Quel ragazzo arrivato dalla Sicilia che si ritrovò a vivere con Michael Jackson
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
Quel ragazzo arrivato dalla Sicilia che si ritrovò a vivere con Michael Jackson
Quel ragazzo arrivato dalla Sicilia che si ritrovò a vivere con Michael Jackson
Liliana Rosano
18 Settembre 2014
Approdato negli USA per una breve esperienza, Dario Guarcello conobbe il sogno hollywoodiano e decise di restare diventando amico di star come Michael Jackson. Dopo l'11 settembre, il ritorno in Sicilia con tante idee che hanno dato vita al DiVino Festival.
Ancora oggi quando qualcuno gli dice che “pensa all’americana”, cioè in grande, per lui rimane sempre un complimento. Dal busboy al manager, dalle tavole degli American bar a quella di Michael Jackson, Dario Guarcello ha conosciuto la faccia hollywoodiana di un’America da sogno che ha sempre attratto noi europei.
Che l’America fosse stata più di un sogno, Dario lo aveva capito prima dei suoi diciotto anni durante una vacanza a New York dal padrino Dominic, proprietario di un ristorante nel New Jersey. Vacanza che per Dario diventa una permanenza, lasciandosi alle spalle la sua Castelbuono, borgo madonita famoso per la sua architettura medievale e la sua enogastronomia d’eccellenza. Erano gli anni Novanta e l’America era ancora quella tigre ruggente e non sembrava neanche così lontana.
Cinque anni di vita negli Stati Uniti a fianco di grandi star come Michael Jackson che Dario ha avuto la fortuna di conoscere personalmente affiancando Frank Cascio, manager e assistente dello stesso Michael. Feste, party esclusivi, backstage nei concerti ma anche la possibilità di conoscere aspetti privati delle star quando i riflettori si spegnevano.
Poi arriva l’11 settembre che segna, inevitabilmente, un punto di non ritorno per tutti. Anche per Dario, il quale decide di tornare in Sicilia con l’America nel cuore ma con in testa grandi idee e quel modo di pensare “all’americana” che lo aiuterà a portare grandi novità nella sua isola.
Il tuo viaggio in America è stato una tua scelta oppure è stato frutto del caso?
Il mio viaggio comincia con un'esperienza di tre mesi, tra il quarto e il quinto anno delle scuole superiori, un po' per fare una nuova esperienza, un po’ perché spinto da mio zio Antonio che conosceva bene l'ambiente e che ha sempre creduto nelle mie qualità. Fu lui che mi spinse a partire.
Cosa hai pensato quando sei arrivato, che progetti avevi?
Il primo impatto fu strano perché avendo poco meno di 18 anni mi ritrovai in ambiente molto familiare ed accogliente, molto più dell'Italia stessa. L'ambiente era molto bello e la casa in cui stavo nascondeva tante meraviglie e segreti da mantenere. Di progetti non ne avevo fatti, ma al mio ritorno in Italia sapevo solo che volevo vivere lì per un periodo. Era un periodo in cui cercavo di capire quale fosse il mio posto nel mondo e nella società e di scoprire un mondo nuovo che pur essendo tale mi dava senso d'appartenenza.
Sei stato a fianco di Michael Jackson, seguendolo nelle sue tournèe ma anche condividendo con lui momenti di vita privata. C'è un aspetto umano di lui che ti piace ricordare?
Ho conosciuto per la prima volta Michael nel 2000, a Natale, quando durante le vacanze scolastiche ritornai per un mese negli USA, dove presi la decisione di trasferirmi una volta diplomato. Michael passava tutte le sue vacanze, e non solo, nella stessa casa in cui io vivevo gran parte della giornata: la casa di mio padrino Dominic Cascio. Michael era una persona fantastica, umile, dolce, con un cuore grandissimo. Lì conobbi anche Prince e Paris i suoi figli. Quando prima parlavo del fatto che quella casa nascondesse alcuni segreti, mi riferivo al fatto che nessuno sapeva che Michael fosse lì per mesi e mesi, sopratutto quando doveva stare vicino a New York per lavoro. Frank, il figlio del mio padrino, faceva da assistente/manager a Michael e io mi occupavo del ristorante di famiglia Il Michelangelo di Boonton Township dove Michael e tante altre star venivano spesso a cena.
Come è stato essere catapultati nel mondo di Hollywood. Che impressione hai avuto? Quali sono i tuoi ricordi? Che sensazioni provavi?
Di star ne ho incontrate parecchie e devo dire che dopo aver conosciuto Michael nessuna di esse mi faceva più l'effetto sorpresa. Oggi mi accade la stessa cosa in Italia dove conosco tantissime persone del mondo televisivo e del giornalismo grazie all'abilità di fare pubbliche relazioni che ho appreso da Michael e dal mio padrino Dominic.
Fonte LaVoce di New York
http://www.lavocedinewyork.com/Quel-ragazzo-arrivato-dalla-Sicilia-che-si-ritrovo-a-vivere-con-Michael-Jackson/d/7784/
Liliana Rosano
18 Settembre 2014
Approdato negli USA per una breve esperienza, Dario Guarcello conobbe il sogno hollywoodiano e decise di restare diventando amico di star come Michael Jackson. Dopo l'11 settembre, il ritorno in Sicilia con tante idee che hanno dato vita al DiVino Festival.
Ancora oggi quando qualcuno gli dice che “pensa all’americana”, cioè in grande, per lui rimane sempre un complimento. Dal busboy al manager, dalle tavole degli American bar a quella di Michael Jackson, Dario Guarcello ha conosciuto la faccia hollywoodiana di un’America da sogno che ha sempre attratto noi europei.
Che l’America fosse stata più di un sogno, Dario lo aveva capito prima dei suoi diciotto anni durante una vacanza a New York dal padrino Dominic, proprietario di un ristorante nel New Jersey. Vacanza che per Dario diventa una permanenza, lasciandosi alle spalle la sua Castelbuono, borgo madonita famoso per la sua architettura medievale e la sua enogastronomia d’eccellenza. Erano gli anni Novanta e l’America era ancora quella tigre ruggente e non sembrava neanche così lontana.
Cinque anni di vita negli Stati Uniti a fianco di grandi star come Michael Jackson che Dario ha avuto la fortuna di conoscere personalmente affiancando Frank Cascio, manager e assistente dello stesso Michael. Feste, party esclusivi, backstage nei concerti ma anche la possibilità di conoscere aspetti privati delle star quando i riflettori si spegnevano.
Poi arriva l’11 settembre che segna, inevitabilmente, un punto di non ritorno per tutti. Anche per Dario, il quale decide di tornare in Sicilia con l’America nel cuore ma con in testa grandi idee e quel modo di pensare “all’americana” che lo aiuterà a portare grandi novità nella sua isola.
Il tuo viaggio in America è stato una tua scelta oppure è stato frutto del caso?
Il mio viaggio comincia con un'esperienza di tre mesi, tra il quarto e il quinto anno delle scuole superiori, un po' per fare una nuova esperienza, un po’ perché spinto da mio zio Antonio che conosceva bene l'ambiente e che ha sempre creduto nelle mie qualità. Fu lui che mi spinse a partire.
Cosa hai pensato quando sei arrivato, che progetti avevi?
Il primo impatto fu strano perché avendo poco meno di 18 anni mi ritrovai in ambiente molto familiare ed accogliente, molto più dell'Italia stessa. L'ambiente era molto bello e la casa in cui stavo nascondeva tante meraviglie e segreti da mantenere. Di progetti non ne avevo fatti, ma al mio ritorno in Italia sapevo solo che volevo vivere lì per un periodo. Era un periodo in cui cercavo di capire quale fosse il mio posto nel mondo e nella società e di scoprire un mondo nuovo che pur essendo tale mi dava senso d'appartenenza.
Sei stato a fianco di Michael Jackson, seguendolo nelle sue tournèe ma anche condividendo con lui momenti di vita privata. C'è un aspetto umano di lui che ti piace ricordare?
Ho conosciuto per la prima volta Michael nel 2000, a Natale, quando durante le vacanze scolastiche ritornai per un mese negli USA, dove presi la decisione di trasferirmi una volta diplomato. Michael passava tutte le sue vacanze, e non solo, nella stessa casa in cui io vivevo gran parte della giornata: la casa di mio padrino Dominic Cascio. Michael era una persona fantastica, umile, dolce, con un cuore grandissimo. Lì conobbi anche Prince e Paris i suoi figli. Quando prima parlavo del fatto che quella casa nascondesse alcuni segreti, mi riferivo al fatto che nessuno sapeva che Michael fosse lì per mesi e mesi, sopratutto quando doveva stare vicino a New York per lavoro. Frank, il figlio del mio padrino, faceva da assistente/manager a Michael e io mi occupavo del ristorante di famiglia Il Michelangelo di Boonton Township dove Michael e tante altre star venivano spesso a cena.
Come è stato essere catapultati nel mondo di Hollywood. Che impressione hai avuto? Quali sono i tuoi ricordi? Che sensazioni provavi?
Di star ne ho incontrate parecchie e devo dire che dopo aver conosciuto Michael nessuna di esse mi faceva più l'effetto sorpresa. Oggi mi accade la stessa cosa in Italia dove conosco tantissime persone del mondo televisivo e del giornalismo grazie all'abilità di fare pubbliche relazioni che ho appreso da Michael e dal mio padrino Dominic.
Fonte LaVoce di New York
http://www.lavocedinewyork.com/Quel-ragazzo-arrivato-dalla-Sicilia-che-si-ritrovo-a-vivere-con-Michael-Jackson/d/7784/
butterflies- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 2708
Data d'iscrizione : 07.07.14
Re: Quel ragazzo arrivato dalla Sicilia che si ritrovò a vivere con Michael Jackson
Grazie Giovanna , molto bello! che grande fortuna che ha avuto sia lui che i Cascio, poterlo conoscere veramente, il Michael persona non il personaggio, come li invidio:**:
katia75- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 4469
Data d'iscrizione : 09.06.13
Re: Quel ragazzo arrivato dalla Sicilia che si ritrovò a vivere con Michael Jackson
Mi sà, cara Katia , che nella vita ci vuole un pizzico di fortuna....
Questo ragazzo ha come padrino il papà di Frank Cascio.
Và in America a trovarlo e grazie a lui...conosce Michael Jackson.
Questo ragazzo ha come padrino il papà di Frank Cascio.
Và in America a trovarlo e grazie a lui...conosce Michael Jackson.
butterflies- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 2708
Data d'iscrizione : 07.07.14
Re: Quel ragazzo arrivato dalla Sicilia che si ritrovò a vivere con Michael Jackson
Sono d'accordissimo cara Giovanna , la fortuna aiuta moltobutterflies ha scritto:Mi sà, cara Katia , che nella vita ci vuole un pizzico di fortuna....
Questo ragazzo ha come padrino il papà di Frank Cascio.
Và in America a trovarlo e grazie a lui...conosce Michael Jackson.
katia75- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 4469
Data d'iscrizione : 09.06.13
Contenuto sponsorizzato
Argomenti simili
» Michael Jackson ucciso dalla Cia ?
» I video di Michael Jackson salvarono MTV dalla chiusura
» Uno show per commemorare Michael Jackson, ad un anno dalla morte
» Ragazzo italiano salvato da MJ
» Testimonianza di un ragazzo che ha incontrato Michael
» I video di Michael Jackson salvarono MTV dalla chiusura
» Uno show per commemorare Michael Jackson, ad un anno dalla morte
» Ragazzo italiano salvato da MJ
» Testimonianza di un ragazzo che ha incontrato Michael
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|