"Save the children"
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"Save the children"
Gentile Direttore Giovanni Savarese
Sono una sostenitrice del sostegno a distanza e da alcuni anni seguo un bambino tramite l’associazione “Save the children”.
Non appena mi è giunta notizia che un gruppo di fans di M.J aveva espresso desiderio di donare fondi all’associazione a nome del proprio beniamino e che tali fondi erano stati rifiutati, ho immediatamente inviato una mail di protesta.
Desideravo vivamente manifestare il mio dissenso su una dichiarazione che mi aveva lasciato perplessa e angustiata.
Ho ricevuto una immediata risposta da parte della signora Valeria Combattente del servizio Sostenitori-sostegno a distanza, nella quale ella ha riportato una dichiarazione da parte del loro Direttore volta a chiarire l’accaduto.
Da quanto dichiarato nella mail è risultata evidente che, nonostante l’associazione fosse pienamente a conoscenza dell’innocenza del grande artista, tuttavia ci sono state delle perplessità nel rendere pubblica, come era nell’intenzione dei fan, una donazione a nome di MJ, poichè le migliaia di sostenitori, volontari ed amici dell’associazione avrebbero potuto non essere a conoscenza della verità e avrebbero, pertanto, potuto avere una diversa percezione degli avvenimenti che hanno coinvolto la vita di Michael. Personalmente una tale prospettiva del problema mi è sembrata sleale nei confronti di un’artista che ha sofferto fino alla morte per le conseguenze di accuse infondate.
Tuttavia la mail si concludeva con una nota positiva, in quanto mi veniva comunicato che a giorni ci sarà un incontro con il Direttore Generale e una delegazione dei fan di M.J. presso la loro sede e che, se i fan vorranno ancora destinare la donazione in memoria di MJ, l’associazione sarà ben lieta di accettarla, soprattutto dopo aver riflettuto sul caso in seguito alle numerose sollecitazioni da parte dei fan e dopo una lunga conversazione telefonica con Anna Kommj.
Nel sottolineare quanto condivida i sentimenti e pensieri che animano il Suo blog così intenso di emozioni, invio la copia della mia mail di protesta.
Distinti saluti,
Anna and Terry
Gentile Signora Valeria Combattente
Servizio Sostenitori-Sostegno a distanza
Scrivo in riferimento alla dichiarazione fatta dalla Vostra associazione in merito all’iniziativa di un gruppo di fans di Michael Jackson di donare fondi a favore dell’associazione a nome del loro beniamino.
In tale dichiarazione, invece, è stata da Voi avanzata l’esplicita volontà di rifiutare tali fondi, in quanto sarebbero inevitabilmente associati ad una persona la cui reputazione, a Vostro avviso, potrebbe macchiare la rispettabilità dell’associazione stessa.
Penso che alla base di tale dichiarazione ci sia, da parte Vostra, l’orgoglio di essere consapevoli dell’obiettivo sublime dei Vostri sforzi umanitari, essendo essi finalizzati al benessere degli esseri umani più bisognosi di amore, rispetto e attenzione. Chiunque senta il bisogno di adoperarsi per queste meravigliose creature del nostro universo deve forza maggiore essere una persona speciale, capace di percepire i valori supremi della vita; deve essere intimamente sensibile ai più nobili sentimenti della bontà e solidarietà, perché soltanto dalla capacità di amare può sgorgare la possibilità di generare amore, sentimento che è alla origine di ogni donazione.
Alla base di tale richiesta di donazione, infatti, c’è soltanto amore, l’amore di cui Michael era capace, come pochissimi altri esseri umani possono fare, perché spinto fino all’annullamento totale del proprio io.
ll parco gioco di Neverland era stato concepito proprio perché i bambini più infelici al mondo, malati terminali potessero vivere gli ultimi momenti della loro sofferta esistenza nella gioia di qualche attimo spensierato che Michael si prodigava a concedere cantando, ballando o semplicemente giocando con loro; e sempre essi ne ricevevano conforto e miglioramento, alcuni guarivano anche… e Michael se lo spiegava semplicemente come il risultato del suo amore immenso per loro.
Era solito ripetere: “It’s all for love. L.O.V.E.” quando si obbligava a ritmi di lavoro incessanti per raggiungere e oltrepassare il limite dell’umanamente possibile, perché potesse dare sempre di più e meglio, perché i suoi fans, in particolare i bambini, potessero godere spettacoli meravigliosi che permettessero loro di dimenticare, se pur per pochi momenti, il male del mondo.
Di fronte al male che gli era stato fatto, che aveva colpito Michael proprio al cuore, aveva reagito donando ancora di più, perché ci sono pochi esseri al mondo capaci di trasformare la sofferenza in amore. Il regista Kenny Ortega, produttore e regista degli ultimi spettacoli che M.J. avrebbe dovuto tenere all’arena di Londra diceva, infatti, che più male gli veniva fatto più Michael reagiva donando amore, perché nel suo cuore non esisteva alcun altro sentimento.
Anche la sofferenza della sua infanzia era accettata da Michael come la premessa necessaria perché dalla negazione dell’amore potesse in lui svilupparsi il bisogno di donare, fino all’estremo sacrificio, l’amore che gli era stato negato e potesse imparare a diffonderlo all’umanità intera.
Che Michael non fosse stato pedofilo è una assoluta certezza per tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo o che hanno ascoltato le sue parole o hanno letto i suoi pensieri, riflessioni e poesie. Per loro non occorrono prove concrete per accertarsene, perché lo percepivano da ogni sguardo così intenso, profondo e sincero che i suoi occhi esprimevano e dalla purezza dei suoi pensieri; tuttavia, per i meno fortunati, le prove sono state fornite ampiamente nel libro: “Il complotto” edito da Alacràn, firmato dalla statunitense Aphrodite Jones, autrice bestseller del New York Times e giornalista di Discovery Channel e Fox News. La scrittrice, infatti, rivela tutta la verità sul processo a Michael Jackson a Santa Maria, in California nel 2005, nel quale, non solo Michael è stato scagionato da dieci capi di accusa, ma è stato accertato che i fatti non sussistevano proprio, in quanto pure invenzioni da parte di chi vedeva nella condanna di Michael vantaggi concreti per le loro esistenze. E non è difficile da immaginare tutto ciò, ma se a questo si aggiunge anche che le persone che lo avevano accusato erano quelle che Michael più beneficiava con le sue cure e attenzioni (il ragazzo accusatore era un malato terminale che in seguito alle cure prodigate da Michael era guarito miracolosamente) si arriva alla conclusione che tanta capacità di amare suscita nella mediocrità dell’essere umano un sentimento quasi di invidia che spinge ulteriormente verso il bisogno di produrre il male come se esso potesse annullare la forza dell’amore che tanta paura genera negli esseri maliziosi. Chi vede il male nelle cose più innocenti è chi è capace di fare il male. Michael non vedeva il male nel suo amore verso i bambini perché in lui non esisteva proprio il male…
Non riesco ad immaginare come sia stato possibile che persone che hanno sublimato le loro esistenze ponendosi obiettivi così elevati quali la cura e la protezione dei bambini bisognosi di aiuto possano essere stati indotti ad albergare nei loro cuori sentimenti così mediocri senza prima cercare di conoscere più a fondo la personalità di un uomo così speciale e magico, un dono di Dio di cui non possiamo non percepirne il valore.
Per tutti coloro che come me credono nella vita e nel potere del bene spero che vogliate riparare al male fatto alla memoria di questo uomo meraviglioso che ha donato la sua vita per amore.
Io continuerò ad inviare i miei fondi al bambino che sostengo a distanza, perché questa è l’unica realtà che Michael conosceva profondamente ed è l’unica che conta: la forza dell’amore.
Cordiali saluti,
ID Sostenitore: 15830102
Sono una sostenitrice del sostegno a distanza e da alcuni anni seguo un bambino tramite l’associazione “Save the children”.
Non appena mi è giunta notizia che un gruppo di fans di M.J aveva espresso desiderio di donare fondi all’associazione a nome del proprio beniamino e che tali fondi erano stati rifiutati, ho immediatamente inviato una mail di protesta.
Desideravo vivamente manifestare il mio dissenso su una dichiarazione che mi aveva lasciato perplessa e angustiata.
Ho ricevuto una immediata risposta da parte della signora Valeria Combattente del servizio Sostenitori-sostegno a distanza, nella quale ella ha riportato una dichiarazione da parte del loro Direttore volta a chiarire l’accaduto.
Da quanto dichiarato nella mail è risultata evidente che, nonostante l’associazione fosse pienamente a conoscenza dell’innocenza del grande artista, tuttavia ci sono state delle perplessità nel rendere pubblica, come era nell’intenzione dei fan, una donazione a nome di MJ, poichè le migliaia di sostenitori, volontari ed amici dell’associazione avrebbero potuto non essere a conoscenza della verità e avrebbero, pertanto, potuto avere una diversa percezione degli avvenimenti che hanno coinvolto la vita di Michael. Personalmente una tale prospettiva del problema mi è sembrata sleale nei confronti di un’artista che ha sofferto fino alla morte per le conseguenze di accuse infondate.
Tuttavia la mail si concludeva con una nota positiva, in quanto mi veniva comunicato che a giorni ci sarà un incontro con il Direttore Generale e una delegazione dei fan di M.J. presso la loro sede e che, se i fan vorranno ancora destinare la donazione in memoria di MJ, l’associazione sarà ben lieta di accettarla, soprattutto dopo aver riflettuto sul caso in seguito alle numerose sollecitazioni da parte dei fan e dopo una lunga conversazione telefonica con Anna Kommj.
Nel sottolineare quanto condivida i sentimenti e pensieri che animano il Suo blog così intenso di emozioni, invio la copia della mia mail di protesta.
Distinti saluti,
Anna and Terry
Gentile Signora Valeria Combattente
Servizio Sostenitori-Sostegno a distanza
Scrivo in riferimento alla dichiarazione fatta dalla Vostra associazione in merito all’iniziativa di un gruppo di fans di Michael Jackson di donare fondi a favore dell’associazione a nome del loro beniamino.
In tale dichiarazione, invece, è stata da Voi avanzata l’esplicita volontà di rifiutare tali fondi, in quanto sarebbero inevitabilmente associati ad una persona la cui reputazione, a Vostro avviso, potrebbe macchiare la rispettabilità dell’associazione stessa.
Penso che alla base di tale dichiarazione ci sia, da parte Vostra, l’orgoglio di essere consapevoli dell’obiettivo sublime dei Vostri sforzi umanitari, essendo essi finalizzati al benessere degli esseri umani più bisognosi di amore, rispetto e attenzione. Chiunque senta il bisogno di adoperarsi per queste meravigliose creature del nostro universo deve forza maggiore essere una persona speciale, capace di percepire i valori supremi della vita; deve essere intimamente sensibile ai più nobili sentimenti della bontà e solidarietà, perché soltanto dalla capacità di amare può sgorgare la possibilità di generare amore, sentimento che è alla origine di ogni donazione.
Alla base di tale richiesta di donazione, infatti, c’è soltanto amore, l’amore di cui Michael era capace, come pochissimi altri esseri umani possono fare, perché spinto fino all’annullamento totale del proprio io.
ll parco gioco di Neverland era stato concepito proprio perché i bambini più infelici al mondo, malati terminali potessero vivere gli ultimi momenti della loro sofferta esistenza nella gioia di qualche attimo spensierato che Michael si prodigava a concedere cantando, ballando o semplicemente giocando con loro; e sempre essi ne ricevevano conforto e miglioramento, alcuni guarivano anche… e Michael se lo spiegava semplicemente come il risultato del suo amore immenso per loro.
Era solito ripetere: “It’s all for love. L.O.V.E.” quando si obbligava a ritmi di lavoro incessanti per raggiungere e oltrepassare il limite dell’umanamente possibile, perché potesse dare sempre di più e meglio, perché i suoi fans, in particolare i bambini, potessero godere spettacoli meravigliosi che permettessero loro di dimenticare, se pur per pochi momenti, il male del mondo.
Di fronte al male che gli era stato fatto, che aveva colpito Michael proprio al cuore, aveva reagito donando ancora di più, perché ci sono pochi esseri al mondo capaci di trasformare la sofferenza in amore. Il regista Kenny Ortega, produttore e regista degli ultimi spettacoli che M.J. avrebbe dovuto tenere all’arena di Londra diceva, infatti, che più male gli veniva fatto più Michael reagiva donando amore, perché nel suo cuore non esisteva alcun altro sentimento.
Anche la sofferenza della sua infanzia era accettata da Michael come la premessa necessaria perché dalla negazione dell’amore potesse in lui svilupparsi il bisogno di donare, fino all’estremo sacrificio, l’amore che gli era stato negato e potesse imparare a diffonderlo all’umanità intera.
Che Michael non fosse stato pedofilo è una assoluta certezza per tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo o che hanno ascoltato le sue parole o hanno letto i suoi pensieri, riflessioni e poesie. Per loro non occorrono prove concrete per accertarsene, perché lo percepivano da ogni sguardo così intenso, profondo e sincero che i suoi occhi esprimevano e dalla purezza dei suoi pensieri; tuttavia, per i meno fortunati, le prove sono state fornite ampiamente nel libro: “Il complotto” edito da Alacràn, firmato dalla statunitense Aphrodite Jones, autrice bestseller del New York Times e giornalista di Discovery Channel e Fox News. La scrittrice, infatti, rivela tutta la verità sul processo a Michael Jackson a Santa Maria, in California nel 2005, nel quale, non solo Michael è stato scagionato da dieci capi di accusa, ma è stato accertato che i fatti non sussistevano proprio, in quanto pure invenzioni da parte di chi vedeva nella condanna di Michael vantaggi concreti per le loro esistenze. E non è difficile da immaginare tutto ciò, ma se a questo si aggiunge anche che le persone che lo avevano accusato erano quelle che Michael più beneficiava con le sue cure e attenzioni (il ragazzo accusatore era un malato terminale che in seguito alle cure prodigate da Michael era guarito miracolosamente) si arriva alla conclusione che tanta capacità di amare suscita nella mediocrità dell’essere umano un sentimento quasi di invidia che spinge ulteriormente verso il bisogno di produrre il male come se esso potesse annullare la forza dell’amore che tanta paura genera negli esseri maliziosi. Chi vede il male nelle cose più innocenti è chi è capace di fare il male. Michael non vedeva il male nel suo amore verso i bambini perché in lui non esisteva proprio il male…
Non riesco ad immaginare come sia stato possibile che persone che hanno sublimato le loro esistenze ponendosi obiettivi così elevati quali la cura e la protezione dei bambini bisognosi di aiuto possano essere stati indotti ad albergare nei loro cuori sentimenti così mediocri senza prima cercare di conoscere più a fondo la personalità di un uomo così speciale e magico, un dono di Dio di cui non possiamo non percepirne il valore.
Per tutti coloro che come me credono nella vita e nel potere del bene spero che vogliate riparare al male fatto alla memoria di questo uomo meraviglioso che ha donato la sua vita per amore.
Io continuerò ad inviare i miei fondi al bambino che sostengo a distanza, perché questa è l’unica realtà che Michael conosceva profondamente ed è l’unica che conta: la forza dell’amore.
Cordiali saluti,
ID Sostenitore: 15830102
Anna and Terry- Giovane Promessa
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