[ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
+26
FrancescoM
Valentina94
Claudia71
eLì ♥MiChAeL♥
*EllyJackson*
Viviana
Mikelina213*
*InTheCloset*91
ThankyouMichael
_eva_
Michael Messia
EntaJackson
layla_87
Sommer
bertha_jackson
VaLe*
Applehead1993
Sarah Jackson
michela
DanielaMJ
sparklingswift
DidiDANGEROUS.
valentina
Seipht
Roby990
SilMJ
30 partecipanti
Pagina 1 di 2
Pagina 1 di 2 • 1, 2
[ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
"Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo"
di Viviana Viviani, sabato lug 25 (http://www.articolionline.net)
Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Definire Michael Jackson un "mito" va ben oltre l'abuso che un certo gergo giovanile tende a fare di questo termine, poiché nella sua vita quanto nella sua morte è facile trovare numerosi elementi della mitologia classica.
Basti pensare a Dioniso, giovane semidio dal capo riccioluto, capace di trascinare chiunque intorno a sè nell'ebrezza sensuale della musica e della danza, che, ancora bambino, fu fatto a pezzi e divorato dai Titani, creature feroci e fameliche non più dei colossi della stampa e del marketing. Ed il delirio dei fans a volte non sembra così diverso dal furore delle baccanti.
Basti pensare a Icaro, che vola troppo in alto per le sue ali fragili e si avvicina pericolosamente al sole, o forse ad un faretto esploso troppo presto in un spot pubblicitario, iniziando la sua caduta.
E continua a cadere come Narciso, perso nella propria immagine, nel tentativo di modificarla a suo piacimento, di armonizzarla alla percezione interiore di sé, di renderla perfetta. Per colpa di un padre violento che lo prendeva in giro per il suo naso grosso, dice la leggenda.
Il suo volto diviene così un'unità armoniosa di contrari, a metà tra maschio e femmina, tra bianco e nero, tra bambino e adulto. Un Giano bifronte dalle molte variabili. Se ciò dipenda da processi naturali quali la crescita e la malattia o artificiosi come la chirurgia plastica, ed in che misura, ormai poco importa. Senza sesso, senza razza e senza tempo, come la musica, come il mito.
Ma se per quanto riguarda la sessualità e l'etnia superare la banalità degli schemi poteva ancora essere possibile, e forse affascinante, per l'essere umano e l'artista che era in lui, la lotta contro il tempo era destinata fin dall'inizio alla sconfitta. Sia fosse tesa all'illusione dell'immortalità, che al più probabile tentativo di recupero di un'infanzia perduta. Non una vera e propria ubris, quanto un disagio dalle radici profonde, che conteneva già in sé il germe di una nemesi inevitabile. Così il tempo ha trasformato senza pietà i sogni in debiti, l'armonia in ambiguità, il genio in nevrosi, il fenomeno in mostro.
Come una sorta di Minotauro rinchiuso nel labirinto di giostre di Neverland, da lui stesso costruito e di cui non sapeva o non voleva più trovare l'uscita. Per alcuni un essere crudele in attesa di giovani vittime sacrificali, proprio come il principe di Creta. Per altri un individuo fragile, vittima della sua unicità e, come l'Asterione di Borges, perso in un'immensa solitudine.
Ora, nel momento della sua morte, al di là degli eccessi del gossip e dello sfruttamento mediatico, la reazione collettiva del pubblico più affezionato appare intrisa di religiosità laica e di spontanea credenza nel divino, di quella che non ha bisogno di dogmi né di intermediari. Tra i messaggi di addio, nei numerosi forum dedicati a Michael, la maggior parte vedono in lui un angelo volato in cielo, un'anima libera e immortale, una nuova stella che brilla nell'universo.
Così il mito resta in bilico tra umano e sovrumano, proprio come Michael stesso era un mistero di contraddizioni: tra materialismo e filantropia, immortalità e autodistruzione, innocenza e sensualità. Come quando sul palco sfidava i limiti umani della fatica e le leggi della gravità, sospeso tra sacro e profano, con una mano ad afferrare il cavallo dei pantaloni e l'altra tesa verso il cielo.
E proprio quando la morte viene a ricordarci che in fondo era soltanto uno come noi, allora siamo pronti a consacrare all'immortalità la sua arte e il suo ricordo.
Mentre i telegiornali non risparmiano i dettagli macabri delle autopsie, anche la passione del suo corpo sofferente, scheletrico e trafitto diventa motivo di catarsi.
Per chi si sente solo e diverso da tutti, per chi vorrebbe essere speciale e non lo è, per chi si strugge nel non poter tornare indietro a rivivere o cambiare la propria infanzia, o qualche altra parte del passato. Per chi semplicemente si rende conto ad un tratto che tanti ricordi della propria vita sono legati alle sue canzoni, ai suoi concerti, ai suoi passi di danza. E sente all'improvviso la mancanza di qualcuno che nemmeno conosceva o a cui da tanti anni nemmeno pensava.
Più accessibile di un Dio lontano, che giudica e forse, ma soltanto forse, e spesso a caro prezzo, salva e perdona, il mito si lascia docilmente giudicare, aiutandoci a salvare e perdonare noi stessi.
Così mentre scompare un grande artista, e per i più romantici nasce in cielo una nuova stella, sulla terra si accende un firmamento di televisioni per il funerale in diretta mondiale. L'ultimo addio, prima che nelle case le vicende umane proseguano il loro corso.
Al primo piano un uomo di 40 anni, ricorderà quando ha ballato Beat it con i compagni di scuola, e il primo bacio sulle note di Liberian girl, e lo assalirà all'improvviso tutta la vita passata, anche quella che aveva dimenticato, ma non piangerà, perché un uomo adulto non piange, o perlomeno non piange per la morte di un cantante.
Sua moglie ascolterà la radio pulendo il salotto, poi in cucina si chiederà che ne sarà ora di quei tre poveri bambini senza madre. Ma solo alle prime note di You are not alone le arriverà un nodo in gola, pensando alle sue lunghe giornate sola in casa, in attesa dell'ora di cena.
La loro figlia di 20 anni, vedrà le immagini di Michael da giovane e lo troverà bellissimo, poi piangerà pensando che lei sì avrebbe saputo capirlo, non come quel padre violento e quelle finte mogli che l'hanno abbandonato, e si addormenterà sperando di sognarlo ancora una volta.
Al secondo piano un ragazzo di 30 anni penserà che anche suo padre lo umiliava e lo considerava un debole, anche se non lo picchiava con la cinghia per costringerlo a cantare e ballare. Anche perché lui, di cantare e ballare, non sarebbe mai stato capace. Allora piangerà per Michael e per se stesso, pensando a quanto è difficile essere amati ed essere se stessi nello stesso momento.
Al terzo piano un altro penserà che ad uccidere Michael sia stato il troppo successo, e sarà felice della sua normalità e di non avere alcun talento. Poi ripenserà a quando anche lui veniva preso in giro per il suo aspetto, per il naso e per l'acne, e si sentirà fiero di essere riuscito ugualmente a crescere e a diventare un uomo.
Allora rientrerà la sua compagna, lo troverà addormentato tra il televisore e la playstation, e penserà che anche lui, come Michael, rimarrà sempre un eterno bambino. Poi ascolterà le parole di Brooke Shields e piangerà per tutti gli amici perduti, anche per quelli ancora vivi.
All'ultimo piano un uomo di 50 anni, guarderà la tv di sfuggita pensando che Jackson era soltanto un drogato, o forse peggio, perché quando girano certe voci qualcosa di vero c'è sempre. Vedrà la piccola Paris e si domanderà se suo figlio di 12 anni direbbe di lui che è il padre migliore del mondo. Si risponderà di sì, perché gli ha trasmesso i sani valori della famiglia, del lavoro e della religione. Poi gli dirà di spegnere la tv e andare a dormire, invece di perdersi dietro a falsi miti e pessimi esempi.
Allora suo figlio penserà con rabbia che non vuole diventare un uomo qualunque come suo padre. Poi chiuso nella sua stanza prenderà l'iPod e partiranno le note di Billie Jean, che fino a pochi mesi prima lui nemmeno conosceva. Azzarderà una moonwalk e inciamperà sul tappeto, poi ne tenterà un'altra e gli sembrerà così ben riuscita che gli parrà davvero di camminare sulla luna.
Viviana Viviani
E' un po' che lo volevo postare, ma non riuscivo a ritrovarlo...m'è piaciuto molto, soprattutto l'ultima parte!
di Viviana Viviani, sabato lug 25 (http://www.articolionline.net)
Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Definire Michael Jackson un "mito" va ben oltre l'abuso che un certo gergo giovanile tende a fare di questo termine, poiché nella sua vita quanto nella sua morte è facile trovare numerosi elementi della mitologia classica.
Basti pensare a Dioniso, giovane semidio dal capo riccioluto, capace di trascinare chiunque intorno a sè nell'ebrezza sensuale della musica e della danza, che, ancora bambino, fu fatto a pezzi e divorato dai Titani, creature feroci e fameliche non più dei colossi della stampa e del marketing. Ed il delirio dei fans a volte non sembra così diverso dal furore delle baccanti.
Basti pensare a Icaro, che vola troppo in alto per le sue ali fragili e si avvicina pericolosamente al sole, o forse ad un faretto esploso troppo presto in un spot pubblicitario, iniziando la sua caduta.
E continua a cadere come Narciso, perso nella propria immagine, nel tentativo di modificarla a suo piacimento, di armonizzarla alla percezione interiore di sé, di renderla perfetta. Per colpa di un padre violento che lo prendeva in giro per il suo naso grosso, dice la leggenda.
Il suo volto diviene così un'unità armoniosa di contrari, a metà tra maschio e femmina, tra bianco e nero, tra bambino e adulto. Un Giano bifronte dalle molte variabili. Se ciò dipenda da processi naturali quali la crescita e la malattia o artificiosi come la chirurgia plastica, ed in che misura, ormai poco importa. Senza sesso, senza razza e senza tempo, come la musica, come il mito.
Ma se per quanto riguarda la sessualità e l'etnia superare la banalità degli schemi poteva ancora essere possibile, e forse affascinante, per l'essere umano e l'artista che era in lui, la lotta contro il tempo era destinata fin dall'inizio alla sconfitta. Sia fosse tesa all'illusione dell'immortalità, che al più probabile tentativo di recupero di un'infanzia perduta. Non una vera e propria ubris, quanto un disagio dalle radici profonde, che conteneva già in sé il germe di una nemesi inevitabile. Così il tempo ha trasformato senza pietà i sogni in debiti, l'armonia in ambiguità, il genio in nevrosi, il fenomeno in mostro.
Come una sorta di Minotauro rinchiuso nel labirinto di giostre di Neverland, da lui stesso costruito e di cui non sapeva o non voleva più trovare l'uscita. Per alcuni un essere crudele in attesa di giovani vittime sacrificali, proprio come il principe di Creta. Per altri un individuo fragile, vittima della sua unicità e, come l'Asterione di Borges, perso in un'immensa solitudine.
Ora, nel momento della sua morte, al di là degli eccessi del gossip e dello sfruttamento mediatico, la reazione collettiva del pubblico più affezionato appare intrisa di religiosità laica e di spontanea credenza nel divino, di quella che non ha bisogno di dogmi né di intermediari. Tra i messaggi di addio, nei numerosi forum dedicati a Michael, la maggior parte vedono in lui un angelo volato in cielo, un'anima libera e immortale, una nuova stella che brilla nell'universo.
Così il mito resta in bilico tra umano e sovrumano, proprio come Michael stesso era un mistero di contraddizioni: tra materialismo e filantropia, immortalità e autodistruzione, innocenza e sensualità. Come quando sul palco sfidava i limiti umani della fatica e le leggi della gravità, sospeso tra sacro e profano, con una mano ad afferrare il cavallo dei pantaloni e l'altra tesa verso il cielo.
E proprio quando la morte viene a ricordarci che in fondo era soltanto uno come noi, allora siamo pronti a consacrare all'immortalità la sua arte e il suo ricordo.
Mentre i telegiornali non risparmiano i dettagli macabri delle autopsie, anche la passione del suo corpo sofferente, scheletrico e trafitto diventa motivo di catarsi.
Per chi si sente solo e diverso da tutti, per chi vorrebbe essere speciale e non lo è, per chi si strugge nel non poter tornare indietro a rivivere o cambiare la propria infanzia, o qualche altra parte del passato. Per chi semplicemente si rende conto ad un tratto che tanti ricordi della propria vita sono legati alle sue canzoni, ai suoi concerti, ai suoi passi di danza. E sente all'improvviso la mancanza di qualcuno che nemmeno conosceva o a cui da tanti anni nemmeno pensava.
Più accessibile di un Dio lontano, che giudica e forse, ma soltanto forse, e spesso a caro prezzo, salva e perdona, il mito si lascia docilmente giudicare, aiutandoci a salvare e perdonare noi stessi.
Così mentre scompare un grande artista, e per i più romantici nasce in cielo una nuova stella, sulla terra si accende un firmamento di televisioni per il funerale in diretta mondiale. L'ultimo addio, prima che nelle case le vicende umane proseguano il loro corso.
Al primo piano un uomo di 40 anni, ricorderà quando ha ballato Beat it con i compagni di scuola, e il primo bacio sulle note di Liberian girl, e lo assalirà all'improvviso tutta la vita passata, anche quella che aveva dimenticato, ma non piangerà, perché un uomo adulto non piange, o perlomeno non piange per la morte di un cantante.
Sua moglie ascolterà la radio pulendo il salotto, poi in cucina si chiederà che ne sarà ora di quei tre poveri bambini senza madre. Ma solo alle prime note di You are not alone le arriverà un nodo in gola, pensando alle sue lunghe giornate sola in casa, in attesa dell'ora di cena.
La loro figlia di 20 anni, vedrà le immagini di Michael da giovane e lo troverà bellissimo, poi piangerà pensando che lei sì avrebbe saputo capirlo, non come quel padre violento e quelle finte mogli che l'hanno abbandonato, e si addormenterà sperando di sognarlo ancora una volta.
Al secondo piano un ragazzo di 30 anni penserà che anche suo padre lo umiliava e lo considerava un debole, anche se non lo picchiava con la cinghia per costringerlo a cantare e ballare. Anche perché lui, di cantare e ballare, non sarebbe mai stato capace. Allora piangerà per Michael e per se stesso, pensando a quanto è difficile essere amati ed essere se stessi nello stesso momento.
Al terzo piano un altro penserà che ad uccidere Michael sia stato il troppo successo, e sarà felice della sua normalità e di non avere alcun talento. Poi ripenserà a quando anche lui veniva preso in giro per il suo aspetto, per il naso e per l'acne, e si sentirà fiero di essere riuscito ugualmente a crescere e a diventare un uomo.
Allora rientrerà la sua compagna, lo troverà addormentato tra il televisore e la playstation, e penserà che anche lui, come Michael, rimarrà sempre un eterno bambino. Poi ascolterà le parole di Brooke Shields e piangerà per tutti gli amici perduti, anche per quelli ancora vivi.
All'ultimo piano un uomo di 50 anni, guarderà la tv di sfuggita pensando che Jackson era soltanto un drogato, o forse peggio, perché quando girano certe voci qualcosa di vero c'è sempre. Vedrà la piccola Paris e si domanderà se suo figlio di 12 anni direbbe di lui che è il padre migliore del mondo. Si risponderà di sì, perché gli ha trasmesso i sani valori della famiglia, del lavoro e della religione. Poi gli dirà di spegnere la tv e andare a dormire, invece di perdersi dietro a falsi miti e pessimi esempi.
Allora suo figlio penserà con rabbia che non vuole diventare un uomo qualunque come suo padre. Poi chiuso nella sua stanza prenderà l'iPod e partiranno le note di Billie Jean, che fino a pochi mesi prima lui nemmeno conosceva. Azzarderà una moonwalk e inciamperà sul tappeto, poi ne tenterà un'altra e gli sembrerà così ben riuscita che gli parrà davvero di camminare sulla luna.
Viviana Viviani
E' un po' che lo volevo postare, ma non riuscivo a ritrovarlo...m'è piaciuto molto, soprattutto l'ultima parte!
SilMJ- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 2840
Età : 53
Località : Roma
Data d'iscrizione : 28.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Grazie...Bello!
Roby990- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 2015
Età : 33
Località : Napoli
Data d'iscrizione : 03.07.09
Seipht- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 4996
Età : 32
Località : Messina
Data d'iscrizione : 25.06.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Grazie mille, è davvero stupendo questo articolo..
valentina- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 4242
Età : 36
Località : Palermo
Data d'iscrizione : 11.07.09
sparklingswift- HISTORY
- Numero di messaggi : 513
Età : 28
Località : Rosewood
Data d'iscrizione : 21.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
io non ce la faccio a leggerlo è troppo lungo...mi fido do voi
DanielaMJ- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 3983
Età : 41
Località : Roma
Data d'iscrizione : 08.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
grazieeeee...è un articolo stupendo...quando inizia ad elencare le diverse situazioni delle persone ho iniziato a piangere...bellissimo..mi ha messo tanta tristezza..grazie ancora
michela- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1397
Età : 36
Località : bari (provincia)
Data d'iscrizione : 08.09.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
sono contenta che vi sia piaciuto!!!
Michela, fa lo stesso effetto anche a me!
Michela, fa lo stesso effetto anche a me!
SilMJ- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 2840
Età : 53
Località : Roma
Data d'iscrizione : 28.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
wow bellissimo si vede che oggi è il gorno delle lacrime...
Sarah Jackson- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1035
Età : 29
Località : io in un posto qualunque , Michael sempre nei miei pensieri
Data d'iscrizione : 06.08.09
Applehead1993- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 11213
Età : 31
Località : On the Moon
Data d'iscrizione : 14.08.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
ahah Fidiamoci xDDanielaMJ ha scritto:io non ce la faccio a leggerlo è troppo lungo...mi fido do voi
VaLe*- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1825
Età : 30
Località : Aversa(Ce)
Data d'iscrizione : 08.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Bellissimo...
bertha_jackson- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1568
Età : 31
Località : Neverland Ranch con il mio unico AMORE! (Bari)
Data d'iscrizione : 17.05.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Grazie, è molto bello
Sommer- The Wiz
- Numero di messaggi : 143
Data d'iscrizione : 02.08.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
michela ha scritto:grazieeeee...è un articolo stupendo...quando inizia ad elencare le diverse situazioni delle persone ho iniziato a piangere...bellissimo..mi ha messo tanta tristezza..grazie ancora
già... ho provato le stesse sensazioni
layla_87- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1344
Età : 37
Località : Roma
Data d'iscrizione : 17.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Riassume ciò che di magico aveva Michael e quanto triste è la sua scomparsa! Alla fine, il modo in cui ognuno, nel bene e (purtroppo) nel male, lo ricorderà!... Per sempre...
EntaJackson- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 2567
Età : 53
Località : Monfalcone
Data d'iscrizione : 14.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Bellissimo davvero...armonioso e ricco di amore..
Michael Messia- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 928
Età : 33
Località : "Whatever happens" Michael will be forever in our hearts and there he can live in the eternity of ours thinks..eternally Peter Pan,our man reflected in the mirror...THE KING OF POP
Data d'iscrizione : 05.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
proprio un bell'articolo.
Grazie di averlo postato
Grazie di averlo postato
_eva_- Dangerous Tour
- Numero di messaggi : 482
Data d'iscrizione : 12.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Bello grazie
ThankyouMichael- HISTORY
- Numero di messaggi : 509
Località : L'isola che non c'è...
Data d'iscrizione : 16.07.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Grazie! Mi è scesa la lacrimuccia
*InTheCloset*91- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 694
Età : 33
Data d'iscrizione : 18.08.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
che bello...
Non ho parole...E' un articolo che esprime tanto amore...Mi stavo commuovendo...
Non ho parole...E' un articolo che esprime tanto amore...Mi stavo commuovendo...
Ringraziamenti dell'autrice (molto lusingata...)
Che bello ritrovare qui il mio articolo, grazie a tutti quelli che l'hanno apprezzato ... e anche a chi si è fidato perchè era troppo lungo!!
Viva MJ!!
Viva MJ!!
Viviana- Giovane Promessa
- Numero di messaggi : 1
Data d'iscrizione : 14.09.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Fantastica la parte che inizia dal primo piano di un uomo di 40 anni...perchè credo che almeno un pò,e almeno in uno di quei personaggi (non così immaginari per quanto lo si possa credere)si rispecchi ognuno di noi...li è descritta la verità. Per la prima volta qualcuno si azzarda a dire la verità. Peccato che sia un pò tardi. Bravi.
*EllyJackson*- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1457
Età : 27
Località : Rovigo (in provincia)
Data d'iscrizione : 09.09.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Bravi! Ci siete riuscitI a farlo fuori! Giornalisti,tabloid,paparazzi....bravi! Ma per quanto voi abbiate potuto fare per distruggerlo,nei nostri cuori la sua musica e il suo favoloso modo di muoversi non moriranno MAI! Perchè lui E' il re...è andato via un cantantemeraviglioso,un ballerino divino ma non dimentichiamoci che dietro al "KING OF THE POP" c'era un padre di famiglia,un figlio,un amico....una persona,ed io auguro con tutto il mio cuore alla persona che l'ha ucciso di portarsi il rimorso fino alla tomba e di non vivere un solo giorno della sua vita senza pensare al dolore che ha arrecato la sua morte...non riesco a smettere di ascoltare le sue canzoni da quando ho comprato il suo cd perchè purtroppo non è appartenuto alla mia epoca e ogni giorno mi pento sempre di più di non aver ascoltato la sua musica prima...Michael 4ever in our hearts and in our mind...GOODBYE KING!
scusate dovevo sfogarmi scusate ancora...
scusate dovevo sfogarmi scusate ancora...
*EllyJackson*- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1457
Età : 27
Località : Rovigo (in provincia)
Data d'iscrizione : 09.09.09
Re: [ARTICOLO] Il mito di Michael Jackson: una mano sul pacco, l'altra tesa verso il cielo
Stupendo!.. Ho avuto i brividi pe tutto il tempo!..
eLì ♥MiChAeL♥- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 2646
Età : 32
Località : Roma
Data d'iscrizione : 21.01.10
Contenuto sponsorizzato
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Argomenti simili
» [ARTICOLO] Michael Jackson: psicoanalisi di un mito
» Michael Jackson 's Handshake - La Stretta di Mano di Michael Jackson
» Usa/ Il mito di Michael Jackson conquista il Cirque du Solei
» Michael Jackson La Vita di Un Mito in Un Documentario - Il Film
» Fred Astaire, UN MITO. Secondo Michael Jackson.
» Michael Jackson 's Handshake - La Stretta di Mano di Michael Jackson
» Usa/ Il mito di Michael Jackson conquista il Cirque du Solei
» Michael Jackson La Vita di Un Mito in Un Documentario - Il Film
» Fred Astaire, UN MITO. Secondo Michael Jackson.
Pagina 1 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.