molto prezioso, rivelatasi poi una bussola, la cosa “stranissima” secondo Todd era che in qualsiasi direzione fosse orientata puntasse sempre a Est.
-È molto strano.-
Disse Josh in modo sarcastico.
-Non capisco cosa ci sia di divertente.-
Rispose Todd.
-Su, radunate gli uomini e torniamo alla nave.-
Disse il capitano.
Giunti sulla propria imbarcazione, l’intera ciurma si riunì nella stanza del capitano per decidere sul da farsi.
Concordi di non avere altri importanti obbiettivi, Steve e il suo vice decisero di prendere il mare in direzione Est, così come indicato dalla bussola appena trovata e cercando di scoprire a cosa si riferissero quelle coordinate, sperando magari che li avrebbero condotti verso il leggendario e ambitissimo tesoro di cui tutti i pirati parlavano ed erano a conoscenza, il “Gold Eye” un cannocchiale ripieno d’oro la cui lente, così come da leggenda, permetteva di vedere Duskland, l’isola su cui il vero tesoro giaceva.
Ecco dunque il prologo!
THE GOLD EYE
-Ehi, guarda lì Todd-
-Come capitano?-
-Lì, guarda quello stemma, cosa ti ricorda?-
-Ma, sbaglio o è la bandiera dei pirati del sud, i cosiddetti “Hunters”?-
-Già proprio così; è molto strano, sono quasi dieci anni che non se ne sente parlare, si diceva che ormai la loro nave e l’intero equipaggio fossero sul fondo dell’oceano.-
-Capitano, che ne dice se diamo un’occhiata?-
-Non so, potrebbe essere rischioso, ma sono anche io curioso, raduna tutti i nostri uomini e andiamo.-
PROLOGO - TUTTO INIZIÒ COSÌ
Dopo aver riunito la sua ciurma di appena ventitré uomini, ma tra i più valorosi a quei tempi, il capitano Steve, e il suo vice, nonché miglior amico Todd, si apprestarono a lasciare la loro nave, la “Golden Sun” alla volta della nave misteriosa. Non senza difficoltà, l’intera ciurma salì sull’imbarcazione. La nave si presentava deserta, ma molto, molto grande, sembrava abbandonata da anni, il capitano ordinò ai suoi uomini di dividersi e iniziare a perlustrare.
D’un tratto Todd fece notare a Steve quella che doveva essere la stanza del capitano, dimostrando ancora una volta la sua attenzione, Todd era infatti un tipo molto acuto, attento ai particolari ed era colui che aveva maggiori abilità intellettive nell’equipaggio, questo aiutava molto il capitano Steve che faceva della sua forza e l’imponente stazza i suoi punti di forza.
Entrati nella stanza, che si mostrava buia e maleodorante, Todd cercò subito una lampada a carbone per far luce, e Steve subito notò uno scheletro umano, e poi un altro, erano cinque in tutto; un altro, che sembrava essere quello del capitano dal vestiario, sedeva su di un grande scrigno, che Todd, incuriosito anche da delle strane mappe, alcune incomplete riposte su un tavolo, consigliò di aprire.
Spostato il capitano, denominato da Josh, un altro membro della ciurma molto simpatico, “Baffo d’oro” per via dei suoi biondi baffi, Steve aprì lo scrigno, impresa che si rivelò più facile del previsto. Dopo aver analizzato l’interno della grande cassa, che si rivelò per la maggior parte vuota, Steve focalizzò la sua attenzione su alcuni grafici contenenti delle coordinate da lui mai sentite nominare, Josh, invece, fece notare un medaglione che pareva molto prezioso, rivelatasi poi una bussola, la cosa “stranissima” secondo Todd era che in qualsiasi direzione fosse orientata puntasse sempre a Est.
-È molto strano.-
Disse Josh in modo sarcastico.
-Non capisco cosa ci sia di divertente.-
Rispose Todd.
-Su, radunate gli uomini e torniamo alla nave.-
Disse il capitano.
Giunti sulla propria imbarcazione, l’intera ciurma si riunì nella stanza del capitano per decidere sul da farsi.
Concordi di non avere altri importanti obbiettivi, Steve e il suo vice decisero di prendere il mare in direzione Est, così come indicato dalla bussola appena trovata e cercando di scoprire a cosa si riferissero quelle coordinate, sperando magari che li avrebbero condotti verso il leggendario e ambitissimo tesoro di cui tutti i pirati parlavano ed erano a conoscenza, il “Gold Eye” un cannocchiale ripieno d’oro la cui lente, così come da leggenda, permetteva di vedere Duskland, l’isola su cui il vero tesoro giaceva.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
sai già che le nostre considerazioni sono più che positive!!!!! bravo aleeeee!!!!!! dai posta posta che siamo curioseeee!!!!!!!!!!!!!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Grazie! Ma per ilseguito dovete attendere domani
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
attendiamo con ansia... altro che puntate di beautiful!!!!!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ed ecco ora il seguito della storia con il primo capitolo!
THE GOLD EYE
CAPITOLO I - DI NUOVO IN VIAGGIO
La notte scorse tranquilla, e, il mattino seguente, tutti erano incuriositi di scoprire a cosa avrebbe condotto l’avventura che stava per cominciare; levate le ancore, la Golden Sun iniziò a tagliare le acque, verso una meta ancora ignota.
-Cassius, issa le vele, tu Trevor vai al timone.-
Ordinò Steve.
La nave era salpata da qualche ora, e, mentre Steve e Todd discutevano sulla rotta da seguire, e se era opportuno fermarsi in varie città per chiedere informazioni e fare delle domande, vennero avvicinati da Abrahm, che, essendosi da poco aggregato al gruppo, chiese il motivo dello stemma della nave.
-Come vedi è un sole dorato, che poi è anche il nome dell’imbarcazione su cui stiamo viaggiando, ho scelto questa figura e questo nome perché secondo me il sole, è simbolo di forza e anche di superiorità, infatti dopo aver trovato il tesoro situato su Duskland saremo superiori a tutti gli altri pirati, anche quelli ormai trapassati. -
A questo punto Josh, in modo scherzoso, chiese al capo se davvero fosse convinto di riuscire nell’impresa, e Steve rispose con un secco:
-Sì, certo.-
Poco dopo, rimasti soli, Todd ripropose la domanda appena fatta da Josh, questa volta con tono serioso. Steve rispose allo stesso modo, ma poi aggiunse:
-Pensavo che anche tu fossi della stessa idea, mi sbagliavo?-
-No, assolutamente, ti voglio solo ricordare che non abbiamo neppure una rotta da seguire, sappiamo solo di andare diritti verso Est.-
-Lo so, e proprio per questo ho deciso che ci fermeremo in ogni città o villaggio che troveremo. E ora vai a dare una mano al cartografo per finire quelle mappe incomplete.-
Disse Steve alzando la voce e con un tono autoritario.
Todd lasciò la stanza, non sapendo se doversi mostrare stizzito o meno dalle parole che gli erano appena state dette, anche perché non aveva ben compreso se il capitano fosse arrabbiato con lui, non trovando risposte pensò che Steve fosse solo pressato all’idea di aver appena iniziato un altro lungo viaggio senza avere nemmeno una meta sicura.
Passarono alcune ore, in cui la navigazione proseguì senza difficoltà, d’un tratto Luke, colui che era di vedetta comunicò a tutti che la città era vicina. Secondo Steve ci sarebbe voluta un’altra ora di navigazione durante la quale ordinò all’equipaggio di prepararsi a scendere e di stare attenti una volta a terra, infatti la città che li stava per accogliere era Gongaga, conosciuta come “la città del crimine”.
THE GOLD EYE
CAPITOLO I - DI NUOVO IN VIAGGIO
La notte scorse tranquilla, e, il mattino seguente, tutti erano incuriositi di scoprire a cosa avrebbe condotto l’avventura che stava per cominciare; levate le ancore, la Golden Sun iniziò a tagliare le acque, verso una meta ancora ignota.
-Cassius, issa le vele, tu Trevor vai al timone.-
Ordinò Steve.
La nave era salpata da qualche ora, e, mentre Steve e Todd discutevano sulla rotta da seguire, e se era opportuno fermarsi in varie città per chiedere informazioni e fare delle domande, vennero avvicinati da Abrahm, che, essendosi da poco aggregato al gruppo, chiese il motivo dello stemma della nave.
-Come vedi è un sole dorato, che poi è anche il nome dell’imbarcazione su cui stiamo viaggiando, ho scelto questa figura e questo nome perché secondo me il sole, è simbolo di forza e anche di superiorità, infatti dopo aver trovato il tesoro situato su Duskland saremo superiori a tutti gli altri pirati, anche quelli ormai trapassati. -
A questo punto Josh, in modo scherzoso, chiese al capo se davvero fosse convinto di riuscire nell’impresa, e Steve rispose con un secco:
-Sì, certo.-
Poco dopo, rimasti soli, Todd ripropose la domanda appena fatta da Josh, questa volta con tono serioso. Steve rispose allo stesso modo, ma poi aggiunse:
-Pensavo che anche tu fossi della stessa idea, mi sbagliavo?-
-No, assolutamente, ti voglio solo ricordare che non abbiamo neppure una rotta da seguire, sappiamo solo di andare diritti verso Est.-
-Lo so, e proprio per questo ho deciso che ci fermeremo in ogni città o villaggio che troveremo. E ora vai a dare una mano al cartografo per finire quelle mappe incomplete.-
Disse Steve alzando la voce e con un tono autoritario.
Todd lasciò la stanza, non sapendo se doversi mostrare stizzito o meno dalle parole che gli erano appena state dette, anche perché non aveva ben compreso se il capitano fosse arrabbiato con lui, non trovando risposte pensò che Steve fosse solo pressato all’idea di aver appena iniziato un altro lungo viaggio senza avere nemmeno una meta sicura.
Passarono alcune ore, in cui la navigazione proseguì senza difficoltà, d’un tratto Luke, colui che era di vedetta comunicò a tutti che la città era vicina. Secondo Steve ci sarebbe voluta un’altra ora di navigazione durante la quale ordinò all’equipaggio di prepararsi a scendere e di stare attenti una volta a terra, infatti la città che li stava per accogliere era Gongaga, conosciuta come “la città del crimine”.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
eleo : " mi dispiace un pò per todd...XD in fondo la domanda era più che lecita! XD ma si sa che i capitani non vogliono mai essere contraddetti... eh vabbè...cmq è molto avvincente! sono curiosa di scoprire cosa accadrà una volta in città! "
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Eh già, anche perchè Steve è un capo parecchio severo
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
eh si nota subito.... ma del resto in fondo i capi devono sempre essere un pochetto severi no?
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Esatto. Tuttavia, col proseguire della storia si scopriranno altri lati di Steve
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Oh.. mi intriga questa storia... Ale, senti, se posso spammare... Vorresti leggere il mio romanzo? (sto all'inizio anche io) è un Drammatico, spero non ti annoierai xD però se lo leggi e ci trovi errori mi farebbe più che piacere
sei molto bravo a scrivere, quindi qualche dritta potresti impartirmela... almeno per favore xDD
Ah! mi sono dimenticata di scrivere, la storia si intitola "Sii come il mare.."
sei molto bravo a scrivere, quindi qualche dritta potresti impartirmela... almeno per favore xDD
Ah! mi sono dimenticata di scrivere, la storia si intitola "Sii come il mare.."
Ultima modifica di RORYJACKSON il Mer Apr 27, 2011 10:25 pm - modificato 1 volta.
RORYJACKSON- INVINCIBLE
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
eleo: " allora non vedo l'oraa!!! "
fede: " a me fa già tanta simpatia josh!XD complimenti per la scelta dei nomi, mi piacciono molto! ho trovato molto bella anche l'espressione la Golden Sun iniziò a tagliare le acque. soltanto una sottigliezza: avrei messo trascorse tranquilla anzichè scorse, ma questo dipende dal gusto dello scrittore! "
fede: " a me fa già tanta simpatia josh!XD complimenti per la scelta dei nomi, mi piacciono molto! ho trovato molto bella anche l'espressione la Golden Sun iniziò a tagliare le acque. soltanto una sottigliezza: avrei messo trascorse tranquilla anzichè scorse, ma questo dipende dal gusto dello scrittore! "
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
@RORYJACKSON: Grazie per i complimenti Ok, leggerò sicuramente il tuo romanzo, ed esprimerò i miei pareri
@JACKSON GIRLS: Grazie anche a te Fede Effettivamente ci poteva stare anche quell'espressione, apprezzo che mi diate consigli
@JACKSON GIRLS: Grazie anche a te Fede Effettivamente ci poteva stare anche quell'espressione, apprezzo che mi diate consigli
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ecco a voi il nuovo capitolo!!
CAPITOLO II - GONGAGA - LA CITTA’ DEL CRIMINE
Arrivati nei pressi del porto, abbastanza piccolo se considerata la grandezza della città, subito il capitano fece notare ai suoi uomini, ancora una volta, le dimensioni della propria nave, molto grande e maestosa se paragonata alle altre imbarcazioni situate nel porto.
-Come vedete è anche questa la superiorità di cui vi ho parlato.
Non prestando particolare attenzione alle risposte, il capitano Steve disse a Josh che lui, Todd, Cassius, Trevor e Abrahm, il cartografo del gruppo, sarebbero scesi a fare domande per la città, mentre gli altri sarebbero rimasti di guardia sulla nave, a Gongaga infatti, le navi, in particolare quelle più grandi, venivano subito prese di mira se non ben protette.
Toccato il suolo, i sei uomini iniziarono la loro esplorazione. La città era molto grande, e sembrava abbastanza ricca e sicura nonostante le voci dicessero il contrario. Su consiglio di Todd decisero comunque di non dividersi e di andare nel luogo in cui si possono avere maggiori informazioni in una città, la taverna. Entrati nel locale, si notavano subito i tanti uomini seduti al bancone, che bevevano per la maggior parte del rum, in un angolo invece, ce ne erano alcuni che giocavano a carte; appese al muro, Cassius fece notare le moltissime taglie, alcune riguardavano criminali della città, tra cui spiccava, per la grossa cifra, quella di “Crusher”, il “Demolitore”, Abrahm, era concentrato invece, sulle altre, quelle riservate ai pirati, e, in particolare ne fissava una. Il capitano Steve la guardò anch’egli e chiese conferma a Todd se non sbagliava nel dire, che si trattasse del capo dei pirati del Sud, gli “Hunters”, Todd affermò che si trattava proprio di lui.
-Eh già, è proprio lui, il baffo d’oro!
Disse Josh alzando un po’ la voce, e, venne subito avvicinato da uno strano tipo che si rivolse al gruppo capitanato da Steve.
-Vi consiglio di stare alla larga da lui, la sua ciurma e la sua nave se non volete avere problemi; e se la sua altissima taglia vi fa gola non provateci nemmeno, il governo e sulle sue tracce da tanti anni, ma è talmente temibile che lo lasciano sempre fuggire.
Steve a questo punto rimise in dubbio le sue idee, era infatti convinto di averlo visto morto quel giorno, ormai ridotto ad uno scheletro sulla sua stessa nave, e seduto sul forziere che lo avrebbe condotto dov’era. Chiamò Todd in disparte, e gli chiese se era il caso di raccontare tutto all’uomo appena incontrato, e Todd senza esitazione rispose affermativamente. Raccontatogli il tutto, l’uomo stentò a credere a ciò che appena sentito, perché fosse stato davvero così, Silver, questo il nome del capo degli “Hunters”, doveva esser morto da parecchi anni.
Nonostante tutto l’uomo restò della sua idea e disse a Steve di far molta attenzione, perché Silver era vivo e vegeto, e lui poteva esser caduto in una trappola. Steve preferì lasciar andare l’uomo e parlare con la donna dietro il bancone, che pareva sapesse tante cose, anche se per la maggior parte si trattava di pettegolezzi. Todd subito le chiese cosa ne sapesse del Gold Eye e di Duskland, la donna però, non aggiunse altro a ciò di cui Todd era a conoscenza, ma consigliò di parlare con suo padre, che viveva in fondo alla città, e che era anche lui un pirata alla ricerca del famoso cannocchiale.
Lasciata la taverna, Steve notò che ormai era giunto l’imbrunire, e, non essendo prudente restare in giro in città ordinò di tornare alla nave per passare la notte.
Il mattino seguente, gli stessi uomini scesero dalla nave per recarsi alla casa in fondo alla città, era una delle ultime, e furono costretti ad attraversare tutto il paese. Passarono per il casinò, la biblioteca, la locanda e la prigione, quest’ultima era molto grande, ma allo stesso tempo sembrava povera, e un po’ stonava col resto della città.
Tuttavia, dopo parecchi minuti di cammino, giunsero dinnanzi ad un gruppo di case, che parevano abbandonate e in disuso; dopo alcuni tentativi trovarono la casa che stavano cercando, ci abitava solo un uomo, vecchio e con una gamba di legno, aveva anche un pappagallo che svolazzava per la stanza.
-Beh, abbiamo la certezza che sia un pirata!
Esclamò Josh.
Dopo le presentazioni, Steve iniziò a chiedere all’anziano cosa ne sapesse di Silver, del Gold Eye e di Duskland.
-Caro Steve, risponderò in ordine ai tuoi quesiti, Silver è uno dei pirati più forti in circolazione, la sua nave, la “Sea Queen”, è tra le più grandi mai esistite, e la sua ciurma comprende attualmente ben settantasei uomini, e se vuoi saperlo anch’io ne ho fatto parte, ero però un semplice addetto alle pulizie, e qualche volta davo una mano in cucina; tuttavia ero abbastanza grande quando entrai a farne parte e così qualche anno fa decisi di lasciare per sempre il mare.
-Interessante, ma se le dicessi che qualche giorno fa sono stato sulla “Sea Queen”?
-Impossibile.
-Le dirò di più, gli uomini a bordo erano solo sei, e tutti ridotti ad uno scheletro, e si poteva riconoscere Silver per via dei suoi baffi.-
-Strano, Silver dal baffo d’oro!
Commentò Josh.
-Beh Steve, non sei il primo che racconta queste cose, alcuni pensano che siano delle trappole tese da Silver stesso, ma io non ci ho mai creduto, principalmente perché non avrebbe alcun senso.
-Già, cosa mi sa dire invece di una bussola che punta sempre verso Est?
Chiese Todd.
-Non ne ho mai sentito parlare.
-Strano, l’abbiamo trovata proprio su quella nave fantasma insieme a delle mappe incomplete, secondo lei potrebbe indicare la direzione per trovare il Gold Eye?
-Beh, non saprei, credo di sì anche se ormai con qualsiasi oggetto misterioso si pensa, o meglio si spera possa portare da esso. Posso solo dirvi con certezza che Silver era molto impegnato alla ricerca di Duskland, e non mi sorprenderei se l’avesse già trovata.
Dopo altri minuti di chiacchiere, Steve decise di lasciare la casa del vecchio pirata, ringraziandolo e dicendogli che gli era stato di grande aiuto, anche se in realtà pensasse il contrario, i suoi dubbi non si erano dissipati, erano invece aumentati.
Chi era davvero Silver, era vivo o morto?
Era stato sulla vera Sea Queen?
Proseguendo verso Est dove sarebbe arrivato?
Con questi dubbi in mente decise insieme ai suoi uomini di tornare alla nave e dormirci su, il giorno seguente il viaggio doveva riprendere, e, continuare ancora verso Est.
CAPITOLO II - GONGAGA - LA CITTA’ DEL CRIMINE
Arrivati nei pressi del porto, abbastanza piccolo se considerata la grandezza della città, subito il capitano fece notare ai suoi uomini, ancora una volta, le dimensioni della propria nave, molto grande e maestosa se paragonata alle altre imbarcazioni situate nel porto.
-Come vedete è anche questa la superiorità di cui vi ho parlato.
Non prestando particolare attenzione alle risposte, il capitano Steve disse a Josh che lui, Todd, Cassius, Trevor e Abrahm, il cartografo del gruppo, sarebbero scesi a fare domande per la città, mentre gli altri sarebbero rimasti di guardia sulla nave, a Gongaga infatti, le navi, in particolare quelle più grandi, venivano subito prese di mira se non ben protette.
Toccato il suolo, i sei uomini iniziarono la loro esplorazione. La città era molto grande, e sembrava abbastanza ricca e sicura nonostante le voci dicessero il contrario. Su consiglio di Todd decisero comunque di non dividersi e di andare nel luogo in cui si possono avere maggiori informazioni in una città, la taverna. Entrati nel locale, si notavano subito i tanti uomini seduti al bancone, che bevevano per la maggior parte del rum, in un angolo invece, ce ne erano alcuni che giocavano a carte; appese al muro, Cassius fece notare le moltissime taglie, alcune riguardavano criminali della città, tra cui spiccava, per la grossa cifra, quella di “Crusher”, il “Demolitore”, Abrahm, era concentrato invece, sulle altre, quelle riservate ai pirati, e, in particolare ne fissava una. Il capitano Steve la guardò anch’egli e chiese conferma a Todd se non sbagliava nel dire, che si trattasse del capo dei pirati del Sud, gli “Hunters”, Todd affermò che si trattava proprio di lui.
-Eh già, è proprio lui, il baffo d’oro!
Disse Josh alzando un po’ la voce, e, venne subito avvicinato da uno strano tipo che si rivolse al gruppo capitanato da Steve.
-Vi consiglio di stare alla larga da lui, la sua ciurma e la sua nave se non volete avere problemi; e se la sua altissima taglia vi fa gola non provateci nemmeno, il governo e sulle sue tracce da tanti anni, ma è talmente temibile che lo lasciano sempre fuggire.
Steve a questo punto rimise in dubbio le sue idee, era infatti convinto di averlo visto morto quel giorno, ormai ridotto ad uno scheletro sulla sua stessa nave, e seduto sul forziere che lo avrebbe condotto dov’era. Chiamò Todd in disparte, e gli chiese se era il caso di raccontare tutto all’uomo appena incontrato, e Todd senza esitazione rispose affermativamente. Raccontatogli il tutto, l’uomo stentò a credere a ciò che appena sentito, perché fosse stato davvero così, Silver, questo il nome del capo degli “Hunters”, doveva esser morto da parecchi anni.
Nonostante tutto l’uomo restò della sua idea e disse a Steve di far molta attenzione, perché Silver era vivo e vegeto, e lui poteva esser caduto in una trappola. Steve preferì lasciar andare l’uomo e parlare con la donna dietro il bancone, che pareva sapesse tante cose, anche se per la maggior parte si trattava di pettegolezzi. Todd subito le chiese cosa ne sapesse del Gold Eye e di Duskland, la donna però, non aggiunse altro a ciò di cui Todd era a conoscenza, ma consigliò di parlare con suo padre, che viveva in fondo alla città, e che era anche lui un pirata alla ricerca del famoso cannocchiale.
Lasciata la taverna, Steve notò che ormai era giunto l’imbrunire, e, non essendo prudente restare in giro in città ordinò di tornare alla nave per passare la notte.
Il mattino seguente, gli stessi uomini scesero dalla nave per recarsi alla casa in fondo alla città, era una delle ultime, e furono costretti ad attraversare tutto il paese. Passarono per il casinò, la biblioteca, la locanda e la prigione, quest’ultima era molto grande, ma allo stesso tempo sembrava povera, e un po’ stonava col resto della città.
Tuttavia, dopo parecchi minuti di cammino, giunsero dinnanzi ad un gruppo di case, che parevano abbandonate e in disuso; dopo alcuni tentativi trovarono la casa che stavano cercando, ci abitava solo un uomo, vecchio e con una gamba di legno, aveva anche un pappagallo che svolazzava per la stanza.
-Beh, abbiamo la certezza che sia un pirata!
Esclamò Josh.
Dopo le presentazioni, Steve iniziò a chiedere all’anziano cosa ne sapesse di Silver, del Gold Eye e di Duskland.
-Caro Steve, risponderò in ordine ai tuoi quesiti, Silver è uno dei pirati più forti in circolazione, la sua nave, la “Sea Queen”, è tra le più grandi mai esistite, e la sua ciurma comprende attualmente ben settantasei uomini, e se vuoi saperlo anch’io ne ho fatto parte, ero però un semplice addetto alle pulizie, e qualche volta davo una mano in cucina; tuttavia ero abbastanza grande quando entrai a farne parte e così qualche anno fa decisi di lasciare per sempre il mare.
-Interessante, ma se le dicessi che qualche giorno fa sono stato sulla “Sea Queen”?
-Impossibile.
-Le dirò di più, gli uomini a bordo erano solo sei, e tutti ridotti ad uno scheletro, e si poteva riconoscere Silver per via dei suoi baffi.-
-Strano, Silver dal baffo d’oro!
Commentò Josh.
-Beh Steve, non sei il primo che racconta queste cose, alcuni pensano che siano delle trappole tese da Silver stesso, ma io non ci ho mai creduto, principalmente perché non avrebbe alcun senso.
-Già, cosa mi sa dire invece di una bussola che punta sempre verso Est?
Chiese Todd.
-Non ne ho mai sentito parlare.
-Strano, l’abbiamo trovata proprio su quella nave fantasma insieme a delle mappe incomplete, secondo lei potrebbe indicare la direzione per trovare il Gold Eye?
-Beh, non saprei, credo di sì anche se ormai con qualsiasi oggetto misterioso si pensa, o meglio si spera possa portare da esso. Posso solo dirvi con certezza che Silver era molto impegnato alla ricerca di Duskland, e non mi sorprenderei se l’avesse già trovata.
Dopo altri minuti di chiacchiere, Steve decise di lasciare la casa del vecchio pirata, ringraziandolo e dicendogli che gli era stato di grande aiuto, anche se in realtà pensasse il contrario, i suoi dubbi non si erano dissipati, erano invece aumentati.
Chi era davvero Silver, era vivo o morto?
Era stato sulla vera Sea Queen?
Proseguendo verso Est dove sarebbe arrivato?
Con questi dubbi in mente decise insieme ai suoi uomini di tornare alla nave e dormirci su, il giorno seguente il viaggio doveva riprendere, e, continuare ancora verso Est.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Uhm... Interessante. Sono curiosa di quello che succederà. Continua presto =D
RORYJACKSON- INVINCIBLE
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Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ecco il seguito
THE GOLD EYE
CAPITOLO III - SI PROSEGUE VERSO EST
-Ehi, Steve svegliati! È già mattino inoltrato!
La notte scorse davvero molto in fretta per Steve, che, appena svegliatosi realizzò di aver dormito pochissimo, quasi niente. Era molto concentrato infatti, a pensare cosa avrebbe dovuto fare, ipotizzò addirittura di lasciar stare il tutto, i rischi erano troppi, le incertezze ancora di più.
Uscito dalla sua stanza ordinò subito un’altra riunione, per decidere il da farsi.
Quando tutti i ventitré membri della ciurma erano pronti ad ascoltare, Steve prese la parola.
-So che ne abbiamo già parlato, ma ora i dubbi, i pericoli e le incertezze sono aumentati, quindi vi chiedo, anzi, vi ordino, di lasciare questo gruppo se non vi sentite davvero pronti e all’altezza di questo viaggio ormai intrapreso; nessuno vi giudicherà per questo, perché anch’io ho avuto forti dubbi questa notte.
Dopo alcuni attimi di silenzio, Todd prese parola:
-Davvero ragazzi, non sentitevi obbligati a restare, la ricerca del Gold Eye potrebbe anche condurvi alla morte.
Todd si fermò, ci furono secondi di silenzio ed esitazione da parte di tutti, poi riprese a parlare:
-Cambiando argomento, Steve, vorrei farti notare che come giustamente hai detto il viaggio sarà pieno di insidie, e, il nostro equipaggio conta solo ventitré uomini…-
-I più valorosi. -
Lo interruppe bruscamente il capitano Steve.
-Sì, lo so, ma sarebbe meglio reclutarne degli altri.
-Se si sentirà il bisogno prenderemo con noi solo uomini altrettanto validi, e che siano di mio gradimento.
Dopo qualche minuto la riunione ebbe fine, e Todd era molto perplesso sul comportamento di Steve, lui infatti, lo conosceva benissimo e da molto tempo, furono proprio loro i primi membri dell’equipaggio e grazie anche all’aiuto di Josh, in seguito, riuscirono a comprare la Golden Sun, che grande com’era costò un enorme cifra, per la maggior parte coperta da Todd, che era di famiglia ricca.
Nel corso degli anni non lo aveva mai visto così preoccupato e pensieroso, e iniziò a chiedersi se qualcosa andasse storto, decise comunque di non parlargli e che lo avrebbe fatto in seguito, se fosse stato opportuno.
Assorto nei suoi pensieri, Todd, mentre dava un’occhiata alle scialuppe, notò Lance, un altro membro del gruppo, che parlava a bassa voce, quasi di nascosto, con Trevor, Cassius e Josh, e incuriosito si avvicinò
-Qualcosa non và?
-No, niente.
Rispose Trevor.
Todd tornò alle scialuppe, ma continuando a guardare i quattro, e, non appena smisero di parlare, avvicinò Josh.
-Di cosa stavate parlando?
Gli chiese.
-Niente di importante.
-Se c’è qualcosa che non va puoi dirmelo, lo sai.
-Appunto lo so, quindi per me va tutto bene.
-E per gli altri?
-Penso sia lo stesso, non parlavamo della riunione, davvero.
-Beh, in ogni caso vorrei parlarti di Steve, come lo vedi?
-Sicuramente è preoccupato, ma è normale essendo il capitano.
-Pensi che dovremmo fare qualcosa?
-No, per ora è meglio lasciarlo stare, piuttosto dovremmo cercare di convincere gli altri ad appoggiarlo e non dargli problemi.
-Sì, sono d’accordo; ti va una partita a dadi?
-Certo, chiamo Cassius e Trevor.-
Ormai era arrivata la sera, e la giornata sembrava conclusa, ma, all’improvviso, Luke, dalla vedetta, avvisò tutti che una nave pirata era in avvicinamento. Todd e gli altri smisero di giocare per avvisare il capitano che era rimasto solo nella sua stanza a riposare.
Steve raggiunse gli altri, e ordinò di aspettare l’avvicinamento della nave nemica, egli disse infatti che era piccola, e che sarebbe affondata con due o tre cannonate.
La nave si avvicinò, ma tutti notarono che c’era solo un uomo che agitava le braccia, in segno di resa. Steve allora ordinò di non sparare, e, inaspettatamente, dopo aver affiancato le due navi fece salire l’altro pirata sulla sua imbarcazione.
L’uomo era visibilmente stanco e agitato, e aveva dei segni di violenza sul volto, a fatica prese parola:
-Chi è il capitano?
Steve si limitò ad alzare la mano.
-Ascolti, ho un uomo ferito a bordo e non ho più viveri con me, ero il capitano di questa barca che ormai non può più navigare, la prego di aiutarmi.
Steve disse che lo avrebbe fatto, e, preso il compagno ferito, li accompagnò personalmente in infermeria, dove il dottor Johnson si sarebbe preso cura di loro.
Arrivata la notte, l’intero equipaggio andò a letto e Steve stava già pensando alle domande da formulare all’uomo misterioso appena incontrato e ospitato sulla sua nave.
THE GOLD EYE
CAPITOLO III - SI PROSEGUE VERSO EST
-Ehi, Steve svegliati! È già mattino inoltrato!
La notte scorse davvero molto in fretta per Steve, che, appena svegliatosi realizzò di aver dormito pochissimo, quasi niente. Era molto concentrato infatti, a pensare cosa avrebbe dovuto fare, ipotizzò addirittura di lasciar stare il tutto, i rischi erano troppi, le incertezze ancora di più.
Uscito dalla sua stanza ordinò subito un’altra riunione, per decidere il da farsi.
Quando tutti i ventitré membri della ciurma erano pronti ad ascoltare, Steve prese la parola.
-So che ne abbiamo già parlato, ma ora i dubbi, i pericoli e le incertezze sono aumentati, quindi vi chiedo, anzi, vi ordino, di lasciare questo gruppo se non vi sentite davvero pronti e all’altezza di questo viaggio ormai intrapreso; nessuno vi giudicherà per questo, perché anch’io ho avuto forti dubbi questa notte.
Dopo alcuni attimi di silenzio, Todd prese parola:
-Davvero ragazzi, non sentitevi obbligati a restare, la ricerca del Gold Eye potrebbe anche condurvi alla morte.
Todd si fermò, ci furono secondi di silenzio ed esitazione da parte di tutti, poi riprese a parlare:
-Cambiando argomento, Steve, vorrei farti notare che come giustamente hai detto il viaggio sarà pieno di insidie, e, il nostro equipaggio conta solo ventitré uomini…-
-I più valorosi. -
Lo interruppe bruscamente il capitano Steve.
-Sì, lo so, ma sarebbe meglio reclutarne degli altri.
-Se si sentirà il bisogno prenderemo con noi solo uomini altrettanto validi, e che siano di mio gradimento.
Dopo qualche minuto la riunione ebbe fine, e Todd era molto perplesso sul comportamento di Steve, lui infatti, lo conosceva benissimo e da molto tempo, furono proprio loro i primi membri dell’equipaggio e grazie anche all’aiuto di Josh, in seguito, riuscirono a comprare la Golden Sun, che grande com’era costò un enorme cifra, per la maggior parte coperta da Todd, che era di famiglia ricca.
Nel corso degli anni non lo aveva mai visto così preoccupato e pensieroso, e iniziò a chiedersi se qualcosa andasse storto, decise comunque di non parlargli e che lo avrebbe fatto in seguito, se fosse stato opportuno.
Assorto nei suoi pensieri, Todd, mentre dava un’occhiata alle scialuppe, notò Lance, un altro membro del gruppo, che parlava a bassa voce, quasi di nascosto, con Trevor, Cassius e Josh, e incuriosito si avvicinò
-Qualcosa non và?
-No, niente.
Rispose Trevor.
Todd tornò alle scialuppe, ma continuando a guardare i quattro, e, non appena smisero di parlare, avvicinò Josh.
-Di cosa stavate parlando?
Gli chiese.
-Niente di importante.
-Se c’è qualcosa che non va puoi dirmelo, lo sai.
-Appunto lo so, quindi per me va tutto bene.
-E per gli altri?
-Penso sia lo stesso, non parlavamo della riunione, davvero.
-Beh, in ogni caso vorrei parlarti di Steve, come lo vedi?
-Sicuramente è preoccupato, ma è normale essendo il capitano.
-Pensi che dovremmo fare qualcosa?
-No, per ora è meglio lasciarlo stare, piuttosto dovremmo cercare di convincere gli altri ad appoggiarlo e non dargli problemi.
-Sì, sono d’accordo; ti va una partita a dadi?
-Certo, chiamo Cassius e Trevor.-
Ormai era arrivata la sera, e la giornata sembrava conclusa, ma, all’improvviso, Luke, dalla vedetta, avvisò tutti che una nave pirata era in avvicinamento. Todd e gli altri smisero di giocare per avvisare il capitano che era rimasto solo nella sua stanza a riposare.
Steve raggiunse gli altri, e ordinò di aspettare l’avvicinamento della nave nemica, egli disse infatti che era piccola, e che sarebbe affondata con due o tre cannonate.
La nave si avvicinò, ma tutti notarono che c’era solo un uomo che agitava le braccia, in segno di resa. Steve allora ordinò di non sparare, e, inaspettatamente, dopo aver affiancato le due navi fece salire l’altro pirata sulla sua imbarcazione.
L’uomo era visibilmente stanco e agitato, e aveva dei segni di violenza sul volto, a fatica prese parola:
-Chi è il capitano?
Steve si limitò ad alzare la mano.
-Ascolti, ho un uomo ferito a bordo e non ho più viveri con me, ero il capitano di questa barca che ormai non può più navigare, la prego di aiutarmi.
Steve disse che lo avrebbe fatto, e, preso il compagno ferito, li accompagnò personalmente in infermeria, dove il dottor Johnson si sarebbe preso cura di loro.
Arrivata la notte, l’intero equipaggio andò a letto e Steve stava già pensando alle domande da formulare all’uomo misterioso appena incontrato e ospitato sulla sua nave.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
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Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
uhm.. 2 infiltrati <__< chissà se sarà un cattivo segno per l'equipaggio
(ps: potresti soffermarti un po' di più sulla descrizione ambientale, perché leggendo vedo che scrivi poco o niente su questo... è un consiglio che serve soltanto ad allungare il "brodo" xD però va bene anche così.)
(ps: potresti soffermarti un po' di più sulla descrizione ambientale, perché leggendo vedo che scrivi poco o niente su questo... è un consiglio che serve soltanto ad allungare il "brodo" xD però va bene anche così.)
RORYJACKSON- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 5072
Età : 28
Data d'iscrizione : 21.08.09
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Sì effettivamente è vero che c'è poca descrizione ambientale, ma francamente non la trovo molto importante, dunque non la metto
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
in effetti in mare aperto la massima descrizione possibile sono le condizioni atmosferiche, quindi potrebbe andare benissimo così... inoltre i romanzi d'avventura si concentrano di più sugli eventi che su altro!
cmq è davvero belloooooooooooooo!!!!! siamo troppo curiose, la storia si fa sempre più appassionante!!!!!!!!
ps: ci sono 2 errori di battitura, te li diaciamo perchè se un giorno pubblicherai il libro ti ritroverai con la bozza già corretta!
allora: ci vuole l'apostrofo a un enorme cifra e và va scritto senza accento! speriamo di esserti state utili! ^^
cmq è davvero belloooooooooooooo!!!!! siamo troppo curiose, la storia si fa sempre più appassionante!!!!!!!!
ps: ci sono 2 errori di battitura, te li diaciamo perchè se un giorno pubblicherai il libro ti ritroverai con la bozza già corretta!
allora: ci vuole l'apostrofo a un enorme cifra e và va scritto senza accento! speriamo di esserti state utili! ^^
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Grazie mille! Per i complimenti e le correzzioni
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
fede: " figuarti!!! so quanto sia dura rileggere tutto per scovare gli errori; un aiutino non mi dispiace mai e quindi sono felice anche di darlo assieme alla mia sorellina! "
eleo: " per i complimenti ok, ma di correzioni io ti posso aiutare solo negli errori di battitura! XD"
eleo: " per i complimenti ok, ma di correzioni io ti posso aiutare solo negli errori di battitura! XD"
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Che figura! Correzioni con due z
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Ecco il nuovo capitolo
THE GOLD EYE
CAPITOLO IV - MAXIMILIAN BRANFORD
Arrivata mattina, Steve era già sveglio da un pezzo, ansioso che l’uomo si sarebbe ripreso e fosse pronto a parlare. Non dovette aspettare molto, solo qualche ora, e il dottor Johnson lo raggiunse dicendogli che era appena uscito dall’infermeria e si fosse ripreso.
Steve lo andò verso di lui e subito si presentò, e lo stesso fece il pirata, dicendo di chiamarsi Maximilian Branford. Vedendolo preoccupato, il capitano Steve gli chiese cosa lo affliggesse.
-Beh, il dottore mi ha appena detto che il mio amico non ce l’ha fatta.
-Mi dispiace, davvero; cambiando argomento, vorrei farti alcune domande, ti va?
-Si, dica pure.
-Ieri, mi hai detto che “eri”il capitano di quella nave, e poi perché siete solo voi due, cosa è successo?
-Sono stato vittima di un ammutinamento, il mio stesso equipaggio mi si è riversato contro.
-Come è avvenuto?
-Tutti, persino il mio vice, mi hanno voltato le spalle, mi hanno aggredito e attaccato, si sono impadroniti dei viveri e gli oggetti di maggior valore, e come se non bastasse, hanno distrutto la nave e sono scappati.
-Tutti tranne uno?
-Beh, Mark si era appena aggregato, quindi è stato lasciato in disparte, ha cercato di calmare gli animi ma è stato ferito mortalmente.
-Cosa li ha spinti a tradirti?
-Sinceramente non saprei, forse la ricerca del Gold Eye.
-Chissà perché lo immaginavo, chi non vuole cercarlo?
-Io, non credo nella sua esistenza, e non avevamo lo straccio di un indizio.
-Risposta sbagliata Max.
-Perché Stevie?
-Perché noi lo stiamo proprio cercando e avevo intenzione di proporti di entrare a far parte del gruppo, sembri valoroso, e poi sei pur sempre un ex-capitano.
-Beh, date le circostanze penso mi unirò lo stesso, non ho più un posto dove stare.
-Se è così seguimi, ti presento agli altri.
Dopo essersi presentato con tutti, a Max vennero spiegati il motivo del viaggio e gli avvenimenti precedentemente accaduti.
Trascorsero alcuni giorni in cui nulla di rilevante accadde, se non fosse che, Steve, notò come Max e Todd erano divenuti ottimi amici, e guardando ad una normale bussola si accorse come non stessero più proseguendo verso Est, ma verso Nord.
Steve corse subito da Todd a chiedere spiegazioni, il quale rispose:
-Beh, vedi, Max mi aveva chiesto se potevamo raggiungere il suo villaggio natale dato che è nelle vicinanze. Lì inoltre dovr…
-Silenzio!!
Urlò Steve.
-Sono io il capitano qui, chiaro?!!
Tuonò.
-Lo so capo, scusami avrei dovuto avvisarti.
-Zitto ho detto!
Steve spinse via Todd e si avvicinò minacciosamente a Max.
I due erano faccia a faccia, letteralmente, il che era strano data l’altezza di Steve, che superava i due metri.
-Qui, sulla mia nave, sono io che comando, e tu non hai alcun potere, intesi?
Disse Steve con fare arrogante.
-A me risulta che la nave sia per più di metà di Todd, e in piccola parte anche di Josh.
Stranamente Josh non proferì parola.
-Questo lo so, ma è stato deciso che sarei stato io il capitano.
-Ok, mi scuso grande capo, ma vedi, come stava cercando di dirti Todd nel mio villaggio dovremmo avere delle informazioni proprio su quello che stai cercando, e inoltre è anche il villaggio dove è nato e cresciuto Silver.
-Sappi Maximilian, che per me non c’è alcun problema ad andarci, mi ha solo fatto rabbia il comportamento di Todd, che avrebbe dovuto avvisare me per primo, e tu, non sei più capitano, e non lo sarai mai sulla mia nave.
-Va bene capo, scusa.
Disse Max abbassando lo sguardo.
-È questo che vorresti sentirti dire vero?
Continuò subito Max.
-Sì, e se non eri serio ti ordino di ripeterlo.
-No, non lo farò mai, io non ho paura di te, a differenza dei tuoi uomini.
-Se c’è qualcuno che mi teme, alzi pure la mano.
Nessuno lo fece, ma Josh, molto contrariato disse di smetterla con questa sceneggiata, e rivolgendosi a Max disse:
-Ehi, ti sei da poco aggiunto a noi, qui è così che la pensiamo, e diamo pieno appoggio al nostro capo, se vuoi puoi andartene subito, un uomo in più non ci porterà a Duskland.
-Beh, aspetta di arrivare ad Altinia, dove ci stiamo dirigendo, ci vorranno solo altri due giorni.
Rispose Max.
-Ok, vedremo, Altinia hai detto?Ecco perché sei così alto!
Disse Josh, riscendo a strappare un sorriso a tutti.
-Ehi Steve, mi dispiace, davvero, volevo solo farti sapere che non mi piegherò mai a te, sappilo.
-Scuse accettate, lo avrei fatto anch’io nella tua situazione, non organizzare un ammutinamento ai miei danni però.
Disse Steve scherzosamente.
-Beh, per ora non ne ho il motivo, ma stai in guardia.
Dopo che tutti iniziarono a lasciare la stanza, Steve trattenne Todd e Josh, ai quali parlò di quel che era appena successo, si fece giurare nuovamente fedeltà e li lasciò andare.
Rimasti soli, i due discussero a proposito di Steve e cosa gli stesse accadendo, Josh non lo aveva davvero mai visto così, e secondo lui questo viaggio lo stava realmente opprimendo, a questo punto Todd disse che non era il caso di proseguire così, e i due andarono da lui nuovamente.
-Steve, dobbiamo parlarti.
-Prego, dite pure.
-Vedi, in questi giorni ti stiamo vedendo strano, ci sembri troppo preoccupato e pensieroso, e con l’arrivo di Max sei diventato scontroso con tutti.
-Non mi sembra di essere scontroso, perlomeno non più di prima, comunque vi ricordo ancora una volta che stiamo affrontando un viaggio senza una meta, e di cui non sappiamo la fine.
-È proprio di questo che volevo parlarti, come tuo vice, sento di avere le tue stesse responsabilità, ma non sono così teso, non ci sono dei bambini con noi, e lo sai bene, tutti i nostri compagni sanno a cosa vanno in contro, e lo dimostra il fatto che sono ancora qui, devi sapere infatti che tutti stanno bene e hanno immensa fiducia in te.
-Beh, anche in noi!
Aggiunse ironicamente Josh.
-Grazie, grazie Todd, erano queste le parole di cui avevo bisogno.
Mentre i tre si abbracciavano, Todd pensava, e non riusciva a ricordare uno Steve cosi contento, commosso e rilassato.
La notte arrivò velocemente, e tutti dormirono consci che il mattino seguente sarebbero arrivati nei pressi di Altinia, dove, si sperava, che alcuni dubbi sarebbero stati risolti.
THE GOLD EYE
CAPITOLO IV - MAXIMILIAN BRANFORD
Arrivata mattina, Steve era già sveglio da un pezzo, ansioso che l’uomo si sarebbe ripreso e fosse pronto a parlare. Non dovette aspettare molto, solo qualche ora, e il dottor Johnson lo raggiunse dicendogli che era appena uscito dall’infermeria e si fosse ripreso.
Steve lo andò verso di lui e subito si presentò, e lo stesso fece il pirata, dicendo di chiamarsi Maximilian Branford. Vedendolo preoccupato, il capitano Steve gli chiese cosa lo affliggesse.
-Beh, il dottore mi ha appena detto che il mio amico non ce l’ha fatta.
-Mi dispiace, davvero; cambiando argomento, vorrei farti alcune domande, ti va?
-Si, dica pure.
-Ieri, mi hai detto che “eri”il capitano di quella nave, e poi perché siete solo voi due, cosa è successo?
-Sono stato vittima di un ammutinamento, il mio stesso equipaggio mi si è riversato contro.
-Come è avvenuto?
-Tutti, persino il mio vice, mi hanno voltato le spalle, mi hanno aggredito e attaccato, si sono impadroniti dei viveri e gli oggetti di maggior valore, e come se non bastasse, hanno distrutto la nave e sono scappati.
-Tutti tranne uno?
-Beh, Mark si era appena aggregato, quindi è stato lasciato in disparte, ha cercato di calmare gli animi ma è stato ferito mortalmente.
-Cosa li ha spinti a tradirti?
-Sinceramente non saprei, forse la ricerca del Gold Eye.
-Chissà perché lo immaginavo, chi non vuole cercarlo?
-Io, non credo nella sua esistenza, e non avevamo lo straccio di un indizio.
-Risposta sbagliata Max.
-Perché Stevie?
-Perché noi lo stiamo proprio cercando e avevo intenzione di proporti di entrare a far parte del gruppo, sembri valoroso, e poi sei pur sempre un ex-capitano.
-Beh, date le circostanze penso mi unirò lo stesso, non ho più un posto dove stare.
-Se è così seguimi, ti presento agli altri.
Dopo essersi presentato con tutti, a Max vennero spiegati il motivo del viaggio e gli avvenimenti precedentemente accaduti.
Trascorsero alcuni giorni in cui nulla di rilevante accadde, se non fosse che, Steve, notò come Max e Todd erano divenuti ottimi amici, e guardando ad una normale bussola si accorse come non stessero più proseguendo verso Est, ma verso Nord.
Steve corse subito da Todd a chiedere spiegazioni, il quale rispose:
-Beh, vedi, Max mi aveva chiesto se potevamo raggiungere il suo villaggio natale dato che è nelle vicinanze. Lì inoltre dovr…
-Silenzio!!
Urlò Steve.
-Sono io il capitano qui, chiaro?!!
Tuonò.
-Lo so capo, scusami avrei dovuto avvisarti.
-Zitto ho detto!
Steve spinse via Todd e si avvicinò minacciosamente a Max.
I due erano faccia a faccia, letteralmente, il che era strano data l’altezza di Steve, che superava i due metri.
-Qui, sulla mia nave, sono io che comando, e tu non hai alcun potere, intesi?
Disse Steve con fare arrogante.
-A me risulta che la nave sia per più di metà di Todd, e in piccola parte anche di Josh.
Stranamente Josh non proferì parola.
-Questo lo so, ma è stato deciso che sarei stato io il capitano.
-Ok, mi scuso grande capo, ma vedi, come stava cercando di dirti Todd nel mio villaggio dovremmo avere delle informazioni proprio su quello che stai cercando, e inoltre è anche il villaggio dove è nato e cresciuto Silver.
-Sappi Maximilian, che per me non c’è alcun problema ad andarci, mi ha solo fatto rabbia il comportamento di Todd, che avrebbe dovuto avvisare me per primo, e tu, non sei più capitano, e non lo sarai mai sulla mia nave.
-Va bene capo, scusa.
Disse Max abbassando lo sguardo.
-È questo che vorresti sentirti dire vero?
Continuò subito Max.
-Sì, e se non eri serio ti ordino di ripeterlo.
-No, non lo farò mai, io non ho paura di te, a differenza dei tuoi uomini.
-Se c’è qualcuno che mi teme, alzi pure la mano.
Nessuno lo fece, ma Josh, molto contrariato disse di smetterla con questa sceneggiata, e rivolgendosi a Max disse:
-Ehi, ti sei da poco aggiunto a noi, qui è così che la pensiamo, e diamo pieno appoggio al nostro capo, se vuoi puoi andartene subito, un uomo in più non ci porterà a Duskland.
-Beh, aspetta di arrivare ad Altinia, dove ci stiamo dirigendo, ci vorranno solo altri due giorni.
Rispose Max.
-Ok, vedremo, Altinia hai detto?Ecco perché sei così alto!
Disse Josh, riscendo a strappare un sorriso a tutti.
-Ehi Steve, mi dispiace, davvero, volevo solo farti sapere che non mi piegherò mai a te, sappilo.
-Scuse accettate, lo avrei fatto anch’io nella tua situazione, non organizzare un ammutinamento ai miei danni però.
Disse Steve scherzosamente.
-Beh, per ora non ne ho il motivo, ma stai in guardia.
Dopo che tutti iniziarono a lasciare la stanza, Steve trattenne Todd e Josh, ai quali parlò di quel che era appena successo, si fece giurare nuovamente fedeltà e li lasciò andare.
Rimasti soli, i due discussero a proposito di Steve e cosa gli stesse accadendo, Josh non lo aveva davvero mai visto così, e secondo lui questo viaggio lo stava realmente opprimendo, a questo punto Todd disse che non era il caso di proseguire così, e i due andarono da lui nuovamente.
-Steve, dobbiamo parlarti.
-Prego, dite pure.
-Vedi, in questi giorni ti stiamo vedendo strano, ci sembri troppo preoccupato e pensieroso, e con l’arrivo di Max sei diventato scontroso con tutti.
-Non mi sembra di essere scontroso, perlomeno non più di prima, comunque vi ricordo ancora una volta che stiamo affrontando un viaggio senza una meta, e di cui non sappiamo la fine.
-È proprio di questo che volevo parlarti, come tuo vice, sento di avere le tue stesse responsabilità, ma non sono così teso, non ci sono dei bambini con noi, e lo sai bene, tutti i nostri compagni sanno a cosa vanno in contro, e lo dimostra il fatto che sono ancora qui, devi sapere infatti che tutti stanno bene e hanno immensa fiducia in te.
-Beh, anche in noi!
Aggiunse ironicamente Josh.
-Grazie, grazie Todd, erano queste le parole di cui avevo bisogno.
Mentre i tre si abbracciavano, Todd pensava, e non riusciva a ricordare uno Steve cosi contento, commosso e rilassato.
La notte arrivò velocemente, e tutti dormirono consci che il mattino seguente sarebbero arrivati nei pressi di Altinia, dove, si sperava, che alcuni dubbi sarebbero stati risolti.
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
fede: " caspita, che caratterino questo max! mi piace! molto convincenti i battibecchi, bravissimo ale! la storia si fa sempre più bella!!!!"
ps: altri 2 errori di battitura: al terzo rigo il "lo" è di troppo e verso la fine hai scritto "gli andò incontro" con incontro separato
(se le correzioni ti seccano, diccelo tranquillamente! )
ps: altri 2 errori di battitura: al terzo rigo il "lo" è di troppo e verso la fine hai scritto "gli andò incontro" con incontro separato
(se le correzioni ti seccano, diccelo tranquillamente! )
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
Età : 28
Località : foggia/neverland
Data d'iscrizione : 16.05.10
Re: The Gold Eye - Una storia di pirati scritta da me!
Grazie per i complimenti
No assolutamente! Come detto le correzioni vanno bene e mi servono
No assolutamente! Come detto le correzioni vanno bene e mi servono
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
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