Testimonianze di fans
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<3...billie jean...<3
Annie
Giovanni
Ele_Jackson
giugiu1296*
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Testimonianze di fans
Promemoria primo messaggio :
ragazzi, sono in vena di testimonianze
comunque, eccovi qui di seguito due testimonianze di fan che hanno visto MJ nell'ultimo periodo, e che possono testimoniare quanto lui stesse male
Non so da dove cominciare con la mia testimonianza. C’è semplicemente troppo da raccontare e sono coinvolti così tanti sentimenti, sentimenti di tristezza, rimpianto, rabbia, confusione e impotenza. Comunque, ho bisogno di condividere la mia storia con il resto di voi, per quanto possa valere. Non riporterà indietro Michael e gli avvoltoi intorno a lui continueranno a combattere per qualunque cosa sia rimasto di lui e del suo patrimonio. Questa campagna che stiamo mettendo insieme non è per tentare di fermare l’inarrestabile, ma semplicemente per rendere giustizia a Michael dicendo noi che possiamo che lui non stava bene e che lui ha davvero cercato il nostro contatto, noi gli dobbiamo almeno la verità raccontando a voi ciò che lui ci ha detto e mostrato nelle ultime settimane della sua vita. Se lui ha espresso a noi la sua angoscia e la sua sofferenza a parole o attraverso evidenti condizioni fisiche e mentali, io credo, e non sono l’unica, che stesse implorando aiuto e nessuna delle persone intorno a lui è venuta in suo soccorso, accecata dalla cupidigia, dalla paura, dall’interesse personale, dalla disattenzione o persino dalla mancanza di compassione.
Sono una fan di Michael da oltre 20 anni ma solo durante gli ultimi 8 mesi della sua vita sono diventata quella che viene definita una “seguace”. Questo significa che l’ho seguito regolarmente, anche se non quotidianamente. Vedevo dove andava e come stava e le persone intorno a lui. Vedevo la sua condizione fisica e mentale e quanto rapidamente le cose si fossero deteriorate nelle ultime settimane/mesi della sua vita. Questi sono i miei ricordi degli eventi precedenti alla sua morte e di come alcuni di noi, inclusa me, sapevamo che stesse per esaurire il suo tempo e fosse in grave pericolo . Abbiamo cercato di intervenire ma siamo arrivate troppo tardi.
Nel Novembre 2008, Michael che allora alloggiava al Bel-Air hotel, incontrò un gruppo di noi fuori all’albergo, parlò con noi per un bel pò e fu tanto gentile da portare anche a noi del cibo che lui aveva ordinato per sè quella sera dal suo ristorante preferito. Stava alla grande ed era molto calmo, molto sereno e lucido. Era chiaro che non c’era niente che non andasse quella sera. Ci parlò di tante cose e fece allusioni ad un gran numero di progetti che stavano per sopraggiungere. In quel momento noi non avevamo idea che si stessero mettendo in moto i concerti. Nelle settimane successive, Michael fece molte riunioni in quell’albergo, riunioni che ora sappiamo riguardavano il Tour.
Dopo che i concerti all’arena 02 furono annunciati a marzo, Michael iniziò le prove al Center Staging tra aprile e maggio. E’ stato in questo periodo che noi abbiamo cominciato a vedere uno schema preciso nell’incremento delle visite all’ufficio del Dr. Klein. L’aumento delle visite e la loro durata cominciarono ad allarmare me e alcuni altri, specialmente quando iniziammo a notare gli effetti che esse avevano su di lui. Michael cominciò a lasciare la struttura che sembrava stordito. Noi iniziammo a renderci conto che le procedure dovevano includere sostanze che alterano lo stato mentale.
Alcuni di noi arrivarono alla conclusione che fosse inutile dargli lettere o regali dopo le visite dal dottore dal momento che lui glieli riconsegnava dopo averli semplicemente firmati, benchè si trattava chiaramente di lettere indirizzate a lui e non di fotografie a caccia di autografo.
Qualcosa mi allarmò più del solito sabato 25 aprile 2009. Era la prima volta che Michael andava ad una visita dal Dr. Klein nel week-end ed era tardi. Si trattenne lì dalle 17.00 alle 19.30
Quando uscì dall’ufficio di Klein, Michael aveva un odore molto forte di ciò che io direi fosse o disinfettante o etere e sembrava che barcollasse.
Il 29 maggio, Michael portò alcuni di noi al Center Staging per parlarci riguardo a ciò che stava succedendo (dopo che alcuni fans gli avevano detto che non riuscivano ad acquistare i biglietti per i concerti e come le vendite dei biglietti sembravano non avere senso e come le cose parevano essere un gran casino e se lui era a conoscenza di questo) Lui ci disse che non era a conoscenza del problema, che non sapeva si trattasse di una struttura con i posti a sedere e che avrebbe fatto qualcosa. Ci disse che era andato a dormire sapendo di 10 concerti e si era risvegliato scoprendo che erano diventati 50! Ci disse: “Lo hanno fatto SENZA IL MIO CONSENSO e lo hanno fatto per ovvie ragioni” Aggiunse “Hanno anche sbagliato la programmazione. Doveva essere 1 giorno, niente spettacolo, 1 giorno, niente spettacolo, 1 giorno, niente spettacolo “. (Intendeva dire spettacolo, riposo, spettacolo, riposo).
La sua voce era rotta come quando stava per piangere, unì le sue mani nella posizione di preghiera e rimase in silenzio. Noi restammo in silenzio con lui. Fu un momento molto intenso e, secondo me, pieno di tristezza e preoccupazione.
Andai via con la sensazione che le nostre preoccupazioni avessero un fondamento, e così fu per la maggior parte di noi che erano stati lì.
Sfortunatamente, il giorno dopo Michael fece questa dichiarazione che saltò fuori dalla stampa. Non lo sappiamo, ma riteniamo che l’AEG sia stata lesta nel confutarla e chiamarla una bugia.
Questo è anche coinciso con il momento in cui tutto è cambiato per quel piccolo gruppo di noi che era solito avere un contatto aperto con Michael.
Dopo che l’AEG scoprì ciò che Michael aveva dichiarato per noi cambiò tutto.
La sicurezza ci teneva lontano e Michael smise di essere “disponibile”.
Con la restrizione dei contatti (sebbene ancora andassimo a vederlo e gli parlassimo un pò) le visite dal dottore divennero ancora più frequenti e notammo più di un cambiamento fisico in lui, soprattutto il suo peso. Sembrava semplicemente troppo magro e che qualcosa non andasse in linea generale. Anche i modi e gli atteggiamenti delle sue guardie di sicurezza cambiarono.
Il 1 giugno iniziarono le prove al Forum di Inglewood.
Dopo un paio di settimane lì, Michael Amir (l’assistente personale e alla sicurezza di Michael) ci disse che Michael era molto stanco, che non aveva dormito per tutto il week-end e che la AEG aveva continuato a chiamarlo tutto il tempo.
E’ stato più o meno in quel periodo che Michael andava alle prove sempre più tardi e certe volte le annullava.
Una di queste volte era il 12 giugno. Michael era andato tardi alle prove. Al suo arrivo non si fermò per noi come era solito fare. Poco dopo la sua security venne a vedere dove stavamo, passando vicino alle nostre macchine un isolato più in là di dove eravamo soliti parcheggiare ed aspettare. Non fecero nessun tentativo di dirci quello che stavano facendo. Questo successe alle 20.00/21.00 circa. Intorno alla mezzanotte, una delle sue guardie di sicurezza che si faceva chiamare “Biggie”, venne fuori e ci disse: “Michael dice che è pericoloso(?!) e “Michael non voleva venire alle prove stasera”, “è stanco”. E allora ci venne chiesto di metterci in fila uno ad uno così da avere ciascuno 15 secondi da soli con Michael. Tutti noi coinvolti in questa cosa ci sentimmo molto a disagio. Non capivamo che stesse succedendo ma naturalmente ci mettemmo in fila e avemmo il nostro tempo individualmente. Fu molto impersonale ed eravamo strettamente monitorati dagli uomini della sua sicurezza.
Negli ultimi giorni della vita di Michael ricordo anche di aver notato che la sua guardia di sicurezza Alberto Alvarez spesso sembrava molto agitato e nervosamente affaticato. Quando noi gli chiedemmo se Michael stava bene oppure no, lui ci rispose che Michael era “concentrato” e “in modalità tour”, non rispondendo in realtà alla domanda.
Ciò che noi ancora potevamo vedere era più di quello che ci aveva risposto, Michael era diventato sempre più alterato, stordito ed emaciato ed anche la sua sicurezza era nervosa per qualcosa. Di fatto, invece di avere le solite 2-3 guardie dietro le uscite della sua casa, raddoppiarono, triplicarono e io ne contai persino 12 la notte che Michael morì.
Qualcosa era successo, qualcosa era cambiato e noi sapevamo che era arrivato il momento di agire.
Nel tentativo di intervenire per salvare la sua vita, un paio di dozzine di fans (inclusa me) scrisse lettere a Michael la settimana prima della sua morte. La nostra intenzione era di consegnarli le lettere facendo delle dichiarazioni a nome di tutti i fans che sentivano che c’era qualcosa che non andava.
Sapevamo che era una questione di tempo prima che lui morisse se non facevamo qualcosa. Nessun altro intorno a lui sembrava curarsene abbastanza per farlo. Una volta raccolte tutte le lettere e pianificata la cosa, decidemmo di intervenire il 24 giugno 2009.
Di fatto, gliele consegnammo nelle sue mani quel pomeriggio. Quella notte sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei rivisto, mentre lasciava lo Staples Center circa all’ 1.30 del 25 giugno 2009.
Questa era la mia lettera per lui:
“Michael,
Ti amo e ti ammiro da quando avevo 14 anni, quando per la prima volta tu hai salvato la mia vita. Hai continuato a salvarla nel corso degli anni, tanto debole e strana quanto poteva sembrare a qualcuno che nemmeno mi conosce. Tu hai continuato a farmi andare avanti e mi hai dato forza e speranza.
Ora tocca a me, tocca a tutti noi, aiutare TE e dirti che noi siamo qui e vogliamo darti il nostro sostegno.
Ti prego, cerca di capire che noi ti amiamo così tanto che NON POSSIAMO PERMETTERCI DI PERDERTI. Tu significhi così tanto per noi e ci ferisce vederti infelice nel modo in cui ti vediamo da un pò, benché tu con difficoltà abbia cercato di nasconderlo. Noi vediamo e sentiamo che c’è qualcosa che non va.
Michael, NON FARE MAI NULLA CHE TU NON VOGLIA FARE, che siano i concerti o qualunque altra cosa che la gente voglia tu faccia per guadagnare soldi.
Non permettere a niente e a nessuno di sottoporti ad uno stress tale che ti impedisca di dormire, che ti gravi di preoccupazioni o che in definitiva provochi qualunque cosa che attenti alla tua salute. Non ne vale la pena per nessuna ragione al mondo e tu non hai bisogno di dimostrare nulla!
Hai già pagato i tuoi debiti più di una volta.
Io ho bisogno di te e ti amo così profondamente e sinceramente…per tutti noi è così.
Samantha”
Alla fine desidero terminare la mia testimonianza mettendo ben in chiaro una cosa.
Non sto affermando che Michael apparisse alterato o stordito tutto il tempo. Voglio che questo venga recepito bene. Noi NON abbiamo avuto la percezione di lui come se fosse un DROGATO, un TOSSICODIPENDENTE.
La nostra esperienza ha riguardato il fatto che durante un certo periodo di tempo lui fosse troppo stressato e troppo pressato da non poter nemmeno mangiare e andare avanti senza medicine e che le persone intorno a lui ben sapevano che lui non stesse bene e hanno semplicemente scelto di bendarsi gli occhi in nome del profitto e Dio sa per quale altra ragione. Ma io so ciò che ho visto e so che non era in salute, non era felice, non era nella forma fisica e mentale da essere pronto per andare sul palco meno di 3 settimane più tardi, e anche loro lo sapevano. E’ giunto il momento che la verità venga fuori.
Samantha
l'altra la posto in un altro topic perchè se no diventa troppo lungo
ragazzi, sono in vena di testimonianze
comunque, eccovi qui di seguito due testimonianze di fan che hanno visto MJ nell'ultimo periodo, e che possono testimoniare quanto lui stesse male
Non so da dove cominciare con la mia testimonianza. C’è semplicemente troppo da raccontare e sono coinvolti così tanti sentimenti, sentimenti di tristezza, rimpianto, rabbia, confusione e impotenza. Comunque, ho bisogno di condividere la mia storia con il resto di voi, per quanto possa valere. Non riporterà indietro Michael e gli avvoltoi intorno a lui continueranno a combattere per qualunque cosa sia rimasto di lui e del suo patrimonio. Questa campagna che stiamo mettendo insieme non è per tentare di fermare l’inarrestabile, ma semplicemente per rendere giustizia a Michael dicendo noi che possiamo che lui non stava bene e che lui ha davvero cercato il nostro contatto, noi gli dobbiamo almeno la verità raccontando a voi ciò che lui ci ha detto e mostrato nelle ultime settimane della sua vita. Se lui ha espresso a noi la sua angoscia e la sua sofferenza a parole o attraverso evidenti condizioni fisiche e mentali, io credo, e non sono l’unica, che stesse implorando aiuto e nessuna delle persone intorno a lui è venuta in suo soccorso, accecata dalla cupidigia, dalla paura, dall’interesse personale, dalla disattenzione o persino dalla mancanza di compassione.
Sono una fan di Michael da oltre 20 anni ma solo durante gli ultimi 8 mesi della sua vita sono diventata quella che viene definita una “seguace”. Questo significa che l’ho seguito regolarmente, anche se non quotidianamente. Vedevo dove andava e come stava e le persone intorno a lui. Vedevo la sua condizione fisica e mentale e quanto rapidamente le cose si fossero deteriorate nelle ultime settimane/mesi della sua vita. Questi sono i miei ricordi degli eventi precedenti alla sua morte e di come alcuni di noi, inclusa me, sapevamo che stesse per esaurire il suo tempo e fosse in grave pericolo . Abbiamo cercato di intervenire ma siamo arrivate troppo tardi.
Nel Novembre 2008, Michael che allora alloggiava al Bel-Air hotel, incontrò un gruppo di noi fuori all’albergo, parlò con noi per un bel pò e fu tanto gentile da portare anche a noi del cibo che lui aveva ordinato per sè quella sera dal suo ristorante preferito. Stava alla grande ed era molto calmo, molto sereno e lucido. Era chiaro che non c’era niente che non andasse quella sera. Ci parlò di tante cose e fece allusioni ad un gran numero di progetti che stavano per sopraggiungere. In quel momento noi non avevamo idea che si stessero mettendo in moto i concerti. Nelle settimane successive, Michael fece molte riunioni in quell’albergo, riunioni che ora sappiamo riguardavano il Tour.
Dopo che i concerti all’arena 02 furono annunciati a marzo, Michael iniziò le prove al Center Staging tra aprile e maggio. E’ stato in questo periodo che noi abbiamo cominciato a vedere uno schema preciso nell’incremento delle visite all’ufficio del Dr. Klein. L’aumento delle visite e la loro durata cominciarono ad allarmare me e alcuni altri, specialmente quando iniziammo a notare gli effetti che esse avevano su di lui. Michael cominciò a lasciare la struttura che sembrava stordito. Noi iniziammo a renderci conto che le procedure dovevano includere sostanze che alterano lo stato mentale.
Alcuni di noi arrivarono alla conclusione che fosse inutile dargli lettere o regali dopo le visite dal dottore dal momento che lui glieli riconsegnava dopo averli semplicemente firmati, benchè si trattava chiaramente di lettere indirizzate a lui e non di fotografie a caccia di autografo.
Qualcosa mi allarmò più del solito sabato 25 aprile 2009. Era la prima volta che Michael andava ad una visita dal Dr. Klein nel week-end ed era tardi. Si trattenne lì dalle 17.00 alle 19.30
Quando uscì dall’ufficio di Klein, Michael aveva un odore molto forte di ciò che io direi fosse o disinfettante o etere e sembrava che barcollasse.
Il 29 maggio, Michael portò alcuni di noi al Center Staging per parlarci riguardo a ciò che stava succedendo (dopo che alcuni fans gli avevano detto che non riuscivano ad acquistare i biglietti per i concerti e come le vendite dei biglietti sembravano non avere senso e come le cose parevano essere un gran casino e se lui era a conoscenza di questo) Lui ci disse che non era a conoscenza del problema, che non sapeva si trattasse di una struttura con i posti a sedere e che avrebbe fatto qualcosa. Ci disse che era andato a dormire sapendo di 10 concerti e si era risvegliato scoprendo che erano diventati 50! Ci disse: “Lo hanno fatto SENZA IL MIO CONSENSO e lo hanno fatto per ovvie ragioni” Aggiunse “Hanno anche sbagliato la programmazione. Doveva essere 1 giorno, niente spettacolo, 1 giorno, niente spettacolo, 1 giorno, niente spettacolo “. (Intendeva dire spettacolo, riposo, spettacolo, riposo).
La sua voce era rotta come quando stava per piangere, unì le sue mani nella posizione di preghiera e rimase in silenzio. Noi restammo in silenzio con lui. Fu un momento molto intenso e, secondo me, pieno di tristezza e preoccupazione.
Andai via con la sensazione che le nostre preoccupazioni avessero un fondamento, e così fu per la maggior parte di noi che erano stati lì.
Sfortunatamente, il giorno dopo Michael fece questa dichiarazione che saltò fuori dalla stampa. Non lo sappiamo, ma riteniamo che l’AEG sia stata lesta nel confutarla e chiamarla una bugia.
Questo è anche coinciso con il momento in cui tutto è cambiato per quel piccolo gruppo di noi che era solito avere un contatto aperto con Michael.
Dopo che l’AEG scoprì ciò che Michael aveva dichiarato per noi cambiò tutto.
La sicurezza ci teneva lontano e Michael smise di essere “disponibile”.
Con la restrizione dei contatti (sebbene ancora andassimo a vederlo e gli parlassimo un pò) le visite dal dottore divennero ancora più frequenti e notammo più di un cambiamento fisico in lui, soprattutto il suo peso. Sembrava semplicemente troppo magro e che qualcosa non andasse in linea generale. Anche i modi e gli atteggiamenti delle sue guardie di sicurezza cambiarono.
Il 1 giugno iniziarono le prove al Forum di Inglewood.
Dopo un paio di settimane lì, Michael Amir (l’assistente personale e alla sicurezza di Michael) ci disse che Michael era molto stanco, che non aveva dormito per tutto il week-end e che la AEG aveva continuato a chiamarlo tutto il tempo.
E’ stato più o meno in quel periodo che Michael andava alle prove sempre più tardi e certe volte le annullava.
Una di queste volte era il 12 giugno. Michael era andato tardi alle prove. Al suo arrivo non si fermò per noi come era solito fare. Poco dopo la sua security venne a vedere dove stavamo, passando vicino alle nostre macchine un isolato più in là di dove eravamo soliti parcheggiare ed aspettare. Non fecero nessun tentativo di dirci quello che stavano facendo. Questo successe alle 20.00/21.00 circa. Intorno alla mezzanotte, una delle sue guardie di sicurezza che si faceva chiamare “Biggie”, venne fuori e ci disse: “Michael dice che è pericoloso(?!) e “Michael non voleva venire alle prove stasera”, “è stanco”. E allora ci venne chiesto di metterci in fila uno ad uno così da avere ciascuno 15 secondi da soli con Michael. Tutti noi coinvolti in questa cosa ci sentimmo molto a disagio. Non capivamo che stesse succedendo ma naturalmente ci mettemmo in fila e avemmo il nostro tempo individualmente. Fu molto impersonale ed eravamo strettamente monitorati dagli uomini della sua sicurezza.
Negli ultimi giorni della vita di Michael ricordo anche di aver notato che la sua guardia di sicurezza Alberto Alvarez spesso sembrava molto agitato e nervosamente affaticato. Quando noi gli chiedemmo se Michael stava bene oppure no, lui ci rispose che Michael era “concentrato” e “in modalità tour”, non rispondendo in realtà alla domanda.
Ciò che noi ancora potevamo vedere era più di quello che ci aveva risposto, Michael era diventato sempre più alterato, stordito ed emaciato ed anche la sua sicurezza era nervosa per qualcosa. Di fatto, invece di avere le solite 2-3 guardie dietro le uscite della sua casa, raddoppiarono, triplicarono e io ne contai persino 12 la notte che Michael morì.
Qualcosa era successo, qualcosa era cambiato e noi sapevamo che era arrivato il momento di agire.
Nel tentativo di intervenire per salvare la sua vita, un paio di dozzine di fans (inclusa me) scrisse lettere a Michael la settimana prima della sua morte. La nostra intenzione era di consegnarli le lettere facendo delle dichiarazioni a nome di tutti i fans che sentivano che c’era qualcosa che non andava.
Sapevamo che era una questione di tempo prima che lui morisse se non facevamo qualcosa. Nessun altro intorno a lui sembrava curarsene abbastanza per farlo. Una volta raccolte tutte le lettere e pianificata la cosa, decidemmo di intervenire il 24 giugno 2009.
Di fatto, gliele consegnammo nelle sue mani quel pomeriggio. Quella notte sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei rivisto, mentre lasciava lo Staples Center circa all’ 1.30 del 25 giugno 2009.
Questa era la mia lettera per lui:
“Michael,
Ti amo e ti ammiro da quando avevo 14 anni, quando per la prima volta tu hai salvato la mia vita. Hai continuato a salvarla nel corso degli anni, tanto debole e strana quanto poteva sembrare a qualcuno che nemmeno mi conosce. Tu hai continuato a farmi andare avanti e mi hai dato forza e speranza.
Ora tocca a me, tocca a tutti noi, aiutare TE e dirti che noi siamo qui e vogliamo darti il nostro sostegno.
Ti prego, cerca di capire che noi ti amiamo così tanto che NON POSSIAMO PERMETTERCI DI PERDERTI. Tu significhi così tanto per noi e ci ferisce vederti infelice nel modo in cui ti vediamo da un pò, benché tu con difficoltà abbia cercato di nasconderlo. Noi vediamo e sentiamo che c’è qualcosa che non va.
Michael, NON FARE MAI NULLA CHE TU NON VOGLIA FARE, che siano i concerti o qualunque altra cosa che la gente voglia tu faccia per guadagnare soldi.
Non permettere a niente e a nessuno di sottoporti ad uno stress tale che ti impedisca di dormire, che ti gravi di preoccupazioni o che in definitiva provochi qualunque cosa che attenti alla tua salute. Non ne vale la pena per nessuna ragione al mondo e tu non hai bisogno di dimostrare nulla!
Hai già pagato i tuoi debiti più di una volta.
Io ho bisogno di te e ti amo così profondamente e sinceramente…per tutti noi è così.
Samantha”
Alla fine desidero terminare la mia testimonianza mettendo ben in chiaro una cosa.
Non sto affermando che Michael apparisse alterato o stordito tutto il tempo. Voglio che questo venga recepito bene. Noi NON abbiamo avuto la percezione di lui come se fosse un DROGATO, un TOSSICODIPENDENTE.
La nostra esperienza ha riguardato il fatto che durante un certo periodo di tempo lui fosse troppo stressato e troppo pressato da non poter nemmeno mangiare e andare avanti senza medicine e che le persone intorno a lui ben sapevano che lui non stesse bene e hanno semplicemente scelto di bendarsi gli occhi in nome del profitto e Dio sa per quale altra ragione. Ma io so ciò che ho visto e so che non era in salute, non era felice, non era nella forma fisica e mentale da essere pronto per andare sul palco meno di 3 settimane più tardi, e anche loro lo sapevano. E’ giunto il momento che la verità venga fuori.
Samantha
l'altra la posto in un altro topic perchè se no diventa troppo lungo
giugiu1296*- HISTORY
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Età : 27
Località : mestre
Data d'iscrizione : 30.09.09
Re: Testimonianze di fans
Ciao a proposito di testimonianze qui descritte, sono rimasto incollato a leggere il tutto con profonda riflessione e non da meno a pensare la situazione ultima di MJ riquardo al suo fisico dovuto alla grande mola di pressioni che sicuramente in qualche modo lo segnarono anche psicologicamente,ma traspare anche il grande desiderio di autentico fans di volerlo aiutare in ogni modo e ad ogni modo...,grazie per le testimonianze messe a nostra disposizione sono di una profondità umana che dovrebbero far riflette.
jackonino_fans- DANGEROUS
- Numero di messaggi : 449
Età : 64
Località : Adelfia (Ba)
Data d'iscrizione : 12.09.09
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