[Estratti] Il libro che MICHAEL JACKSON avrebbe voluto farti leggere..
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[Estratti] Il libro che MICHAEL JACKSON avrebbe voluto farti leggere..
Promemoria primo messaggio :
Stò leggendo questo libro , che ti mette vicino a Michael in una maniera incredibile.. riscopri la sua esistenza e la visione di un uomo che aveva i suoi difetti come tutti noi ..a mio avviso molto pragmatico.. vi riporto alcuni brani che mi hanno sciolta..il primo è questo:
Questo è il discorso che Michael tenne all'università di Oxford il 6 marzo del 2000 con il rabbino allora suo migliore amico, Shmuley Boteach nel quale perdonò suo padre.. e voleva far comprendere al mondo il valore del "PERDONO" soprattutto nei confronti dei genitori..
**********************************************************************************************************************************
"La forte tensione che c'è fra me e mio padre è risaputa.
Mio padre è un uomo molto duro e ha sempre spinto molto me e i miei
fratelli, si dalla tenera età, a dare il meglio di noi stessi. Aveva molta
difficoltà a mostrare il suo affetto. Non mi ha mai detto di volermi bene.
E non è si mai nemmeno complimentato. Se facevo un grande show, mi diceva
che era buono. Se lo spettacolo era buono, non diceva niente. Ciò che
sembrava gli importasse più di ogni altra cosa era il nostro successo
commerciale. E in quello era più che abile. Mio padre era un manager
geniale ed io e i miei fratelli dobbiamo il nostro successo professionale
al modo in cui ci ha sempre spinti. È stato lui a coltivare il mio talento
di showman e sotto la sua guida non potevo fare passi falsi.
Ma io volevo il mio Papà. Volevo un padre che mi dimostrasse amore. E mio
padre non l'ha mai fatto. Non mi ha mai detto ti voglio bene guardandomi
negli occhi, non ha mai giocato con me. Non mi ha mai portato a cavalcioni,
non mi ha mai buttato un cuscino o un palloncino d'acqua. Però ricordo di
una volta, avevo circa quattro anni, e c'era una piccola fiera e lui mi
prese in braccio e mi mise su un pony. Fu un gesto da poco, probabilmente
lui se ne sarà dimenticato cinque minuti dopo, ma grazie a quel momento ho
riservato un posto speciale per lui nel mio cuore. I bambini sono fatti
così, le piccole cose significano tanto e per me quel momento significò
tutto. È stata la prima e l'ultima volta in tutta la mia vita, ma mi ha
fatto stare bene su di lui e sul mondo intero.
Ora sono padre anch'io, e mi capita di pensare ai miei figli, Prince e
Paris, e su quanto desideri che pensino a me quando saranno cresciuti.
Vorrei che ricordassero quanto li abbia voluti sempre vicini a me ovunque
andassi, quanto abbia cercato di metterli davanti a qualsiasi altra
priorità. Ma dovranno affrontare molti ostacoli. I miei figli sono
costantemente inseguiti dai paparazzi, e non hanno sempre l'opportunità di
andare al parco o al cinema con me. E se una volta cresciuti ce l'avranno
con me? Quanto influiranno le mie scelte sulla loro gioventù? Perché non
abbiamo avuto un'infanzia normale come tutti gli altri?, potrebbero
chiedermi. Prego che in quel momento i miei figli mi diano almeno il
beneficio del dubbio. Che si dicano, "nostro padre ha fatto del suo meglio,
dato le poche scelte che aveva. Magari non sarà stato perfetto, ma è stato
un uomo caloroso e decente, che ha cercato di darci tutto l'amore del
mondo".
Spero che si concentrino sempre sulle cose positive, sui sacrifici che
faccio per loro, invece di criticarmi per le cose a cui dovranno rinunciare
o per gli errori commessi durante la loro crescita.
Siamo tutti figli di qualcuno, e sappiamo che per quanto uno si sforzi, gli
errori ci saranno sempre. Fa parte dell'essere umano. Quando penso a
questo, a quanto speri che i miei figli non mi giudichino male e che mi
perdonino, mi ritrovo a pensare a mio padre e, malgrado ciò che ho detto
poco fa, sono costretto a pensare che mi ha dovuto amare. Mi amava, e io lo
sapevo. Erano delle piccole cose che me lo dimostravano. Quando ero
piccolo, ero molto goloso - lo eravamo tutti. Andavo matto per le ciambelle
glassate e mio padre lo sapeva. Così, ogni tanto scendevo giù in cucina e
sulla dispensa trovavo una busta con dentro le ciambelle glassate - nessun
biglietto, nessuna spiegazione - solo le ciambelle. Era come Babbo Natale.
Certe volte, avevo voglia di rimanere sveglio la notte per vederlo
lasciarle lì, ma proprio come Babbo Natale, non volevo rovinare la magia
per paura che non l'avrebbe più fatto. Mio padre le lasciava lì nel mezzo
della notte, perché non voleva che qualcuno lo cogliesse nel suo punto
debole. Aveva paura delle emozioni umane, non capiva o non sapeva come
gestirle. Ma c'erano le ciambelle. Se do libero sfogo alla memoria, mi
vengono in mente altri ricordi, ricordi di piccoli gesti, che, anche se
imperfetti, provano come facesse ciò che poteva.
Dunque, sta sera, piuttosto che focalizzare la mia attenzione su quello che
mio padre non ha fatto, voglio sottolineare tutte le cose che ha fatto e
sulle sue sfide personali. Voglio smetterla di giudicarlo. Ho iniziato a
riflettere sul fatto che mio padre è cresciuto nel sud, in una famiglia
molto povera. È cresciuto durante la Depressione e suo padre, che lavorava
tutto il giorno per dar da mangiare ai figli, non dimostrava molto affetto
alla sua famiglia ed ha cresciuto mio padre ed i suoi fratelli con un pugno
di ferro. Chi potrebbe immaginare come deve essere stato per un uomo di
colore crescere nel sud, privato di dignità, senza alcuna speranza,
cercando disperatamente di diventare un uomo in un mondo che ti vede come
subordinato?
Sono stato il primo cantante di colore il cui video è stato trasmesso su
MTV ed è stato un grande evento. E stiamo parlando degli anni 80!
Mio padre si trasferì in Indiana ed ebbe una famiglia numerosa, lavorava
tantissime ore al giorno in acciaieria, un lavoro che uccide e umilia lo
spirito, tutto solo per mandare avanti la sua famiglia. Cosa c'è di strano
se aveva difficoltà ad esternare i propri sentimenti? C'è forse qualcosa di
strano se ha voluto indurirsi, costruire delle barriere emozionali? E
soprattutto, non c'è da stupirsi se ha spinto i propri figli verso il
successo, così che non avessero una vita indegna e povera, che lui
conosceva benissimo. Ho imparato a vedere la severità di mio padre come una
forma d'amore, magari non giusta, ma comunque amore. Mi ha spinto perché mi
amava, perché voleva che nessun altro dovesse patire ciò che aveva patito
lui. E ora, col tempo, l'amarezza ha lasciato il posto alla grazia. Più che
rabbia, sento assoluzione, più che una rivincita voglio riconciliazione. E
la rabbia iniziale ha lasciato il posto al perdono.
Quasi dieci anni fa, ho fondato un'associazione, la Heal The World. Il nome
era qualcosa che sentivo dentro. Non sapevo in realtà che, come poi mi ha
fatto notare Schmuely, queste parole sono il fondamento della profezia del
Vecchio Testamento.
Se credo veramente che questo mondo possa essere sanato, nonostante a
tutt'oggi sia ancora angustiato dalle guerre e dai genocidi? Penso davvero
che i nostri bambini possano essere guariti, malgrado vadano a scuola
armati e sparino ai propri compagni, come è successo alla Columbine, o
picchino a morte un povero barbone indifeso, come è capitato a Jamie Bulger?
Certo che ci credo, altrimenti non sarei qui sta sera.
Ma tutto ha inizio dal perdono, perché sanare il mondo significa risanare
se stessi, e per guarire i bambini, prima di tutto dobbiamo ritrovare il
bambino che è in noi.
In quanto adulto, e in quanto genitore, mi sono reso conto che non posso
essere un uomo completo, o un genitore capace di amare incondizionatamente,
se prima non metto da parte i fantasmi della mia infanzia. Ed è questo che
vi chiedo sta sera. Vivete secondo il 5° comandamento. Onora i tuoi
genitori e non li giudicare. Dai loro il beneficio del dubbio. È per questo
che voglio perdonare mio padre e smetterla di giudicarlo. Voglio
perdonarlo, perché voglio un padre e questo è l'unico che ho. Voglio
buttarmi dietro il peso del passato, voglio essere libero di iniziare un
nuovo rapporto con mio padre, per il resto della mia vita, incondizionato
dai fantasmi del passato.
In un mondo pieno di odio, dobbiamo ancora provare ad amare. In un mondo
pieno di rabbia, dobbiamo provare ancora ad amarci. In un mondo pieno di
disperazione, dobbiamo ancora provare a sognare. In un mondo pieno di
sfiducia, dobbiamo ancora crederci.
A tutti coloro che si sentono abbandonati dai propri genitori, chiedo di
mettere da parte il proprio disappunto. A tutti quelli che si sentono
maltrattati dai propri padri e dalle proprie madri, chiedo di non
continuare a farsi del male. Infine, a tutti coloro che vorrebbero
allontanare i propri genitori, chiedo di porgere loro una mano.
Vi sto chiedendo, mi sto chiedendo, di amare i propri genitori
incondizionatamente, così che possano imparare ad amare da noi, i loro
figli. Così che finalmente l'amore possa ritornare a regnare in un mondo
desolato e sperduto.
Una volta, Schmuely mi ha parlato della profezia biblica secondo cui
verranno un mondo e un tempo, in cui "i cuori dei genitori verranno
risanati attraverso i cuori dei loro figli".
Amici miei, noi siamo quel mondo, non siamo quei bambini.
Mahatma Gandhi ha detto: "Il debole non è in grado di perdonare. Il perdono
è un attributo dei forti".
Sta sera, siate forti. Dovete essere più forti che mai, dovete vincere la
sfida più importante - ricostruire quel legame rotto.
Dobbiamo superare qualsiasi tipo di difficoltà la nostra infanzia possa
averci creato e, detta nelle parole del Rev. Jesse Jackson, perdonarsi a
vicenda, redimersi gli uni con gli altri e andare avanti. Questo richiamo
al perdono non può sicuramente cambiare le cose da un momento all'altro, ma
almeno è un inizio, e il risultato è che tutti ci sentiremo meglio.
Quindi, signore e signori, voglio concludere questo mio discorso con la
fede, la gioia e l'entusiasmo.
Da oggi in poi, possa il mondo ascoltare un nuova melodia.
Lasciate che questa melodia sia il suono dei bambini che sorridono.
Lasciate che questa nuova melodia sia il suono dei bambini che giocano.
Lasciate che questa nuova melodia sia il canto dei bambini.
Lasciate che questa nuova melodia sia il l'ascolto dei genitori.
Insieme, creeremo una sinfonia di cuori, gioendo del miracolo dei nostri
bambini e riempiendoci della bellezza dell'amore.
Saniamo il mondo e cancelliamo il suo dolore.
Fa che tutti possiamo cantare insieme una meravigliosa canzone.
Dio vi benedica tutti, e vi voglio bene."
*********************************************************************************************************************
Presto metterò altre citazioni di questo libro che mi hanno fatto riflettere non sulla star, ma sull'uomo che era Michael..
Stò leggendo questo libro , che ti mette vicino a Michael in una maniera incredibile.. riscopri la sua esistenza e la visione di un uomo che aveva i suoi difetti come tutti noi ..a mio avviso molto pragmatico.. vi riporto alcuni brani che mi hanno sciolta..il primo è questo:
Questo è il discorso che Michael tenne all'università di Oxford il 6 marzo del 2000 con il rabbino allora suo migliore amico, Shmuley Boteach nel quale perdonò suo padre.. e voleva far comprendere al mondo il valore del "PERDONO" soprattutto nei confronti dei genitori..
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"La forte tensione che c'è fra me e mio padre è risaputa.
Mio padre è un uomo molto duro e ha sempre spinto molto me e i miei
fratelli, si dalla tenera età, a dare il meglio di noi stessi. Aveva molta
difficoltà a mostrare il suo affetto. Non mi ha mai detto di volermi bene.
E non è si mai nemmeno complimentato. Se facevo un grande show, mi diceva
che era buono. Se lo spettacolo era buono, non diceva niente. Ciò che
sembrava gli importasse più di ogni altra cosa era il nostro successo
commerciale. E in quello era più che abile. Mio padre era un manager
geniale ed io e i miei fratelli dobbiamo il nostro successo professionale
al modo in cui ci ha sempre spinti. È stato lui a coltivare il mio talento
di showman e sotto la sua guida non potevo fare passi falsi.
Ma io volevo il mio Papà. Volevo un padre che mi dimostrasse amore. E mio
padre non l'ha mai fatto. Non mi ha mai detto ti voglio bene guardandomi
negli occhi, non ha mai giocato con me. Non mi ha mai portato a cavalcioni,
non mi ha mai buttato un cuscino o un palloncino d'acqua. Però ricordo di
una volta, avevo circa quattro anni, e c'era una piccola fiera e lui mi
prese in braccio e mi mise su un pony. Fu un gesto da poco, probabilmente
lui se ne sarà dimenticato cinque minuti dopo, ma grazie a quel momento ho
riservato un posto speciale per lui nel mio cuore. I bambini sono fatti
così, le piccole cose significano tanto e per me quel momento significò
tutto. È stata la prima e l'ultima volta in tutta la mia vita, ma mi ha
fatto stare bene su di lui e sul mondo intero.
Ora sono padre anch'io, e mi capita di pensare ai miei figli, Prince e
Paris, e su quanto desideri che pensino a me quando saranno cresciuti.
Vorrei che ricordassero quanto li abbia voluti sempre vicini a me ovunque
andassi, quanto abbia cercato di metterli davanti a qualsiasi altra
priorità. Ma dovranno affrontare molti ostacoli. I miei figli sono
costantemente inseguiti dai paparazzi, e non hanno sempre l'opportunità di
andare al parco o al cinema con me. E se una volta cresciuti ce l'avranno
con me? Quanto influiranno le mie scelte sulla loro gioventù? Perché non
abbiamo avuto un'infanzia normale come tutti gli altri?, potrebbero
chiedermi. Prego che in quel momento i miei figli mi diano almeno il
beneficio del dubbio. Che si dicano, "nostro padre ha fatto del suo meglio,
dato le poche scelte che aveva. Magari non sarà stato perfetto, ma è stato
un uomo caloroso e decente, che ha cercato di darci tutto l'amore del
mondo".
Spero che si concentrino sempre sulle cose positive, sui sacrifici che
faccio per loro, invece di criticarmi per le cose a cui dovranno rinunciare
o per gli errori commessi durante la loro crescita.
Siamo tutti figli di qualcuno, e sappiamo che per quanto uno si sforzi, gli
errori ci saranno sempre. Fa parte dell'essere umano. Quando penso a
questo, a quanto speri che i miei figli non mi giudichino male e che mi
perdonino, mi ritrovo a pensare a mio padre e, malgrado ciò che ho detto
poco fa, sono costretto a pensare che mi ha dovuto amare. Mi amava, e io lo
sapevo. Erano delle piccole cose che me lo dimostravano. Quando ero
piccolo, ero molto goloso - lo eravamo tutti. Andavo matto per le ciambelle
glassate e mio padre lo sapeva. Così, ogni tanto scendevo giù in cucina e
sulla dispensa trovavo una busta con dentro le ciambelle glassate - nessun
biglietto, nessuna spiegazione - solo le ciambelle. Era come Babbo Natale.
Certe volte, avevo voglia di rimanere sveglio la notte per vederlo
lasciarle lì, ma proprio come Babbo Natale, non volevo rovinare la magia
per paura che non l'avrebbe più fatto. Mio padre le lasciava lì nel mezzo
della notte, perché non voleva che qualcuno lo cogliesse nel suo punto
debole. Aveva paura delle emozioni umane, non capiva o non sapeva come
gestirle. Ma c'erano le ciambelle. Se do libero sfogo alla memoria, mi
vengono in mente altri ricordi, ricordi di piccoli gesti, che, anche se
imperfetti, provano come facesse ciò che poteva.
Dunque, sta sera, piuttosto che focalizzare la mia attenzione su quello che
mio padre non ha fatto, voglio sottolineare tutte le cose che ha fatto e
sulle sue sfide personali. Voglio smetterla di giudicarlo. Ho iniziato a
riflettere sul fatto che mio padre è cresciuto nel sud, in una famiglia
molto povera. È cresciuto durante la Depressione e suo padre, che lavorava
tutto il giorno per dar da mangiare ai figli, non dimostrava molto affetto
alla sua famiglia ed ha cresciuto mio padre ed i suoi fratelli con un pugno
di ferro. Chi potrebbe immaginare come deve essere stato per un uomo di
colore crescere nel sud, privato di dignità, senza alcuna speranza,
cercando disperatamente di diventare un uomo in un mondo che ti vede come
subordinato?
Sono stato il primo cantante di colore il cui video è stato trasmesso su
MTV ed è stato un grande evento. E stiamo parlando degli anni 80!
Mio padre si trasferì in Indiana ed ebbe una famiglia numerosa, lavorava
tantissime ore al giorno in acciaieria, un lavoro che uccide e umilia lo
spirito, tutto solo per mandare avanti la sua famiglia. Cosa c'è di strano
se aveva difficoltà ad esternare i propri sentimenti? C'è forse qualcosa di
strano se ha voluto indurirsi, costruire delle barriere emozionali? E
soprattutto, non c'è da stupirsi se ha spinto i propri figli verso il
successo, così che non avessero una vita indegna e povera, che lui
conosceva benissimo. Ho imparato a vedere la severità di mio padre come una
forma d'amore, magari non giusta, ma comunque amore. Mi ha spinto perché mi
amava, perché voleva che nessun altro dovesse patire ciò che aveva patito
lui. E ora, col tempo, l'amarezza ha lasciato il posto alla grazia. Più che
rabbia, sento assoluzione, più che una rivincita voglio riconciliazione. E
la rabbia iniziale ha lasciato il posto al perdono.
Quasi dieci anni fa, ho fondato un'associazione, la Heal The World. Il nome
era qualcosa che sentivo dentro. Non sapevo in realtà che, come poi mi ha
fatto notare Schmuely, queste parole sono il fondamento della profezia del
Vecchio Testamento.
Se credo veramente che questo mondo possa essere sanato, nonostante a
tutt'oggi sia ancora angustiato dalle guerre e dai genocidi? Penso davvero
che i nostri bambini possano essere guariti, malgrado vadano a scuola
armati e sparino ai propri compagni, come è successo alla Columbine, o
picchino a morte un povero barbone indifeso, come è capitato a Jamie Bulger?
Certo che ci credo, altrimenti non sarei qui sta sera.
Ma tutto ha inizio dal perdono, perché sanare il mondo significa risanare
se stessi, e per guarire i bambini, prima di tutto dobbiamo ritrovare il
bambino che è in noi.
In quanto adulto, e in quanto genitore, mi sono reso conto che non posso
essere un uomo completo, o un genitore capace di amare incondizionatamente,
se prima non metto da parte i fantasmi della mia infanzia. Ed è questo che
vi chiedo sta sera. Vivete secondo il 5° comandamento. Onora i tuoi
genitori e non li giudicare. Dai loro il beneficio del dubbio. È per questo
che voglio perdonare mio padre e smetterla di giudicarlo. Voglio
perdonarlo, perché voglio un padre e questo è l'unico che ho. Voglio
buttarmi dietro il peso del passato, voglio essere libero di iniziare un
nuovo rapporto con mio padre, per il resto della mia vita, incondizionato
dai fantasmi del passato.
In un mondo pieno di odio, dobbiamo ancora provare ad amare. In un mondo
pieno di rabbia, dobbiamo provare ancora ad amarci. In un mondo pieno di
disperazione, dobbiamo ancora provare a sognare. In un mondo pieno di
sfiducia, dobbiamo ancora crederci.
A tutti coloro che si sentono abbandonati dai propri genitori, chiedo di
mettere da parte il proprio disappunto. A tutti quelli che si sentono
maltrattati dai propri padri e dalle proprie madri, chiedo di non
continuare a farsi del male. Infine, a tutti coloro che vorrebbero
allontanare i propri genitori, chiedo di porgere loro una mano.
Vi sto chiedendo, mi sto chiedendo, di amare i propri genitori
incondizionatamente, così che possano imparare ad amare da noi, i loro
figli. Così che finalmente l'amore possa ritornare a regnare in un mondo
desolato e sperduto.
Una volta, Schmuely mi ha parlato della profezia biblica secondo cui
verranno un mondo e un tempo, in cui "i cuori dei genitori verranno
risanati attraverso i cuori dei loro figli".
Amici miei, noi siamo quel mondo, non siamo quei bambini.
Mahatma Gandhi ha detto: "Il debole non è in grado di perdonare. Il perdono
è un attributo dei forti".
Sta sera, siate forti. Dovete essere più forti che mai, dovete vincere la
sfida più importante - ricostruire quel legame rotto.
Dobbiamo superare qualsiasi tipo di difficoltà la nostra infanzia possa
averci creato e, detta nelle parole del Rev. Jesse Jackson, perdonarsi a
vicenda, redimersi gli uni con gli altri e andare avanti. Questo richiamo
al perdono non può sicuramente cambiare le cose da un momento all'altro, ma
almeno è un inizio, e il risultato è che tutti ci sentiremo meglio.
Quindi, signore e signori, voglio concludere questo mio discorso con la
fede, la gioia e l'entusiasmo.
Da oggi in poi, possa il mondo ascoltare un nuova melodia.
Lasciate che questa melodia sia il suono dei bambini che sorridono.
Lasciate che questa nuova melodia sia il suono dei bambini che giocano.
Lasciate che questa nuova melodia sia il canto dei bambini.
Lasciate che questa nuova melodia sia il l'ascolto dei genitori.
Insieme, creeremo una sinfonia di cuori, gioendo del miracolo dei nostri
bambini e riempiendoci della bellezza dell'amore.
Saniamo il mondo e cancelliamo il suo dolore.
Fa che tutti possiamo cantare insieme una meravigliosa canzone.
Dio vi benedica tutti, e vi voglio bene."
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Presto metterò altre citazioni di questo libro che mi hanno fatto riflettere non sulla star, ma sull'uomo che era Michael..
Re: [Estratti] Il libro che MICHAEL JACKSON avrebbe voluto farti leggere..
credo che michael in ogni singolo discorso che fa voglia in ogni caso mandare un messaggio per AMORE c'è mooolto da riflettere sui discorsi che fa,sono così commoventi
sissy993- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 1001
Età : 31
Località : napoli
Data d'iscrizione : 12.07.09
Re: [Estratti] Il libro che MICHAEL JACKSON avrebbe voluto farti leggere..
Io di libri ne ho tanti, ma questo ancora no, mi dite per favore il titolo e quanto costa ??
Patty 58- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 3652
Età : 65
Località : Torino
Data d'iscrizione : 23.10.09
Re: [Estratti] Il libro che MICHAEL JACKSON avrebbe voluto farti leggere..
Si chiama "il libro che Michael Jackson avrebbe voluto farto leggere" di Shmuley Bateach.
Newton Compton Editori. Prezzo 9,90
Newton Compton Editori. Prezzo 9,90
lila- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 5042
Età : 70
Località : toscana
Data d'iscrizione : 11.01.10
Re: [Estratti] Il libro che MICHAEL JACKSON avrebbe voluto farti leggere..
Grazie mille Elvira, tutti voi siete tanto cari a chi come me, non sa bene dove cercare notizie e il tempo è poco .... lavoro, casa, figlia ecc. ma grazie al vs. lavoro ho potuto sapere in anticipo tante informazioni molto importanti. Ormai non ho più parole per esprimere il dolore che mi ha dato la perdita di Michael !!! Ho fatto tutti i "compiti" che ci dite di fare .. ho votato , ho comprato anzi" ho ordinato su IBS " i libri che ancora non ho, grazie ai tuoi commenti ( perchè ora libri e dvd spuntano come funghi, ma sono copie di altri o ingannevoli, e non si sa più cosa comprare ). Forse c' è già ...non so, fate una categoria dove ci sono TUTTI i titoli dei libri italiani o tradotti su Michael , con autore, costo e un vs. giudizio? E' troppo lavoro? Credo che sarebbe utile a tanti di noi sia giovanissimi che .... meno giovani . Cmq GRAZIEEEEEEEEEEE
Patty 58- INVINCIBLE
- Numero di messaggi : 3652
Età : 65
Località : Torino
Data d'iscrizione : 23.10.09
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