RACCONTI DI ANNA
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RACCONTI DI ANNA
Promemoria primo messaggio :
Ho visto che molti di voi hanno aperto discussioni dove pubblicano i loro lavori..... e così, dopo tanto tempo e tante indecisioni ho deciso di postare i miei piccoli obbrobri (è così che li chiamo io xD) sono racconti molto brevi, di piccoli momenti..... spero vi piacciano
Ero come in uno stato di sogno. Sentivo le cose del mondo attraverso un filtro, che attutiva i suoni, le figure….. e le distorceva. Ero lì, con i miei amici, con la musica nelle orecchie. Ma non la sentivo quasi più. Non dopo aver bevuto così tanto. Come uno zombie barcollai fino all’auto. Le immagini del mare, della discoteca e delle palme che stavano lì davanti mi arrivavano da un universo lontano. Lontano…… Mi misi in macchina. Frizione. Togliere il freno a mano. Cos’era? Dov’era?
Feci rombare il motore.
Partii, quasi a 300 all’ora. La velocità era inebriante, bellissima…
Neanche tre secondi dopo successe l’inferno.
Un boato.
Urla.
Buio.
Luci blu.
Qualcosa di caldo e appiccicoso mi colava dalla fronte, fino ad arrivare alla bocca. Lo leccai. Era forse miele?
La mia auto si era accartocciata, come se fosse fatta di carta, e non di lamiera. La moto si era disintegrata. La ragazza che ci stava sopra era morta.
Contromano. Come avevo fatto ad andare contromano? Come?
Ho visto che molti di voi hanno aperto discussioni dove pubblicano i loro lavori..... e così, dopo tanto tempo e tante indecisioni ho deciso di postare i miei piccoli obbrobri (è così che li chiamo io xD) sono racconti molto brevi, di piccoli momenti..... spero vi piacciano
Ero come in uno stato di sogno. Sentivo le cose del mondo attraverso un filtro, che attutiva i suoni, le figure….. e le distorceva. Ero lì, con i miei amici, con la musica nelle orecchie. Ma non la sentivo quasi più. Non dopo aver bevuto così tanto. Come uno zombie barcollai fino all’auto. Le immagini del mare, della discoteca e delle palme che stavano lì davanti mi arrivavano da un universo lontano. Lontano…… Mi misi in macchina. Frizione. Togliere il freno a mano. Cos’era? Dov’era?
Feci rombare il motore.
Partii, quasi a 300 all’ora. La velocità era inebriante, bellissima…
Neanche tre secondi dopo successe l’inferno.
Un boato.
Urla.
Buio.
Luci blu.
Qualcosa di caldo e appiccicoso mi colava dalla fronte, fino ad arrivare alla bocca. Lo leccai. Era forse miele?
La mia auto si era accartocciata, come se fosse fatta di carta, e non di lamiera. La moto si era disintegrata. La ragazza che ci stava sopra era morta.
Contromano. Come avevo fatto ad andare contromano? Come?
smooth annie- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 724
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Re: RACCONTI DI ANNA
Ma dimmi perché.
Perché mi fa questo effetto.
La tua è la sola musica che mi sa avvolgere in un dolce abbraccio, che mi sa far vibrare all'interno, che mi da questo senso di pienezza, di pace.....
Il tuo ballo è il solo che mi lascia senza parole, strabiliata, che mi trasmette adrenalina ed energia.....
Dimmi perché dalla prima volta che ti ho visto non sono più riuscita a dimenticarti.
Dimmi perché ogni volta che pronuncio il tuo nome sento un tuffo al cuore.
Dimmi perché.
Perché mi fa questo effetto.
La tua è la sola musica che mi sa avvolgere in un dolce abbraccio, che mi sa far vibrare all'interno, che mi da questo senso di pienezza, di pace.....
Il tuo ballo è il solo che mi lascia senza parole, strabiliata, che mi trasmette adrenalina ed energia.....
Dimmi perché dalla prima volta che ti ho visto non sono più riuscita a dimenticarti.
Dimmi perché ogni volta che pronuncio il tuo nome sento un tuffo al cuore.
Dimmi perché.
smooth annie- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 724
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Re: RACCONTI DI ANNA
uuuuuuuuuuuuuuuuuuu! sono bellissimi e il secondo è davvero molto emozionante, ci fa pensare a michael...
eleo : " lo sai che ho scritto anch'io un pensiero sul tempo?!?"
fede: " posta posta postaaaaaaaaaa! "
eleo : " lo sai che ho scritto anch'io un pensiero sul tempo?!?"
fede: " posta posta postaaaaaaaaaa! "
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
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Re: RACCONTI DI ANNA
Grazie! Grazie a tutte!
Eleo, allora me lo devi far leggere!!
Eleo, allora me lo devi far leggere!!
smooth annie- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 724
Età : 28
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Re: RACCONTI DI ANNA
va bene! lo posto allora?
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
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Re: RACCONTI DI ANNA
sisi postalo!!!
smooth annie- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 724
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Re: RACCONTI DI ANNA
ok... vado!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
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Re: RACCONTI DI ANNA
Mi dispiace, ma non sto più postando racconti con la stessa frequenza.... non riesco a trovare molte idee.... fra un po' forse posterò un nuovo racconto....
smooth annie- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 724
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Re: RACCONTI DI ANNA
siiiiiiiiiiiiiiiiii non vediamo l'ora!!!!!!!!!!!!!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
Ecco qui
Tutte le belle storie cominciano con c'era una volta. Io non so se questa farla incominciare con c'era una volta, perché non sono sicura che sia una bella storia. Ad ogni modo, come tutti i racconti, vale la pena di essere narrata.
Camilla era una ragazzina normale, con i connottati facciali assolutamente banali, un nome leggermente vezzoso, come quegli orrendi vestiti pieni di volant, e un'intelligenza nella norma.
Tutto in lei era ordinario, talmente ordinario che potreva essere giudicato poco interessante. Ma nessuno pensò una cosa simile, perché, in presenza d'altri, tutti noi ci sforziamo di essere ordinari e poco interessanti, e questo per non essere notati, per non essere maleducati o stravaganti, per essere accettati e per un'altra serie di futili motivi talmente stupidi che non si riesce ancora a concepire come possano essere stati pensati.
Camilla aveva dei genitori normali, che sembravano non desiderar altro che avere una bella figlia, un buon posto di lavoro completamente privo di stimoli, amici ordinari con i quali la conversazione era tutta fatta di educazione e formalità.
Comunque, la ragazzina, nonostante la sua esistenza piana e normale, aveva un desiderio, un desiderio ardente che bruciava dentro di lei e che si guardava bene dal rivelare a qualcuno, per non rovinare la facciata conformista che piaceva alla gente. Avrebbe tanto voluto diventare una scrittrice. Creare e manipolare personaggi. Tessere trame, inventare storie, cucire le parole. Le sarebbe piaciuto così tanto... Ma il suo desiderio non andava oltre il desiderio. Lei infatti, non era per niente capace di scrivere un racconto. Completamente priva di idee. Scialba. Arida.
Non c'è da stupirsi, se si è così ordinari. Così tristemente banali. E lei si sforzava, ma proprio non riusciva. Prendeva un foglio di carta e provava a buttare giù qualche idea. Però di idee non ne aveva, e ciò la faceva arrabbiare, la faceva sentire una buona a nulla, le faceva versare lacrime di frustrazione e di impotenza, che la facevano sentire inetta, e questa sensazione la faceva imbestialire ancora di più.
Ogni volta che prendeva in mano un libro e che rimaneva incantata, leggendo per ore e ore, provava invidia dell'autore, così bravo da incollarla alle pagine.
“Io non sarò mai come lui”, pensava, e questo la rendeva enormemente triste.
Camilla diventò adulta, si sposò, ebbe dei bambini. Non aveva mai sognato per il suo futuro niente di grande, niente di eccitante, ma non era felice. Il suo desiderio rimaneva lì, fisso, irrealizzato.
L'unica cosa che voleva. Ma non era capace neanche di sviluppare un embrione di storia. Non che non ci provasse: però i risultati erano sempre gli stessi, e sempre scarsi.
I suoi figli crebbero, si sposarono, ebbero dei bambini. Camilla divenne nonna.
Un giorno, mentre camminava per strada, fu presa da un malore. Venne chiamata un'ambulanza, che la trasportò d'urgenza all'ospedale. Un soffio al cuore, dissero i medici. Andava tenuta in osservazione per un paio di giorni, ma tutto era sotto controllo. Almeno, così credevano.
Quella notte l'anziana signora morì, lasciando sulla terra un desiderio irrealizzato, abbandonando questa vita, che era stata agiata e normale sotto tutti i punti di vista, ma che non la rese mai veramente felice.
Tutte le belle storie cominciano con c'era una volta. Io non so se questa farla incominciare con c'era una volta, perché non sono sicura che sia una bella storia. Ad ogni modo, come tutti i racconti, vale la pena di essere narrata.
Camilla era una ragazzina normale, con i connottati facciali assolutamente banali, un nome leggermente vezzoso, come quegli orrendi vestiti pieni di volant, e un'intelligenza nella norma.
Tutto in lei era ordinario, talmente ordinario che potreva essere giudicato poco interessante. Ma nessuno pensò una cosa simile, perché, in presenza d'altri, tutti noi ci sforziamo di essere ordinari e poco interessanti, e questo per non essere notati, per non essere maleducati o stravaganti, per essere accettati e per un'altra serie di futili motivi talmente stupidi che non si riesce ancora a concepire come possano essere stati pensati.
Camilla aveva dei genitori normali, che sembravano non desiderar altro che avere una bella figlia, un buon posto di lavoro completamente privo di stimoli, amici ordinari con i quali la conversazione era tutta fatta di educazione e formalità.
Comunque, la ragazzina, nonostante la sua esistenza piana e normale, aveva un desiderio, un desiderio ardente che bruciava dentro di lei e che si guardava bene dal rivelare a qualcuno, per non rovinare la facciata conformista che piaceva alla gente. Avrebbe tanto voluto diventare una scrittrice. Creare e manipolare personaggi. Tessere trame, inventare storie, cucire le parole. Le sarebbe piaciuto così tanto... Ma il suo desiderio non andava oltre il desiderio. Lei infatti, non era per niente capace di scrivere un racconto. Completamente priva di idee. Scialba. Arida.
Non c'è da stupirsi, se si è così ordinari. Così tristemente banali. E lei si sforzava, ma proprio non riusciva. Prendeva un foglio di carta e provava a buttare giù qualche idea. Però di idee non ne aveva, e ciò la faceva arrabbiare, la faceva sentire una buona a nulla, le faceva versare lacrime di frustrazione e di impotenza, che la facevano sentire inetta, e questa sensazione la faceva imbestialire ancora di più.
Ogni volta che prendeva in mano un libro e che rimaneva incantata, leggendo per ore e ore, provava invidia dell'autore, così bravo da incollarla alle pagine.
“Io non sarò mai come lui”, pensava, e questo la rendeva enormemente triste.
Camilla diventò adulta, si sposò, ebbe dei bambini. Non aveva mai sognato per il suo futuro niente di grande, niente di eccitante, ma non era felice. Il suo desiderio rimaneva lì, fisso, irrealizzato.
L'unica cosa che voleva. Ma non era capace neanche di sviluppare un embrione di storia. Non che non ci provasse: però i risultati erano sempre gli stessi, e sempre scarsi.
I suoi figli crebbero, si sposarono, ebbero dei bambini. Camilla divenne nonna.
Un giorno, mentre camminava per strada, fu presa da un malore. Venne chiamata un'ambulanza, che la trasportò d'urgenza all'ospedale. Un soffio al cuore, dissero i medici. Andava tenuta in osservazione per un paio di giorni, ma tutto era sotto controllo. Almeno, così credevano.
Quella notte l'anziana signora morì, lasciando sulla terra un desiderio irrealizzato, abbandonando questa vita, che era stata agiata e normale sotto tutti i punti di vista, ma che non la rese mai veramente felice.
Ultima modifica di smooth annie il Ven Ago 27, 2010 4:16 pm - modificato 1 volta.
smooth annie- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
fede: " questa storia la adoro e la odio allo stesso tempo, perchè sa cogliere il senso della vita ma temo di fare la stessa fine di camilla ogni giorno di più..."
eleo : " anche io ho sempre la paura di non riuscire a realizzare i miei sogni... e questa storia esprime al meglio cosa si può provare! complimenti è strepitosa!"
eleo : " anche io ho sempre la paura di non riuscire a realizzare i miei sogni... e questa storia esprime al meglio cosa si può provare! complimenti è strepitosa!"
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
sono contenta che vi piaccia E sono ancora più contenta del vostro sostegno, per il quale non finirò mai di ringraziarvi!!
smooth annie- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 724
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Re: RACCONTI DI ANNA
siamo noi a ringraziare te per le bellissime storie che hai postato! continua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
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Re: RACCONTI DI ANNA
Ecco un'altro :
Una telefonata. Un messaggio. Boom, fran. Un'amicizia durata così tanti anni muore, finisce.
Boom, fran. Di colpo.
E tutte quelle sere passate ridendo, giocando, facendo i compiti, impegnati a finire un'interminabiile ed entusiasmante partita a monopoli..... tutte quuelle merende insieme..... quegli scherzi.... quell'odore che c'era nell'atrio, così penetrante, buono, piacevole..... l'acqua tirata al gatto..... i bigliettini durante la lezione....
Boom, fran. Non ci sarà più.
Forse ha iniziato a trovarmi noiosa, troppo poco interessante. Ha iniziato a preferire a me i suoi nuovi amici, così entusiasmanti! Ha iniziato a preferire a me le uscite nell'affollatissima piazza, le ragazze belle e prive d'anima, la vita sfrenata notturna, quella che fa sentire grandi e forti, quando invece si è piccoli e penosi, mentre ubriachi ci si trascina verso casa.
Ma non è stato graduale.
Boom, fran. Di colpo. Nel giro di una settimana.
Una settimana che cancella otto anni di complicità, di amicizia sincera.
Può non sembrare normale.
Ma ormai niente è più normale.
Una telefonata. Un messaggio. Boom, fran. Un'amicizia durata così tanti anni muore, finisce.
Boom, fran. Di colpo.
E tutte quelle sere passate ridendo, giocando, facendo i compiti, impegnati a finire un'interminabiile ed entusiasmante partita a monopoli..... tutte quuelle merende insieme..... quegli scherzi.... quell'odore che c'era nell'atrio, così penetrante, buono, piacevole..... l'acqua tirata al gatto..... i bigliettini durante la lezione....
Boom, fran. Non ci sarà più.
Forse ha iniziato a trovarmi noiosa, troppo poco interessante. Ha iniziato a preferire a me i suoi nuovi amici, così entusiasmanti! Ha iniziato a preferire a me le uscite nell'affollatissima piazza, le ragazze belle e prive d'anima, la vita sfrenata notturna, quella che fa sentire grandi e forti, quando invece si è piccoli e penosi, mentre ubriachi ci si trascina verso casa.
Ma non è stato graduale.
Boom, fran. Di colpo. Nel giro di una settimana.
Una settimana che cancella otto anni di complicità, di amicizia sincera.
Può non sembrare normale.
Ma ormai niente è più normale.
smooth annie- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
ma ti è capitata davvero una cosa simile?????? qui starebbe bene un seguito...è così triste!
eleo : " mi hai fatto venire in mente una cosa che è successa! annie hai usato le parole che avrei usato anch'io! sei un mito!!!!!!!!!!!"
eleo : " mi hai fatto venire in mente una cosa che è successa! annie hai usato le parole che avrei usato anch'io! sei un mito!!!!!!!!!!!"
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
JACKSON GIRLS ha scritto:ma ti è capitata davvero una cosa simile?????? qui starebbe bene un seguito...è così triste!
eleo : " mi hai fatto venire in mente una cosa che è successa! annie hai usato le parole che avrei usato anch'io! sei un mito!!!!!!!!!!!"
si.... mi è capitata proprio ieri....
Grazie!! siete dolcissime tutte e due!!
smooth annie- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
si.... mi è capitata proprio ieri....
Grazie!! siete dolcissime tutte e due!![/quote]
cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa??? chi ha osato farti soffrire???????????????????????? nessuno fa soffrire i nostri amici!!!
Grazie!! siete dolcissime tutte e due!![/quote]
cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa??? chi ha osato farti soffrire???????????????????????? nessuno fa soffrire i nostri amici!!!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
JACKSON GIRLS ha scritto:si.... mi è capitata proprio ieri....
Grazie!! siete dolcissime tutte e due!!
cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa??? chi ha osato farti soffrire???????????????????????? nessuno fa soffrire i nostri amici!!!
[/quote]
Apprezzo la vostra partecipazione Grazie!! Siete delle vere amiche!
smooth annie- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
amore!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! quando vuoi siamo qui per farti sfogare! odiamo saperti triste!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
questi si che sono racconti anna!
MichaelJacksonRIPmj- INVINCIBLE
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Località : Tokyo *_*
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Re: RACCONTI DI ANNA
LOVE NATURE ha scritto:questi si che sono racconti anna!
Grazie! Troppo gentile
Presto mi rimetto all'opera ragazze
smooth annie- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
non vediamo l'ora!!!!!! sei bravissima, ci fai sempre emozionare!
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6234
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Re: RACCONTI DI ANNA
Ecco, dopo una lunga assenza, un altro racconto Spero vi piaccia
Mafalda si svegliò alle sei e mezza in punto. Le piaceva moltissimo alzarsi presto per vedere il mondo che prendeva vita, si scuoteva dal sonno e sbadigliava. Fece un po' di ginnastica, due minuti di corsetta sul posto, cinquanta addominali, qualche esercizio di stretching. Dopodichè preparò la colazione, per lei e per i suoi fratelli. Alle sette suo padre si svegliò e la raggiunse in cucina. Mafalda si vestì, fece colazione insieme a sua sorella, si preparò e uscì per andare a prendere Alice, la sua migliore amica. Alice era chilena e aveva l'aria di poterti fare un occhio nero se solo avessi detto una parola contro di lei. Forse questa impressione era data dal trucco pesante, dai vestiti neri pieni di croci celtiche e cimiteri e dall'eyliner che le cerchiava gli occhi come quelli di un panda. In realtà però era tenera e solare, anche se non ingenua. Ingenua no. Quello mai. Alice aveva conosciuto fin troppo presto la dura vita. Ma era sempre allegra, serena, scherzosa, pronta a vedere il lato positivo. Quella mattina lei e Mafalda parlarono delle novità delle ultime ore, dei risultati della verifica di fisica, dell'ultimo, nuovissimo cd di Michael Jackson, idolo di entrambe, dell'uscita di sabato, di quella convinta di Clarissa, la vicina di banco di Alice.
Il semaforo era verde e loro attraversarono, continuando a chiacchierare allegramente. “Ciao Al, ciao Maff!” Era un loro compagno di classe, Theo, un ragazzo dai capelli biondo cenere e dalla mascella squadrata, sempre pronto a salutarle e a scambiare con loro pettegolezzi con una ferocia non dissimile a quella che ci mettono le ragazze. Mafalda, contenta dell'incontro, si girò per ricambiare il saluto, fermandosi sul bordo del marciapiede. Era di spalle, sentì un colpo violento alla schiena e precipitò a terra. Percepì l'automobile vicino a lei e rotolò, in preda al panico, verso il lato della carreggiata. Sentì la ruota passarle a un centimetro dalla testa. Cercò di alzarsi in preda alla confusione. E quando ci riuscì vide il risultato di quella confusione. Alice era a terra, morta.
Mafalda si svegliò alle sei e mezza in punto. Le piaceva moltissimo alzarsi presto per vedere il mondo che prendeva vita, si scuoteva dal sonno e sbadigliava. Fece un po' di ginnastica, due minuti di corsetta sul posto, cinquanta addominali, qualche esercizio di stretching. Dopodichè preparò la colazione, per lei e per i suoi fratelli. Alle sette suo padre si svegliò e la raggiunse in cucina. Mafalda si vestì, fece colazione insieme a sua sorella, si preparò e uscì per andare a prendere Alice, la sua migliore amica. Alice era chilena e aveva l'aria di poterti fare un occhio nero se solo avessi detto una parola contro di lei. Forse questa impressione era data dal trucco pesante, dai vestiti neri pieni di croci celtiche e cimiteri e dall'eyliner che le cerchiava gli occhi come quelli di un panda. In realtà però era tenera e solare, anche se non ingenua. Ingenua no. Quello mai. Alice aveva conosciuto fin troppo presto la dura vita. Ma era sempre allegra, serena, scherzosa, pronta a vedere il lato positivo. Quella mattina lei e Mafalda parlarono delle novità delle ultime ore, dei risultati della verifica di fisica, dell'ultimo, nuovissimo cd di Michael Jackson, idolo di entrambe, dell'uscita di sabato, di quella convinta di Clarissa, la vicina di banco di Alice.
Il semaforo era verde e loro attraversarono, continuando a chiacchierare allegramente. “Ciao Al, ciao Maff!” Era un loro compagno di classe, Theo, un ragazzo dai capelli biondo cenere e dalla mascella squadrata, sempre pronto a salutarle e a scambiare con loro pettegolezzi con una ferocia non dissimile a quella che ci mettono le ragazze. Mafalda, contenta dell'incontro, si girò per ricambiare il saluto, fermandosi sul bordo del marciapiede. Era di spalle, sentì un colpo violento alla schiena e precipitò a terra. Percepì l'automobile vicino a lei e rotolò, in preda al panico, verso il lato della carreggiata. Sentì la ruota passarle a un centimetro dalla testa. Cercò di alzarsi in preda alla confusione. E quando ci riuscì vide il risultato di quella confusione. Alice era a terra, morta.
smooth annie- INVINCIBLE
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Re: RACCONTI DI ANNA
fede:" io avrei fatto morire mafalda...alice mi stava più simpatica, aveva più carattere, ma vabbè... la storia è tua! cmq la storia è scritta molto bene! potresti fare l'aiuto sceneggiatrice di ghost whisperer lo sai?"
eleo : " in effetti la storia è scritta benissimo..però se ogni tanto ne lasciassi vivere qualcuno non mi farebbe dispiacere..."
eleo : " in effetti la storia è scritta benissimo..però se ogni tanto ne lasciassi vivere qualcuno non mi farebbe dispiacere..."
JACKSON GIRLS- INVINCIBLE
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