La storia e metafora del muro della copertina di OFF THE WALL
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La storia e metafora del muro della copertina di OFF THE WALL
La storia e metafora del muro della copertina di OFF THE WALL
Introduzione:
E' proprio vero che non si finisce mai di imparare, verità sacrosanta.
Ad innescare quel processo di pensiero mentale che illumina nuovi orizzonti su Michael, questa volta è Mike Salisbury; grafico di successo, oggi a livello mondiale, che nel 1979 curò la grafica della copertina dell’album “ Off The Wall” affiancato da Steve Harvey che scattò le fotografie.
Mike Salisbury, però non si limitò alla semplice confezione commerciale, in quella copertina voleva che trasparisse prima di tutto l’anima di Michael. Doveva essere una sorta di biglietto da visita, Michael si presentava al pubblico, in veste di cantante adulto solista, staccato dal gruppo dei fratelli a cui era legato fin dagli esordi.
L’iconografia della copertina è composta sostanzialmente da due elementi: il paramento murario in mattoni e l’immagine di Michael. Entrambi sono densi di significati e di molteplici sfumature, ma proprio a quel muro è stato affidato da Salisbury, il compito di trasmettere un messaggio sottile e tagliente come la lama di un rasoio attraverso una metafora visiva.
Per i più distratti, quel muro dietro Michael potrebbe essere associato direttamente alla track-list dell’album di cui porta il titolo. E invece no! Anch’io prima di leggere questa intervista non avevo intuito il suo vero intrinseco significato.
Prima di addentrarmi nell’analisi apro una parentesi sul simbolo nella storia, dell’oggetto-muro. Questo è sempre stato un’immagine molto forte perchè identificato con il significato di potenza. Può essere visto come “ostacolo”, “divisione” per allontanare, separare, causando sofferenza come il famigerato muro di Berlino (I Pink Floyd hanno dedicato il celebre album “The Wall”) che impediva agli abitanti della Germania dell’Est ogni contatto con l’Occidente.
Al muro si richiede di essere forte e impenetrabile, inviolabile affinchè possa difenderci dai nemici. Così ci sono i muri di “protezione” eretti per proteggerci dai pericoli immediati e legittimi, che sono quelli delle nostre case, o quelli antichi delle città medioevali o dei monasteri, o ancora quelli più famosi della grande muraglia cinese, il Vallo di Adriano, il muro del pianto degli Ebrei a Gerusalemme. Il muro può essere visto anche come “confine” tra la vita e la morte creando il mondo dell’al di là della vita eterna.
Vediamo adesso invece quale significato potrebbe avere per Michael quel muro, secondo le mie personali sensazioni soggettive.
Quel muro potrebbe essere la personificazione di un sipario di scena, il sipario della sua carriera tessuto con ogni successo, ma anche con tanti sacrifici, rinunce, prima di tutto quella dell’infanzia, rappresentati da ogni singolo mattone, posati con arte e maestria (come si dice in architettura a “regola d’arte“) con l’obbiettivo di raggiungere quella stabilità statica richiesta per sfidare il tempo che passa e che consuma. Stabilità che in Michael la associo alla capacità, come lui stesso ha dichiarato più volte, di essere riuscito a compiere quella difficile transizione da stella bambino a stella da adulto.
Sull’estetica del muro: in gergo tecnico, il paramento dietro l’immagine di Michael è una muratura a faccia vista, questa si mostra all’osservatore nella sua intima essenza, senza maschere o inganni. E’ possibile vedere la naturalezza del cotto, il colore, l’abilità dell’artigiano che lo ha realizzato, la creatività di chi lo ha pensato e ha progettato la trama (il disegno della tessitura). Durante la posa, poi di ogni mattone è come, per rimanere in campo musicale, cantare in diretta gli errori fatti non si possono mascherare alla fine del lavoro. In questo muro di mattoni c’è tutta l’anima di Michael, non vi sembra?
Un Michael Jackson con un talento naturale e spontaneo, “artigiano” giovanissimo, ma sapiente, con un bagaglio di competenze musicali decennali, esperto magistrale nei trucchi del mestiere e promettente “progettista” sperimentale e creativo del suono, che segue le leggi emozionali naturali comandate dall’anima del suo cuore per “disegnare” le parole della sua poesia e del suono, che ritroviamo poi, nelle canzoni. Così Michael tra successi e record può annoverare tra i muri più famosi al mondo anche il suo.
Interpretato come “confine” può rappresentare il passato (quello della carriera con i fratelli) e il presente (la carriera solista) un nuovo punto di partenza per affrontare il futuro fondato sulla rinascita. Lui, infatti, è davanti al muro sorridente e si presenta con un nuovo stile, lo stile inimitabile che si cucirà addosso come una seconda pelle e che non rinnegherà mai per tutta la carriera. I mocassini neri con le calze bianche, il guanto luccicante (non presente nella copertina) il contrasto di colore tra il bianco e il nero, che riproporrà anche nella copertina dell’album Thriller. Ovvero l’effige iconica in bianco e nero. C’è comunque un’immagine, meno nota e conosciuta che voglio ricordare, quella spirituale che ha convissuto in parallelo con la figura iconica in bianco e nero dove hanno albergato i buoni sentimenti e la sensibilità di un essere umano.
Il muro invece messo dietro Michael, da Salisbury è una metafora visiva di cui non svelerò il significato, e che scoprirete leggendo l’intervista. Anticipo soltanto che il muro che è riuscito a superare Michael, è un muro-prigione, che ha causato sofferenza e angoscia soprattutto durante il periodo dell’infanzia.
Buona lettura a tutti.
Di seguito è riportata l’intervista di Richard Lecoq, condotta per Michael Jackson Data Bank, Parigi, Francia.
Mike Salisbury: l'uomo dietro le calze bianche e il guanto luccicante
VENEZIA, California., 8 luglio 2009
Il famoso designer, Mike Salisbury, ha lavorato per i più grandi nomi e ha dato vita a molte immagini e loghi, da Halo, il videogioco più popolare del mondo, alle riviste Rolling Stone, Surfer e Playboy per non parlare del marchio O'Neill Gotcha 501 jeans Levi's (un marchio creato da Salisbury ). Mike è anche il genio dietro l’ immagine iconica di Michael Jackson in pantaloni neri, calzini luminosi e mocassini, senza dimenticare il guanto bianco che indossava. Dopo aver appreso della morte improvvisa di Jackson, Salisbury ricorda la genesi della sua immagine e il suo stile inimitabile.
Domanda: Mike, hai creato l'immagine di Michael Jackson per la copertina del suo primo album da solista di enorme successo "Off the Wall". Come sei arrivato a lavorare per Michael Jackson?
Salisbury: Ho visto Michael Jackson nel film, "The Wiz", e lo avevo trovato stupefacente. Conoscevo il suo agente (n.d.t. Freddie Demann) e l’ho chiamato per dirgli che Michael Jackson sarebbe diventato la stella più grande di tutti i tempi e che mi sarebbe piaciuto lavorare su qualcosa con lui. L’agente di Michael mi ha chiamato nel suo ufficio a Beverly Hills. Egli mi ha mostrato una bozza della copertina di un album e disse: "Questo è il suo primo album da solista. Cosa ne pensi?" Gli ho detto che sembrava un annuncio pubblicitario per il reparto bambino da Macy. "Lo so", ha risposto. "E’ schifoso". A quanto pare nessuno ha fiducia in Michael come artista solista. "Guarda, " dissi, "Michael Jackson diventerà una star fenomenale e deve esser presentato al mondo con un look emozionante,un’immagine iconica come una stella, una stella tutta sua. Esclamai. "Vorrei pensarci e tornare con alcune idee.”.
D: Come è iniziato il processo creativo per quel progetto?
Salisbury: Commercializzando stelle di registrazione come George Harrison, James Taylor, Ry Cooder, Randy Newman, Ike e Tina, Rickie Lee Jones e la direzione artistica della rivista Rolling Stone, ha fatto sì che avessi esperienza negli affari musicali. Mi è venuta un'idea su come presentare Michael sul mercato, ma lui aveva bisogno di essere messo in vendita con una presentazione.Non volevo abbattermi nel caso in cui il mio concetto non poteva essere rappresentato. Quello doveva essere il punto di svolta importante nella vita di un giovane artista e ho voluto creare una nuova immagine per lui, un marchio. La maggior parte degli elementi di marketing delle copertine-musicali, sono fotografie, logo dell’artista, in genere sono tutti creati nelle sessioni verbali con l'artista. Ma ho avuto un’idea veramente buona e nessun altra idea avrei presentato. Per Michael, avevo bisogno di qualcosa che lui avrebbe accettato, nel caso in cui altre idee gli fossero state presentate da qualcuno oltre che da me. Il mio concetto doveva essere tangibile. Si trattava di creare non solo la copertina di un album, ma uno sguardo per Michael.
D: Come ha fatto il tuo concetto a diventare visivamente tangibile?
Salisbury: Perchè stavo non solo progettando e realizzando una copertina, ma stavo creando lo stile di una persona, ho disegnato quello che avevo nella mente abbozzata in diverse varianti per un illustratore di moda che non era solo bravo nella moda, ma che avrebbe potuto disegnare anche un ritratto accurato di una persona. Questo doveva esprimere il concetto e somigliare alla nostra stella.
D: La presentazione ha funzionato?
Salisbury: Sono tornato all’ufficio del manager e ho presentato il mio lavoro, lui continuava a fissarlo, guardando perplesso, con gli occhi di pollo alla ricerca di un verme. Sapevo che dovevo convincerlo e convincerlo in quel momento. È una metafora!" Ho provato a spiegare urlando, "È una metafora!" L'agente ha continuato a guardare perplesso. "È solo un ragazzo che si è appena liberato dal giogo di suo padre. "Ha appena fatto un passo per allontanarsi dai suoi fratelli maggiori. Così penso, che la copertina dovrebbe essere come una dichiarazione: il suo debutto da solista è grande come quando Sinatra entra sul palcoscenico a Las Vegas”. Si tratta di una nuova immagine emblematica creata dalla combinazione di due simboli di solito non associati insieme, cioè una metafora visiva. "
D: Quali sono i simboli che hai combinato per creare la tua metafora visiva o è solo il concetto di metafora?
Salisbury: A quel tempo, il giovane Michael faceva parte di un gruppo e portava un taglio di capelli stile afro. Ho spiegato il concetto, attraverso i disegni che avevo realizzato. "Ho fatto indossare ad un ragazzo uno smoking- uno smoking come Sinatra che si muove sotto i riflettori tra gli applausi in uno spettacolo di tutto esaurito a Las Vegas. Bianco e nero. Questo non è un grosso problema! "L'agente ha cominciato ad urlare, e stava per respingere tutta questa folle idea in aria, quando una vocina acuta dolce sussurrò: " Mi piace ". Michael uscì da dietro una tenda pesante che nascondeva la grande porta dell’ufficio in Sunset Boulevard. "Facciamolo", disse sussurrando. E questo è quello che abbiamo fatto.
D :Da dove provengono i calzini bianchi che ha continuato a indossare con pantaloni neri e scarpe per tutta la sua carriera?
Salisbury: Michael accolse la mia idea con gioia, ma ha voluto cambiare una cosa sola: " Voglio indossare i calzini bianchi», sussurrò. "Allora devono essere calze glamour," dissi. E lo erano. Furono realizzati su misura per Michael dal famoso costumista di Hollywood Bob Mackie. Mia moglie, al momento aveva trovato uno smoking da donna di Yves St. Laurent in una boutique a Beverly Hills che era perfetto per Michael. Gli chiesi anche di indossare mocassini come quelli cheGene Kelly calzava nel film "Un americano a Parigi". Durante le sessioni fotografiche, gli ho detto, "di tirare su i pantaloni, mettere le mani in tasca e di andare indietro come Gene Kelly, per mostrare le calze." I mocassini risultarono veramente bene con le calze bianche.
D :Beh, ha funzionato.
Salisbury: Non in un primo momento! Le prime sessioni fotografiche per me semplicemente non funzionarono. Non aveva l'energia. Non c’era nessun linguaggio figurato letterale della parete. Oppure, come si dice in musica "Nessun annuncio di valore".
Michael non si è contrariato e abbiamo rifatto la sessione fotografica in un vicolo urbano contro un antico muro di mattoni veri che avevo trovato e voilà! … off the Wall. Dopo la grande muraglia e il muro di Berlino, probabilmente è una delle pareti più famose del mondo!
Sicuramente la prima copertina aveva qualcosa di veramente speciale. Recentemente mi ha scritto un fan, commentando che gli piaceva quella particolare foto perchè Michael è ripreso nel suo stato naturale, quindi, sì, ha funzionato.
D : Parlaci del guanto brillante… dopo di tutto, è il simbolo finale di Michael.
Salisbury: E’stato fondamentale per l’ulteriore sviluppo del "look". I calzini bianchi erano riusciti a richiamare l'attenzione su Michael e suoi passi di danza, c’è stata una discussione di fare la stessa cosa con i guanti. Guanti bianchi. Per me, cominciavano ad essere letteralmente come quelli di Mickey Mouse (e, naturalmente, Michael è stato un grande fan di Mickey Mouse). Michael e suoi agenti ed io, ci siamo trovati d’accordo su un unico guanto bianco di lusso. Recentemente, c'è tutto questo gran parlare sul guanto di essere stato usato come un tentativo per nascondere la sua malattia della pelle, ma io ero presente, quando è stato creato il look e si trattava di fare una dichiarazione creativa per richiamare l’attenzione.
D :Naturalmente un altro elemento iconico dello sguardo era il cappello.
Salisbury: Io so da dove sono venute le calze, scarpe, smoking e il guanto ma il cappello era apparso dopo la mia partecipazione. Ho pensato che poich? ho fatto la sessione fotografica su Michael ispirandomi a Gene Kelly, (o Sinatra); forse era stata la fonte d’ispirazione per il cappello. Poi ho ricordato che tra i vari incontri per le sessioni della copertina mi recai nella residenza di Michael ubicata in campagna. Nell’atrio aveva una copia del David di Donatello; il David indossa un cappello inclinato verso il basso sulla sua fronte.
David di Donatello in bronzo ... l'ispirazione per una parte del look di Michael
A Michael piaceva quel look. Ricordo anche la grafica forte della statua della posizione del corpo influenzandomi per spingere ulteriormente Michael per ottenere quella posa iconica, che è la copertina originale di Off the Wall.
L'intero aspetto che abbiamo creato in quel momento era una metafora grafica del raggiungimento dell'età adulta di Michael, del suo rafforzamento come un uomo solo. Quelle immagini, la tavolozza in bianco e nero, le calze e il guanto e tutti gli altri elementi non sono altro che il marchio creato, e sono stati mantenuti in quella forma di simbolo, da Michael Jackson per tutta la sua carriera…
D : Dove è stato fatto il servizio fotografico?
Salisbury: Le prime sessioni fotografiche, su idea di Michael, sono state girate presso l'Osservatorio Griffith al Planetario di Hollywood. Michael era in ritardo e ha guidato fino alla collina, un po’ troppo veloce, si fermò di fronte al palazzo nell’area dove ci sarebbe statala battaglia del film Rebel Without a Cause (n.d.t con James Dean), ed è lì che abbiamo girato. Michael aveva solo 21 anni e stava viaggiando sulla sua nuova Rolls Royce blu. Non avendo mai guidato per la maggior parte della sua vita, lui guidò ad orecchio, e la sua “Roller”aveva delle ammaccature che per lui erano gli indicatori o i suoi brevi suoni direzionali! Non c'era posto per cambiarsi, i minuti erano contati perch? non avevamo il permesso di scattare fotografie in quel posto. Fortunatamente per noi, i bagni delle signore erano aperti, e come un vero proprio attore, corse a rifugiarcisi per indossare lo smoking. Non volevo che nella foto fosse sopraffatto dalla costruzione così abbiamo scattato le foto vicino a lui.
Qui, sotto potete vedere il mio primo tentativo di fotografia per la copertina del suo album solista. Dopo averla esaminata, ho pensato che non rifletteva il vero Michael. Era stata fatta in fretta e Michael non era così concentrato in quel incontro. Pensavo che fosse un po' troppo serio. Abbiamo dovuto girare questa scena in modo diverso. Voglio dire, questa cover dell’album era per lui solo, non per lui e suoi quattro fratelli.
Ho suggerito un altro incontro. L'ho rifatto con il fotografo Steve Harvey, con Michael in piedi contro il muro. Questo è quello che abbiamo fatto e sotto la mia direzione gli ho chiesto di essere più animato. Gli ho suggerito di sorridere, di accentuare questo movimento, quando alza i pantaloni e di agire come se stesse ballando. Michael ha veramente giocato e ha deciso con entusiasmo di fare il re-shoot. Il titolo suggerisce anche l'enormità della sua venuta fuori come un atto da solista maturo. Aveva bisogno di uno sguardo che lo avrebbe annunciato.
D: Un pensiero finale sulla storia di Michael?
Salisbury: C'è una famosa citazione di Artie Shaw: " Affrontare l’errore non è facile " Ho sempre saputo dove andare: UP. Si potrebbe continuare a cercare. Ma il successo confonde. E' stato come una droga. La maggior parte delle persone è condizionata e usata al fallimento. Non molti sono condizionati e addestrati per ciò che accade una volta che si raggiunge il successo. C’è molta, molta, confusione ...
Credo che Michael sia diventato fonte di confusione per tutti. Ha avuto così successo, e da un’età molto giovane. Non credo che molte persone sono in grado di capire che cosa fosse essere come lui, di dover continuamente re-inventarsi per mantenere il vertice. Ma lo ha fatto.
Ed io mi prendo quel piccolo orgoglio del fatto che gli elementi grafici del bianco e nero sono sempre là. La mia metafora visiva. E il futuro del pop.
"È una metafora! "È una metafora!"(…) "È solo un ragazzo che si è appena liberato dal giogo di suo padre. "Ha appena fatto un passo per allontanarsi dai suoi fratelli maggiori. Così penso, che la copertina dovrebbe essere come una dichiarazione: il suo debutto da solista è grande come quando Sinatra entra sul palcoscenico a Las Vegas.”.
Cover dell’album “Off The Wall “ pubblicato nel 1979 ( Vinile )
Cover dell’album “ Off The Wall ” riproposto in Edizione Speciale nel 2001 (CD)
Mike Salisbury ha creato la copertina del primo album della carriera di Michael Jackson da adulto nel 1979. Oggi, Salisbury è riconosciuto in tutto il mondo per il suo talento di “designer”. Le sue opere sono ammirate giornalmente attraverso le immagini e loghi di grandi marchi come Volkswagen, Suzuki, Honda,e Hasbro – la più grande compagnia…….e Hasbro- il più grande gioco di società al mondo.
Il suo lavoro è presente anche nel settore cinematografico. Salisbury ha partecipato allo sviluppo della pubblicità e la commercializzazione di oltre 300 film tra cui: Aliens, Jurassic Park, Romancing The Stone, Raiders of The Lost Ark e Moulin Rouge.I “guanti esplosivi” del film Rocky IV sono stati disegnati da Mike Salisbury e ha permesso di riconoscere il film a prima vista- anche prima del titolo del film. Questa immagine è diventata il simbolo del film e fu una delle opere più copiate di Salisbury. George Lucas raccolse il suo lavoro e lo consigliò a Francis Ford Coppola, che, a sua volta, ha usato il suo talento per il film Apocalypse Now.
Il mondo della musica ha anche fatto appello alla sua immaginazione. Salisbury ha lavorato con i grandi come: George Harrison, James Taylor, Randy Newman, Rickie Lee Jones, Ry Cooder, Ike & Tina( il suo lavoro per loro è stato nominato per il Grammy Awards), e molti altri. Mike ha anche sviluppato le immagini e loghi delle seguenti etichette: Blue Note Records, RCA, United Artists Records and PolyGram.
FINE
Per maggiori informazioni su Mike Salisbury, visitare: http://www.mikesalisbury.net
FONTE E TRADUZIONI: GRAZIA28 @ Mjjforum.it
Introduzione:
E' proprio vero che non si finisce mai di imparare, verità sacrosanta.
Ad innescare quel processo di pensiero mentale che illumina nuovi orizzonti su Michael, questa volta è Mike Salisbury; grafico di successo, oggi a livello mondiale, che nel 1979 curò la grafica della copertina dell’album “ Off The Wall” affiancato da Steve Harvey che scattò le fotografie.
Mike Salisbury, però non si limitò alla semplice confezione commerciale, in quella copertina voleva che trasparisse prima di tutto l’anima di Michael. Doveva essere una sorta di biglietto da visita, Michael si presentava al pubblico, in veste di cantante adulto solista, staccato dal gruppo dei fratelli a cui era legato fin dagli esordi.
L’iconografia della copertina è composta sostanzialmente da due elementi: il paramento murario in mattoni e l’immagine di Michael. Entrambi sono densi di significati e di molteplici sfumature, ma proprio a quel muro è stato affidato da Salisbury, il compito di trasmettere un messaggio sottile e tagliente come la lama di un rasoio attraverso una metafora visiva.
Per i più distratti, quel muro dietro Michael potrebbe essere associato direttamente alla track-list dell’album di cui porta il titolo. E invece no! Anch’io prima di leggere questa intervista non avevo intuito il suo vero intrinseco significato.
Prima di addentrarmi nell’analisi apro una parentesi sul simbolo nella storia, dell’oggetto-muro. Questo è sempre stato un’immagine molto forte perchè identificato con il significato di potenza. Può essere visto come “ostacolo”, “divisione” per allontanare, separare, causando sofferenza come il famigerato muro di Berlino (I Pink Floyd hanno dedicato il celebre album “The Wall”) che impediva agli abitanti della Germania dell’Est ogni contatto con l’Occidente.
Al muro si richiede di essere forte e impenetrabile, inviolabile affinchè possa difenderci dai nemici. Così ci sono i muri di “protezione” eretti per proteggerci dai pericoli immediati e legittimi, che sono quelli delle nostre case, o quelli antichi delle città medioevali o dei monasteri, o ancora quelli più famosi della grande muraglia cinese, il Vallo di Adriano, il muro del pianto degli Ebrei a Gerusalemme. Il muro può essere visto anche come “confine” tra la vita e la morte creando il mondo dell’al di là della vita eterna.
Vediamo adesso invece quale significato potrebbe avere per Michael quel muro, secondo le mie personali sensazioni soggettive.
Quel muro potrebbe essere la personificazione di un sipario di scena, il sipario della sua carriera tessuto con ogni successo, ma anche con tanti sacrifici, rinunce, prima di tutto quella dell’infanzia, rappresentati da ogni singolo mattone, posati con arte e maestria (come si dice in architettura a “regola d’arte“) con l’obbiettivo di raggiungere quella stabilità statica richiesta per sfidare il tempo che passa e che consuma. Stabilità che in Michael la associo alla capacità, come lui stesso ha dichiarato più volte, di essere riuscito a compiere quella difficile transizione da stella bambino a stella da adulto.
Sull’estetica del muro: in gergo tecnico, il paramento dietro l’immagine di Michael è una muratura a faccia vista, questa si mostra all’osservatore nella sua intima essenza, senza maschere o inganni. E’ possibile vedere la naturalezza del cotto, il colore, l’abilità dell’artigiano che lo ha realizzato, la creatività di chi lo ha pensato e ha progettato la trama (il disegno della tessitura). Durante la posa, poi di ogni mattone è come, per rimanere in campo musicale, cantare in diretta gli errori fatti non si possono mascherare alla fine del lavoro. In questo muro di mattoni c’è tutta l’anima di Michael, non vi sembra?
Un Michael Jackson con un talento naturale e spontaneo, “artigiano” giovanissimo, ma sapiente, con un bagaglio di competenze musicali decennali, esperto magistrale nei trucchi del mestiere e promettente “progettista” sperimentale e creativo del suono, che segue le leggi emozionali naturali comandate dall’anima del suo cuore per “disegnare” le parole della sua poesia e del suono, che ritroviamo poi, nelle canzoni. Così Michael tra successi e record può annoverare tra i muri più famosi al mondo anche il suo.
Interpretato come “confine” può rappresentare il passato (quello della carriera con i fratelli) e il presente (la carriera solista) un nuovo punto di partenza per affrontare il futuro fondato sulla rinascita. Lui, infatti, è davanti al muro sorridente e si presenta con un nuovo stile, lo stile inimitabile che si cucirà addosso come una seconda pelle e che non rinnegherà mai per tutta la carriera. I mocassini neri con le calze bianche, il guanto luccicante (non presente nella copertina) il contrasto di colore tra il bianco e il nero, che riproporrà anche nella copertina dell’album Thriller. Ovvero l’effige iconica in bianco e nero. C’è comunque un’immagine, meno nota e conosciuta che voglio ricordare, quella spirituale che ha convissuto in parallelo con la figura iconica in bianco e nero dove hanno albergato i buoni sentimenti e la sensibilità di un essere umano.
Il muro invece messo dietro Michael, da Salisbury è una metafora visiva di cui non svelerò il significato, e che scoprirete leggendo l’intervista. Anticipo soltanto che il muro che è riuscito a superare Michael, è un muro-prigione, che ha causato sofferenza e angoscia soprattutto durante il periodo dell’infanzia.
Buona lettura a tutti.
Di seguito è riportata l’intervista di Richard Lecoq, condotta per Michael Jackson Data Bank, Parigi, Francia.
Mike Salisbury: l'uomo dietro le calze bianche e il guanto luccicante
VENEZIA, California., 8 luglio 2009
Il famoso designer, Mike Salisbury, ha lavorato per i più grandi nomi e ha dato vita a molte immagini e loghi, da Halo, il videogioco più popolare del mondo, alle riviste Rolling Stone, Surfer e Playboy per non parlare del marchio O'Neill Gotcha 501 jeans Levi's (un marchio creato da Salisbury ). Mike è anche il genio dietro l’ immagine iconica di Michael Jackson in pantaloni neri, calzini luminosi e mocassini, senza dimenticare il guanto bianco che indossava. Dopo aver appreso della morte improvvisa di Jackson, Salisbury ricorda la genesi della sua immagine e il suo stile inimitabile.
Domanda: Mike, hai creato l'immagine di Michael Jackson per la copertina del suo primo album da solista di enorme successo "Off the Wall". Come sei arrivato a lavorare per Michael Jackson?
Salisbury: Ho visto Michael Jackson nel film, "The Wiz", e lo avevo trovato stupefacente. Conoscevo il suo agente (n.d.t. Freddie Demann) e l’ho chiamato per dirgli che Michael Jackson sarebbe diventato la stella più grande di tutti i tempi e che mi sarebbe piaciuto lavorare su qualcosa con lui. L’agente di Michael mi ha chiamato nel suo ufficio a Beverly Hills. Egli mi ha mostrato una bozza della copertina di un album e disse: "Questo è il suo primo album da solista. Cosa ne pensi?" Gli ho detto che sembrava un annuncio pubblicitario per il reparto bambino da Macy. "Lo so", ha risposto. "E’ schifoso". A quanto pare nessuno ha fiducia in Michael come artista solista. "Guarda, " dissi, "Michael Jackson diventerà una star fenomenale e deve esser presentato al mondo con un look emozionante,un’immagine iconica come una stella, una stella tutta sua. Esclamai. "Vorrei pensarci e tornare con alcune idee.”.
D: Come è iniziato il processo creativo per quel progetto?
Salisbury: Commercializzando stelle di registrazione come George Harrison, James Taylor, Ry Cooder, Randy Newman, Ike e Tina, Rickie Lee Jones e la direzione artistica della rivista Rolling Stone, ha fatto sì che avessi esperienza negli affari musicali. Mi è venuta un'idea su come presentare Michael sul mercato, ma lui aveva bisogno di essere messo in vendita con una presentazione.Non volevo abbattermi nel caso in cui il mio concetto non poteva essere rappresentato. Quello doveva essere il punto di svolta importante nella vita di un giovane artista e ho voluto creare una nuova immagine per lui, un marchio. La maggior parte degli elementi di marketing delle copertine-musicali, sono fotografie, logo dell’artista, in genere sono tutti creati nelle sessioni verbali con l'artista. Ma ho avuto un’idea veramente buona e nessun altra idea avrei presentato. Per Michael, avevo bisogno di qualcosa che lui avrebbe accettato, nel caso in cui altre idee gli fossero state presentate da qualcuno oltre che da me. Il mio concetto doveva essere tangibile. Si trattava di creare non solo la copertina di un album, ma uno sguardo per Michael.
D: Come ha fatto il tuo concetto a diventare visivamente tangibile?
Salisbury: Perchè stavo non solo progettando e realizzando una copertina, ma stavo creando lo stile di una persona, ho disegnato quello che avevo nella mente abbozzata in diverse varianti per un illustratore di moda che non era solo bravo nella moda, ma che avrebbe potuto disegnare anche un ritratto accurato di una persona. Questo doveva esprimere il concetto e somigliare alla nostra stella.
D: La presentazione ha funzionato?
Salisbury: Sono tornato all’ufficio del manager e ho presentato il mio lavoro, lui continuava a fissarlo, guardando perplesso, con gli occhi di pollo alla ricerca di un verme. Sapevo che dovevo convincerlo e convincerlo in quel momento. È una metafora!" Ho provato a spiegare urlando, "È una metafora!" L'agente ha continuato a guardare perplesso. "È solo un ragazzo che si è appena liberato dal giogo di suo padre. "Ha appena fatto un passo per allontanarsi dai suoi fratelli maggiori. Così penso, che la copertina dovrebbe essere come una dichiarazione: il suo debutto da solista è grande come quando Sinatra entra sul palcoscenico a Las Vegas”. Si tratta di una nuova immagine emblematica creata dalla combinazione di due simboli di solito non associati insieme, cioè una metafora visiva. "
D: Quali sono i simboli che hai combinato per creare la tua metafora visiva o è solo il concetto di metafora?
Salisbury: A quel tempo, il giovane Michael faceva parte di un gruppo e portava un taglio di capelli stile afro. Ho spiegato il concetto, attraverso i disegni che avevo realizzato. "Ho fatto indossare ad un ragazzo uno smoking- uno smoking come Sinatra che si muove sotto i riflettori tra gli applausi in uno spettacolo di tutto esaurito a Las Vegas. Bianco e nero. Questo non è un grosso problema! "L'agente ha cominciato ad urlare, e stava per respingere tutta questa folle idea in aria, quando una vocina acuta dolce sussurrò: " Mi piace ". Michael uscì da dietro una tenda pesante che nascondeva la grande porta dell’ufficio in Sunset Boulevard. "Facciamolo", disse sussurrando. E questo è quello che abbiamo fatto.
D :Da dove provengono i calzini bianchi che ha continuato a indossare con pantaloni neri e scarpe per tutta la sua carriera?
Salisbury: Michael accolse la mia idea con gioia, ma ha voluto cambiare una cosa sola: " Voglio indossare i calzini bianchi», sussurrò. "Allora devono essere calze glamour," dissi. E lo erano. Furono realizzati su misura per Michael dal famoso costumista di Hollywood Bob Mackie. Mia moglie, al momento aveva trovato uno smoking da donna di Yves St. Laurent in una boutique a Beverly Hills che era perfetto per Michael. Gli chiesi anche di indossare mocassini come quelli cheGene Kelly calzava nel film "Un americano a Parigi". Durante le sessioni fotografiche, gli ho detto, "di tirare su i pantaloni, mettere le mani in tasca e di andare indietro come Gene Kelly, per mostrare le calze." I mocassini risultarono veramente bene con le calze bianche.
D :Beh, ha funzionato.
Salisbury: Non in un primo momento! Le prime sessioni fotografiche per me semplicemente non funzionarono. Non aveva l'energia. Non c’era nessun linguaggio figurato letterale della parete. Oppure, come si dice in musica "Nessun annuncio di valore".
Michael non si è contrariato e abbiamo rifatto la sessione fotografica in un vicolo urbano contro un antico muro di mattoni veri che avevo trovato e voilà! … off the Wall. Dopo la grande muraglia e il muro di Berlino, probabilmente è una delle pareti più famose del mondo!
Sicuramente la prima copertina aveva qualcosa di veramente speciale. Recentemente mi ha scritto un fan, commentando che gli piaceva quella particolare foto perchè Michael è ripreso nel suo stato naturale, quindi, sì, ha funzionato.
D : Parlaci del guanto brillante… dopo di tutto, è il simbolo finale di Michael.
Salisbury: E’stato fondamentale per l’ulteriore sviluppo del "look". I calzini bianchi erano riusciti a richiamare l'attenzione su Michael e suoi passi di danza, c’è stata una discussione di fare la stessa cosa con i guanti. Guanti bianchi. Per me, cominciavano ad essere letteralmente come quelli di Mickey Mouse (e, naturalmente, Michael è stato un grande fan di Mickey Mouse). Michael e suoi agenti ed io, ci siamo trovati d’accordo su un unico guanto bianco di lusso. Recentemente, c'è tutto questo gran parlare sul guanto di essere stato usato come un tentativo per nascondere la sua malattia della pelle, ma io ero presente, quando è stato creato il look e si trattava di fare una dichiarazione creativa per richiamare l’attenzione.
D :Naturalmente un altro elemento iconico dello sguardo era il cappello.
Salisbury: Io so da dove sono venute le calze, scarpe, smoking e il guanto ma il cappello era apparso dopo la mia partecipazione. Ho pensato che poich? ho fatto la sessione fotografica su Michael ispirandomi a Gene Kelly, (o Sinatra); forse era stata la fonte d’ispirazione per il cappello. Poi ho ricordato che tra i vari incontri per le sessioni della copertina mi recai nella residenza di Michael ubicata in campagna. Nell’atrio aveva una copia del David di Donatello; il David indossa un cappello inclinato verso il basso sulla sua fronte.
David di Donatello in bronzo ... l'ispirazione per una parte del look di Michael
A Michael piaceva quel look. Ricordo anche la grafica forte della statua della posizione del corpo influenzandomi per spingere ulteriormente Michael per ottenere quella posa iconica, che è la copertina originale di Off the Wall.
L'intero aspetto che abbiamo creato in quel momento era una metafora grafica del raggiungimento dell'età adulta di Michael, del suo rafforzamento come un uomo solo. Quelle immagini, la tavolozza in bianco e nero, le calze e il guanto e tutti gli altri elementi non sono altro che il marchio creato, e sono stati mantenuti in quella forma di simbolo, da Michael Jackson per tutta la sua carriera…
D : Dove è stato fatto il servizio fotografico?
Salisbury: Le prime sessioni fotografiche, su idea di Michael, sono state girate presso l'Osservatorio Griffith al Planetario di Hollywood. Michael era in ritardo e ha guidato fino alla collina, un po’ troppo veloce, si fermò di fronte al palazzo nell’area dove ci sarebbe statala battaglia del film Rebel Without a Cause (n.d.t con James Dean), ed è lì che abbiamo girato. Michael aveva solo 21 anni e stava viaggiando sulla sua nuova Rolls Royce blu. Non avendo mai guidato per la maggior parte della sua vita, lui guidò ad orecchio, e la sua “Roller”aveva delle ammaccature che per lui erano gli indicatori o i suoi brevi suoni direzionali! Non c'era posto per cambiarsi, i minuti erano contati perch? non avevamo il permesso di scattare fotografie in quel posto. Fortunatamente per noi, i bagni delle signore erano aperti, e come un vero proprio attore, corse a rifugiarcisi per indossare lo smoking. Non volevo che nella foto fosse sopraffatto dalla costruzione così abbiamo scattato le foto vicino a lui.
Qui, sotto potete vedere il mio primo tentativo di fotografia per la copertina del suo album solista. Dopo averla esaminata, ho pensato che non rifletteva il vero Michael. Era stata fatta in fretta e Michael non era così concentrato in quel incontro. Pensavo che fosse un po' troppo serio. Abbiamo dovuto girare questa scena in modo diverso. Voglio dire, questa cover dell’album era per lui solo, non per lui e suoi quattro fratelli.
Ho suggerito un altro incontro. L'ho rifatto con il fotografo Steve Harvey, con Michael in piedi contro il muro. Questo è quello che abbiamo fatto e sotto la mia direzione gli ho chiesto di essere più animato. Gli ho suggerito di sorridere, di accentuare questo movimento, quando alza i pantaloni e di agire come se stesse ballando. Michael ha veramente giocato e ha deciso con entusiasmo di fare il re-shoot. Il titolo suggerisce anche l'enormità della sua venuta fuori come un atto da solista maturo. Aveva bisogno di uno sguardo che lo avrebbe annunciato.
D: Un pensiero finale sulla storia di Michael?
Salisbury: C'è una famosa citazione di Artie Shaw: " Affrontare l’errore non è facile " Ho sempre saputo dove andare: UP. Si potrebbe continuare a cercare. Ma il successo confonde. E' stato come una droga. La maggior parte delle persone è condizionata e usata al fallimento. Non molti sono condizionati e addestrati per ciò che accade una volta che si raggiunge il successo. C’è molta, molta, confusione ...
Credo che Michael sia diventato fonte di confusione per tutti. Ha avuto così successo, e da un’età molto giovane. Non credo che molte persone sono in grado di capire che cosa fosse essere come lui, di dover continuamente re-inventarsi per mantenere il vertice. Ma lo ha fatto.
Ed io mi prendo quel piccolo orgoglio del fatto che gli elementi grafici del bianco e nero sono sempre là. La mia metafora visiva. E il futuro del pop.
"È una metafora! "È una metafora!"(…) "È solo un ragazzo che si è appena liberato dal giogo di suo padre. "Ha appena fatto un passo per allontanarsi dai suoi fratelli maggiori. Così penso, che la copertina dovrebbe essere come una dichiarazione: il suo debutto da solista è grande come quando Sinatra entra sul palcoscenico a Las Vegas.”.
Cover dell’album “Off The Wall “ pubblicato nel 1979 ( Vinile )
Cover dell’album “ Off The Wall ” riproposto in Edizione Speciale nel 2001 (CD)
Mike Salisbury ha creato la copertina del primo album della carriera di Michael Jackson da adulto nel 1979. Oggi, Salisbury è riconosciuto in tutto il mondo per il suo talento di “designer”. Le sue opere sono ammirate giornalmente attraverso le immagini e loghi di grandi marchi come Volkswagen, Suzuki, Honda,e Hasbro – la più grande compagnia…….e Hasbro- il più grande gioco di società al mondo.
Il suo lavoro è presente anche nel settore cinematografico. Salisbury ha partecipato allo sviluppo della pubblicità e la commercializzazione di oltre 300 film tra cui: Aliens, Jurassic Park, Romancing The Stone, Raiders of The Lost Ark e Moulin Rouge.I “guanti esplosivi” del film Rocky IV sono stati disegnati da Mike Salisbury e ha permesso di riconoscere il film a prima vista- anche prima del titolo del film. Questa immagine è diventata il simbolo del film e fu una delle opere più copiate di Salisbury. George Lucas raccolse il suo lavoro e lo consigliò a Francis Ford Coppola, che, a sua volta, ha usato il suo talento per il film Apocalypse Now.
Il mondo della musica ha anche fatto appello alla sua immaginazione. Salisbury ha lavorato con i grandi come: George Harrison, James Taylor, Randy Newman, Rickie Lee Jones, Ry Cooder, Ike & Tina( il suo lavoro per loro è stato nominato per il Grammy Awards), e molti altri. Mike ha anche sviluppato le immagini e loghi delle seguenti etichette: Blue Note Records, RCA, United Artists Records and PolyGram.
FINE
Per maggiori informazioni su Mike Salisbury, visitare: http://www.mikesalisbury.net
FONTE E TRADUZIONI: GRAZIA28 @ Mjjforum.it
Giuspe- INVINCIBLE
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!Mary!- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1827
Età : 25
Località : Palermo
Data d'iscrizione : 07.03.10
Re: La storia e metafora del muro della copertina di OFF THE WALL
Grazie, che meraviglia..
Your Someone in the Dark- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1762
Età : 39
Località : Marche
Data d'iscrizione : 26.06.11
Re: La storia e metafora del muro della copertina di OFF THE WALL
Questo topic non dovrebbe essere pubblicato in questo forum, perchè protetto da copyright. E' stato realizzato per MJJForum.it. E' possibile fare solo un collegamento ipertestuale.
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Michael28- Giovane Promessa
- Numero di messaggi : 5
Data d'iscrizione : 25.10.11
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