[ARTICOLI] Giudizi sul film "This is It"
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[ARTICOLI] Giudizi sul film "This is It"
Promemoria primo messaggio :
non sono sicura che sia giusto postarlo qui, comunque vi riporto l'articolo di stamattina da www.ilgiornale.it:
"Se questo era Michael Jackson poco prima di morire (This is it era il titolo del brano che chiudeva e insieme titolava il suo ritorno concertistico sulle scene), l’unica cosa da fare è chiedergli scusa. Ricordate? «Non si reggeva più in piedi, era ormai pelle e ossa, si drogava, era calvo, aveva la dentiera»... E invece dalle immagini del film-documentario che racconta i tre mesi di prova per il primo dei cinquanta concerti previsti alla 02 Arena di Londra (Michael Jackson's This is it, regia di Kenny Ortega, da domani e per sole due settimane sugli schermi cinematografici di tutto il mondo, 600 solo in Italia) emerge un artista completo, musicalmente perfetto, di straordinaria presenza e padronanza scenica, in grado di intervenire su ogni aspetto dello show: dalle luci agli effetti speciali, dalla valorizzazione dei singoli partner alla scenografia d’insieme. Lo spettacolo che aveva in mente e di cui il documentario dà diligentemente conto, era qualcosa che avrebbe fatto impallidire qualsiasi concerto rock e/o pop fino ad allora realizzato, una via di mezzo fra un musical, un film di Spielberg, un’opera di danza moderna...
Come tutte le creature irreali, Jackson era a suo agio solo in un mondo fantastico, dove gli zombie risorgono, le immagini si sdoppiano, la finzione cinematografica si fa realtà. Un mondo che gli permetteva di entrare e uscire dai film con Rita Hayworth e Humphrey Bogart, dai fondali di cartapesta dello skyline di New York o dalle pellicole che ritraevano la foresta amazzonica...
Questo essere asessuato, né uomo né donna, e come senza età, condannato a un’eterna e artificiale giovinezza, alieno persino nella pigmentazione della pelle, un negro-bianco, un bianco-negro, un’altra cosa, funzionava perfettamente lì dove ogni regola è sospesa, ogni prodigio è naturale, ogni licenza artistica è permessa. Fuori da quel palcoscenico, la normalità della realtà doveva apparirgli così incomprensibile da atterrirlo. La quotidianità, ovvero la vita, deve essere stata per lui un lungo, insopportabile incubo.
Un altro aspetto che emerge in This is it, e che in qualche modo è correlato con quanto andiamo dicendo, è una professionalità mai capricciosa, ma umilmente orgogliosa. Si capisce come lavorare con lui potesse essere considerato un apice, un arricchimento e per molti versi un’educazione. Nessun divismo, nessuna compiacenza né impazienza. Essendosi costruito un mondo fuori dal mondo, Jackson vi regnava nel segno dell’armonia, un sovrano gentile che sussurrava i suoi grazie e non sopportava l’infelicità, che giocava con la musica con la serietà gioiosa tipica dei divertimenti infantili.
Per uno che aveva esordito nel campo della musica a undici anni, This i sit sarebbe dovuto essere il compendio, la celebrazione e la riaffermazione di un talento artistico che per i successivi quaranta era però andato di pari passo con un rovinoso quanto patetico alterarsi della personalità (la chirurgia plastica in eccesso, la paura delle malattie, l’ossessione per l’igiene, il sospetto e poi le accuse di pedofilia eccetera). Il tempo, che con lui da subito era stato prodigo, alla fine gli si è dimostrato avaro, ma può anche darsi che fosse questa la giusta misura delle cose, scomparire quando se ne attendeva la ricomparsa, ma lasciando il ricordo di che cosa sarebbe stata: una meravigliosa fiaba per adulti cantata e recitata da un principe bambino. "
non sono sicura che sia giusto postarlo qui, comunque vi riporto l'articolo di stamattina da www.ilgiornale.it:
"Se questo era Michael Jackson poco prima di morire (This is it era il titolo del brano che chiudeva e insieme titolava il suo ritorno concertistico sulle scene), l’unica cosa da fare è chiedergli scusa. Ricordate? «Non si reggeva più in piedi, era ormai pelle e ossa, si drogava, era calvo, aveva la dentiera»... E invece dalle immagini del film-documentario che racconta i tre mesi di prova per il primo dei cinquanta concerti previsti alla 02 Arena di Londra (Michael Jackson's This is it, regia di Kenny Ortega, da domani e per sole due settimane sugli schermi cinematografici di tutto il mondo, 600 solo in Italia) emerge un artista completo, musicalmente perfetto, di straordinaria presenza e padronanza scenica, in grado di intervenire su ogni aspetto dello show: dalle luci agli effetti speciali, dalla valorizzazione dei singoli partner alla scenografia d’insieme. Lo spettacolo che aveva in mente e di cui il documentario dà diligentemente conto, era qualcosa che avrebbe fatto impallidire qualsiasi concerto rock e/o pop fino ad allora realizzato, una via di mezzo fra un musical, un film di Spielberg, un’opera di danza moderna...
Come tutte le creature irreali, Jackson era a suo agio solo in un mondo fantastico, dove gli zombie risorgono, le immagini si sdoppiano, la finzione cinematografica si fa realtà. Un mondo che gli permetteva di entrare e uscire dai film con Rita Hayworth e Humphrey Bogart, dai fondali di cartapesta dello skyline di New York o dalle pellicole che ritraevano la foresta amazzonica...
Questo essere asessuato, né uomo né donna, e come senza età, condannato a un’eterna e artificiale giovinezza, alieno persino nella pigmentazione della pelle, un negro-bianco, un bianco-negro, un’altra cosa, funzionava perfettamente lì dove ogni regola è sospesa, ogni prodigio è naturale, ogni licenza artistica è permessa. Fuori da quel palcoscenico, la normalità della realtà doveva apparirgli così incomprensibile da atterrirlo. La quotidianità, ovvero la vita, deve essere stata per lui un lungo, insopportabile incubo.
Un altro aspetto che emerge in This is it, e che in qualche modo è correlato con quanto andiamo dicendo, è una professionalità mai capricciosa, ma umilmente orgogliosa. Si capisce come lavorare con lui potesse essere considerato un apice, un arricchimento e per molti versi un’educazione. Nessun divismo, nessuna compiacenza né impazienza. Essendosi costruito un mondo fuori dal mondo, Jackson vi regnava nel segno dell’armonia, un sovrano gentile che sussurrava i suoi grazie e non sopportava l’infelicità, che giocava con la musica con la serietà gioiosa tipica dei divertimenti infantili.
Per uno che aveva esordito nel campo della musica a undici anni, This i sit sarebbe dovuto essere il compendio, la celebrazione e la riaffermazione di un talento artistico che per i successivi quaranta era però andato di pari passo con un rovinoso quanto patetico alterarsi della personalità (la chirurgia plastica in eccesso, la paura delle malattie, l’ossessione per l’igiene, il sospetto e poi le accuse di pedofilia eccetera). Il tempo, che con lui da subito era stato prodigo, alla fine gli si è dimostrato avaro, ma può anche darsi che fosse questa la giusta misura delle cose, scomparire quando se ne attendeva la ricomparsa, ma lasciando il ricordo di che cosa sarebbe stata: una meravigliosa fiaba per adulti cantata e recitata da un principe bambino. "
will you be there- INVINCIBLE
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Data d'iscrizione : 25.08.09
Re: [ARTICOLI] Giudizi sul film "This is It"
.. è da un pezzo che non si scrive più in questo topic...
Per ovvie ragioni le recensioni sul film ormai non si scrivono più....
ma ho trovato un "ritardatario", se vogliamo dire così!!!!!!! e posto il suo articolo perchè l'ho trovato sincero!!!!
HO SCOPERTO MICHAEL JACKSON!
Non vorrei esagerare travolto dall’entusiasmo, ma mi sembrava di sbirciare i disegni preparatori di un qualche capolavoro del passato, di essere ammesso alla tavola dove si ponevano le basi per la costruzione di una cattedrale, di un grattacielo, di una piramide. E sì che si sta parlando di Michael Jackson. “This is it”, il film visto con colpevole (da parte mia) ritardo. La cattedrale è lo show mostruoso che Michael stava preparando per il suo ultimo e definitivo ritorno, cinquanta date in quel di Londra che avrebbero dovuto celebrare il Re del Pop alla sua massima potenza. Personalmente scommettevo che il povero Jackson a quell’appuntamento non sarebbe mai arrivato. Troppo fragile, troppa pressione su di lui, troppo tutto. Quel che non sospettavo è la mole di energia artistica che Michael stava mettendo in quel progetto. Poteva davvero essere uno dei più sorprendenti e mastodontici show che la cultura pop avesse mai avuto il coraggio di costruire. Nel film di Kenny Ortega lo si intuisce, se ne scoprono le fondamenta. Ma quel che ho scoperto io personalmente è la statura artistica di Jackson: una mente creativa di grande respiro, un direttore d’orchestra attento a ogni minimo particolare, un passo, un accordo, una pausa. Un creatore non un puro esecutore. E questo erompe con chiarezza proprio dal film, non un puro documentario musicale ma il racconto della genesi di un grande spettacolo che non si farà mai. Se Michael Jackson fosse stato solo un grande artista e non la maschera del circo planetario che alla fine lo ha distrutto, chissà forse avremmo avuto un Mozart pop di fine XX secolo. Ma chissà se si può separare l’una cosa dall’altra.
Aldo Lastella
14 marzo 2011
fonte: http://www.repubblica.it/
Per ovvie ragioni le recensioni sul film ormai non si scrivono più....
ma ho trovato un "ritardatario", se vogliamo dire così!!!!!!! e posto il suo articolo perchè l'ho trovato sincero!!!!
HO SCOPERTO MICHAEL JACKSON!
Non vorrei esagerare travolto dall’entusiasmo, ma mi sembrava di sbirciare i disegni preparatori di un qualche capolavoro del passato, di essere ammesso alla tavola dove si ponevano le basi per la costruzione di una cattedrale, di un grattacielo, di una piramide. E sì che si sta parlando di Michael Jackson. “This is it”, il film visto con colpevole (da parte mia) ritardo. La cattedrale è lo show mostruoso che Michael stava preparando per il suo ultimo e definitivo ritorno, cinquanta date in quel di Londra che avrebbero dovuto celebrare il Re del Pop alla sua massima potenza. Personalmente scommettevo che il povero Jackson a quell’appuntamento non sarebbe mai arrivato. Troppo fragile, troppa pressione su di lui, troppo tutto. Quel che non sospettavo è la mole di energia artistica che Michael stava mettendo in quel progetto. Poteva davvero essere uno dei più sorprendenti e mastodontici show che la cultura pop avesse mai avuto il coraggio di costruire. Nel film di Kenny Ortega lo si intuisce, se ne scoprono le fondamenta. Ma quel che ho scoperto io personalmente è la statura artistica di Jackson: una mente creativa di grande respiro, un direttore d’orchestra attento a ogni minimo particolare, un passo, un accordo, una pausa. Un creatore non un puro esecutore. E questo erompe con chiarezza proprio dal film, non un puro documentario musicale ma il racconto della genesi di un grande spettacolo che non si farà mai. Se Michael Jackson fosse stato solo un grande artista e non la maschera del circo planetario che alla fine lo ha distrutto, chissà forse avremmo avuto un Mozart pop di fine XX secolo. Ma chissà se si può separare l’una cosa dall’altra.
Aldo Lastella
14 marzo 2011
fonte: http://www.repubblica.it/
will you be there- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 6622
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Data d'iscrizione : 25.08.09
Re: [ARTICOLI] Giudizi sul film "This is It"
hai fatto bene a postare questo articolo
grazie
grazie
michael my hope- INVINCIBLE
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Età : 33
Località : Verona
Data d'iscrizione : 13.11.10
Re: [ARTICOLI] Giudizi sul film "This is It"
.......ma davvero bello questo articolo. Questo giornalista ha colto la grandezza di jackson e ha avuto il coraggio di scriverlo. Perchè è molto più "in" denigrarlo.
E ci sta bene in ritardo, tanto per rinfrescare la memoria....
E ci sta bene in ritardo, tanto per rinfrescare la memoria....
lila- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 5042
Età : 71
Località : toscana
Data d'iscrizione : 11.01.10
Re: [ARTICOLI] Giudizi sul film "This is It"
davvero molto bello questo articolo...grazie per averlo postato!!!
è bello sopratutto che nonostante il ritardo, questo giornalista abbia voluto comunque spendere delle parole in suo onore...
ma la magia di Michael è così...quando scopri veramente il suo essere, qualsiasi sia il momento...può accadere anche fra cent'anni!! non puoi fare a meno di gridarlo al mondo!
grazie...
è bello sopratutto che nonostante il ritardo, questo giornalista abbia voluto comunque spendere delle parole in suo onore...
ma la magia di Michael è così...quando scopri veramente il suo essere, qualsiasi sia il momento...può accadere anche fra cent'anni!! non puoi fare a meno di gridarlo al mondo!
grazie...
TheLostChildren- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 5786
Età : 44
Località : neverland
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