"VIAGGIO NELL'INFERNO" - my story
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
"VIAGGIO NELL'INFERNO" - my story
Allora, ho deciso di scrivere, anche se non ho mai tempo, questo piccolo romanzetto. Parla d'un agricoltore che viaggia per il mondo e scopre molte cose e ha molte avventure.
Eccone un pezzo
Parte 1- Il contadino
Bob era un contadino. Ma non uno come tutti gli altri, con quel solito becchime tra le mani. Lui fu costretto a far questo mestiere, visto che i suoi genitori, da tempo deceduti, poveri com'erano, non potevano far studiare il figlio, perciò doveva imparare dal padre il mestiere. Lui però non era felice di questo lavoro. Sognava di essere uno di quei medici che aiutano tante persone o magari avrebbe preferito l'avvocato, se proprio erano ai limiti.
Egli era alto, sempre seduto su una sua adorata sedia dondolante. Aveva un grosso cappello a cilindro fatto di paglia, che gli copriva anche gli occhi, aveva la pelle bianca come mozzarella e teneva in bocca una spiga di grano. Lui per non far quel lavoro si affidava alla sua grande mente, che era capace di tutto e inventava metodi strabilianti per poter far qualsiasi cosa. Infatti per poter fertilizzare le piante, metteva l'apposito fertilizzante in dei palloncini e li faceva salire, di modo che scoppiassero e facessero cadere tutto nei campi, dove riposavano negli appositi luoghi tanti animali da fattoria, tra cui maiali, pecore e polli che producevano viveri in quantità impressionante. Egli viveva da solo, in una casa mantenuta da travi di legno preso dal bosco accanto e ricoperto di paglia di legno. Aveva un'unica finestra di legno e un'unica porta vecchia sempre di legno.
posso continuare?^^
Eccone un pezzo
Parte 1- Il contadino
Bob era un contadino. Ma non uno come tutti gli altri, con quel solito becchime tra le mani. Lui fu costretto a far questo mestiere, visto che i suoi genitori, da tempo deceduti, poveri com'erano, non potevano far studiare il figlio, perciò doveva imparare dal padre il mestiere. Lui però non era felice di questo lavoro. Sognava di essere uno di quei medici che aiutano tante persone o magari avrebbe preferito l'avvocato, se proprio erano ai limiti.
Egli era alto, sempre seduto su una sua adorata sedia dondolante. Aveva un grosso cappello a cilindro fatto di paglia, che gli copriva anche gli occhi, aveva la pelle bianca come mozzarella e teneva in bocca una spiga di grano. Lui per non far quel lavoro si affidava alla sua grande mente, che era capace di tutto e inventava metodi strabilianti per poter far qualsiasi cosa. Infatti per poter fertilizzare le piante, metteva l'apposito fertilizzante in dei palloncini e li faceva salire, di modo che scoppiassero e facessero cadere tutto nei campi, dove riposavano negli appositi luoghi tanti animali da fattoria, tra cui maiali, pecore e polli che producevano viveri in quantità impressionante. Egli viveva da solo, in una casa mantenuta da travi di legno preso dal bosco accanto e ricoperto di paglia di legno. Aveva un'unica finestra di legno e un'unica porta vecchia sempre di legno.
posso continuare?^^
Ultima modifica di Antonella-LoveMJ il Sab Mag 14, 2011 3:27 pm - modificato 1 volta.
*ILoveMJ*- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 3107
Età : 28
Località : Liguria e Neverland
Data d'iscrizione : 31.12.09
Re: "VIAGGIO NELL'INFERNO" - my story
Certo che puoi continuare! L'inizio dice poco, ma serve ad incuriosire
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: "VIAGGIO NELL'INFERNO" - my story
Ecco il primo capitolo
Capitolo 1
Quel giorno il contadino era stanco, dopo diverse giornate lavorative passate solo a sudare e a fare diversi lavori di fattoria. Egli per l’enorme stanchezza s’appostò sulla poltrona. Doveva firmare diverse carte portate dalla posta poco efficiente in quelle desolate campagne dove risiedeva. Lui allora pensò di firmarle più tardi e, dopo essersi comodamente seduto sulla poltrona, chiuse gli occhi. Si addormentò. Ecco che la sua mente geniale iniziava a sognare. Era lì, a sognare fortemente. Questo sogno, come tutti gli altri, veniva spontaneamente, ma non si sa cosa stesse sognando, forse di studiare e diventare medico o magari qualche persona di cui era innamorato o ancora i suoi genitori. Lui sapeva che aldilà degli alberi e delle campagne v’era una galleria, ma non aveva mai osato entrarci dentro. Ecco che però, mentre si trovava nel bosco per rifornirsi di legname, cadde nella galleria dove c’era il buio totale. Egli aveva una paura che lo faceva sudare, mentre il suo cuore sembrava stesse sobbalzando e dentro di se sentiva un ansia terribile. Camminava a tentoni in quell’oscura buca scavata da non si sa chi nella fertile terra di quella campagna. Ma ad un tratto la terra finì e lui cadde in una buca alquanto profonda, profonda fino ad arrivare al centro della Terra, fino a che non arrivò, attraverso la buca verticale, in un corridoio. Questo corridoio non sembrava certo di un palazzo reale, ma comunque era bello. Il pavimento era composto da travi di legno color ciliegio, che parevano cadere da un tratto all’altro, mentre le pareti, sempre di legno, avevano un colore di un verde pistacchio. Vicino all’uscita della buca vi era un grosso orologio a pendolo, molto antico, con un’enorme quadrante in alto e una vetrata al centro dove v’era il pendolo fermo. Non funzionava perché lì non v’era tempo. Bob proseguì il cammino e sui v’eran piccoli quadri che rappresentavano un diavoletto rosso, con una grossa benda nera sugli occhi e dallo sguardo maligno e malizioso. Era in inferno. Ma non quello che credeva lui, pieno di fiamme, di orrore, di lavoro intenso e di cattiveria infinita, ma un semplice mondo pieno di solitudine, calma piatta e soprattutto prigionia, che erano le cose più brutte che si potevano avere. Alla fine del corridoio v’era una porticina. Era socchiusa. Lui la aprì completamente e……..
Capitolo 1
Quel giorno il contadino era stanco, dopo diverse giornate lavorative passate solo a sudare e a fare diversi lavori di fattoria. Egli per l’enorme stanchezza s’appostò sulla poltrona. Doveva firmare diverse carte portate dalla posta poco efficiente in quelle desolate campagne dove risiedeva. Lui allora pensò di firmarle più tardi e, dopo essersi comodamente seduto sulla poltrona, chiuse gli occhi. Si addormentò. Ecco che la sua mente geniale iniziava a sognare. Era lì, a sognare fortemente. Questo sogno, come tutti gli altri, veniva spontaneamente, ma non si sa cosa stesse sognando, forse di studiare e diventare medico o magari qualche persona di cui era innamorato o ancora i suoi genitori. Lui sapeva che aldilà degli alberi e delle campagne v’era una galleria, ma non aveva mai osato entrarci dentro. Ecco che però, mentre si trovava nel bosco per rifornirsi di legname, cadde nella galleria dove c’era il buio totale. Egli aveva una paura che lo faceva sudare, mentre il suo cuore sembrava stesse sobbalzando e dentro di se sentiva un ansia terribile. Camminava a tentoni in quell’oscura buca scavata da non si sa chi nella fertile terra di quella campagna. Ma ad un tratto la terra finì e lui cadde in una buca alquanto profonda, profonda fino ad arrivare al centro della Terra, fino a che non arrivò, attraverso la buca verticale, in un corridoio. Questo corridoio non sembrava certo di un palazzo reale, ma comunque era bello. Il pavimento era composto da travi di legno color ciliegio, che parevano cadere da un tratto all’altro, mentre le pareti, sempre di legno, avevano un colore di un verde pistacchio. Vicino all’uscita della buca vi era un grosso orologio a pendolo, molto antico, con un’enorme quadrante in alto e una vetrata al centro dove v’era il pendolo fermo. Non funzionava perché lì non v’era tempo. Bob proseguì il cammino e sui v’eran piccoli quadri che rappresentavano un diavoletto rosso, con una grossa benda nera sugli occhi e dallo sguardo maligno e malizioso. Era in inferno. Ma non quello che credeva lui, pieno di fiamme, di orrore, di lavoro intenso e di cattiveria infinita, ma un semplice mondo pieno di solitudine, calma piatta e soprattutto prigionia, che erano le cose più brutte che si potevano avere. Alla fine del corridoio v’era una porticina. Era socchiusa. Lui la aprì completamente e……..
*ILoveMJ*- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 3107
Età : 28
Località : Liguria e Neverland
Data d'iscrizione : 31.12.09
Re: "VIAGGIO NELL'INFERNO" - my story
Molto interessante questo primo capitolo, complimenti In particolare mi è piaciuta la visione dell'inferno
Se posso permettermi un consiglio, ci sono alcune ripetizioni, ma nulla di grave
Se posso permettermi un consiglio, ci sono alcune ripetizioni, ma nulla di grave
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Re: "VIAGGIO NELL'INFERNO" - my story
Gemeeee che bella storiella e poi anche interessante!continua pure
Anya- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 2574
Età : 27
Località : with you
Data d'iscrizione : 25.11.10
Re: "VIAGGIO NELL'INFERNO" - my story
Ok...raga..scusate per il terribile ritardo...ecco il seguito..
Capitolo 2
Aperta quella minuscola porticina, Bob sentì un grande profumo d'aria umida che si espandeva dappertutto. Stava entrando in un mondo in cui non sarebbe mai potuto arrivare, una giungla. Ma, visto che era in inferno questa giungla non parev'affatto un paradiso di alberi verdi, svariati fiori e uccelli variopinti. Ma ciò che dominava lì era l'immensa distesa di alberi spogli, tristi, rotti. Fece un breve tratto tra alberi e cespugli vuoti, e si fermò. Un fiume. Davanti ai suoi occhi v'era l'enorme massa d'acqua, colma di serpenti velenosissimi, magri e altrettanto veloci. Correvano sull'acqua a destra e a sinistra, tanto che fecero venir il mal di testa al contadino. Bob sudava freddo e il suo cuore era in pieno movimento. Riuscì però a trovare un tronco accanto a un albero e lo utilizzò per scavalcare il fiume, decapitando, con il suo abile forcone sempre a portata di mano, tutti i serpenti, fin quando non sbarcò sull'altra monotona riva del bosco. Ad un tratto egli sentì un urlo di scimmia. Poi silenzio. Ancora un altro urlo. Di nuovo silenzio. Era un continuo. Però poi, dopo molti urli, la scimmia scese dall'albero dove si trovava. Parlava. Si presentò:
- Ciaos, stranieros, chis seis tus? Io sonos las primas scimmias del mondos e mi chiamos Banana Monkey!
A quel punto il contadino rispose:
- Mi chiamo Bob e sono un essere umano. Ma come ci sei arrivata fin qui??
- Oh, beh, vedis, io sonos sempres stadas unas grandes viaggiatrices...sonos passatas in tuttos il mondos fin quandos non arrivais in uns campos, caddis in una bucas e attraversos una porticinas sonos quis e non sos piùs comes uscires, perché la portas scompares appenas unos entras!!-
- Oh, mio Dio!! Anche tu?
- Eh sis!!
- Senti, cosa ti piace di più fare?
- Oh, naturalmentes mangiares le bananas, ma qui non ce n'es nemmenos l'ombras!!
- Io ne ho qualcuna, in cambio di queste puoi accompagnarmi per il cammino?
- Certamentes!! Tuttos per le bananasss!!
PS: Rispetto a quella che scrissi anni fa, questa storia l'ho cambiata, perciò modifico il titolo e lo chiamo..."Viaggio nell'inferno"..^^
Capitolo 2
Aperta quella minuscola porticina, Bob sentì un grande profumo d'aria umida che si espandeva dappertutto. Stava entrando in un mondo in cui non sarebbe mai potuto arrivare, una giungla. Ma, visto che era in inferno questa giungla non parev'affatto un paradiso di alberi verdi, svariati fiori e uccelli variopinti. Ma ciò che dominava lì era l'immensa distesa di alberi spogli, tristi, rotti. Fece un breve tratto tra alberi e cespugli vuoti, e si fermò. Un fiume. Davanti ai suoi occhi v'era l'enorme massa d'acqua, colma di serpenti velenosissimi, magri e altrettanto veloci. Correvano sull'acqua a destra e a sinistra, tanto che fecero venir il mal di testa al contadino. Bob sudava freddo e il suo cuore era in pieno movimento. Riuscì però a trovare un tronco accanto a un albero e lo utilizzò per scavalcare il fiume, decapitando, con il suo abile forcone sempre a portata di mano, tutti i serpenti, fin quando non sbarcò sull'altra monotona riva del bosco. Ad un tratto egli sentì un urlo di scimmia. Poi silenzio. Ancora un altro urlo. Di nuovo silenzio. Era un continuo. Però poi, dopo molti urli, la scimmia scese dall'albero dove si trovava. Parlava. Si presentò:
- Ciaos, stranieros, chis seis tus? Io sonos las primas scimmias del mondos e mi chiamos Banana Monkey!
A quel punto il contadino rispose:
- Mi chiamo Bob e sono un essere umano. Ma come ci sei arrivata fin qui??
- Oh, beh, vedis, io sonos sempres stadas unas grandes viaggiatrices...sonos passatas in tuttos il mondos fin quandos non arrivais in uns campos, caddis in una bucas e attraversos una porticinas sonos quis e non sos piùs comes uscires, perché la portas scompares appenas unos entras!!-
- Oh, mio Dio!! Anche tu?
- Eh sis!!
- Senti, cosa ti piace di più fare?
- Oh, naturalmentes mangiares le bananas, ma qui non ce n'es nemmenos l'ombras!!
- Io ne ho qualcuna, in cambio di queste puoi accompagnarmi per il cammino?
- Certamentes!! Tuttos per le bananasss!!
PS: Rispetto a quella che scrissi anni fa, questa storia l'ho cambiata, perciò modifico il titolo e lo chiamo..."Viaggio nell'inferno"..^^
*ILoveMJ*- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 3107
Età : 28
Località : Liguria e Neverland
Data d'iscrizione : 31.12.09
Re: "VIAGGIO NELL'INFERNO" - my story
Interessante questo secondo capitolo, complimenti
Ma la scimmias es spagnolas?
Ma la scimmias es spagnolas?
2 Bad- Greatest Entertainer of All Time
- Numero di messaggi : 12424
Età : 31
Località : Monopoli (BA)
Data d'iscrizione : 22.04.11
Argomenti simili
» Viaggio a L.A. per la prima di This Is It...
» Presenti all'Olimpico di Roma il 25 Giugno!
» Courtney e il viaggio nella copertina di Dangerous
» (GIOCO) Imprevisti durante il viaggio...
» La salma di Michael in viaggio per Neverland
» Presenti all'Olimpico di Roma il 25 Giugno!
» Courtney e il viaggio nella copertina di Dangerous
» (GIOCO) Imprevisti durante il viaggio...
» La salma di Michael in viaggio per Neverland
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.