Tributo di BucketHead a Michael Jackson

CHI è BUCKETHEAD???
Rispondere a questa domanda non è semplice: per chi non ha mai sentito parlare di lui Buckethead è un chitarrista, eccentrico e sperimentale, che ha all’attivo ben 22 album da solista…per chi invece ha avuto occasione di vedere un suo video su www.youtube.com o lo conosce per la sua collaborazione con Axl Rose e i Guns’n’Roses, dei quali è stato componente dal 2000 al 2004, sa solamente che Buckethead è il nome d’arte di Brian Carroll.

Ma al grande pubblico sono sconosciute anche le sue sembianze: nelle esibizioni pubbliche si presenta sempre con il volto coperto da una maschera bianca, risalente alla cultura teatrale cinese, e con in testa un bizzarro copricapo, un “secchiello” per pollo fritto di una catena di fast-food molto nota negli Stati Uniti.
Pochissimo si sa anche della sua vita privata, sulla quale cerca sempre di mantenere riserbo (tanto che si fanno ipotesi anche sulla sua data di nascita, che probabilmente risale al 1969).

Ma ciò che è innegabile è il suo contributo originale alla produzione di musica strumentale per chitarra: Buckethead possiede una tecnica straordinaria, utilizzata spesso per proporre idee inusuali, come i tapping dalle sonorità robotiche o i riff ottenuti mediante un kill switch (vale a dire un pulsante che interrompe il segnale sonoro, producendo un effetto ad “intermittenza”: da ascoltare a tale proposito il brano “Jordan”).

Insomma un artista da conoscere, del quale segnalo un lavoro particolarmente interessante: l’album “Electric Tears”, uscito nel 2002, composto da 13 tracce suonate esclusivamente dalla chitarra di Buckethead, da sola o con sovraincisioni, utilizzando Whammy ed altri effetti che scongiurano sicuramente la monotonia timbrica della chitarra sola.

Un disco riflessivo e sicuramente un grande contributo alla composizione per chitarra; per certi tratti anche enigmatico proprio come l’enigma che avvolge la figura di questo chitarrista-compositore.

Il disco è acquistabile su http://www.guitar9.com/electrictears.html

FONTE: chitarrablog.it